Cap
8.
Soma, coperto solo da una coperta, dice ad Erina "dovrai attendere che i
miei panni si asciughino, potrebbe volerci anche tutto il pomeriggio "
conclude ghignando "a meno che tu non abbia dei vestiti adatti a me."
Erina
ci pensa su e gli fa "aspetta qui torno subito" e si dirige bella
stanza di Alice che nel frattempo era tornata.
Le
espone la situazione chiedendole se Ryo potrebbe avere dei vestiti per Yukihira.
Alice gira la domanda a Ryo che era con lei, non visto dalla bionda. Ryo
annuisce e fornisce maglia e pantaloni ad Erina.
Erina torna da Soma con i vestiti ed un po' lo sbeffeggia facendogli notare che
starà largo nei vestiti di Ryo che non sono adatti alla sua corporatura esile.
Soma, offeso, risponde "ehi, guarda che mi alleno con Ryo, non sono così
esile"
Erina gli da i pantaloni e Sona si chiude un una stanza per indossarli, quindi
apre la porta chiedendo la maglia.
Erina vedendolo grida "pervertito vestiti" e gli lancia la maglia in
faccia, Soma la prende, si chiude in camera e la indossa.
Erina è un peperone e va a fuoco, sa benissimo che quella vista non andrà più
via.
È
stato per pochi secondi, ma il suo cervello ha registrato tutto il suo corpo:
le spalle larghe, i bicipiti pieni, pettorali ben formati e gli addominali
scolpiti.
Erina pensa che non sia un fisico pompato ma finemente cesellato.
Dio avrebbe voluto non pensarci, ma era così cool.
No, non stava pensando questo di Yukihira, erano gli ormoni traditori.
Anche se però era stata colpita dal pallore della sua pelle, era di un color cinereo
quasi violaceo.
Una volta vestito Soma si presenta ad Erina e lei nota che i vestiti gli stanno
bene, anzi la maglia è ben riempita dal suo fisico snello e scolpito.
Soma affronta Erina "I vestiti te li ha dati Ryo?"
"Sì, gli ho raccontato la situazione e mi ha dato i vestiti, perché?"
risponde la ragazza.
Soma
sta iniziando a capire e continua "da quanto tempo sono tornati?"
Erina si lascia sfuggire "Sia Alice che Hisako sono tornate una mezz'ora
dopo che sono arrivata a casa ed abbiamo pranzato assieme".
La verità colpisce Soma allo stomaco lasciandolo senza fiato, è una verità che
fa davvero male.
Soma è arrabbiato e non cerca in alcun modo di nasconderlo, affronta Erina
cercando di non gridare "Alice ed Hisako sono tornate da almeno due ore,
riportando le auto e tu non hai pensato di mandarne una a prendermi?"
Erina era oltremodo confusa, in realtà non aveva pensato minimamente che lui potesse
tornare a piedi e quindi mandargli un'auto.
Soma continuò "sapevi benissimo che non avevo soldi per un taxi, come
pensavi che tornassi a casa?"
Erina, non sapendo che dire, si difese con la scusa del gioco che stavano
facendo "oggi sei il mio servitore e non hai diritto alla mia auto."
Soma, ormai livido di rabbia sputò "ne ho abbastanza di te e di questo
insulso gioco. Avevo accettato pensando che aldilà di esso sarebbe andata bene
perché siamo comunque amici. Ma mi sbaglio, vero?
Solo io ti considero mia amica, tu mi consideri solo un plebeo."
Erina rimase in silenzio fece un passo indietro intimorita dall'atteggiamento
di Sona, non lo aveva mai visto così, le si era rivolto sempre come ci si
rivolge ad un'amica.
La
ragazza aveva notato il viso furente e gli occhi di ghiaccio che avevano perso
tutto il loro calore.
Il giovane chef, furibondo ed accecato dall’ira, continuò "Ma ti levo
subito dall'imbarazzo con due step:
Primo - la nostra amicizia finisce
qui. Ora che non vivi più al dormitorio sarà ancora più semplice non vederci
più.
Secondo - lascio il primo seggio
così non dovrai neppure sopportare la mia vista agli incontri dell'elite ten.
Non ci vedremo più se non alle occasioni ufficiali.
Addio
direttore."
Detto ciò Soma si girò e s'avviò verso la porta, ma fatti due passi cadde malamente
a terra, svenuto.
Erina era rimasta bloccata sul suo posto da quanto detto da Soma, finché
ripresasi s'accorse dell'accaduto.