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Autore: Aagainst    10/12/2018    0 recensioni
Una serie di omicidi sconvolge Washington. Le vittime sono tutti ragazzi, pestati a sangue. La squadra è chiamata a risolvere il caso, ma il rischio di rimanere intrappolati in un gioco mortale sarà altissimo
Genere: Azione, Drammatico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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-Non voglio offendervi- diceva ogni volta il suo sguardo
- Ma voglio salvarmi e non so come-.
(Lev Tolstoj)

 

-Michael Patkins, Anne Freis e Victor Perez. Avevano tutti e tre solo diciannove anni. Li ha trovati uno spazzino.- spiegò Hotch.
-
Solito modus operandi?- domandò Reid. Hotch annuì. 
-Secondo il medico legale, le vittime sarebbero state uccise in posti diversi e portate solo in un secondo momento sul luogo del ritrovamento.- aggiunse.
-Non avevano mai ucciso tre persone in un colpo solo.- osservò Emily.
-Forse è un modo per lanciare un messaggio. Magari sanno di Blake.- osservò Rossi.
Calò il silenzio. Questo caso li avrebbe fatti uscire tutti di testa.
-Dobbiamo continuare a interrogare Blake ed Elizabeth.-esordì, infine, Morgan. JJ sussultò.
-È l’unico modo. Potrebbero descrivere meglio la struttura della setta, spiegarci l’ubicazione della sede e aiutarci a prendere quel bastardo.- continuò Derek. JJ annuì, poco convinta. 

 

-Tutto a posto?- chiese Emily. 
-A dire il vero, no. Sono d’accordo con Morgan, anche perché quei ragazzi sono l’unica pista che abbiamo. Ma c’è qualcosa che non mi torna, soprattutto in Blake. Mi fa venire i brividi, letteralmente. Mentre Elizabeth, beh... Ho paura che la stiamo forzando troppo.- rispose JJ. La mora le posò una mano sulla spalla. 
-Cercherò di essere il più delicata possibile, te lo prometto. Ma, se riusciamo a prendere il Pastore, scopriremo anche se Elizabeth sia o meno l'assassina di Riddle.-. JJ sorrise, sospirando. Avrebbe voluto interrogarli lei, ma non poteva. Ormai era troppo coinvolta emotivamente, lo sapeva. Eppure, qualcosa non le tornava, decisamente. 


-Blake, Elizabeth, conoscevate questi ragazzi?- domandò Emily, mostrando ai due le foto delle vittime. Blake scosse la testa, negando. 
-Elizabeth?- insistette Prentiss. 
-Lei l’ho vista da qualche parte. Non la conoscevo, penso di averla intravista per strada.- rispose la ragazzina. 
-Non facevano parte degli Unchained, quindi?- chiese Rossi. 
-Non che io sappia, almeno. Non siamo pochi, ma ci conosciamo più o meno tutti di vista.- spiegò Blake. 
-Quanti siete?- 
-Non saprei. Una trentina forse.-
-Di più, Blake. Almeno una settantina.- lo corresse Elizabeth. Rossi e Prentiss si lanciarono un’occhiata di intesa.
-Scusate, non li ho mai contati. Non mi interessa sapere quanti siamo. Tutto quello di cui avevo bisogno era un posto dove stare e dove mangiare, tutto qui.-. Elizabeth annuì, chiudendo gli occhi. Una lacrima le rigò il viso. Emily se ne accorse e le prese la mano.
-Come vi abbiamo già spiegato, gli Unchained comprendono persone disperate, disadattate, senza casa. In fin dei conti, vi abbiamo già detto tutto quello che sappiamo, perché ci interrogate ancora?- cercò di tagliare corto la ragazza. 
-Perché abbiamo bisogno di alcune delucidazioni. Dove vi trovate? Qual è l’organizzazione interna?- continuò Rossi. 
-L’organizzazione interna è molto semplice. A capo di tutto vi è il Pastore, poi i suoi sottoposti, sono quattro. Non conosciamo i loro nomi, nessuno li conosce. Si fanno chiamare semplicemente Uno, Due, Tre e Quattro. Li sceglie personalmente, da solo. Infine, c’è il resto della gente. Obbediamo agli ordini, semplicemente.- spiegò Blake. Elizabeth annuì, non troppo convinta. Emily se ne accorse, ma fece finta di nulla.
-Riguardo al luogo? Abitavate da qualche parte, no?- 
-Agente Rossi, vorrei davvero aiutarla, ma non penso sia possibile. Il luogo di ritrovo cambia continuamente. Non so dove si trovino ora.-
-Ogni tanto facevamo base al vecchio mercato. Lì è pieno di casolari abbandonati, ma sono convinta che ora si siano spostati. Prima di incontrare voi eravamo lì.- asserì Elizabeth, con grande sorpresa di tutti, in particolar modo di Blake. La ragazza chiuse nuovamente gli occhi e iniziò a respirare affannosamente. 
-Voglio uscire.- mormorò. 
-Solo un’ultima domanda- provò a insistere Rossi.
-Vi prego, voglio uscire- urlò la ragazzina, in preda a una crisi. Prentiss fece un cenno. La porta si aprì ed entrò JJ, di corsa. L’agente la abbracciò, portandola via. 

 

-Vuoi ancora dell’acqua?- domandò Jennifer. Elizabeth fece cenno di no con la testa. Erano sedute nell’ufficio di Hotch, da sole. 
-Io... Mi dispiace.- esordì la diciassettenne.
-Shhh. Non c’è nulla di cui scusarti.- provò a tranquillizzarla JJ. 
-Ha ragione O’Neal. Dovrei finire in galera. Pete è morto per causa mia. Anche se non l’avessi ucciso io, non sarei meno colpevole del vero assassino. Io... Il Pastore mi ha...-. JJ la strinse di nuovo a sé. Elizabeth si scostò improvvisamente. Cadde a terra e vomitò. Non ne poteva più. Tutto quello che aveva fatto e visto la stava opprimendo dannatamente. Doveva liberarsi dal peso che portava dentro di sé.
-Dovevo diventare la seconda del Pastore. Mi aveva detto che mi avrebbe sposata. Io ero preziosa per lui. Così mi diceva. Mi ha iniziata alla violenza. Mi obbligava a torturare i traditori.
Io non ne ero capace. Io non volevo. Desideravo solo un posto in cui stare, non tutto questo. Non avevo un altro luogo dove andare. Il puukko che mi ha donato era un segno della mia appartenenza a lui. Io ero sua. Ma l’ho tradito e ora non si fermerà fino a quando non sarò morta.-. Aveva raccontato tutto senza mai fermarsi. Si sentiva stanca, esausta. JJ l’aiutò ad alzarsi, abbracciandola. 
-Nessuno ti farà del male, mai più. Te lo prometto.- le sussurrò. 

 

-Si sta affezionando troppo a quella ragazzina. Non l’ho mai vista così coinvolta in un caso.- osservò Hotch. 
-Non è per forza un male. Elizabeth sta iniziando ad aprirsi e ha trovato qualcuno su cui contare.- ribatté Rossi. Aaron annuì.
-Per i morti non possiamo fare più nulla ormai, ma è per le persone come Elizabeth che facciamo il nostro lavoro. È per salvare i vivi.- continuò David. Hotch si lasciò scappare un sorriso. Sì, Rossi aveva decisamente ragione.

Angolo dell'Autrice
Sono passati solo due anni. Se qualcuno legge ancora questa storia, batta un colpo. In ogni caso, penso di portarla a termine, anche se lentamente. Ogni tanto, quindi, aggiornerò, se recensite mi fate molto piacere. Stay tuned. 

   
 
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