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Autore: Lales    20/07/2009    7 recensioni
- Come sei tragico... io comunque sono in emergenza, c'è Hanna con le voglie di fragola che mi ha mandato a cercarle ma l'unica cosa con l'80% di fragola che ho trovato è la "Marmellata biologica dei frati dell'Est"... chiama Georg! - - Tom anche io sono in emergenza - gridò il gemello - E poi Hanna non ci fa niente con quella roba: io so dove prendere le fragole, quelle vere - Seconda OS della "Saga dell'ansia"
Genere: Romantico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un'altro fantastico capitolo della coppia del secolo: Hanna e Tom! Due personaggi, due perchè... in realtà pensavo di chiamare queste one shot...


LA SAGA DELL'ANSIA



Perchè è proprio quest'ultima che unisce i due protagonisti, non trovate?
Mi diverto sempre molto a prendere in giro il dolce e caro, vecchio Tom!
Ovviamente tutto ciò è solo frutto della mia immaginazione e non voglio dare in alcun modo rappresentazione della realtà.
Un ringraziamento ad Anna per l'ispirazione... Keine Angst! Ovviamente per immedesimarsi meglio, ecco una foto dei due.



ERDBEER



Hanna si girò nel letto spazientita, il braccio di Tom era troppo lungo e le dava fastidio dietro al collo, per cui reggendosi il pancione si mise a sedere spingendo il corpo inerme del ragazzo dall'altra parte del letto. Nella penombra non vide che erano già al bordo del materasso; spinse il bacino di Tom per quanto potesse spostarlo rendendosi conto solo alla fine che stava scivolando sul pavimento, lentamente ed inesorabilmente.
"Oddio oddio oddio" imprecò ad alta voce portando un braccio sull'altro fianco per reggere il corpo inerme che stava crollando dall'altro lato del letto, se non che il ragazzo aprì gli occhi di scatto e si aggrappò alla prima cosa che trovò sotto mano, ovvero il braccio di Hanna. Insonnolito, e con le gambe per terra si girò a guardarla stralunato.
- Che cazz... che c'è? - chiese ansioso - Ti senti male, si sono rotte le acqua, andiamo in ospedale? Prendo la macchina! - si agitò tentando di rimettersi a sedere ma Hanna lo fissava con gli occhi sbarrati.
- Scusa amore, non volevo svegliarti -
- Che c'è? Come stai? -
- Sto bene - rispose lei aggiustando le coperte - Non ti preoccupare -
- Perchè sei sveglia? - chiese lui accendendo la luce e accecando entrambi, che ora si guardavano con gli occhi socchiusi cercando di capire cosa fosse successo nei secondi precedenti.
Hanna sbuffò ritornando nel suo lato del letto e poggiandosi alla testata - Non riesco a dormire, ho fame...-
Il ragazzo fece lo stesso, sistemando il cuscino e poggiando la testa sul muro, si stropicciò gli occhi e alzò le spalle - Mangia qualcosa...-
- Si - sospirò ancora lei girandosi a fissarlo - E' solo che non c'è niente di là che mi piace -
Tom sgranò gli occhi - Ma se oggi abbiamo fatto 200€ di spesa! -
- Lo so - sbuffò lei - Ma ci siamo dimenticati le fragole...- si lamentò lei incrociando le braccia e mettendo il broncio.
- Le fragole? - chiese Tom inziandosi a preoccupare - Amore, ma siamo a dicembre, non ci sono fragole in giro...! -
- Invece si - si impuntò la ragazza - Le ho viste al supermercato -
- Ma quando? -
- L'altro giorno - continuò lei mettendosi le mani sul pancione, ormai al sesto mese di gravidanza.
- Ok, allora domani le compriamo- disse Tom sorridendo e dandole un bacio sulla guancia - Ora dormi - si rigirò, spense la luce, e ritornò nella posizione comoda che aveva preso prima di essere svegliato, ma si accorse che la ragazza non si era mossa da dove era seduta.
- Tom - sussurrò lei nel buio completo della stanza. Lui si rigirò e riaccese la luce girando solo la testa nella sua direzione.
- Dimmi amore -
- Voglio le fragole - sentenziò seria non guardandolo in faccia.
- Ora? - chiese lui sgranando ancora gli occhi.
- Si - rispose lei in un sussurro, girando il viso verso di lui e spostando la testa di lato in un espressione dolce, ma molto ruffiana.
- Ma sono le due di notte - continuò Tom deglutendo.
- Lo so amore, ma non te lo chiederei se non fosse una questione di vita o di morte. Il dottore ha detto che devo assecondare tutte le voglie -
Tom maledisse il momento preciso in cui il medico aveva proferito quella frase, ricordandosi che le parole erano state proprio quelle, ed in quel momento capì lo sguardo di compassione che l'uomo dal camice bianco gli aveva fatto subuto dopo aver pronunciato la parole "tutte".
- Ok - rispose lui alzandosi dal letto - Sei sicura che vuoi le fragole? C'è tanta cioccolata, le patatine, addirittura il tiramisù nel frigo - disse il ragazzo raggiante sperando di farle cambiare idea.
- Che schifo - disse lei facendo la faccia schifata - Mi viene da vomitare al sol pensiero -
- Come? Ma le abbiamo comprate oggi tutte quelle cose, cosa ci facciamo ora? -
- Semplice, le mangerai tu, ora mi vai a comprare le fragole? - rispose lei autoritaria rimettendosi le coperte fino al collo, faceva freddo.
Tom nel rincoglionimento generale arrivò alla sedia dove prese i pantaloni neri della tuta, e se li infilò rischiando di cadere per terra; aveva infilato due gambe in una sola del pantalone. Riuscì ad infilarsi anche una felpa e tentennado alla ricerca delle scarpe prese il cellulare dal comodino e si avviò verso il soggiorno.
- Tante mi raccomando - sentì dire da dietro di lui - E la panna -
Alzò gli occhi al cielo - Va bene amore -
Arrivato all'ingresso prese le chiavi della macchina e si mise il cappuccio sulla testa; dove le trovava le fragole ad Amburgo, a dicembre?

