Storie originali > Generale
Ricorda la storia  |      
Autore: Fede883    07/03/2019    2 recensioni
Seconda guerra mondiale: Dopo una sanguinosa battaglia tra le truppe naziste e quelle americane un soldato tedesco di nome Helmut trova un soldato americano ferito e disarmato. Il soldato si troverà di fronte ad una decisione molto delicata, uccidere il soldato americano senza pietà e adempiere il suo dovere verso il regime oppure risparmiare la vita del soldato affinché possa ritrovare un pò di umanità, il soldato Helmut è davanti ad un bivio molto pericoloso e la sua scelta potrebbe cambiare per sempre la sua vita e quella del soldato americano Stewart.
Genere: Drammatico, Generale, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cammino in mezzo alla sterpaglia del bosco, sotto ogni mio passo sento il suono delle foglie che vengono calpestate, tengo saldamente il mitra in mano affinché` possa essermi utile in un momento di difficoltà. Mi faccio strada lungo il sentiero, sono da solo, molti dei miei compagni si sono divisi, rimango solo io, davanti a me soldati americani morti, gli abbiamo uccisi tutti a quanto pare, non è rimasto in piedi più nessuno da quello che sembra. Quando sei in guerra ti abitui a vedere ogni genere di orrore e in questa guerra ne sto vedendo e facendo parecchi. Tengo il mitra puntato verso di me, non si sa mai, un bastardo americano potrebbe uscire dal bosco e tendermi un imboscata e spararmi a tradimento, loro lo fanno spesso e quindi bisogna tenere gli occhi sempre ben aperti, in battaglia non si è mai da soli e non bisogna avere due occhi ma mille. Il bosco si sta facendo sempre più fitto e dentro di me inizio ad essere spaventato, sono troppo isolato dal mio plotone e la paura che qualcuno mi spari o che mi lancia una bomba a mano si fa sempre più strada nella mia testa. Ad un certo punto noto un uomo in fondo al sentiero, lo riconosco subito... E' un soldato americano, vedo che è ferito, la sua divisa mimetica è sporca di sangue e gli punto subito il mitra addosso:" Alza le mani bastardo americano? Alza le mani?". L'uomo nota subito la svastica sul mio braccio e inizia a parlarmi in tedesco, capisco subito quello che dice ovvero:" Se mi uccidi il mio viso ti perseguiterà per il resto della tua vita, tutte le notti quando andrai a dormire mi vedrai morire". Cerco di non farmi fregare e dico a gran voce all'americano:" Mettiti in ginocchio e con le mani ben in vista, io mi chiamo Helmut Zimmer, sono un soldato tedesco, al servizio del Fuhrer Adolf Hitler, mettiti in ginocchio bastardo!". L'americano senza fiatare si mette in ginocchio e alza le mani sopra alla testa e mi avvicino a lui chiedendoli subito:" Sei armato americano? Fucili, pistole, bombe a mano? Tira fuori tutto quello che hai, la tua vita dipende da me". Intanto mi guardo intorno, potrebbe essere tutta una tattica dei suoi compagni per tendermi un imboscata e così mettermi fuori dai giochi, numerosi soldati tedeschi sono stati uccisi in questo modo oppure potrebbe aggredirmi e cercare di prendermi un arma e spararmi, tengo il mitra puntato saldamente alla testa urlandogli:" Ti ammazzo! Devi fare tutto quello che ti dico, altrimenti il tuo cervello te lo faccio saltare americano". Il soldato americano mi osserva negli occhi, scruta il mio viso e mi dice:" Non sono armato, i miei compagni sono tutti morti, sono io sono lo scampata, Helmut ti prego non uccidermi, questa è una cosa più grande di noi, ti prego pensaci bene a quello che stai facendo, calmati e metti giù quel mitra, ok? Sei tedesco quindi, mi piace molto la Germania". Gli americani cercano sempre di fare gli spavaldi e i duri quando vengono catturati e grido a gran voce:" Non mi fai paura americano, come ti chiami? Dimmi il tuo nome? Tu sei un nemico della Germania, non posso lasciarti andare". Lui tenendo sempre le mani in alto e ben in vista mi sorride e mi dice in modo deciso:" Sono il sergente Stewart Rodney, sono di Brooklyn, a casa che mi aspettano ho una moglie e due figli, ti prego Helmut... Tu non vuoi tornare a casa? Non credi che quelli che ci hanno messo contro a spararci vicenda se ne fottono del benessere del proprio popolo ma pensano solo alla propria sete di potere e al proprio egoismo? Siamo solo marionette per loro e tu lo sai bene, guarda l'egoismo dell'uomo dove ci ha portato? A ucciderci a vicenda come delle bestie, a spararci con delle armi, a odiarci perchè uno è ebreo, di colore oppure non crede in dio, chi permette questo porterà alla rovina dei popoli, alla povertà e alla perdita dei valori e dei diritti di ogni persona a prescindere dalla loro etnia o posizione sociale, Helmut stai servendo la persona sbagliata, sei ancora in tempo per fermarti, ti prego, tu non hai una famiglia in Germania che ti aspetta?". Tengo il mitra ancora puntato contro l'americano, inizio a sudare freddo, e se avesse ragione? Dopo tutto la guerra la vogliono solo gli uomini di poteri e non gli uomini semplici che fino al giorno prima non aveva mai tenuto in mano un coltello, figuriamoci un mitra... Sudo vistosamente dalla fronte e dico a Stewart:" Ho una fidanzata in Germania, a Monaco Di Baviera più precisamente, è incinta, aspetta un bambino e io mio figlio voglio vederlo crescere senza uno schifo di mitra in mano ma per fare in modo che questo accada dobbiamo uccidere voi americani e anche gli inglesi e tutti quelli contro il regime, non posso risparmiati la vita, ho giurato che avrei combattuto per la Germania e che sarei morto per la Germania". Stewart mi guarda con occhi pieni di speranza e di lacrime e mi sorride dicendomi:" Anche io ho giurato di difendere gli Stati Uniti D'America ma qui non si parla più di nazioni, si parla di persone che ci hanno reso pedine sacrificabili per i loro loschi scopi perchè è questo quello che siamo Helmut... Siamo come dei giocattoli per loro, la Germania non vorrebbe tutto il dolore che state causando a tante persone innocenti, pensaci Helmut, puoi ancora rifarti una vita, vedere tuo figlio crescere e sposarti con la tua ragazza, a te la scelta, basta macchiarti di sangue, pensaci bene a cosa sceglierai". Mi asciugo la fronte e mi inginocchio vicino a lui.

