Serie TV > The 100
Ricorda la storia  |      
Autore: Elliep97    31/12/2018    2 recensioni
Lexa ha una vita che non le piace, è insoddisfatta e si ritrova a dover passare l'ultimo giorno dell'anno da sola, all'interno di uno squallido Bar in compagnia dei suoi pensieri.
Non crede nel destino, nel karma e nemmeno nelle coincidenze, ma qualcosa la farà ricredere.
E poi, in fin dei conti, anche se non vogliamo ammetterlo, ognuno di noi crede in qualcosa, è più forte di noi, ne abbiamo bisogno.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Clarke Griffin, Lexa, Raven Reyes
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic





 

***

 

 

 

 

 

 

 Erano le 23:15 del 31 Dicembre 2018, l'ultimo giorno dell'anno e lei si ritrovava da sola all'interno di uno squallido bar a pochi passi dal suo appartamento, la bottiglia mezza vuota di una birra a basso costo stretta nella mano destra e la sinistra incastrata tra i lunghi capelli castani. Quell'anno era stato davvero orribile per lei, un totale schifo. Era stata male per mesi, era finita in ospedale senza che nessuno dei suoi amici o familiari ne fosse venuto a conoscenza, e la cosa comica era stata che nemmeno i medici erano riusciti a capire cosa avesse avuto. L'avevano rimandata a casa con una stupida dieta da seguire, attribuendo i dolori atroci che le avevano attanagliato lo stomaco, bloccandole anche il respiro, allo stress e ad una scorretta alimentazione. Quei mesi per lei erano stati una vera e propria tortura, ma erano passati, fortunatamente. Il resto dell'anno era trascorso in modo un po' più calmo, la monotonia l'aveva avvolta, rendendola prigioniera delle giornate che si svolgevano tutte allo stesso identico modo. Aveva provato a dare una scossa alla sua vita, ad uscire, ma niente era cambiato e lei si ritrovava intrappolata in una vita che non sentiva sua, in una vita che non voleva. Avere 25 anni e sentirsi così irrealizzata e instabile la faceva sentire vulnerabile, per non parlare dei discorsi cuore a cuore che le toccava intraprendere con sua nonna che: " Io alla tua età avevo già 5 figli, cosa stai aspettando?". Più volte si era ritrovata ad intraprendere quel tipo di discorso con la donna e finiva sempre allo stesso modo, ogni singola volta che iniziavano a parlare, la conversazione si trasformava in un episodio di "Stranamore", sua nonna si trasformava in cupido e cercava sempre di trovarle qualcuno con cui costruire un futuro, perché: "Da sola non puoi andare da nessuna parte, hai bisogno di un uomo.". Peccato che il suo interesse non era rivolto in modo particolare al genere di sesso maschile, ma non aveva avuto cuore di rivelare tale informazione alla donna, non avrebbe sicuramente capito e lei non sarebbe riuscita ad affrontare tale discorso. Continuare ad assecondarla, regalandole sorrisi abbozzati e qualche cenno d'assenso con il capo, le era sembrata la soluzione migliore.
 

<< Oh, nonna.. >> mormorò divertita, scuotendo la testa mentre alcune ciocche le cadevano in avanti, coprendole il viso stanco.

 

Non si sarebbe mai immaginata in quel modo, quando da bambina sognava di essere adulta si vedeva in un modo completamente diverso, ma si sa, da piccoli l'immaginazione è molto più fervida e lasciarla correre a briglia sciolta è più facile rispetto a quando si diventa adulti. Abbandonò una banconota da dieci dollari sul bancone prima di raddrizzasi sullo sgabello su cui era seduta e balzare in piedi, pronta ad abbandonare il locale per dirigersi con passo svogliato verso casa sua. Non le importava minimamente che fosse l'ultimo dell'anno, aveva solo voglia di buttarsi a letto e lasciarsi sprofondare in esso con le coperte a farle da scudo contro il mondo. Avrebbe lasciato che il sonno l'accompagnasse in un regno di pura fantasia dove la sua vita era migliore, piena di soddisfazioni e dell'amore che aspettava da una vita, ma che ancora non si era degnato di farsi vedere. 
 