____



La prima opzione che gli venne in mente fu: supermercato. La prima ma anche la più plausibile; insomma era certo che da qualche parte in qualsiasi supermercato del mondo ci sarebbero state delle fragole ad aspettare di essere comprate e mangiate. Sgommando come un pazzo nelle strade deserte di Amburgo, entrò nel parcheggio del supermercato poco lontano da casa che sapeva essere aperto ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette, roba che probabilmente i commessi non avevano più una vita sociale. Evitò per poco un palo, due carrelli e un uomo che tornava alla sua macchina e lasciò il suo mezzo di trasporto in mezzo alla strada, a metà sul marciapiede ed a circa due centimetri dalla vetrina del negozio.
Prese gli occhiali da sole dal cruscotto ed uscì dalla portiera quasi correndo, se non che i pantaloni, il sonno, e le sue doti non propriamente atletiche lo facevano apparire più goffo del solito.
Appena messo piede nel supermercato, si guardò intorno spaesato: doveva trovare il reparto frutta immediatamente. Mentre caracollava alla ricerca delle fragole sentì il telefono vibrare sul ginocchio, i pantaloni erano talmente larghi che la tasca arrivava quasi a terra. Lo recuperò e rispose ansioso senza vedere chi fosse, comunque aveva una vaga idea di chi potesse essere.
- Pronto? -
- Dove sei? - lo chiamò la voce preoccupata di Hanna dall'altro lato del telefono.
- Al supermercato - rispose lui concitato con gli occhi sgranati, immaginando che da fuori poteva apparire più strano del solito.
- E quanto ci stai mettendo? Stai bene? -
- Oddio amore si, sto bene, sto cercando le fragole... -
In realtà Tom era fermo immobile tra gli Ananas e le Banane, e fissava un punto indefinito di fronte a lui con la mente ottenebrata dal sonno.
- Sbrigati allora, ma vai piano! -
Hanna chiuse il telefono in faccia al ragazzo che rimase con il cellulare in mano mentre girovagava tra i Fichi e le Pesche.
Tom cercò a lungo in quel reparto, tanto che aveva imparato a memoria la disposizione della frutta, ma non si dette subito per vinto; era vero che le fragole lì non si vedevano, ma era anche vero che erano le due e mezza del mattino e che quindi magari la frutta fresca doveva ancora arrivare, o meglio, era arrivata ma doveva essere disposta negli scaffali.
- Scusa! - gridò nel bel mezzo del reparto "Yogurt" rivolto ad un commesso insonnolito che era appoggiato ad un banchetto di legno con gli occhi socchiusi ed il cappellino calato quasi sul naso.
- Si - biascicò lui rimanendo immobile mentre Tom concitato ed ansioso gli arrivava davanti di gran carriera.
- Mi servono delle fragole, subito - ciondolò prima a destra e poi a sinistra osservando lo strano ometto che lo fissava incuriosito.
- E' una rapina? - chiese quest'altro grattandosi la testa.
- No, ha mai sentito un rapinatore che esoridice con "Mi servono delle fragole, subito?" - rispose Tom acido - Ho bisogno di fragole, mi hai sentito? -
- E allora come mai vai in giro tutto coperto? Sei per caso qualcuno di famoso? - Nel dire l'ultima parola si fece scappare un ghigno mellifluo e si girò dall'altra parte dando le spalle a Tom che ora da ansioso stava diventando nervoso, e non era proprio un buon segno.
- Senti mi dici solo se ci sono le fragole? - sbottò il moro poggiando una mano sul banchetto di legno e fissando attraverso le lenti l'omino.
- Fragole? - ripete lui sempre più noncurante e viscido - Fragole a dicembre... ad Amburgo... -
Lasciò la frase in sospeso e Tom lo fissava con la bocca aperta e una mano per aria - Allora? -
- No - disse lapidario - Ci sono le barette al cioccolato bianco e fragola, marmellata di fragole, caramelle, lecca lecca, preparato per torte alla fragola, fragole disidratate nei cereali... -
-OK - lo interruppe Tom - Dove sono tutte queste cose? -
- Di là - l'omino indicò un punto imprecisato verso le casse, che Tom non comprese, ma pensò comunque che nonostante non ci fossero le fragole vere e proprie, avrebbe potuto comprare "sostitutivi" del famigerato frutto rosso.
Non seppe quale forza superiore lo trattenne dal prendere quell'uomo e sbatterlo per terra, ma riacquistando la dovuta ansia, si diresse a passo di marcia verso il reparto dei dolci, poi in quello dei biscotti, poi in quello dei cereali, delle marmellate fino a quando non ebbe girato tutto il supermercato, e non ebbe recuperato in tempo record tutte le cose che sopra la confezione riportavano come ingrediente la fragola.
Proprio mentre era arrivato in cassa e stava depositando le "MERENDINE BIOLOGICHE ALLA FRAGOLA E FRUTTI DI BOSCO" sentì nuovamente il telefono vibrare sul ginocchio.
- Amore sto tornando - disse con i sudori freddi su per la schiena.
- Tom - disse una voce familiare che però non era quella di Hanna - Tuo fratello è in pericolo di vita -
Il ragazzo sgranò gli occhi - Cazzo Bill che hai fatto? -
- Tomiiii - piagnucolò lui dall'altro capo del telefono - Tomiii mi si è fermata la macchina -
- Hai provato ad accenderla? - rispose calmo il gemello.
- Tom non sono così scemo! -
- Beh non si può mai sapere con te... -
- Grazie! - rispose Bill seccato - Comunque qua si è accesa una spia arancione, che vorrà dire? -
Tom alzò gli occhi al cielo mentre poggiava la carta di credito sul ripiano della cassa - Che vorra dire idiota? Hai finito la benzina! -
Bill rimase un attimo in silenzio poi scoppiò in un lamento ancora più forte del primo - Tomiiiiiiii sono al St.Pauli, da solo, devi venirmi a prendere! -
- Cosa? -
- Si Tomi devi venire, qui se esco dalla macchina mi menano -
- Come sei tragico... io comunque sono in emergenza, c'è Hanna con le voglie di fragola che mi ha mandato a cercarle ma l'unica cosa con l'80% di fragola che ho trovato è la "MARMELLATA BIOLOGICA DEI FRATI DELL'EST"... chiama Georg! -
- Tom anche io sono in emergenza - gridò il gemello - E poi Hanna non ci fa niente con quella roba: io so dove prendere le fragole, quelle vere -
Il moro prese la sua busta piena di cose "alla fragola" dopo aver scoperto di aver speso 60€ in cazzate. Si incamminò verso l'uscita del supermercato andando verso la macchina, con l'orecchio ancora intento a sentire il lamento del gemello.
- Ok, dove sei esattamente rimambito che non sei altro?! -

