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Autore: OrderMade96    19/02/2019    4 recensioni
Shiro scopre inavvertitamente uno o più segreti dei suoi compagni di team grazie all'alcool e ad "Obbligo o verità".
Genere: Comico, Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kogane Keith, McClain Lance, Takashi Shirogane
Note: Missing Moments, Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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★ Iniziativa: Questa storia partecipa a “Keep the secret!” a cura di Fanwriter.it!
★ Numero Parole: 899
★ Prompt/Traccia:  16: A scopre per caso il segreto di B e cerca di non dargli peso. BONUS se il tutto diventa imbarazzante.



 
Certi segreti devono restare tali.

 

Chiunque possiede dei segreti. Nessuno nel vasto universo poteva dire di esserne privo.

Che riguardassero cose di poco conto, piccanti fantasie o ignobili nefandezze, non aveva importanza. Ognuno aveva i propri segreti e avrebbe fatto di tutto affinché essi non divenissero di dominio pubblico.
Custodire un segreto era inoltre un compito gravoso, anche per chi inavvertitamente o consapevolmente ne veniva a conoscenza.

Cosa non affatto rara, soprattutto in particolari o fortuite occasioni in cui la lingua di alcuni sembrava essere più sciolta del solito.
 

“Obbligo o verità? ~” Soffiò suadente il paladino blu, poggiandosi contro i cuscini del letto di Shiro.

Le guance abbronzate erano vermiglie per l'alcool e i suoi occhi blu leggermente lucidi accompagnavano un sorriso sghembo un po’ andato. Con la gamba, il ragazzo stava torturando pigramente il fianco del paladino rosso mentre quest’ultimo finiva quasi con determinata concentrazione il contenuto del suo bicchiere.

Dopo una lunga battaglia durata due giorni dove avevano avuto il compito di liberare un altro pianeta dalla dominazione Galra, la popolazione locale si era voluta sdebitare con i loro salvatori, donando loro le ultime scorte del miglior liquore che da tempo immemore la loro razza produceva.

Allura aveva accettato per cortesia, ma nessuno nell'equipaggio si era poi pentito della scelta. Pidge e Hunk erano collassati per primi in sala da pranzo, complice anche la stanchezza. Allura aveva deciso di smettere di bere poco dopo essersi resa conto che l'alcool la faceva ridere incontrollatamente e, con un pizzico di imbarazzo, si era ritirata nella sua stanza. Coran aveva sequestrato una bottiglia e aveva optato per lasciare gli ultimi tre paladini superstiti a loro stessi.

Keith, Shiro e Lance si erano poi spostati nella camera del loro leader con l'ultima bottiglia e, non sapendo bene come, erano finiti a fare un particolare gioco terrestre molto pericoloso.

“Verità.” Rispose senza esitazione il paladino nero, il meno ubriaco tra i tre.

“Ti sei mai masturbato nel tuo leone?” Chiese con finto candore il paladino blu, ghignando.

Il paladino rosso per poco non sputò l'ultimo sorso di liquore sulla sua faccia.

“LANCE.”

“Oh ~ questa è un'ammissione, Keith?” Lo punzecchiò interessato il cubano, osservando il suo improvviso rossore.

“Cosa?! No!” Si affrettò a negare l'evidenza Keith, ringhiando in difesa.

“Ti sei masturbato nel tuo leone?” Shiro sembrava particolarmente curioso anche lui di conoscere la risposta. Inoltre era una buona scappatoia alla domanda. Alla quale non era sicuro di voler rispondere.

“Non ti ci mettere anche tu…” Brontolò frustrato il ragazzo, passandosi una mano nel mullet corvino. “Forse l'ho fatto. Una volta.”

“Pervertito.” Lo canzonò Lance, gettandoglisi sulle gambe, per sdraiarsi, non senza sue proteste. “Secondo me lo hai fatto anche più di una volta.”

“Chi lo avrebbe detto…” Si aggiunse Shiro, scuotendo la testa e ridacchiando sotto i baffi, facendo diventare il viso di keith di una sgargiante tonalità rosea.

“La domanda era rivolta a te, comunque.” Il paladino rosso gli puntò un dito al petto, corrucciato.

“Sarà per il prossimo giro.” Il capo di Voltron ghignò. Ogni tanto poteva essere capace di infida furbizia. “Tocca a me.”

Keith sbuffò deluso e rassegnato, facendo sorridere Lance.

“Obbligo o verità?” Domandò il paladino nero al cubano, incrociando le braccia dietro la testa.

“Obbligo~” Sospirò il paladino blu, strofinandosi un occhio. Iniziava ad avere davvero sonno.

“Facci vedere la bianchieria intima.” Propose il paladino rosso di getto, sorridendo maligno.

“...non se ne parla.” Lance ridacchiò, incrociando le braccia in attesa.

Era sicuro che il suo eroe, Takashi Shirogane, sarebbe intervenuto in suo aiuto, salvandolo dall'imbarazzo.

“Le regole sono regole.”

Lance si alzò a sedere, allibito. Il suo eroe, paladino della giustizia, stava davvero appoggiando quella richiesta?

“Shiro! Io mi fidavo di te!”

Shiro sorrise malizioso, inclinando leggermente la testa. “Ehi, sono umano anche io.” Il leader gli fece l'occhiolino. “E poi laviamo i panni nella stessa lavatrice, non c'è nulla che nessuno di noi non abbia già visto.”

Lance sembrò incendiarsi a quell'affermazione. I due compagni capirono poco dopo il perché della sua reticenza.

“Pensavo quello fosse di Allura… o di Pidge.” Commentò Shiro, sorpreso, fissando il perizoma di pizzo che il paladino blu indossava sotto i pantaloni. Un piccolo triangolino nero ricamato copriva la parte anteriore della sua intimità, collegandosi a un quasi invisibile filo nella parte posteriore, separando perfettamente le due natiche sode. Keith sembrava troppo scioccato per commentare, frizzato a bocca aperta a fissare il partner.

“È comodo sotto la tuta da combattimento.” Si limitò a borbottare il brunetto in imbarazzo, prima di ricomporsi e tornare ad accucciarsi sul letto, stanco.

Keith sbadigliò chiudendo gli occhi, poggiandosi senza accorgersene con la testa sulla spalla di Shiro. Il paladino nero lo lasciò fare, passandogli anzi un braccio intorno alla vita, la stanchezza delle ultime giornate che gli piombava di colpo addosso.

Pochi minuti dopo, tutti e tre erano crollati in un sonno sereno e pesante.
 

Shiro fu l'unico l'indomani a ricordare i particolari trapelati durante il gioco.

“Siete sicuri di non ricordare nulla?”

Keith e Lance si guardarono, alzando un sopracciglio.

“Abbiamo detto o fatto qualcosa di strano?” Chiese il paladino blu, sospettoso, mentre sistemava i panni sporchi nella lavatrice, aiutato da entrambi.

Il leader di Voltron sollevò con due dita uno striminzito perizoma dalla cesta della biancheria, lanciandolo frettolosamente nel macchinario, arrossendo vistosamente.

“No… nulla di strano.” Chiuse lì il discorso Shiro, decidendo che forse era meglio che certi segreti restassero tali, almeno per ora.






NOTE DELL'AUTRICE:
Boom baby, sono semi tornata attiva grazie al fandom di Voltron, alle iniziative di Fanwriter e a un enorme stress che spero di canalizzare e sfogare con la scrittura.
                                Seppur molto breve, spero che questa piccola storiella vi piaccia e vi strappi un sorriso. See ya! 
 

 
   
 
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