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Autore: Emanuela84    07/05/2019    5 recensioni
La situazione tra Ryo e Kaori è sempre in stallo. Ma, complici l'insonnia e il caldo, tutto cambierà in una notte.
Questa è una one-shot romantica, dedicata a chi ama la coppia di sweeper più famosa del Giappone e a chi avrebbe voluto vederli andare oltre la scena finale del manga.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Nota: anche questa fanfic è vecchissima, le sto rispolverando tutte! Ho cercato di migliorarla dove non mi convinceva più, spero che possa piacervi! Buona lettura!


~ Il primo passo ~

 
Ryo guardò la sveglia, segnava le 3 e 30. Era passata almeno un’ora da quando era andato a letto. Quella sera aveva bevuto meno del solito, solo un paio di birre, ed era tornato a casa presto. Non riusciva a dormire, faceva troppo caldo, anche con la finestra aperta. Un rumore catturò la sua attenzione. Erano dei passi, passi leggeri che risuonavano sul parquet. Li avrebbe riconosciuti fra mille. Dopo qualche istante la porta si aprì e una figura sottile apparve nel vano della porta. Ryo non poteva credere ai suoi occhi, lei stava veramente entrando in camera sua?  La figura fece qualche passo e si avvicinò al letto con movimenti lenti. Ryo la osservò per qualche secondo, ancora incredulo.
 
“Ciao” disse poi.
 
“Ciao, ti ho svegliato?”
 
“Non stavo dormendo ed a quanto pare non sono l’unico.”
 
“Fa troppo caldo, non riesco a dormire.”
 
“Già.”
 
La figura si avvicinò ancora e si sedette sul letto. La luce proveniente dalla finestra le illuminò il volto.
 
“Qui fa più fresco.” disse guardandosi intorno.
 
Ryo la dettagliò senza tralasciare il minimo particolare. Sentì che un leggero formicolio lo stava prendendo allo stomaco. E l’aveva solamente guardata...
 
“Scusami se sono venuta a disturbarti ma mi stavo annoiando” aggiunse sorridendo.
 
“Figurati, stavo quasi pensando di alzarmi ed uscire di nuovo.”
 
“Ah sì? E magari saresti andato a finire di spendere i pochi soldi che ci sono rimasti.”
 
“No, ma che dici Kaori? Sta’ buona, dai!”
 
“Ryo non ho la forza di arrabbiarmi di nuovo quindi, per favore, evita di provocarmi come fai di solito.”
 
“Agli ordini padrona!”
 
Il silenzio s’installò tra loro, ma non era quel solito silenzio pieno d’imbarazzo, era piuttosto un silenzio di pace e tranquillità. Kaori si sdraiò su un fianco, appoggiando la testa sulla mano destra. Ryo rimase un po’ interdetto, non poteva credere che Kaori si fosse sdraiata sul suo letto. Per un attimo i suoi occhi incontrarono quelli della sua partner e fu intimorito da quello che vi lesse. Che lei si fosse decisa a fare il primo passo al posto suo? No, non era da lei. O forse sì…
Si alzò bruscamente per prendere le sigarette dalla tasca dei pantaloni e se ne accese una.
 
“Dovresti smettere di fumare, ti rovinerai la salute” lo rimproverò Kaori.
 
“Lo so anche da me, non c’è bisogno che mi fai la predica, mamma!”
 
“Cosa? Questa è bella! Se fossi davvero tua madre mi vergognerei di avere un figlio depravato come te!”
 
“Ah! Grazie mille del complimento!”
 
Ryo tornò a sedersi sul letto, la sigaretta tra le labbra. Appena si fu seduto Kaori si lanciò su di lui, tentando di levargliela di bocca.
 
“Buttala via! Un giorno ti verrà il cancro ai polmoni e se fumi in mia presenza lo farai venire anche a me!”
 
“Kaori ma che ti prende? Sei impazzita? Lasciami, mi fai male!”
 
Kaori riuscì a prendere la sigaretta ma nello slancio finì per trascinare Ryo giù dal letto.
 
“Ahia! Che botta! Kaori, ti ha dato di volta il cervello?”
 
“Te lo dicevo io che il fumo fa male!”
 
Ryo la fissò per un attimo massaggiandosi la testa e poi scoppiò a ridere. Anche Kaori non poté trattenersi e la sua risata argentina riecheggiò nella stanza. Solo quando cessarono di ridere si resero conto della loro posizione. Kaori era praticamente seduta a cavalcioni sul suo socio. Imbarazzata, fece per alzarsi ma Ryo la afferrò per le braccia ed invertì la posizione.
 
“Mi pare che così vada meglio” disse poi.
 
Kaori arrossì ed abbassò lo sguardo senza rispondere. Ryo pensò che la sua timidezza la rendesse ancor più sensuale.
 