____



Appena vide l'Audi di Bill parcheggiata in modo molto strano vicino al marciapiede si convinse che in fondo c'era chi parcheggiava peggio di lui; si fermò dietro la macchina e scese di gran carriera andando a bussare al finestrino del fratello, per farlo scendere.
Bill lo abbassò e lo guardò in un misto di disperazione e gratitudine - Grazie fratello -
- Dai sbrigati che Hanna chiamerà tra poco e dovrò inventarmi qualche scusa plausibile per giustificare il mio ritardo - tornò indietro verso la sua macchina aspettando che il gemello facesse tutte le varie operazioni per chiudere la sua dannata Audi.
- Tomi sei troppo ansioso - constatò Bill appena si sedette sul sedile del passeggero - Devi prendere la vita con più calma -
- Più calma? - berciò Tom mettendo in moto e sgommando verso non sapeva neanche lui dove - Devo trovare delle fragole a dicembre qui ad Amburgo perchè la mia ragazza che aspetta mio figlio, tuo nipote, tra un po' mi ammazza nel sonno perchè vuole quelle CAZZO DI FRAGOLE DOPO CHE OGGI HO FATTO LA SPESA PER TUTTO L'ESERCITO TEDESCO E TU MI DICI DI STARE CALMO? A ME VIENE UN INFARTO PRIMA DEI TRENTA STAI SICURO... -
- Devi andare a destra - rispose serafico Bill nel mentre
- Dove stiamo andando adesso? - Tom si tolse gli occhiali dal naso, non vedeva più niente e i nervi erano davvero a fior di pelle. Sentì nuovamente il telefono vibrare.
- Oddio è Hanna, mi ammazza se sa che sono qui e non ho le fragole! - disse Tom sull'orlo delle lacrime mentre Bill con molta professionalità prese il cellulare dalle mani del gemello e rispose tranquillamente.
- Tesoro ciao -
- Bill? - rispose Hanna agitata - Dov'è Tom? Che succede? Siete in ospedale? -
- No tesoro, non ti agitare stai tranquilla che poi mi esce un nipote schizzato -
Nel frattempo Bill faceva segni a Tom su dove doveva girare senza informare il gemello di dove stavano andando.
- E dov'è Tom? -
- E' qui, dove vuoi che sia, ma è impegnato a guidare, comunque non ti preoccupare stiamo tornando -
- E le fragole? -
- Sono con noi al sicuro, non temere -
- Meno male che ci sei tu Bill - sospirò Hanna mentre Bill sorrideva compiaciuto.
- Eh lo so tesoro, lo so... -
- Sai che mi sento proprio bene dopo aver parlato con te, mi fai da camomilla -
- Ora mettiti a letto e rilassati, le fragole arrivano! -
- Grazie Bill -
- Questo ed altro per la madre di mio nipote -
Chiuse il telefono e lo posò sul cruscotto mentre Tom lo guardava allucinanto - Ma come fai ogni volta? -
- Io sono Bill Kaulitz - sottolineò al gemello mentre gli diceva di fermarsi e guardava alla sua destra - Siamo arrivati... -
- Cosa? - sbraitò Tom - Mi hai fatto guidare fino a qui per andare a ballare? -
Bill alzò gli occhi al cielo - Certo che no scemo! Hai presente quando ordini quei cocktail alla frutta con le fragole sul bordo del bicchiere... - non terminò la frase aspettando che il gemello ci arrivasse da solo.
- Mi hai fatto guidare fino all'Indochine perchè volevi un cocktail alla frutta? - berciò Tom pronto ad uccidere il gemello ed a nascondere anche il cadavere.
