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Autore: Ella1412    09/01/2019    1 recensioni
Sakura scese le scale radiosa, pronta ad abbracciare le quattro amiche nel suo salotto.
«Ma come siamo contente, Fronte Spaziosa! » esclamò la voce di Ino, giocosa e allegra.
«Mi pare ovvio, no Ino-pig? » chiese retoricamente la rosa, allargando le braccia per dare vita ad un abbraccio pieno di risate e sorrisoni.
«Insomma, lui dov’è? » chiese Ten Ten, curiosa di vederlo.
Cosa sta succedendo a casa Haruno? Cosa stanno facendo le ragazze a Sakura? Come si comporterà l'ultimo degli Uchiha?
Storia senza pretese, spero vi piaccia!
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Aprì gli occhi verdi nella sua stanza. Oggi era quel giorno, il suo gran giorno.
Si alzò dal letto morbido e caldo, andando alla finestra e spalancando le tende. Lasciò che il sole le riscaldasse la pelle, lasciata scoperta dal pigiama che indossava ad inizio estate.
«Buongiorno! » esclamò giuliva, non riuscendo a trattenere la sua immensa felicità.
Fece qualche saltello sul posto, muovendosi come se stesse correndo sul posto, per scaricare un po’ la troppa gioia che non riusciva a trattenere.
Sentì bussare alla porta e vide entrare la testa della madre, sorridente e raggiante come lei.
«Pronta per il grande giorno, Sakura?» chiese dolcemente, chiudendosi la porta alle spalle.
La rosa annuì, portandosi poi una ciocca dietro l’orecchio destro.
Era cresciuta così tanto, in quegli anni.
La sua bambina.
«Mi ricordo ancora quando eri piccolissima tra le mie braccia, con quei pochi ciuffetti rosa sulla tua testolina piccola. Senza denti, ciucciavi il tuo ciuccio e poi, da più grande, dormivi con un draghetto verde, lo stesso del tuo fidanzatino di cinque anni. E guardati ora, così grande, forte e bella. Sono così orgogliosa di te.» raccontò, trattenendo le lacrime a fatica.
Anche Sakura, che negli anni aveva imparato a contenere almeno un minimo le sue emozioni, finì in singhiozzi. Corse ad abbracciarla, sentendosi avvolgere dal solito calore materno che non mancava di donarle ogni volta che ne aveva occasione.
«E ricorda che, qualsiasi cosa accada con lui, noi ci saremo sempre per te.» sussurrò all’orecchio della rosa. Lei sorrise sulla sua spalla, stringendola ancora più forte – stando però attenta a dosare la forza.
«Ora prepariamoci, su. Ci sono le tue amiche di sotto ad aspettarti.»
Il volto di Sakura si illuminò ancora di più. Sarebbe stato un giorno perfetto.
 
 
 
Il moro aprì gli occhi. Si ripeteva mentalmente di rimanere tranquillo, che sarebbe andato tutto bene, che non sarebbe successo nulla di sconveniente o imbarazzante. Decise di alzarsi dal letto dopo ore ed ore passate a girarsi e rigirarsi tra le lenzuola. Andò in bagno, pronto ad iniziare la giornata con una doccia calda, quando sentì il campanello. Rimase fermo sul posto, cercando di capire chi diavolo fosse, a quell’ora, a presentarsi alla porta della sua magione. In quel giorno, poi.
Lentamente, si avvicinò all’entrata. C’era silenzio e attesa, nell’aria. Sul suo stomaco, invece, ansia per chi si sarebbe trovato oltre la porta.
L’aprì lentamente, quasi timoroso che le sue intuizioni fossero giuste e così fu quando vide cinque teste fuori l’uscio, delle quali in prima fila una bionda.
« Cosa aspetti ad aprire la porta, Teme? Facci entrare! » esclamò ridente il biondo, spingendosi sulla porta.
Il moro, ripresosi subito dallo shock, rispose subito spingendola dalla porta opposta.
«Mai. Perché siete qui? » chiese, invocando il Susannoo per aiutarsi. Vide per terra una luce gialla. Ottimo! Anche Naruto aveva fatto il suo salto di livello.
«Vogliamo aiutarti per il grande giorno, Teme! Non capita tutti i giorni riuscire a- »
«Va bene, va bene. Tutti qui per questo motivo? » chiese, speranzoso che gli altri, almeno loro, se ne andassero presto.
«Ovviamente sì! » esultò il Dobe, vedendosi finalmente la porta aperta avanti a sé.
Non esitò ad entrare in casa, prima che il moro cambiasse idea, facendo velocemente i convenevoli. Sentì gli altri salutare in modo cordiale il padrone di casa che aveva dipinto in viso un broncio che Sakura avrebbe sicuramente trovato adorabile.
Si diresse verso la camera da letto dell’amico, deciso a cercare l’abito e dargli un’occhiata. Non sarebbe successo nulla, tanto.
 