 

 

 

Una volta uscita da quella sottospecie di bettola in cui aveva trascorso fin troppe ore, si accorse che la strada che portava al suo appartamento brulicava di persone che, probabilmente, si stavano dirigendo verso il centro della città per poter godere del conto alla rovescia e dei fuochi d'artificio che avrebbero presto illuminato il cielo scuro di quella notte così fredda e umida. Cercando di evitare qualsiasi tipo di contatto con quelle persone, percorse il marciapiede lentamente, godendosi il pizzicore dell'aria fresca che avvolgeva la città. 



 

 

 

<< Hey, tu. >> Sentì dire d'un tratto da una voce squillante, lì per lì non vi diede peso, ma non appena la sentì di nuovo, seguita subito dopo da un lungo fischio, non poté far altro che voltarsi incuriosita nella direzione da cui l'aveva sentita provenire. A pochi passi da lei, seduta su uno sgabello in legno posto sotto all'arco della porta di un negozio, vi era una ragazza dai tratti latini che la osservava divertita. Indossava una lunga gonna blu scuro ed una camicetta in raso bianca, fin troppo leggera per quel clima a dir poco rigido. Ai piedi calzava delle semplicissime ballerine nere che erano abbinate all'enorme foulard che le teneva i lunghi capelli castani all'indietro, in modo che la fronte ed il viso fossero scoperti.

 

<< Io? >> Domandò titubante, sentendosi stupida per il modo goffo in cui si stava indicando, le guance appena più rosse per l'imbarazzo.

 

<< Sì, proprio tu, che ne dici di un giro di carte? Posso predirti il futuro, >> le disse utilizzando un tono di voce basso e graffiato, quasi sensuale, mentre un ghigno malizioso le si formava in viso.
<< Non credo in queste cose, >> borbottò impacciata scrollando le spalle con noncuranza, decisa a voltarsi e a riprendere a camminare verso casa sua, riusciva chiaramente a vedere il portone a pochi metri di distanza da dove si trovava.
 

<< Oh, avanti, >> la bloccò la donna, << cosa potrebbe mai succedere? È solo un giro di carte, poi potrai andartene a casa e rintanarti sotto le coperte ad autocommiserarti per la monotonia della tua vita piatta, >> la rimproverò divertita, << e poi la seduta è gratuita, stasera mi sento in vena di fare beneficenza, prendilo come un mio regalo per l'anno che verrà, >> concluse ridacchiando, probabilmente divertita dal modo in cui i suoi occhi si erano sgranati e la bocca le si era spalancata non appena l'aveva sentita pronunciare quelle parole così veritiere. Era stato inquietante, non riusciva davvero a spiegarsi come avesse fatto ad indovinare.

<< Ti aspetto dentro, Tesoro. E chiudi la bocca oppure ti entreranno le mosche.. >> la prese in giro, regalandole un occhiolino poco prima di balzare giù dallo sgabello in legno e farsi largo tra la marea di perline che impreziosivano la tenda dell'ingresso.

 

 

 

 

 

***
 

 

 

 

 

 

<< Io non credo in queste cose, >> tornò a dire non appena varcò la soglia di quello strano negozio pieno di oggetti stravaganti, legati all'occulto e alla cartomanzia. 
<< Tutti credono in qualcosa, anche chi dice di non farlo, >> si limitò a risponderle la zingara, evitando di dare il minimo peso a ciò che era appena uscito dalla sua bocca. << Adesso siediti ed iniziamo, >> le disse facendole cenno con la mano, prima di afferrare un mazzo di tarocchi dal tavolo ricoperto da un enorme foulard viola e iniziare a scozzarlo. Lei eseguì senza fiatare, prendendo posto a sedere sulla sedia posizionata di fronte alla donna.

