Indelible memories
Corro
velocemente
sul divano, prima che qualcuno possa fregarmi il posto. Oggi
c’è il sole, ciò
vuol dire che ci toccherà restare a casa ad annoiarci, non
che la scuola sia particolarmente
stimolante. Arriva anche Emmett e subito prende posto al mio fianco.
Accendiamo
la play-station e ci facciamo una partita ad uno stupido gioco di
macchine che
corrono peggio di noi per le strade di una qualche città
americana. Sta vincendo
lui, anzi, diciamo che mi sta stracciando! Decido di adeguarmi alla
situazione.
“Sai Emmy,
ieri ho visto che Rose stasera uscirà con quel vampiro che
tempo fa le chiese di
sposarla!”, trillo cercando di sembrare sincera. Il viso di
mio fratello
diventa ancora più bianco cadaverico del solito ed il suo
corpo s’immobilizza completamente.
Ne approfitto per raggiungerlo e superarlo.
“Yuppi, e
vince la straordinaria Alice!”, annuncio con voce squillante.
Mi alzo e mi
dirigo verso il giardino.
“Ah Emmett”,
dico prima di uscire. Lui è ancora fermo ed ha lo sguardo
perso nel vuoto.
”Comunque stasera Rose ha organizzato qualcosa... con
te!”. Sorrido beffarda.
Sento l’orso mandarmi qualche maledizione, mi ha sempre
voluta bene! Mi stendo
sull’erba, sotto la luce dei raggi solari. Alcuni ricordi si
fanno spazio nella
mia mente.
“Ciao
Jasper!”, dissi
semplicemente: non volevo che mi prendesse per una pazza veggente.
Assunse
un’aria
confusa, probabilmente cercava di ricordare chi io fossi senza ottenere
risultati.
“Sono
Alice”, dissi per
aiutarlo a capire meglio.
“Noi
non ci conosciamo,
ma presto diventeremo grandi amici”, mentii non potevo certo
dirgli che sarei
stata l’amore della sua esistenza se non avesse
più cambiato le sue scelte!
Non feci caso
alla sua
espressione disorientata ed incerta, cercava di mantenere alta la
guardia.
I miei
buoni propositi erano andati a farsi benedire insieme al tacco degli
stivali
che avevo appena rotto per l’agitazione.
“Scusami, che maleducata! Non te l’ho
neppure chiesto: vuoi essere mio amico?”.
Lui ancora non
aveva
aperto bocca, evidentemente era rimasto spiazzato dai miei pochi giri
di
parole.
Alzò
lo sguardo,
incatenandolo con il mio. In quel momento avrei giurato di aver sentito
i
nostri cuori battere all’unisono.
“Si, lo
voglio!”.
Sorrisi, tirando
un
sospiro di sollievo.
“Sai,
so anche che noi
due non ci nutriremo più di sangue umano. Ti va di
cambiare?”.
Chinò
la testa, stava
riflettendo sulla mia proposta.
Ghignò come per ridere di sé stesso, poi
puntò
nuovamente ai miei occhi.
“Si,
voglio anche
questo!”
Un ciocca di
capelli cade sul mio viso. La scosto via incurante, ho altro per la
testa.
Con Jasper
si era creato un rapporto particolare: non eravamo amici, ma neppure
fidanzati.
Il mio
pantalone si impiglia in un rametto. Sbuffo, adesso mi
toccherà ricomprarlo…
magari potrei cogliere l’occasione per fare un po’
di sano shopping.
“E
perché mai?”
“Perché
hanno dei
pantaloni fantastici, e per di più sono in saldo!”
“Ma noi
li abbiamo già
comprati!”
La sua sembrava
quasi
una supplica, non voleva entrare nel centocinquantatreesimo locale
commerciale.
“Tanto
l’ho visto che
ci andrò, e ho visto che con me ci sarai anche
tu!”, soffiai ad una spanna dal
suo viso. Sbuffò sonoramente come segno di resa alla mia
volontà. Sorrisi,
soddisfatta di averlo convinto.
“Grazie
Jasper!”
“Ti
voglio bene, Alice!”
Jasper non faceva
altro
che cambiare idea ad ogni secondo da esattamente due giorni,
ed io ero stufa di
avere ogni volta una visione diversa,
perché tanto l’idea di non
controllare più il suo futuro non mi aveva neppure
sfiorata.
