Seguendo me stessa
mi trovo ad un bivio morto;
chiusi entrambi i porti
faccio le scale bendata
e mi accorgo, caduta,
che procedevo all'indietro
seguendo te.
Seguendo me stessa
saltello fra urletti di gioia
che si corrodono
nell'acido rivelatore
della mia solitudine;
scivolando su pozzanghere
di autostima,
mi accorgo, caduta,
che il mio riflesso
mi ingannava
seguendo te.
Seguendo me stessa
mi rovino la pelle,
vi incido un alfabeto nuovo,
incompresibile e astruso,
fino a quando non sbatto
sulle spalle del mio rancore,
e mi accorgo, caduta,
che per tutto questo tempo
ti ho denigrato invano,
perchè in fondo lo sapevo:
seguivo te.