“Sai, non capita spesso che una donna così sexy entri in camera mia…” aggiunse poi.
 
Kaori non credeva alle sue orecchie. Aveva capito bene? Le parole che Ryo aveva pronunciato erano davvero reali? Non solo l’aveva chiamata donna, cosa alquanto rara detta da lui nei suoi confronti, ma l’aveva anche definita sexy.
 
“Non prendermi in giro, Ryo.”
 
“Ma io sono serissimo. Possa fulminarmi il cielo se non è così! Questa camicia da notte che indossi ti sta divinamente.”
 
Kaori spalancò gli occhi dallo stupore. Ancor più imbarazzata, voltò la testa di lato. Ryo non poté fare a meno di sorridere. Si avvicinò al suo orecchio sussurrandole “Sei così bella…” ed iniziò a baciarla lievemente sul collo, assaporando la sua pelle vanigliata. Kaori sentì i battiti del cuore accelerare e dei brividi le percorsero la schiena. Ryo le prese il volto tra le mani e la fissò negli occhi, poi posò il suo sguardo sulle sue labbra che sembravano chiamarlo invitanti. Quel poco autocontrollo che gli era rimasto svanì del tutto quando lei gli posò le braccia intorno al collo. Incapace di resistere ancora, la baciò, prima timidamente poi con più passione.
Kaori si sentì sciogliere come se il fuoco le scorresse nelle vene al posto del sangue. Molte volte aveva sognato questo momento ma mai avrebbe pensato che sarebbe stato così intenso ed emozionante da farle venire le lacrime agli occhi. Quando Ryo lasciò le sue labbra, si stupì delle lacrime che solcavano le guance rosee della sua partner.
 
“Tutto ok? Sono forse stato troppo irruente?” le domandò preoccupato di aver rovinato tutto.
 
“No, Ryo, al contrario, credo che tu non sia mai stato così dolce” rispose Kaori sorridendo tra le lacrime.
 
“Allora perché piangi?”
 
“Perché… perché ho aspettato per tanto tempo questo momento e adesso non mi sembra vero.”
 
Ryo si sollevò e le tese una mano per aiutarla a rialzarsi. Poi l’attirò a sé e l’abbracciò. Il profumo dolce dei suoi capelli lo inebriò fino all’anima. Finalmente si rese conto che lei era lì tutta per lui e che in quel momento non avrebbe desiderato stare in nessun altro posto se non fra le sue braccia.  Aveva perso troppo tempo nel tentativo di fuggire da quello che provava per lei senza un motivo preciso. Tutte le spiegazioni che si era dato e che aveva dato agli altri erano solamente scuse. Non fuggiva da lei ma da sé stesso, da quella paura di amare che aveva sempre avuto e che adesso voleva superare, una volta per tutte.
Guardò Kaori negli occhi e la baciò di nuovo, cingendole la vita con le braccia. Kaori rispose al suo bacio portando le braccia dietro la sua schiena. Continuando a baciarla, Ryo fece scivolare le sottili spalline della sua camicia da notte, che cadde a terra frusciando e che gli rivelò il corpo della sua partner in tutta la sua bellezza. Era più bella di quanto avesse immaginato, era semplicemente perfetta. Desideroso di sentire la sua pelle contro la propria, si tolse la maglietta. Kaori non capiva più nulla, sapeva solo di essere finalmente tra le braccia di Ryo e tutto il resto non aveva più alcuna importanza. Si guardarono negli occhi e Kaori si perse nel nero avvolgente e profondo di quelli di Ryo. Tornarono a baciarsi, questa volta con dolcezza. Ryo tempestò di piccoli baci il collo della sua compagna, mormorando sensualmente il suo nome come una preghiera. Poi, con un gesto delicato ma esperto, le slacciò il reggiseno. Kaori arrossì lievemente, sperando che nella penombra Ryo non se ne accorgesse. Ma lui era attento ad ogni minima reazione della sua partner e per farle comprendere quanto la desiderasse la baciò con passione. Kaori capì e si lasciò definitivamente andare. Ryo si sentiva al culmine del piacere e del desiderio e lentamente la fece stendere sul letto.
Sapeva che per lei era la prima volta e non voleva essere né troppo brusco né troppo frettoloso. Si sdraiò accanto a lei e tornò a baciarla e ad accarezzarla con dolcezza ma anche con sensualità. Kaori era consapevole della propria inesperienza ma in quel momento le sembrò che non ci fosse proprio niente da sapere perché tutto le veniva naturale.
Ryo non riusciva a staccarsi da lei, non riusciva ad allontanare le labbra e le mani dalla sua pelle morbida e setosa. Dopo aver esplorato il suo corpo perfetto, si impossessò di nuovo delle sue labbra, giocando languidamente con la sua lingua. Kaori non poté reprimere un gemito di piacere e piegò una gamba, invitando così il suo partner ad andare più lontano.  Ryo allora si fermò e fissò la sua compagna negli occhi quasi a cercare una conferma da parte sua. Lei per tutta risposta lo attirò a sé ed infilò l’altra gamba tra le sue.
Lui rimase un po’ sorpreso da tanta audacia ma ne fu felice.
Lentamente, si spostò sopra di lei. Anche la biancheria intima non tardò a raggiungere gli altri vestiti sul pavimento. Ora non li separava più nulla ed entrambi sapevano che presto avrebbero formato un solo corpo ed una sola anima.
Stranamente, Ryo volle prolungare l’attesa con una serie di baci e carezze che resero Kaori folle di desiderio. Incapace di resistere ancora, mormorò all’orecchio del partner:
 
