Fanfic su attori > Coppia Cumberbatch/Freeman
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Autore: Pittrice88    22/04/2019    6 recensioni
Scritta per l’evento “Easter Eggs” indetto dal gruppo “Johnlock is the way…and Freebatch of course!”.
Una stanza d'hotel, la loro stanza d'hotel. Quattro anni dopo e un sorriso che cambia ogni cosa.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Benedict Cumberbatch, Martin Freeman
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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FF ispirata a “Salvation” di Gabrielle Aplin e scritta per l’evento “Easter Eggs” indetto dal gruppo “Johnlock is the way…and Freebatch of course!”.
La mia prima Freebatch, abbiate pietà!
#sembraangstmanonloè #limportanteècrederci #ognigiornopuòesserequellobuono #mitieniagalla

 
 
SALVATION
A svegliarmi è il gorgoglio di una caffettiera. Subito, con gli occhi appena socchiusi, mi volto dall’altro lato, ma vengo investito dalla luce del giorno, che trapela dalle fessure della tapparella. Serro gli occhi sensibili a ogni stimolo, mentre mugolo infastidito. Ma la luce non riesco a scacciarla neppure così, e quindi devo girarmi di nuovo. Abbraccio il cuscino cercando di ritrovare la posizione comoda in cui dormivo. Mi sento stordito, voglio solo tornare nell’oblio del sonno e nel torpore causato dagli eccessi della sera precedente. Nel dormiveglia sono convinto di sentire il rumore dei suoi passi. Lo vedo fermarsi sulla porta con addosso solo un asciugamano legato in vita. Il sogno, altro non è che un ricordo, è così vivido da sembrarmi reale. E’ appena uscito dalla doccia e ha i capelli biondo cenere bagnati. Se li è tirati indietro con un pettine come è solito fare. Quattro anni fa ti eri avvicinato alle mie spalle, silenzioso. Eri salito sul letto accostando il tuo petto alla mia schiena in un abbraccio, ricordo i tuoi baci vicino alla mia nuca e ancora rabbrividisco.
Non c’è nessuna caffettiera oggi, non ci sono baci, non ci sei tu.
Mi desto dai miei pensieri, il telefono sul comodino inizia a vibrare. E’ Sophie. Non rispondo, attendo che il ronzio finisca. Mi metto a sedere sul letto, mi gira la testa. Allungo pigramente un braccio e prendo lo smartphone. Sette chiamate senza risposta. Non la richiamerò. Non tornerò a casa, non oggi, sicuramente.
Mi gira la testa, tutto ruota attorno a me vorticosamente. Non è solo la sbronza di ieri sera al mio ritorno in questa stanza d’albergo, che fu la nostra, ma è qualcosa di più profondo, come se qualcosa fosse cambiato. Il digiuno di queste periodo sicuramente non mi aiuta, mi sento debole e molto stanco.
Lentamente scendo dal letto. A piccoli passi malfermi mi avvicino alla cassettiera. La locandina del tuo ultimo spettacolo giace accanto a un bicchiere non del tutto vuoto. La tua foto fa bella mostra di se sul fronte di quel pezzo di carta. Sembra che tu mi stia guardando. Come posso dimenticare il blu dei tuoi occhi? Tutto l’alcol del mondo non cancellerà mai la valanga d’emozioni che mi investe guardandoti.
Sta sera verrò in incognito a vedere il tuo spettacolo, come ieri sera d’altronde. Come sta accadendo spesso ultimamente. Eppure ieri sera è stato diverso, per un istante sono convinto che tu mi abbia riconosciuto. Il tuo sorriso mi ha travolto come una valanga. E io, che già ti avevo visto recitare in quello spettacolo, so che quel sorriso non c’era le volte precedenti. Quel sorriso era solo per me.
All’uscita del teatro quasi sono scappato. Non potrei mai reggere il tuo sguardo blu come la notte in questo momento. Sono corso qui col cuore che batteva a mille, sconvolto come solo tu sai rendermi. Ho annegato ogni pensiero nell’alcol ed ora eccomi a guardare la tua foto con gli occhi lucidi di chi non sa se ridere o piangere. Quanto è bello rivederti. Vorrei così tanto avere il coraggio per parlarti. Ci sono così tante cose da chiarire tra noi. Cos’hai fatto questa notte Martin? Mi hai pensato almeno per un istante? Forse è tutta una mia illusione, eppure quel sorriso è stato magico e come in una fiaba ha rotto un sottile incantesimo che ci divideva. Era da anni che non avevo così tanta voglia di vivere. Ogni cosa prende una piega surreale, sembra che questi anni non siano mai passati e da un momento all’altro tu possa uscire dal bagno e venire a baciarmi come facevi ogni volta, proprio qui, in questo luogo lontano da occhi indiscreti, più di quattro anni fa.
Tu mi tieni a galla, lo hai sempre fatto. La mia salvezza. Questa sera sarò nuovamente a teatro sperando in un altro sguardo e in un’altra magia.

 
   
 
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