- No deficiente! - il fratello sbattè una mano sulla sua gamba ed aprì lo sportello - Te le sto andando a prendere io, visto che dubito che ti farebbero entrare, sei vestito come un barbone... aspetta qui non ti muovere! -
Tom nei minuti successivi riflettè sulla situazione; aveva capito che c'entrava qualcosa il cocktail alla frutta menzionato prima dal fratello, ma tutto il resto gli appariva molto confuso e poco chiaro.
Era passato diverso tempo da quando Bill era entrato all'Indochine ed era tardissimo; l'orologio della macchina segnava le 3.12 e lui era stanco morto, propese per uscire dall'auto ed andare a cercare il gemello in mezzo ai suoi cocktail e alle sue fragole. Si incamminò ciondolando verso la porta d'ingresso del locale che pompava musica a tutto spiano; effettivamente era ben lontano dall'essere il solito Tom Kaulitz; aveva un quasi pigiama addosso e la faccia distrutta coperta dagli occhiali, ma doveva assolutamente entrare e riprendere il gemello.
- Buonasera - disse il buttafuori con una cartellina in mano.
- Salve - rispose Tom imbarazzato - Senta - prese un sospiro lungo e abbassò le braccia lungo i fianchi - Io dovrei entrare solo un minuto per recuperare mio fratello che è entrato poco tempo fa e mi serve che esca immediatamente prima che la mia vita venga spezzata, rotta, distrutta, dalla mia dolce ragazza...-
- Ed io dovrei crederti? - chiese il buttafuori alzando un sopracciglio.
Tom deciso si tolse il cappuccio e gli occhiali; odiava farlo, ma era questione di vita o di morte, questione che doveva recuperare il fratello prima che Hanna potesse chiamare di nuovo e scoprire che lui NO non aveva quelle dannate fragole.
- Sono Tom Kaulitz ok? - rispose il ragazzo alzando le spalle - Posso entrare ora? -
- Certo, ed io sono Bill Kaulitz - l'uomo alzò gli occhi al cielo e fece un sorrisetto sghembo - Dai su non mi far perdere tempo! -
- Bill Kaulitz, il mio gemello - sbraitò Tom in preda ad un raptus nervoso - E' entrato qui dentro dieci minuti fa cazzo, non mi sembra ci voglia tanto per capirlo, era quello con i capelli strani...-
- Anche tu a capelli non stai messo bene eh... -
- Senti, allora visto che tu lo conosci bene Bill Kaulitz, perchè non me lo vai a chiamare? -
- Non penso proprio... -
Proprio mentre Tom stava per avventarsi contro la porta d'ingresso, vide quest'ultima spalancarsi ed il fratello uscire sorridente e raggiante; sullo sfondo delle luci viola, gialle ed acqua marina, si stagliavano dietro l'esile figura del gemello, che lo faceva apparire tipo divinità scesa in terra dal monte Olimpo. Nelle sue mani, una scatola nera.
- Eccomi - ridacchiò verso Tom che stava per svenire al suolo - Sven, è stato un piacere come sempre - disse Bill rivolto al buttafuori, che gli stringeva cordiale la mano.
- C'è questo qui che ti voleva parlare - disse il buttafuori a bassa voce rivolto verso Bill - Non ha una bella faccia, non so, dimmi tu se vuoi lo mando via... -
Bill scoppiò a ridere - Oh no, non ti preoccupare, è solo mio fratello -
Sven rimase un attimo interdetto, mentre Bill saltellando con un canguro dell'emisfero australe raggiungeva il gemello che era già in prossimità della macchina, con uno sguardo assassino in viso.