<< Ho bisogno che tu adesso chiuda gli occhi e faccia un respiro profondo in modo da svuotare completamente la mente, >> la istruì, << da questo momento in poi non dovrai incrociare nessuna parte del corpo, caviglie, gambe, dita, braccia, niente. >> Le disse e lei si limitò ad annuire, evitando di far uscire anche solo il minimo respiro, temendo di poter disturbare la concentrazione della zingara che adesso aveva chiuso gli occhi ed aveva assunto un'espressione seria e concentrata. Prese un respiro profondo e fece ciò che le era stato detto, chiuse anche lei gli occhi e lasciò che la sua mente si svuotasse, chiudendo all'esterno qualsiasi tipo di pensiero e concentrandosi. Sentì distintamente il momento in cui il fruscio delle carte si interruppe, sostituito da alcuni schiocchi leggeri di esse che venivano depositate sul tavolino su cui aveva poggiato le mani. 
<< Puoi aprire gli occhi, >> le disse la donna, il tono di voce calmo e pacato. Anche in quel caso fece ciò che le era stato detto, continuando a mantenere la bocca chiusa e la mente libera. Davanti agli occhi adesso poteva vedere cinque carte posizionate in modo che formassero una croce, ognuna raffigurante un'immagine diversa.
<< Questo è il tuo passato, >> mormorò la zingara indicando una delle carte, quella spostata verso la sua sinistra. Rappresentava una torre che crollava su se stessa, due figure precipitavano assieme alle macerie e alcuni fulmini squarciavano il cielo, quell'immagine le stava mettendo i brividi. << Che significa? >> Domandò con un filo di voce, quasi timorosa che il minimo suono potesse deconcentrare la donna che adesso la osservava in modo dolce, quasi intenerita dalla sua curiosità. 
<< Significa che hai subito un crollo, qualcosa ti ha fatto stare male, ti ha distrutta e punita, >> le disse prima di far spostare la sua attenzione su un'altra carta, << questo invece è il Sole, rappresenta qualcosa che sta per succedere. Qualsiasi cosa sia successa nel tuo passato, sta per cambiare e questa carta rappresenta un avvenimento molto positivo, >> le spiegò, prima di passare alla successiva, << questo invece è L'appeso, rappresenta l'abnegazione e l'oblio di se, mi fa capire che stai vivendo un blocco che ti sei imposta da sola, ti sei adattata alla monotonia della tua vita, quasi arrendendoti ad essa, questo è l'ostacolo che devi superare. >> La donna continuò a parlare mentre lei rimaneva in silenzio, affascinata da ciò che stava scoprendo. << Questa sei tu, >> le disse facendo spostare la sua attenzione sulla carta posta al centro, raffigurava una donna nuda con due anfore traboccanti acqua, alcune stelle a contornarle il capo, << La Stella rappresenta il nuovo inizio in questo caso, la realizzazione dei tuoi sogni, una ricompensa per tutti i tuoi sforzi e per ciò che hai dovuto passare, >> spiegò, accennando un mezzo sorriso, poco prima di far scorrere il dito sull'ultima carta rimasta. << Questa rappresenta il tuo futuro, ciò che ti aspetta, >> le disse e l'espressione soddisfatta che assunse le fece ben sperare su quella carta che rappresentava un'enorme ruota in legno con degli uomini che la circondavano, disegnati sopra e al fianco di essa. << Devi sapere che La Ruota Della Fortuna esprime, ovviamente ed in primo luogo, la fortuna, ma non solo. Si profilano all'orizzonte avvenimenti inattesi e felici per te, mia cara. Nel tuo caso poi, potrebbe rappresentare anche l'arrivo di una persona speciale, >> le ultime parole vennero pronunciate dalla donna in un sussurro malizioso, seguito subito dopo da un occhiolino.
<< Non credo che l'amore potrà mai raggiungermi, sono destinata a rimanere sola purtroppo.. >> sospirò affranta.
<< Oh, Tesoro, non possiamo sapere davvero cosa ci riserva il futuro, ma da quello che ho visto, ti posso assicurare che una persona speciale sta per entrare a far parte della tua vita, >> la rassicurò poggiando una mano sulla sua e stringendola delicatamente.
<< Cosa rappresentano le due carte che ha lasciato coperte al centro del tavolo? >> Domandò ad un certo punto, non appena si rese conto delle due figure che non erano state svelate.
<< Niente di cui tu debba preoccuparti, adesso però credo sia meglio che tu vada, >> le disse alzandosi e spingendola verso l'uscita.
<< Ma io - >> cercò di opporsi, ma la zingara la interruppe.
<< Niente "ma", la mezzanotte sta per scoccare e credo proprio che tu debba trascorrere quel momento fuori da qui, la tua Lei ti aspetta, non vorrai mica farla aspettare? >> 
<< La mia cosa? >> Le chiese incredula, il tono di voce leggermente alto e gracchiante. << Come fa a sapere che- >> ma la donna tornò ad interromperla per l'ennesima volta.
<< L'ho visto, adesso va o te ne pentirai per il resto della vita, >> e detto ciò la spinse fuori dalla porta, richiudendola subito dopo alle sue spalle e lasciandola stordita in mezzo alla strada adesso meno affollata.

