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Autore: foschi    17/02/2019    6 recensioni
Questa fiction partecipa all’iniziativa “Garden in Love – Attività miste” del gruppo Facebook “Il Giardino di Efp”.
Voleva gridare a Leonardo di fermarsi perché, man mano che crescevano, lui diventava sempre più distante, sempre più irraggiungibile; con il tempo, si era erto un muro fra di loro, sottile e trasparente, ma non meno stabile ed indistruttibile e più lui cercava di abbatterlo battendoci sopra i pugni, più il ninja possessore della doppia katana si allontanava, senza nemmeno voltarsi a guardarlo. Era superiorità la sua?
{Raphael x Leonardo}
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Leonardo Hamato, Raphael Hamato/ Raffaello
Note: OOC | Avvertimenti: Incest
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Complex Love

 

 

 

 

 

Titolo:  Complex Love

Rating: Arancione

Genere: Angst, Introspettivo

Personaggi: Leonardo Hamato; Raphael Hamato

Pairing: Yaoi

Avvertimenti: OOC , Tcest                                   

Note dell’autore: Questa fiction partecipa all’iniziativa “Garden in Love – Attività miste” del gruppo Facebook “Il Giardino di Efp”.

Prompt: “Se ti amo così male, è perché ti amo troppo” (Paul Géraldy).

Non amo particolarmente questa coppia, essendo un’altra la mia OTP, ma quando ho letto il prompt non poteva non venirmi in mente il rapporto travagliato tra Leonardo e Raphael quindi eccomi dopo anni con una storia su di loro, spero vi piaccia!

 

 

 

 

 

   

 

 

      Che il leader lì fosse, da che ne aveva memoria, Leonardo era abbastanza risaputo. Era lui quello calmo e riflessivo, colui che analizzava la situazione prima di buttarsi nella mischia, decidendo se intervenire o scappare – solo una volta aveva voluto rimanere a combattere invece di fuggire e le cose non erano andate bene, visto che aveva sfiorato la morte.

Lui era l’allievo su cui Splinter contava: era responsabile, carismatico e tranquillo, si prendeva cura dei suoi fratelli che vedevano in lui un punto di riferimento – se crollava lui chi avrebbe potuto sorreggere la loro famiglia? Sì, senza dubbio non poteva che essere lui.

Un sospiro lasciò le labbra della testa calda mentre la fronte si corrugava: la verità era che Leonardo era tutto quello e molto altro e glielo dimostrava sempre, negli allenamenti, quando giocava – raramente – ai videogiochi, oppure quando erano tutti riuniti a tavola o nella stessa stanza; lui aveva sempre quel sorriso serafico sul volto che rassicurava tutti e sembrava dire: “adesso va tutto bene”.

 

    

   Ma se gli altri vedevano nel ninja dalla fascia azzurra un punto di riferimento, lui percepiva solo l’ombra del leader. Lo schiacciava, facendolo sentire un debole, come se non potesse fare niente senza il supporto – o peggio, l’aiuto – dell’altro; era una sensazione che Raphael odiava: voleva avere la sua libertà, voleva che gli altri sapessero che era un guerriero altrettanto valoroso e riusciva a badare a sé stesso – ed agli altri. Voleva che sapessero, e soprattutto che Leonardo sapesse, che potevano contare su di lui, nonostante fosse irascibile, scontroso e permaloso.  Voleva che sapessero che lui era cresciuto, che non si metteva più nei guai come la prima volta che erano usciti in superficie, anni ed anni fa.

 Ed invece no. Per quanto avesse voluto urlare tutta la sua frustrazione, tutto l’odio che provava nel sentirsi così ignorato, non poteva fare nulla del genere, in fin dei conti chi avrebbe potuto capire come si sentiva? Lui non di sicuro - anche se avrebbe avuto modo di cambiare idea.

Voleva gridare a Leonardo di fermarsi perché, man mano che crescevano, lui diventava sempre più distante, sempre più irraggiungibile; con il tempo, si era erto un muro fra di loro, sottile e trasparente, ma non meno stabile ed indistruttibile e più lui cercava di abbatterlo battendoci sopra i pugni, più il ninja possessore della doppia katana si allontanava, senza nemmeno voltarsi a guardarlo. Era superiorità la sua?

