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Autore: MaryFangirl    25/02/2019    8 recensioni
Presso un negozio di antiquariato, Kaori rompe un vecchio specchio...
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Mick Angel, Nuovo personaggio, Ryo Saeba
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Questa fanfiction è una traduzione di una storia dal francese; i dettagli li trovate subito sotto.
 
 
Titolo storia originale: Le miroir brisé
 
Eccomi con un'altra long molto bella e più leggera rispetto ad altre del repertorio, con qualche inserto comico ma anche piccante, il che non guasta mai! Grazie come sempre a chi vorrà seguire e commentare, buona lettura ^__^


 
Sarebbe bastato poco perché quel giorno fosse perfetto. L'ultimo incarico si era concluso senza intoppi e aveva riempito il loro conto solitamente vuoto. Ryo si era alzato senza lamentarsi troppo e non aveva fatto che una spiacevole riflessione sul riso della colazione. Delizia massima, aveva accettato di accompagnarla a fare shopping. Sfortunatamente, Kaori era stata presto disillusa.
Appena giunti nella via dei negozi, il suo partner rivelò il suo vero volto: quello del degenerato mokkori. Saltò in tutte le direzioni, fra le gambe di alcune, tuffandosi nelle scollature di altre...
Quella così bella giornata era in fondo molto ordinaria, pensò mentre rincorreva Ryo con il suo martello.
Tuttavia, dopo una buona dozzina di colpi, lo sweeper si arrese e decise di seguirla docilmente, non senza qualche grugnito e commento sprezzante. Grandi sospiri di noia punteggiavano ciascuno dei suoi passi, sperava che Kaori, stanca delle sue lamentele, lo liberasse dell'onere, ma lei si rifiutava di cedere. In quell'atmosfera cordiale, giunsero davanti a un negozio di antiquariato. I sussurri di Ryo morirono mentre la sua partner impazziva davanti alla vetrina del negozio, per poi trascinarlo dentro. Chiudersi in un negozio polveroso mentre c'erano tante giovani bellezze che lo aspettavano all'esterno! Che miseria!
Mentre Kaori si entusiasmava su inestimabili cianfrusaglie, lui rimuginava nel suo angolo. All'improvviso vide un bellissimo busto di donna. Le forme erano ideali, di una perfetta armonia...sebbene fossero di marmo e non di carne, lo stallone di Shinjuku doveva rendere omaggio alla loro bellezza. Si gettò sulla scultura, le sue gambe circondarono la base mentre le sue mani si impossessarono del petto opulento.
"Che meraviglia! Porca miseria, che seno!"
Il giovane venditore emise un grido di indignazione davanti all'insolito cliente.
Dopo aver ammirato delle vecchie spille, Kaori aveva messo gli occhi su un antico specchio dalla cornice d'argento. Strane iscrizioni, visibilmente indiane, erano incise sul perimetro. Aveva sicuramente adornato la toletta di qualche ricca donna di altri tempi. Doveva essere terribilmente costoso perché il prezzo non era nemmeno indicato. Kaori aveva un aspetto terribile. A furia di vivere con un pervertito, stava invecchiando prematuramente.
Il grido del commesso la strappò dalla sua contemplazione e scoprì con orrore il triste spettacolo offerto dal suo partner. Una giornata di tranquillità era chiedere troppo a quel debosciato! La sua frustrazione fu così intensa che un martello titanico apparve tra le sue mani e cadde sull'infame mascalzone. Lo shock fu così violento che l'intero negozio lo subì. I mobili vibrarono, le cianfrusaglie risuonarono insieme e, con un gran fracasso, lo splendido specchio, nel quale Kaori si era guardata, si infranse.
"Sette anni di disgrazia!" mormorò l'uomo appiattito.
La giovane donna, confusa, gli diede un piccolo calcio prima di sciogliersi in scuse con il commesso. Pochi minuti dopo, uscirono dal negozio, Ryo pieno di lividi e Kaori priva di qualche migliaio di yen.
 