“È
una sorpresa!”, mi
rispose a pochi centimetri dal mio orecchio.
Entrammo in un
casolare
isolato di campagna, immerso tra i campi di grano.
La struttura era trascurata
e polverosa, segno che era rimasta disabitata da molto tempo. Ma
nonostante ciò
aveva un fascino particolarmente unico. Giungemmo in quella che una
volta era
la camera da letto di un ragazzo. Su uno scaffale c’erano
ancora dei libri
sulla guerra. Ne presi uno e lo sfogliai, sull’ultima pagina
c’era una firma,
una calligrafia nera faceva bella mostra di sé sulla pagina
bianca: Jasper.
Lo guardai
con sguardo interrogativo, solo allora si decise a parlare.
“Era la
mia casa, e
questa la mia camera!”, mormorò con tono
tranquillo.
Gli saltai
addosso,
abbracciandolo.
“Sono
contenta che tu l’abbia
voluta condividere con me!”.
Lui
diminuì la presa,
allontanandosi leggermente.
“Non
è solo questo che
voglio condividere con te!”.
Si
portò le mani al
collo, sciogliendo la catenina.
“Sai,
quando ero umano
combattevo nell’esercito”, iniziò a
spiegare.
Non avevo capito
dove
volesse arrivare.
“Per
questo mi avevano
dato una medaglietta da portare sempre con me, per potermi identificare
in caso
di morte”, la sua voce divenne più triste. Prese
la medaglietta e iniziò a
giocarci nervosamente, poi me la porse.
“Una me
l’hanno tolta
quando ho perso la vita, l’altra vorrei che la tenessi
tu!”
Sposto
la mano sul collo, porto ancora quella catenina, a dirla tutta non l'ho
mai tolta. Stringo forte tra le dita la medaglietta, stando attenta a
non rovinarla o romperla. Straordinario quanto magnificamente bene
possa
farmi sentire questo oggetto. Straordinario anche quanto certi ricordi
possano farmi ancora un brutto effetto.
“Smettila di
riempirmi
di bugie!”, urlai furibonda.
Se avessi potuto
piangere l’avrei fatto.
“Ma non
sono bugie!”,
disse cercando di avvicinarsi a me.
Lo allontanai in
modo
violento, spingendolo dall’altro lato della sala, dove
sbatté contro uno
specchio frantumandolo in mille pezzi. Cadde a terra, ma si rimise
subito in
piedi. Non contraccambiò l’attacco.
Fece qualche passo nella mia direzione, poi
riprese a parlare.
“Ascoltami
almeno!
Fammi spiegare!”, la sua voce era tormentata.
“L’ho
visto con
chiarezza, tu lo farai, hai già deciso! Non voglio sentire
altro!”, tuonai.
Il silenzio
s’impadronì
della casa. Io ero accasciata sul pavimento in un angolo della stanza,
stingevo
le ginocchia contro il petto, singhiozzando in modo frenetico. Lui
aveva un’aria
sofferente, come se stesse subendo una qualche tortura. Di scatto la
visione
cambiò.
“Alice,
ti prego non stare
male! Le tue emozioni mi stanno uccidendo, perché a provarle
sei tu!”
La mia espressione adesso è triste, ma non ci bado molto.
Scavo
ancora nella memoria e trovo altri episodi i cui protagonisti siamo
sempre e solo noi. Rido sola
soletta per la troppa felicità che questi rievocano in me.
Lo
so, non
sono propriamente il tipo di ragazza che si definisce normale, ma in
fondo io
non sono normale.
Ancora una volta Jasper
cercava di nascondermi qualcosa cambiando idea di continuo.
“Ehi
Jasper, cosa
diavolo ti spinge a voler buttare dalla finestra tutta la mia nuova
collezione
di Prada?”, chiesi ingenuamente, per fargli e farmi passare
della mente quella
perversa visione.
Lui
corrugò la fronte,
si stava preparando a dire qualcosa d’importante.
“Ecco
vedi, non volevo
che vedessi un momento prima di viverlo!” sussurrò
cercando di reprimere l’eccitazione
che si faceva spazio nei suoi occhi.