Leonardo era così conscio delle sue abilità, delle attenzioni degli altri, che lo ignorava e disprezzava volutamente in quel modo? Poteva davvero essere così arrogante?

  La risposta gli venne data dagli occhi del fratello che, lucidi e carichi di passione, lo fissavano leggermente impauriti: no, lui non era superbo, non lo era mai stato e mai lo sarebbe stato, era troppo puro per farlo; il peso della differenza fra di loro però lo frustrava così tanto che alla fine non riusciva a sfogare la sua rabbia e questa pian piano lo stava corrodendo, facendo allontanare tutti da lui – persino il maestro Splinter che non lo riteneva così affidabile!

     Un ringhio usci dalle labbra dischiuse mentre con più forza addentrava il suo sesso nel fratello, spingendo senza alcuna delicatezza.

L’unico modo che aveva trovato per avvicinarsi a lui era solo quello: andare a letto con lui, entrare in lui con tutta la sua rabbia, far vibrare i loro corpi che, bollenti, si tendevano tra uno spasimo all’altro. Nemmeno quando il fearless stringeva le gambe allenate intorno ai suoi fianchi riusciva a sentire di averlo superato, di essere migliore di lui, perché anche nel modo in cui tratteneva i gemiti, nel modo in cui le sue mani accarezzavano il guscio dell’altro, c’era una certa eleganza; erano come petali soffici quelle carezze che bene si mescolavano con i movimenti repentini e bruschi di Raphael, erano un soffio di vento fresco su quella pelle bollente ed era per questo che, guardando gli occhi azzurri del ninja sotto di sé, avvertiva un brivido lungo la schiena; per questo affondava facendo tremare e gemere più forte il compagno, che sembrava perdere ogni compostezza, che si abbracciava forte a lui, come se fosse il suo unico sostegno – e forse lo era, ma lui non se ne rendeva conto.

 

   Il braccio di Leonardo si tese e con una leggere pressione, lo attirò a sé, poggiando la fronte su quella del rosso, gli occhi dell’uno si specchiavano in quelli dell’altro mentre il silenzio, un mix di calma e tensione, li avvolgeva.

Il primo a spezzarlo fu il leader che, dopo aver sorriso, poggiò le labbra sulla sua fronte, lasciandola poi con uno schiocco leggero.

«Cosa c’è che non va, Raphie?» sussurrò giocando con le code della sua fascia senza però smettere di guardarlo.

Gli occhi dorati di Raphael si sgranarono mentre la bocca si dischiudeva per la sorpresa «Tu come...» farfugliò.

La risata cristallina di Leonardo si diffuse nel buio della stanza, facendo rilassare il minore fra i due: sapeva che non lo stava deridendo ed alla fine, tutte le sue frustrazioni cadevano quando era solo con lui ed alla fine non poteva negare che quello fosse il suo modo preferito di stare con Leonardo. Alla fine, quello che aveva capito in tutti quegli anni, da quando avevano iniziato ad avvicinarsi l’uno all’altro, è che nessuno dei due poteva stare senza l’altro, sia come fratelli che come compagni di vita e, ance se Raphie aveva fatto fatica ad ammetterlo, quel divario che sentiva era solo paura di non poter più camminare al suo fianco; nonostante i sentimenti negativi che gli facevano ribollire l’anima, se aveva quel rapporto complesso e tormentato con Leonardo, era perché lo amava troppo.  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’Autrice

 

Salve!

Dopo tanti anni, ho deciso di ritornare in questi lidi con una storia su una coppia che probabilmente è la più assodata della seria animata ma che a me non dice nulla.

È risaputo (?) che la mia coppia preferita è la Raphael x Donatello, ma quando ho letto il prompt mi è venuto in mente il rapporto – fraterno o meno – di Leonardo e Raphael; ho deciso quindi di provare a descriverlo cercando di scavare dentro la tartaruga dalla fascia rossa che ho sempre  sentito più vicino a me – anche se mi sono avvicinata molto anche a Leonardo xD

Ho qualche chiarimento stilistico da darvi:

  • Parole come: “leader, testa calda, fearless” sono espresse in corsivo perché nomignoli che i due protagonisti si sono dati fra di loro;
  • In determinati casi, il corsivo serve a sottolineare un concetto.

Bene, io concludo qui. Non so se tornerò a scrivere su di loro, ma lo spero.

Alla prossima,

Olivier_Rei

   
 
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