È il modo in cui sono cresciuta che è sbagliato. È tutto ciò che ho passato che è sbagliato. Forse è stato un bene che io sia capace di fare determinate cose.
O forse, è un'ingiustizia.
Si dà il caso che io sia Kimberly Winchester. Sono una cacciatrice di fantasmi e l'unica cosa che mi rende felice è la tranquillità e la sicurezza delle persone a cui porgo il mio aiuto.
 
Da quando mio padre disse che andava a caccia e che sarebbe tornato presto, la situazione fra me e Dean sembrava fosse diversa. Io ero diversa. E anche Dean lo era. Papà mancò più di tre settimane e non era suo solito non chiamare, non avvisare.
Da soli non ce l'avremmo fatta, anche se il nostro intento fu enorme. Allora, dopo una lunga discussione, io e Dean pensammo di andare a Standford e avvisare Sam.
Lui stava provando a cambiare vita, ad allontanarsi da quel mondo oscuro e sanguinoso che noi dovevamo combattere giorno per giorno. Ce la stava facendo. Stava realizzando il suo sogno e non volevo essere io a dovergli tranciare il passo. Ma non potemmo farne a meno.
Così un giorno qualunque, senza avvisarmi, Dean decise di cambiare rotta e andare al college. Trovammo la casa di Sam e decidemmo di entrare di soppiatto.
Che idea stupida. Sam si spaventò a morte.
Lì mi presentò la sua ragazza, Jessica. Una ragazza apparentemente dolce, che sembrava tenesse particolarmente a mio fratello. La cosa mi rese felice, perché capii che stava bene, che era amato, e non c'era più bisogno che sia me che Dean gli facessimo da genitori. Aveva trovato la sua strada e così volevo che fosse.
Per quanto fu possibile, cercò di darci il suo aiuto. Ma ciò non durò molto.
Jessica morì, nello stesso modo in cui morì nostra madre. Ciò scatenò l'ira di Sam, che decise di tornare a caccia.
Incoscientemente mi sentì felice di averlo di nuovo sott'occhio, di avere di nuovo mio fratello al mio fianco. Ma coscientemente, la rabbia che provavo dell'ingiustizia che stava subendo, era atroce.
Girammo per sempre insieme, da quel momento in poi.
Ma per noi non ci fu più pace.