Si avvicinò maggiormente al mio viso,
ormai ci separavano solo pochi centimetri.
“Quale
momento?”, mormorai
eccitata a mia volta per lo sviluppo che stava prendendo la
conversazione.
“Questo!”,
bisbigliò
sulle mie labbra, prima di annullare del tutto le distanze.
Le stelle brillavano in cielo, facendo compagnia alla luna piena. Era
uno spettacolo fantastico.
“Allora
nana, mi
concedi questo ballo?”, mi chiese prendendomi per mano e
facendo segno con la
mano di assecondarlo.
“Certo
empatico da
quattro soldi!”
Sorrisi ironica,
appoggiando la testa sul suo petto. Iniziammo a danzare su una melodia
bassa
proveniente da una sala poco distante. Mi
strinsi di più al suo corpo, lasciandomi cullare dalla
dolcezza della musica.
“Non
dovresti provocarmi,
sai veggente?!”, marcò l’ultima parola
come a sottolineare l’ovvietà che essa
implicava.
“Perché
altrimenti che
succede?”, bisbigliai.
Si
avvicinò
pericolosamente alle mie labbra, sfiorandole per poi trasformare quel
semplice
bacio in qualcosa di più serio. Si
staccò
poco dopo, restando ad una distanza che dovrebbero dichiarare illegale.
“L’hai
voluto tu!”,
mormorò quasi per giustificare la sua prossima azione.
“A cosa
ti riferisci?”,
domandai sottovoce.
“Al
fatto che ti amo!”
“In
fondo l’ho sempre
saputo!”, ridacchiai beffarda.
“Ah
Jasper, se t’interessa
ti amo anche io!”, trillai allegra.
Lui sorrise
dolcemente.
“M’interessa
ora e per sempre!”
La
mia
espressione si tramuta in una faccia da pesce lesso, ormai sono andata,
partita.
Terra chiama Alice! Torna immediatamente qui da noi!
Tanto lo
so che non mi serve una memoria da vampira per non dimenticare tutti
gli istanti passati con Jasper, quelli sono ricordi
indelebili.
Non mi accorgo
neppure
del suo arrivo, fino a quando non mi abbraccia da dietro.
“Ehi
folletto, ma che fine avevi fatto?”, mi chiede teneramente.
“Vuoi
davvero saperlo?”, mormoro. Lui non risponde, e quel silenzio
lo prendo per un
si.
“Sto
diventando romantica!”
Lui sorride
sghembo, aumentando la stretta sui miei fianchi.
“Cosa
stai
cercando di dire?”, bisbiglia confuso appoggiando la sua
testa sull’incavo del
mio collo.
Storco il
naso, insicura su come andare avanti.
“Jasper,
mi vuoi
sposare?”, butto fuori tutto d’un fiato.
Lui rimane
sorpreso, positivamente sorpreso. Poi piega le labbra in un sorriso.
“Sai
quali
sono state le prime parole che ti ho detto?”, sussurra a poca
distanza dal mio
viso.
“Quali?”,
chiedo ingenuamente, anche se so benissimo a cosa si riferisce.
“Si, lo
voglio!”
Ciao
a tutti! :D
Ieri ho riletto Twilght (prima di andare al cinema a vedere Harry
Potter! XD) e
ho ricopiato alcuni dei momenti più carini tra Edward e
Bella.
^_^
Dico tutto ciò per dare una spiegazione plausibile alla one-shot che ho scritto.
Spero vi piaccia, o che almeno sia decente, però fatemi sapere cosa ne pensate, perché avevo in mente di fare una cosa del genere anche per Rosalie ed Emmett! ;-)
Comunque, per quanto riguarda le medagliette... beh, è stato un mio amico a farmi venire l'idea. Praticamente lui mi ha raccontato che si usavano per identificare le persone decedute: una veniva presa per il conteggio e l'altra rimaneva al collo... ma non ne sono sicura! XD
E poi detto tra noi, lui ne ha due sempre addosso... ma a che gli serviranno? :P
Ringrazio tutti coloro che leggeranno, chi ha già aggiunto le mie fic tra i preferiti e chi le ha commentate.
Che altro dire? Lasciate tante tante recensioni!!!!!! 1baci8...
...bontina...