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Autore: giammyx89    08/06/2019    1 recensioni
Questa è una serie di racconti horror-fantasy. Mi sono ispirato a H.P. Lovecraft uno dei miei scrittori preferiti, e ho cercato di imitare il più possibile il suo stile e modo di scrivere perchè davvero lo adoro (anche se ammetto di non essere all'altezza).
Originariamente avevo pubblicato il primo racconto come creapypasta, ma non ebbe molto successo quindi ho deciso di pubblicarla come primo racconto di una serie. Potrebbe non sembrare ma i racconti sono tutti collegati tra loro, proprio come nelle opere di Lovecraaft.
Genere: Fantasy, Horror, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Sono un ricercatore che lavora presso i musei vaticani. La paga è davvero buona, e in più è un lavoro che mi appassiona non potrei desiderare lavoro diverso da questo. 
Un giorno mentre cercavo documenti del XIII secolo, per una mia ricerca, incappai per caso in un particolarissimo documento. Era scritto in lingua volgare della Provenza e sembrava la confessione di un condannato a morte di cui vi riporterò il testo, non so che fine ha fatto il documento originale ma qui riporterò una parte di questo testo:
A sua santità Clemente V
Io… ho visto cose che la mente umana non può neanche concepire. 
So che molti mi credono un eretico e un pazzo, ma in realtà non sono mai stato più lucido di come lo sono in questo modo, non potrei mai essere più lucido di così.
Queste che scrivo sono le mie ultime confessioni, dato che sto per morire.
La santa inquisizione mi ha condannato a bruciare sul rogo.
Con le torture più atroci mi ha estorto la confessione che mi ha portato a questo punto ma essa, ma questa è nulla rispetto a quello che sto per confessare a voi in questo momento. 
Sento di meritare questa condanna, e spero che nostro signore avrà pietà per la mia anima.
 E ora mi trovo qui in attesa che il carnefice venga a prendermi…   Padre! sento che la mia coscienza mi obbliga a confessarvi  tutto , e raccontarvi tutto ciò che accadde fin dall’ inizio. 
Spero profondamente questa mia confessione sia giunta fino a voi perché è un vostro diritto e dovere venire a conoscenza di questa verità.
Era l'anno del Signore MCCXLVII quando scavando in piena notte tra le rovine della biblioteca di Alessandria trovai questo dannato manoscritto che ho ancora con me e che non ho il coraggio di distruggere.
È rilegato in pelle nera ed è intitolato “Necronomicon”.
Non so perché, forse accecato dalla curiosità che caratterizza ogni essere umano, lo aprii e provai a leggerlo ma i simboli al suo interno non appartengono a nessuna lingua conosciuta dall'uomo o che possa essere pronunciata in qualsiasi luogo benedetto da Nostro Signore. 
Tuttavia mentre cercavo di decifrare quell’ antica e arcana scrittura, sentii  un vento freddo che mi colpì facendomi gelare il sangue, forse era un ammonimento di nostro Signore che però non riuscii a comprendere. 
Ma noi, uomini, fatti non fummo per viver come bruti ma per seguir virtù e conoscenza, quindi mi addentrai nella lettura di quel libro, e più mi addentravo più quella diabolica conoscenza entrava nella mia mente, e più conoscenza avevo più ne bramavo, finché quell’essere si palesò a me. 
La sua sola vista farebbe impazzire il più saggio degli uomini, io non so come ho fatto a mantenere il senno, o forse avevo proprio perso il senno e ciò che vidi non era reale. Forse era solo la mia immaginazione… no io l’ho visto davvero proprio come sto vedendo il mio padre confessore in questo momento! 
La sua sola vista ha distrutto in un istante tutta la fede che avevo in nostro Signore. Come può essere anche solo concepita un simile essere? 
Ma volevo sapere! Avevo bisogno di sapere! quindi mi feci guidare lungo le vie della conoscenza occulta, in mondi che trascendono la logica aristotelica. Entrai in contatto con esseri che superavano per raccapriccio qualunque diavolo l’inferno, e vidi genti perverse che danzavano con essi al ritmo di tamburi. "Ph'nglui mglw'naf Cthulhu R'lyeh wgah'nagl fhtagn" Era il canto diabolico che essi cantavano. Vidi i loro riti blasfemi e confesso di averne preso parte. 
Spero, santo pontefice, che questa mia lettera arrivi nelle vostre mani affinché veniate a conoscenza del suo contenuto. 
Con riverenza 
T. B. 


   
 
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