“Ryo… fammi tua…ora.”
 
Coinvolgendola in un bacio dolce e caldo, Ryo entrò in lei. Kaori sentì una fitta di dolore ma presto il piacere si impossessò di lei. Seguendo un ritmo lento ma regolare, i due amanti si concessero l’uno all’altra finché non raggiunsero insieme l’orgasmo. Ryo, stanco ma appagato, si sdraiò accanto alla sua compagna cingendole il ventre con un braccio.  Kaori chiuse gli occhi e cercò di calmare la sua respirazione. Era stato così bello che le sembrava di essere in un sogno. Riaprì gli occhi e fissò il soffitto, poi si girò verso Ryo. Il sorriso che vide sul suo volto la riempì di gioia. Non l’aveva mai visto così sereno e sapere di esserne la causa l’appagò.  Si strinse a lui e prima di cadere nelle braccia di Morfeo, mormorò:
 
“Ti amo…”
 
 
 
Il sole filtrava dalle tende tirate e illuminava la stanza per metà. Kaori era sveglia già da qualche minuto ma non aveva ancora aperto gli occhi. Stava ancora godendosi quella sensazione di benessere che non l’aveva ancora abbandonata. Lentamente si voltò verso il suo compagno e si strinse a lui, annusando l’odore della sua pelle. Rimase così per molto tempo, ascoltando i battiti del cuore di Ryo che andavano all’unisono con il suo.
Poi lui si svegliò e le cinse le spalle con un braccio.
 
“Buongiorno” le disse.
 
“Buongiorno.”
 
“Come stai?”
 
“Bene anche se mi sento un po’ indolenzita.”
 
Ryo ridacchiò nervosamente.
 
“E’ il prezzo che si deve pagare per passare notti di fuoco con lo stallone di Shinjuku.”
 
Kaori si scostò e lo fissò.
 
“E la chiami notte di fuoco? A me è sembrato solo un principio di incendio….”
 
Ryo si congelò sul posto. Possibile che…
 
“Vorresti dire che non è stata la notte più bella della tua vita?” le domandò offeso.
 
“Mah, sinceramente mi aspettavo qualcosa di un po’ più…”
 
“Un po’ più cosa? Mi stai prendendo in giro? Sei la prima donna che ha qualcosa da ridire sulle mie prestazioni sessuali.”
 
“Era evidente che non lo facevi da un bel po’…”
 
“COOOOSAAA? Per tua informazione quella di ieri era la… “
 
“Dai, dì la verità. Quando è stata l’ultima volta che lo hai fatto prima di stanotte? Eh, dai, dai, rispondi.”
 
“Oh, insomma Kaori, finiamola qui! Non ci credo che non sei rimasta soddisfatta.” Si era offeso.
 
“E va bene, la smetto. E’ stata la notte più emozionante, più esaltante, più eccitante di tutta la mia vita” affermò infine lei con un sorriso.
 
Ryo la guardò e l’attirò a sé. Era felice di sentirglielo dire, finalmente.
 
“Te lo confesso, è stato così anche per me” le sussurrò all’orecchio.
 
“Davvero?” domandò lei sorpresa.
 
“Certo, Sugar. Prima di stanotte non avevo mai fatto l’amore con nessuna, solo con te, e sarà così per sempre” le disse fissandola negli occhi.
 
Kaori sentì il cuore che le faceva le capriole nel petto e lo stomaco che sfarfallava impazzito. Lo strinse forte nascondendo il viso contro il suo collo. Quella dichiarazione andava oltre ogni banale “ti amo” e l’aveva resa pazza di gioia.  
 
“Ed io farò in modo che sia così, per sempre” gli rispose poi cercando le sue labbra.
 
Ripresero ad amarsi, con lentezza, sapendo che d’ora in avanti avrebbero avuto tutto il tempo del mondo.
 
- FINE -
 
 

 
   
 
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