Appena mi sono inginocchiato mi tolto anche l'elmetto e mi gli dico sorridendo:" Prima di fare la guerra volevo diventare un calciatore, in Germania il Bayern Monaco va forte, a te piace il calcio Stewart?". Stewart mi sorride e mi risponde in modo entusiasta e quasi divertito:" Non mi dispiace Helmut ma preferisco gli scacchi personalmente". Gli sorrido e li decido di prendere una decisione sicuramente non facile ma che avrei dovuto prendere molto tempo prima e così scarico tutte le munizioni del mio mitra e dico a Stewart:" Prendi la prima scorciatoia a destra in questo sentiero boscoso, non troverai altri tedeschi perchè ci stiamo muovendo verso nord e tu dovrai andare verso est, ad ogni modo cerca di stare in guardia, i tedeschi possono essere ovunque, questo sarà un nostro segreto, quando il tuo comandante ti chiederà come sei riuscito a salvarti digli che non ti abbiamo trovato, non raccontare nulla del nostro incontro, io e te non ci siamo mai conosciuti o visti prima, se vieni catturato non posso garantirti il mio aiuto purtroppo, in ogni caso ti consegno una pistola, è una colt e ha già alcuni colpi in canna, se incontri uno o più militari tedeschi lungo la strada, uccidili". Consegno a Stewart la mia pistola e lui appena ha l'arma in mano mi chiede sorridendo in modo da sdrammatizzare la situazione che si era creata:" E tu cosa dirai ai tuoi superiori Helmut? Anche tu rischi dei guai e se dovessi venire catturato tu dagli americani io... Non posso fare molto per te ma ad ogni modo stai tradendo la tua nazione per salvarmi la vita e questo ti rende un bravo ragazzo, esci da questa guerra finchè sei in tempo, sei ancora molto giovane, meglio giocare a calcio insieme al proprio figlio che sparare a dei soldati americani non credi?". Capisco che questo Stewart è un brav uomo e che non merita di essere ucciso e gli dico in modo sconfortato senza perdermi in troppi e inutili giri di parole:" Non sono un bravo ragazzo, ho ucciso delle persone e dovrò vivere per sempre con questo rimorso addosso, dovrò vivere per sempre con il rimorso di essere stato un nazista, di aver aiutato Hitler, Goebbles, Himmler, Goring e tutti gli altri che stanno dietro al Fuhrer, oggi mi voglio riscattare almeno in parte per quanto una bella azione non ne cancelli tante orribili, torna a casa da tua moglie e dai tuoi figli e spero che tu possa tornare a giocare a scacchi, ora vai prima che scoprano, è stato un piacere conoscerti Stewart, sei una brava persona". Faccio alzare Stewart da terra e ci diamo la mano in segno di rispetto e lui prende la strada che gli ho detto poco prima ma prima di andarsene del tutto si gira verso di me dicendomi:" Helmut se ci incontreremo di nuovo, non sarà più come soldati ma sarà da uomini liberi, perchè prima di essere americani, tedeschi, ebrei, italiani, francesi o inglesi siamo questo... Uomini, non dimenticherò mai il tuo gesto, buona vita Helmut". Gli sorrido e lo saluto un cenno della mano e Stewart in pochi istanti scompare nel fitto e lungo sentiero boscoso.

Pochi minuti dopo incontro il mio comandante che mi dice gridando come un pazzo:" Ci sono superstiti tra le truppe degli americani?". Sorrido a quella domanda e so che non posso dire quello che davvero è successo in quel bosco insieme a Stewart anche perchè verrei condannato a morte per altro tradimento e verrei ucciso dai miei stessi compagni molto probabilmente e così ho la risposta subito pronta e senza paura dico al mio comandante:" No signore, sono tutti morti, abbiamo fatto una bella pulizia, ora quei bastardi degli americani ci penseranno due volte prima di ostacolarci un altra volta". Il mio comandante mi sorride con quel sorriso pieno di malvagità e cattiveria che solo lui riesce a fare e così saliamo sulle nostre jeep e ce ne andiamo, lasciamo li a terra molti cadaveri ma dentro al mio cuore in quel momento avevo giurato che non avrei voluto diventare come il mio comandante o tutti gli altri stronzi nazisti, che non mi sarei fatto influenzare da nessun altro a prescindere dal fatto che si chiamasse Hitler o Goebbles, che non avrei mai più sparato ad una persona a o discriminare un altra persona per la sua etnia, non volevo che nessun altro pagasse per i miei errori, non volevo essere come quelle bestie, volevo essere una persona diversa e su quella jeep mentre stavamo ritornando al campo base avrei giurato che quella dannata fascia rossa con la svastica disegnata sopra che portavo al braccio me la serei tolta e poi l'avrei bruciata così come la mia divisa, la Germania non meritava questa guerra e tanta gente non meritava tutto il dolore che abbiamo causato in nome di un folle maniaco omicida.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Fede883