 
Ryo stava riposando pigramente sul suo letto. Kaori non ci era andata di mano leggera, il suo corpo era ancora dolorante. Avrebbe avuto bisogno di una bella signorina mokkori per curare le sue ferite...una creatura con dita di fata, dolce e sensuale...tutto il contrario della furia della sua partner! E a proposito di furia, lei era davanti alla sua porta, pronta a svegliarlo con la sua abituale ruvidezza. Era tornata velocemente dalla stazione...Ryo si rannicchiò contro il cuscino fingendo un sonno profondo.
La porta si aprì e una fragranza inebriante riempì la stanza. Non era abitudine di Kaori mettersi tanto profumo. Doveva essersi rovesciata il flacone addosso.
"Ryo..."
La sua voce era così leggera da sembrare una carezza. Dov'erano i ruggiti e gli insulti che scandivano i suoi risvegli? Lei era già al bordo del suo letto. Diamine, di solito lei spuntava come un pitbull e lo gettava sul pavimento. Da quando si muoveva con la leggerezza di un felino?
"Ryo..."
Delicate dita sfiorarono la sua spalla nuda e lui non riuscì a reprimere un brivido...che sembrò insignificante rispetto ai sussulti che lo scossero quando aprì gli occhi.
Sbatté le palpebre, incredulo. Kaori, la casta e pudica sorellina di Makimura, era seduta sulle sue lenzuola in una tenuta delle più indecenti. Si poteva poi dire che fosse vestita? Quelle mutandine rosse lasciavano poco spazio all'immaginazione. Poteva persino vedere i suoi capezzoli eretti sotto il pizzo del reggiseno.
"Cosa significa?" balbettò nervosamente, muovendo le sopracciglia in un tic nervoso. "Vestiti!"
"Perché? Non ti piace?" chiese lei, salendo sul letto.
E in più, lei indossava un perizoma! Kaori possedeva dunque una biancheria intima così seducente? Eppure era convinto di conoscere a memoria la sua lingerie! Suo malgrado, i suoi occhi si posarono su quella visione tentatrice. Non doveva! Kaori non era certamente in sé! Non si sarebbe mai mostrata in quel modo!
Un caratteristico formicolio riscaldò il suo basso ventre. Il suo fedele compagno si godeva lo spettacolo.
"Sei pazza a farmi spaventare così! I tuoi brutti rotolini al risveglio, ecco come traumatizzare un uomo!"
Quali rotolini? Le uniche curve percettibili erano i suoi dolci seni. Li avrebbe volentieri massaggiati prima di divorarli...ma quando diavolo sarebbe uscito il martellone per seppellire i suoi cattivi pensieri sotto tonnellate di furore? Stava disperatamente aspettando un colpo che non arrivò.
Lei scoppiò in una risata gutturale, rivelando ancora di più la sua scollatura.
"Traumatizzare? C'è un uomo qui che non sembra affatto traumatizzato!" rispose, indicando l'organo ingannevole che puntava risolutamente verso la creatura celeste.
"È...è solo una reazione fisiologica..." balbettò lui con le guance infuocate, "Le mie erezioni mattutine hanno il vigore dei miei vent'anni..."
"Davvero? Fammi vedere!"
Con un insolito gesto di pudore, Ryo si aggrappò convulsamente al lenzuolo per proteggere il suo mokkori dalla mantide religiosa che aveva assunto l'aspetto della sua partner. Era il mondo sottosopra! Kaori che si comportava come una pervertita...era persino peggio di lui! A quattro zampe sul materasso, lei avanzava verso di lui come una pantera sulla sua preda...era un incubo! Non c'era altra spiegazione! A meno che...
Con un gesto rapido, immobilizzò le spalle della sua partner e la gettò sotto di lui.
"Preferisci essere dominante" scherzò lei, "Nessun problema, sono pronta per giocare..."
"Smettila!" la interruppe, "Non sei in te, Kaori! Cos'è successo? È successo qualcosa alla stazione?"
"Di cosa stai parlando? Sto molto bene, invece...e ho voglia di te, mio stallone!"
Lei si sfregava lascivamente contro di lui...lo avrebbe fatto diventare pazzo. Se avesse continuato così, non avrebbe risposto delle sue azioni. Era già difficile per lui resistere a Kaori con i suoi abiti maschili, ma una Kaori quasi nuda tra le braccia...la parte inferiore della sua anatomia stava prendendo il sopravvento sulla sua ragione...non ne aveva il diritto! Ovviamente Kaori era stata drogata...a meno che un ipnotizzatore non avesse messo gli occhi su di lei. Avrebbe chiarito la cosa quando fosse uscito da quella brutta situazione.
"Vieni!"
L'afferrò per la vita e, senza lasciarla andare, la trascinò fuori dalla stanza.
"Vuoi farlo sotto la doccia?" sussurrò lei, mordendogli il lobo dell'orecchio.
-Non crollare! Non crollare!-
Dio, come sembrava lungo quel corridoio! Non avrebbe mai raggiunto il dannato bagno! Ogni passo era una tortura. Le immagini più licenziose invasero la sua mente...lui e Kaori nella doccia...le gocce d'acqua che si raccoglievano sui suoi capezzoli frementi...il suo corpo nudo che si mescolava col proprio...No! Non poteva farlo. Era la sorellina del suo compianto partner. Non era consapevole delle sue azioni! Approfittare della situazione avrebbe significato semplicemente abusare di lei. Lei non lo avrebbe mai perdonato.
Finalmente il tragitto verso il bagno finì. Mise rapidamente Kaori nella vasca da bagno e aprì il getto d'acqua. Sebbene avesse disperatamente bisogno di una doccia fredda, preferì fuggire il più velocemente possibile dagli insulti della giovane donna fradicia, chiudendo a chiave la porta.
"Perdonami, Kaori! Quando ti sarai calmata, mi ringrazierai!"
 
 
Dopo aver trascorso diversi minuti a immaginare Umibozu in giarrettiera per calmare la sua formidabile erezione, si mise le mutande e telefonò ai suoi informatori. Doveva scoprire chi aveva attaccato Kaori in un modo così singolare. Era il peggior attacco che avesse mai sofferto! Sfortunatamente, quegli incapaci non avevano notato nulla. Kaori sembrava essersi recata alla stazione come faceva ogni giorno e poi si era fermata al Cat's Eye. Nessuno l'aveva nemmeno vista tornare nell'appartamento. Che incompetenti!, ringhiò.
Stava per chiamare Miki quando Kaori apparve di fronte a lui, avvolta in un piccolo asciugamano. Che imbecille! Nell'angoscia, aveva dimenticato di chiudere il passaggio anti-guardone del bagno.
"Scusami, Ryo" disse lei timidamente. "Vado a vestirmi"
Lui tirò un lungo sospiro di sollievo vedendola sparire in camera sua. La crisi sembrava passata. Nel frattempo, si precipitò nella doccia. L'immagine di una Kaori tutta bagnata in un microscopico asciugamano aveva svegliato un mokkori ancora eccitato per le avances mattutine.
Mentre l'acqua fredda scorreva lungo il suo basso ventre, il rumore di una porta che si chiuse giunse alle sue orecchie fini...merda! Se n'era andata! Nelle sue condizioni, era meglio riacciuffarla il prima possibile.
  
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