 

 

Scosse la testa un paio di volte, cercando di mandar via la confusione e di recuperare un minimo di contegno e di lucidità che quello strano incontro le aveva provocato. Era stato tutto così strano e surreale che stentava a credere fosse successo realmente. 

 

 

<< Assurdo, >> bisbigliò a mezza voce, voltandosi ad osservare la porta chiusa del negozio un'ultima volta, prima di scrollare le spalle e incamminarsi verso il portone di casa sua. Era quasi arrivata, mancavano solo pochi passi ed avrebbe potuto dire addio a quella giornata e a quella strana esperienza che aveva appena vissuto, ma qualcosa, o per meglio dire qualcuno, la bloccò. Si ritrovò sdraiata a terra senza nemmeno che se ne accorgesse, era accaduto tutto troppo in fretta, un attimo prima era in piedi e stava per aprire la porta di casa sua e l'attimo dopo era distesa a terra con un corpo steso su di se. In un primo momento la vista annebbiata non le permise di vedere bene chi ci fosse a pochi centimetri da lei, ma non appena il momento di stordimento passò riuscì a vedere chiaramente il viso di una ragazza ad un soffio dal suo. Gli occhi le si sgranarono e sentì la bocca asciugarsi a causa di quel paio di iridi azzurre in cui si ritrovò ad annegare.
<< Oh mio Dio, scusami! >> La sentì dire, il tono di voce basso e roco, mentre la osservava preoccupata, gli occhi intrisi di dispiacere e le guance imporporate dall'imbarazzo. << Stavo correndo per raggiungere il centro in tempo per la mezzanotte, ma sono scivolata, non era mia intenzione travolgerti, sono davvero dispiaciuta. Ti ho fatto male? >> Sproloquiò tutto d'un fiato, facendo scorrere le mani sul suo corpo ed osservandola attentamente per controllare che fosse tutta intera. Lei non riuscì a far altro che annuire, evitando di esprimersi in alcun modo, timorosa di come sarebbe potuta sembrare la sua voce e di ciò che avrebbe potuto dire troppo stordita dalla presenza di quell'uragano biondo che adesso la stava osservando preoccupata.
<< Mi dispiace veramente, >> le disse di nuovo ed a quel punto non poté far altro che risponderle, voleva assolutamente che la smettesse di chiedere scusa, in fin dei conti non era successo niente di grave, era stato un semplice incidente.
<< Tranquilla, è tutto okay, sto bene, >> la rassicurò, puntellando i gomiti sull'asfalto e cercando di tirarsi su quel tanto che bastava per mettersi a sedere. Compì quelle azioni senza riflettere, ritrovandosi all'improvviso molto più vicina al volto della ragazza che adesso la osservava divertita e con le guance ancor più rosse di come le aveva prima.
<< S-scusami, >> borbottò imbarazzata, allontanando immediatamente il viso dal suo.
<< Nessun problema, >> le rispose l'altra mentre un sorrisino malizioso le deformava le labbra fini e delicate. << Comunque io sono Clarke, >> aggiunse subito dopo, il tono di voce adesso divertito e molto più rilassato.