____



- Non è colpa mia se non esci più e non ti fai vedere in giro - sostenne Bill mentre chiamava l'ascensore - E' normale che la gente non ti riconosce -
- Bill non ne voglio parlare ora - disse Tom scuotendo la testa - Voglio solo andare a dormire e pregare che cose del genere non succedano mai più...-
- Oh fratello - rispose Bill teatrale entrando nell'ascensore - Siamo solo all'inizio -
- Stai zitto Bill, stai zitto -
- Ok Tomi - disse il gemello sorridendo - Buonanotte, e sogni d'oro - sorrise ancora di più con gli occhi chiusi in un espressione talmente idiota che Tom che lo osservava mentre usciva dall'ascensore avrebbe voluto menargli solo per quello.
Ritrovò per miracolo le chiavi nelle tasche ed entrò in casa posando la busta della spesa per terra e tenendo in mano la famigerata scatola nera. Guardingo si apprestò verso la camera da letto, dove la luce era accesa. Sicuramente Hanna lo stava aspettando...
Non fece in tempo a finire di pensare la frase che trovo la sua dolce metà a dormire beatamente dalla sua parte di letto.
Sbuffò un paio di volte per evitare che troppo sangue andasse al cervello e si sedette sul materasso con la schiena appoggiata allo schienale; gli era passato anche il sonno dopo aver scoperto che Hanna si era addormentata.
Aprì la scatola nera e vide tante belle fragole rosse, invitanti, fresche e lavate adagiate all'interno. Ne prese una e se la mise in bocca.
- Che amarezza -




DAS ENDE

  
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