 
 
Sakura scese le scale radiosa, pronta ad abbracciare le quattro amiche nel suo salotto.
«Ma come siamo contente, Fronte Spaziosa! » esclamò la voce di Ino, giocosa e allegra.
«Mi pare ovvio, no Ino-pig? » chiese retoricamente la rosa, allargando le braccia per dare vita ad un abbraccio pieno di risate e sorrisoni.
«Insomma, lui dov’è? » chiese Ten Ten, curiosa di vedere il vestito.
«Quello alla fine, abbiate pazienza. » disse con calma la signora Haruno, poggiandosi allo stipite della porta con calma. Le altre ci acquetarono subito alla sua vista, calmate dal suo modo di fare.
«Va bene, allora iniziamo dandoti una lavata! » esclamò allora la bionda, decisa a non far perdere tempo all’intera combriccola.
Si avviarono tutte nella camera della rosa, ridendo. Così, mentre lei era in bagno, le altre erano in camera a preparare i trucchi e tutto ciò che serviva per pettinarla.
 
Sotto l’acqua, la rosa sorrideva felice. La giornata era iniziata nel migliore dei modi. Aveva parlato con la madre, le amiche erano venute ad aiutarla, altre poche ore e lo avrebbe incontrato. Finalmente non sarebbe più andato via, sarebbe rimasto con lei o – al massimo – l’avrebbe portata con sé. Allargò il sorriso a quel pensiero.
«Sakura, noi siamo pronte. » le disse Hinata, affacciandosi alla porta della stanza piena di vapore acqueo. Vide l’amica rosata girarsi verso di lei con gli occhi rossi e le guance rigate dalle lacrime, però sfoggiava un sorriso dolce, pieno di aspettativa.
Era fasciata dall’asciugamano bianco, ancora umida a causa del vapore. Venne abbracciata da un’Hinata rossa e felice.
«Vieni, andiamo a farti bella. » sorrise, trasmettendo tutto l’affetto con i suoi occhi tendenti al lilla. La rosa la seguì, asciugandosi le lacrime e uscendo a testa alta dalla stanza.
«Fronte Spaziosa, dobbiamo sbrigarci! » parlò la voce squillante dell’unica bionda, trascinandola con sé e iniziando a spargerle una crema profumata in viso. Prese i suoi trucchi e iniziò ad usare colori che mettessero in risalto i suoi occhioni verdi, facendo comunque un trucco leggero e mettendole un rossetto rosso per fare un contrasto con la pelle diafana. Intanto, mentre lei lavorava sul volto, le altre le prepararono i lunghi capelli rosa.
«Sei bellissima. » esclamò tra i singhiozzi la madre, affiancata dal padre in quel momento. Tutte la guardarono. Il trucco le stava d’incanto, i capelli erano intrecciati in una treccia morbida che scendeva sulla spalla destra e arrivava sopra il seno. Qualche ciuffo le cadeva dolcemente ai lati del volto diafano, incorniciandolo.
La madre, poi, prese il vestito tradizionale dalla stanza accanto, aiutata dalle ragazze. Sakura lo indossò e uscì dalla stanza, pronta per farsi vedere dal padre e per lasciare, finalmente con la persona che aveva sempre amato, il suo nido. Poteva iniziare a volare più in alto.
 
