DI LUPI E FRINGUELLI
Ostentiamo il ghigno della morte che sorride.
Il sorriso soddisfatto di Sansa lo preoccupava.
Aveva appena ucciso Ramsay Bolton, suo marito e suo carnefice ed ora sorrideva. Non era più la ragazza innocente di un tempo, non credeva più in favole e lieto fini. Ora sapeva che nessuno sarebbe accorso a salvarla.
Petyr era stato un bravo maestro. Forse, si disse, anche troppo.
Sansa era divenuta sicura, scaltra, sfuggevole. Una bambolina d’acciaio in grado di uccidere un uomo.
A Petyr si infiammano ancora le membra a ricordare quanto innocente e pudica era quando l’aveva conosciuta. Così ingenua, così simile a Catelyn. Così bella.
Poi tutto era cambiato.
La morte di Ned le aveva spezzato il cuore, il matrimonio con il folletto le aveva insegnato a dimenticare di averne uno. E Petyr si era prodigato a fare il resto. L’aveva temprata, educata. Ma aveva commesso un errore, si era innamorato di lei. Petyr era sempre stato un uomo famelico. Voleva tutto e lo voleva per sé. Sansa inclusa.
Era diventata il suo gioco preferito, la sua fonte primaria di intrattenimento, di gioia. E in breve qualcosa di più.
Amore.
Erano anni che Petyr non pensava a quella parola. Da quando era solo uno sciocco bambino, troppo minuto e ingenuo per capire come va il mondo. Ma adesso lo sapeva. Il mondo era un posto terribile e per sopraffarlo bisognava essere semplicemente più terribili di esso. Per questo, provare amore per qualcuno era per Petyr motivo di imbarazzo, vergogna. Amare Sansa era una debolezza. E lui non sarebbe stato mai più un debole.
Sansa sorrideva ancora e per la prima volta Ditocorto si chiese chi era quella ragazza. Per la prima volta ne ebbe paura. Petyr aveva svelato a Sansa come ottenere ciò che desiderava, come divorare il mondo, e Dei, la ragazza era affamata. Era divenuta vorace, come lui e forse anche di più ed ora Petyr non era più i grado di dire chi controllasse chi.
Sansa era la sua creazione, allora perché era lui ad inginocchiarsi d’innanzi a lei? Perché era lui a cui il cuore tremava in sua presenza? E, soprattutto, perché era lei quella seduta su un trono?
Petyr strinse i pugni, le nocche arrossate dal freddo.
Forse, infine Sansa aveva vinto, forse era sempre stata lei a comandare dopotutto.
La bella e innocente Sansa Stark. Il lupo aveva divorato il friguello.
No, era impossibile. Sansa aveva bisogno di lui, Petyr ne era certo. Era lui a comandare, lui ad averle insegnato tutto, lui a primeggiare.
Lui…giusto?