Il
rapimento di Bra
“Signor
Rudy, rimetta al loro posto quei cetrioli. Sa
benissimo che li deve pagare. Non sono gratis neanche se li mangia
crudi” disse
un commesso dai mori capelli a cespuglio rivolto a un vecchietto,
intento a
sgranocchiare alcuni cetrioli presi da una cassa in esposizione.
“Ragazzo,
ha idea di quanto costano? Un furto, una
rapina” si lamentò l’anziano.
“Dove?!”
gridò un altro vecchio, alzando il bastone.
“Signor
Dimitri, non c’è nessuna rapina, si calmi.
Ecco a lei la sua busta del pane, signora Miriam” disse il
giovane, porgendo
una busta marrone a un’anziana.
Un’altra
vecchietta si sporse vero di lui.
“Goku,
figliolo, secondo te, Maurizio sposerà Amanda?”
chiese con tono incuriosito.
<
Certo che la signora Miriam ha così tanto
fronzoli in questi suoi vestiti rosa, da sembrare una caramella
> rifletté.
“Penso
di sì” tentò. < Dovrei iniziare
a vedere
tutte queste telenovele di cui mi parlano sempre >
rifletté.
<
Quest’aura… Trunks? Non posso trasformarmi
davanti ai clienti, aspetterò di distrarli e mi
teletrasporterò via > si
disse.
*****
Yamcha
parò un colpo di Salva diretto al suo viso e
sorrise, socchiudendo gli occhi.
“Niente
male, stai migliorando parecchio” disse.
Salva
si passò la mano tra i morbidi ricci castani.
“Anche
lei sembra un altro. Queste sue tecniche da
uomo lupo sono incredibili, sensei”. Serrò i pugni
e saltellò sul posto,
sorridendo.
Yamcha
si grattò la guancia, lì dove aveva la
cicatrice.
“Sai,
tu e Ten siete gli unici che sanno che le sto
sviluppando. Sono ancora molto incomplete e non possono di certo
competere con
quelle dei saiyan” spiegò.
Salva
negò con il capo e ribatté: “Quando
saranno
perfezionate, me le insegnerà? Sono fantastiche”.
Yamcha
si massaggiò il mento.
“Certo.
Penso anche d’insegnarti il baseball. Non
credo ci sia sport migliore di quello”.
Salva
fece un inchino.
“La
ringrazio sentitamente, sensei”.
<
Lui mi fa quasi sentire una persona diversa,
importante. Non ho mai pensato di voler essere padre, ma mi fa cambiare
idea.
Negli
ultimi anni ero andato in depressione, caduto in
un tunnel distruttivo, ma sento che grazie a lui posso uscirne.
Persino
Marron sembra diversa da quando questo ragazzo
viene a trovarci nel nostro appartamento.
Pual
dice che ha portato il sole nelle nostre vite e
penso abbia proprio ragione. Anche se… credo che abbia un
fardello sulle sue
spalle, qualcosa che lo rende profondamente triste.
Vorrei
renderlo felice come lui rende felice me >
rifletté.
“Sensei,
il cielo si sta annuvolando. Sembra quasi
violaceo, non è un buon segno” valutò
Salva.
Yamcha
si grattò un sopracciglio.
“No,
hai ragione. Sento un’energia negativa ammassarsi
verso Ovest. Sarà meglio andare a dare
un’occhiata” disse.
******
“Mamma,
oggi nonno dove è andato?” domandò
Vetrunks.
Pan,
intenta a lavare i piatti, si voltò verso di lui,
sorridendogli.
“Non
preoccuparti tesoro. Oggi viene la tua bisnonna,
la signora Bunny. Diciamo che è un po’ espansiva e
tuo nonno preferisce
nascondersi. Sicuramente è ben mimetizzato tra le fronde di
qualche albero in
giardino” rispose.
Vetrunks
annuì, facendo ondeggiare i capelli a fiamma
lilla.
“Allora
andrò a cercarlo” disse.
“Divertiti,
piccolo mio” rispose la donna.
<
Ha ereditato la stessa testardaggine del ‘suo
nonnino’. Lo troverà, a costo di controllare
albero per albero > rifletté,
sentendolo correre via.
*******
Il
cielo si era oscurato, coperto da spesse nuvole
viola, enormi fulmini azzurrini si abbattevano tra le strade della
città.
Trunks
e Bra correvano in un vicolo, cercavano di
alzarsi in volo, ma ogni volta erano costretti a riatterrare per
schivare la
tempesta di fulmini.
Alle
loro spalle si aprivano gorghi oscuri che
inghiottivano macchine e lampioni.
“Quante
vittime ci sono state finora?!” gridò Bra.
Trunks
negò con il capo, ansimando.
“Non
lo so, ma quelle cose sembravano avercela
specificatamente con noi” disse.
Bra
serrò il pugno con cui teneva una gabbietta per
gatti, al suo interno Neko 3-1-3-2 miagolava furiosamente.
<
Tutto questo è assurdo. Dovevamo solo andare dal
veterinario > pensò. Il gorgo le afferrò
il piede, si sbilanciò cadendo.
La
gabbietta cadde più in là, ai piedi di un
cassonetto e si aprì, il gatto nero balzò fuori
soffiando rumorosamente.
“Sorellina!”
gridò Trunks, raggiungendo la minore.
Bra
gridò venendo risucchiata dal gorgo oscuro, le sue
gambe erano affondate completamente seguite dal resto del corpo.
“No!”
sbraitò Trunks. Afferrò la sua mano, solo il
capo di lei era rimasto emerso.
Le
lacrime rigarono il viso di Bra, che singhiozzò, la
coda di cavallo azzurra si era sciolta e le ricadeva ai lati del viso.
“Aiu-tami…”
supplicò la ragazza.
Trunks
gridò, raggiungendo il secondo livello del
supersaiyan e l’afferrò con entrambe le mani.
“Bra!”
sbraitò. I suoi capelli iniziarono a diventare
più lunghi, la sua aura dorata diventava ora più
chiara, ora di un color oro
più scuro. Le sopracciglia gli scomparvero, mentre faceva
leva con tutta la sua
forza, il battito cardiaco accelerato e il fiato mozzo.
Bra
perse la presa, la sua mano era sudata e il
portale la ingoiò, il gatto saltò dietro alla
padrona. Il portale si richiuse,
scomparendo.
“BRAAAA!”
ululò Trunks. Gli occhi bianchi e colmi di
lacrime, che gli rigarono il volto, atterrò in ginocchio
sull’asfalto
ricomparso, trasformato in supersaiyan di terzo livello.