<< Lexa, >> soffiò fuori impacciata.
<< Lexa, >> ripeté la ragazza, accarezzando ogni singola lettera che componeva il suo nome con la lingua, quella voce la stava facendo impazzire, sentiva il cuore martellarle furioso nel petto.
<< Mi dispiace esserti finita addosso, Lexa, >> le disse alzandosi da sopra il suo corpo e porgendole una mano, aiutandola a rialzarsi da terra.
<< Non preoccuparti, te l'ho detto, è tutto apposto, >> mormorò afferrando la sua mano, lasciandosi aiutare a rimettersi in piedi.
<< So quello che hai detto, ma io mi sento in colpa, che ne dici se ti offro qualcosa da bere? >> Le propose senza il minimo imbarazzo, puntando quegli enormi occhi azzurri dentro ai suoi, osservandola in attesa di una risposta.
<< Veramente io stavo giusto per tornare a casa e andare a dormire, >> le disse indicandole con un cenno del capo il portone proprio di fianco a loro. Vide Clarke alternare lo sguardo da lei alla porta un paio di volte prima di alzare un sopracciglio fine e curato e, << non puoi andare a dormire, è l'ultimo dell'anno e tra pochissimo è mezzanotte, >> le disse.
<< Ma io- >>
<< Niente "ma", >> la interruppe la ragazza, ed il modo in cui lo disse le diede la sensazione di star vivendo un déjàvu, quella scena non le era affatto nuova. << Non puoi passare la mezzanotte da sola e a dormire, vieni con me, ti prego, >> le disse e lei non riuscì proprio ad impedirsi di accettare l'offerta che quella bellissima sconosciuta le aveva appena fatto.
<< Va bene, >> acconsentì infine, facendo allargare il sorriso sul viso di Clarke.
<< Meraviglioso, vedrai che non te ne pentirai! >> Le disse la ragazza, ignara che, quelle parole dette in un attimo di pura euforia, in futuro si sarebbero rivelate le più giuste che avesse mai potuto dire. Questo, però, ancora Lexa non poteva saperlo, ma l'avrebbe scoperto. Un giorno, qualche anno dopo, una lettera sarebbe stata consegnata nella buca delle lettere della casa in cui avrebbero vissuto lei e Clarke. Al suo interno, due carte molto particolari avrebbero attirato la sua attenzione e sulla loro superficie sarebbero spiccate due immagini, una coppia di amanti e una donna nuda all'interno di un cerchio fatto di piante e fiori mentre, al fianco di esse, una lettera con poche righe scritte sopra avrebbe recitato:

 

 

 

 

Gli Amanti ed Il Mondo, l'amore ed il suo compimento.
Te lo avevo detto che il tuo momento sarebbe arrivato,
la ruota della fortuna ha iniziato a girare per il verso giusto
ed io sono veramente felice per te, Tesoro.
Ti auguro il meglio, te lo meriti.
Raven.


 

 

 

Ed il mondo all'improvviso non le sarebbe più sembrato così brutto, perché in quel momento sarebbe stato perfetto, finalmente avrebbe avuto al suo fianco la persona che amava.










 

 

 

*

 

So che dovrei concentrarmi sull'epilogo di Always & Forever, ma è stato più forte di me. L'ispirazione è arrivata all'improvviso ed io non ho potuto far altro che assecondarla, dando vita a questa cosa
L'ho scritta in tre ore, spero non sia un completo disastro e spero anche che il vostro ultimo giorno dell'anno sia migliore del mio, visto che sarò costretta a passarlo a letto a causa del virus. Di sicuro non mi aspettavo di vivere la fine e l'inizio dell'anno con la febbre e compagnia bella, ma ahimè non sono molto fortunata!

In ogni caso Auguro a Tutti voi e con tutto il cuore un felicissimo anno nuovo, che possa essere pieno di gioia e di avventure!
Un bacione e alla prossima,
Ellie!

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The 100 / Vai alla pagina dell'autore: Elliep97