Auguri di Buona Pasqua, tesoro.
Spero che la storia ti piaccia
Iky
I
Will Always Be Here
§*§*§
Ti ho visto portare un peso troppo grande quando eri appena un bambino.
Coloravi la pietra fredda, per cercare di attenuare l’ingiustizia di un dolore lancinante.
Avevi solo sette anni e io ti guardavo versare lacrime silenziose su quell’altalena consunta. Ti urlavano «Mostro!», e forse credevi di esserlo davvero.
Ti confesso che quella crudeltà spaventava anche me.
Rimanevo attonito, senza sapere cosa fare.
Mi corrodeva quel senso di impotenza, la responsabilità di non essere all'altezza: come potevo esserti di aiuto?
Non ero sicuro di avere le capacità per essere una guida, un mentore, un maestro.
Figurarsi il sostituire una figura paterna che non avevi mai conosciuto.
Ogni notte fissavo quella montagna e incontravo gli occhi scolpiti di Minato.
Pregavo, affinché splendesse la sua stessa luce dentro di te. Che trovassi il tuo posto nel mondo, prendendoti tutte le tue rivincite. Di avere la forza di sostenerti sempre.
Così, poco a poco, ti ho visto crescere, provare a superare i tuoi limiti, fallire, cadere e rialzarti.
Ti ho visto conquistare un riconoscimento, consolidare dei legami, crearti quella famiglia che ti era stata negata.
Forse non hai mai notato che ti seguivo sempre con lo sguardo. Ero lì, ad ogni passo traballante. Mentre camminavi sempre più sicuro e imparavi a correre. Ma se volevi fermarti e sostare, sarei stato comunque lì. Pronto a darti una pacca sulla schiena, ad arruffarti i capelli, ad offrirti una ciotola di ramen da Ichikaku.
Ho sofferto con te quando hai sperimentato di nuovo l’abbandono. Sono stato così orgoglioso della tua forza d'animo.
In disparte ho osservato la tua metamorfosi: da bambino insicuro eri diventato un uomo.
Quella luce abbagliante non solo era sbocciata, ma indicava la via a tutti.
Eppure nei momenti bui, da solo nella tua stanza, io ho intravisto ancora quel bambino.
Ti ho abbracciato in silenzio alla morte di Jiraya. L'ho fatto con gioia quando, dopo la guerra, ti hanno vestito di quel mantello rosso che era il tuo sogno.
E adesso sono qui, in un giorno freddo e pacifico di questa Konoha dormiente.
Ho corso trattenendo il fiato, ti ho raggiunto quando mi hai chiamato con voce strozzata: i miei passi riecheggiavano nei corridoi asettici dell'ospedale.
Mi si è fermato il cuore in gola, mentre mi guardavi con le lacrime agli occhi ed un sorriso che non ti avevo mai visto addosso.
“Iruka-sensei” hai sussurrato, tra le braccia tremanti un piccolo fagotto avvolto in una copertina bianca.
Non ho detto nulla, tenendoti stretto, la commozione intensa sul viso.
Solo quando ho sentito la tua fronte sulla spalla, ho sorriso.
E con un mormorio rauco, è esploso tutto il mio orgoglio: «Congratulazioni»
Naruto.
Figlio mio.
Sarò sempre qui, anche adesso che sei diventato padre.
Note Autrice
Un piccolo regalo di Pasqua che ho amato scrivere.
Adoro il rapporto tra Iruka e Naruto, penso che sia alcune volte troppo sottovalutato.
Quindi sono stata davvero felice di aver ricevuto casualmente l'abbinamento di Char. Spero davvero che ti sia piaciuta.