 
Sasuke Uchiha era in attesa all’altare. Erano tutti lì, a fissarlo.
Si ripeteva di mantenere la calma, ormai l’uragano Naruto era passato. Il suddetto si trovava alla sue sinistra, bastava lui ad agitarlo. Come minimo avrebbe fatto cadere una candela e dato fuoco all’intera sala. Sala piena di cose infiammabili, tra l’altro. Sul soffitto erano appesi drappi bianchi, sul pavimento in parquet c’erano petali del medesimo colore. Tutti gli invitati ai lati di questo piccolo corridoio di petali erano elegantissimi.
Sospirò, guardando il soffitto.
Era in ritardo. Di poco, ma in ritardo.
Eppure pensava che si facesse trovare lì prima di lui.
«Non ti preoccupare, Teme. Ti ama alla follia, non può aver fatto tardi senza una motivazione valida. Magari il padre non la vuole far uscire di casa, oppure si è messo a piangere. Conoscendolo… » sussurrò il biondo.
Poi però sorrise, dandogli una generosa pacca tra le spalle, esclamando: «Tu trattala bene e vedrai che sarà un’avventura stupenda! Ve lo meritate. » concluse serio.
L’Uchiha, se dapprima era indeciso se dargli un pugno in faccia a causa della manata tra le spalle, sorrise leggermente all’ultima frase. Sapeva sempre come aiutarlo, quel Dobe.
 
Eccola lì. Notò tutti gli invitati voltarsi verso l’entrata della sala dove, timorosa, faceva la sua entrata la rosa, affiancata dal padre con gli occhi rossi. L’accompagnò durante il percorso dettato dai petali sul pavimento e la salutò all’altare, dandole un bacio sulla fronte. Le alzò il velo che le copriva il volto chiaro e se ne andò, lasciando la coppia a contemplarsi.
Vedere lo stemma degli Uchiha sul vestito della sua rosa gli creava una piacevole stretta allo stomaco. Sorrise, cercando di celarlo a tutti i presenti. Poi diede le spalle a tutti e la rosa fece lo stesso, pronti per l’inizio della cerimonia.
Il matrimonio dei prossimi coniugi Uchiha ebbe inizio.
 
 
 
 
Bonus:
 
«Wow Teme! Questo vestito è bellissimo! » esclamò il biondo, entrato nella stanza da letto.
«Non ti azzardare a toccarlo, Dobe che non sei altro! » esclamò il moro, appena entrato nella stanza anche lui. Vide il biondo che giocava con un pon-pon bianco dell’abito, staccandolo.
L’aria divenne fredda, gelida. L’Uzumaki si voltò lentamente verso l’amico.
«Teme… » cercò di spiegare, blu in volto.
Lo vide con un fuoco viola intorno al suo corpo. Ecco apparire le costole del Susannoo, ora la pelle. Se appariva anche l’armatura era un problema.
«Non credo sia necessario tutto questo, Teme…! » tentò nuovamente di far ragionare il suo amico.
Apparve l’armatura, il Susannoo completo dell’ultimo degli Uchiha.
 
 
«Grazie mille, Tsunade – sama. » disse cordialmente Sai alla quarta Hokage. La bionda sorrise, intimando il promesso sposo e il primo testimone a non azzardarsi mai più di rovinare il matrimonio alla sua discepola. Poi se ne andò, lasciando il vestito con il pon-pon bianco di nuovo attaccato.
«Tocca qualcos’altro e ti stacco anche l’altro braccio, Usurantonkachi. » sibilò il moro, ghiacciando l’amico sul posto.
 
Sarebbe proprio stata una splendida giornata.
 
 

Fine





Angolo Ella:

Buongiorno a tutti! 
Sono Ella1412 e con questo testo faccio il mio esordio su questo fandom!
Adoro la coppia SasuSaku e ho deciso di provare a raccontare il loro matrimonio. Cercando, sempre, di non sfociare nell'OOC (che ho messo per ogni evenienza :P).

Spero vi sia piaciuto come testo e non esitate a dirmi cosa non vi piace! 
Grazie mille dell'attenzione!
Gabriella

 

  
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