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Autore: Lightning Plasma    09/05/2019    1 recensioni
Amare può essere difficile, ma quando questo è ricambiato?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Wyvern Rhadamanthys
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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"Nessuno può tornare indietro e ricominciare da capo, ma chiunque può andare avanti e decidere il finale" Non sapeva dire se lo ha amato dal primo momento in cui lo ha visto, la terza o la quarta volta. Ricordava il primo momento in cui lo ha visto venire verso di lei e si era resa conto che il resto del mondo sembrava sparire quando respirava la sua stessa aria. La sua surplice era qualcosa di maestoso, potente, e l'uomo che la indossava lo era ancora di più, come una creatura bellissima proveniente da un altro mondo, il suo nome era Rhadamanthys della Vivernia. Lei era solo una serva in quel castello al servizio della Sua Signora Pandora e tutte le volte che il Sommo Rhadamanthys si presentava al castello non poteva far altro che seguirlo con lo sguardo, in silenzio, che cosa avrebbe mai potuto fare? Il suo status non le permetteva di più, ma c'era solo una cosa che nessuno le avrebbero mai tolto, i suoi sogni. Nessuno poteva negarglieli. Un giorno si vide ad uno specchio e ciò che rifletteva non le parve per niente bello, mordendosi le labbra per la frustrazione, i suoi vestiti, una gonna lunga di poco sotto il ginocchio di color verde scuro e il grembiule bianco, non erano certo attraenti da vedersi ma era tutto ciò che possedeva. Non aveva mai avuto abiti eleganti e sopratutto belli. I suoi capelli neri raccolti con uno chignon e una cuffietta dello stesso colore del grembiule era ciò che rappresentava, una cameriera. I suoi occhi castani si rattristarono e non riusciva a fargli riflettere la luce che desiderava. Si mise la mano destra sopra il suo petto chiudendo gli occhi, il suo cuore era l'unica cosa che sentiva viva dentro di sé e ogni qualvolta che pensava al suo amore esso prendeva ancora più vita battendo forte e facendole riscaldare le guance bianche. Improvvisamente si sentii richiamare all'ordine, c'erano molte cose da fare, e ritornò bruscamente alla realtà. Si sbrigò a riprendere le sue manzioni ma appena voltò l'angolo si scontrò con qualcosa di molto duro tanto da farle perdere l'equilibrio e ciò che teneva in mano. Prima che potesse cadere a terra si sentii afferrare ad un braccio e il suo sguardo si incrociò con chi non avrebbe mai immaginato potesse accadere, il Sommo Rhadamanthys. Era impacciata e non riusciva ad emettere nessun suono con la sua voce. Rhadamanthys la osservava in silenzio, con uno sguardo impassibile, come era suo solito fare, non lasciava mai trasmettere nessuna emozione. Quei secondi sembrarono eterni. La ragazza si rese conto di ciò che le era caduto, liberandosi dalla presa della Vivernia, e si affrettò a riprenderselo anche se leggermente tremolante per ciò che le era appena successo. L'emozione non riusciva a controllarla e il cuore era più impazzito rispetto al solito. Chissà che faccia aveva, voleva nascondersi in quello stesso preciso istante. La voce dell'uomo che amava sembrava penetrarle da ogni parte del suo corpo, risuonando: 'Come ti chiami?' Con una voce tremolante e il cuore che ormai sembra essere impazzito pronunciò il nome: '... K.. Karen...' Pensava che l'avrebbe rimproverata per l'accaduto invece fu tutta un'altra cosa. La Vivernia accarezzò i capelli della giovane cameriera facendo intravedere un leggero sorriso, cosa molto inusuale per lui, ma alla sua vista era come un gattino sperduto. Da quella volta non fu solo lei a cercare lo sguardo di lui, ma venne più volta ricambiata. Era una felicità immensa e questo le bastava. Un giorno, mentre stava lavando la biancheria del casato al fiume da sola, sentii un fruscio dietro di lei e voltandosi vide il Sommo Rhadamanthys senza la sua surplice, con camicia e pantaloni scuri, appoggiato ad un albero con la schiena in piedi. La fanciulla scattò immediatamente in piedi atrossendo alla sua vista e facendo trasportare dal fiume il lenzuolo che stava lavando. Accorgendosi di ciò voleva recuperare ciò che stava perdendo ma guerriero la afferrò ai financhi facendole appoggiare la schiena sul suo corpo scolpito, avvertendone al contatto ogni sua forma, dai pettorali agli addominali. Il corpo della ragazza diventa improvvisamente rigido e caldo allo stesso tempo dove sfiorava lui e il tocco sui fianchi. Il respiro corposo era vicino all'orecchio di lei, non comprendeva cosa stesse succedendo, il tempo era come se si fosse fermato. Lui la stava toccando come se fosse qualcosa di fragile e allo stesso tempo desideroso di possederla. Le loro labbra si sfiorarono in un caldo bacio e lui sciolse i capelli di lei trovandola bellissima. Fu tutto in un attimo, Rhadamanthys aveva compreso ciò che lei desiderava e lui non era indifferente a ciò. La sollevò per poi adagiarla su un morbido letto di erba al riparo dell'ombra di un albero, le sue mani si fecero strada sbottonandole la gonna e si mise sopra di lei. Entrambi erano caldi. L'emozione per Karen era così forte che non sapeva cosa fare essendo la sua prima esperienza e lui, la mise immediamente a suo agio baciandole le labbra rosee e morbide, per poi passare al collo. Le massaggiò il seno e nel frattempo si tolse la camicia mostrando il suo petto nudo. I due si unirono facendo comprendere alla giovane cameriera che anche lui la desiderava più di ogni altra cosa, da quel momento che si erano scontrati accidentalmente, e finalmente erano diventati un unica anima. Sembrava essere un sogno, un bellissimo sogno, invece era la realtà. Da ora il mondo aveva assunto altre sfumature di colori, colori più dolci, e il lavoro per la giovane cameriera si fece più leggero. Adesso era cominciata la loro stiria.
   
 
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