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Autore: Mave    14/08/2019    2 recensioni
Un pugno e l'amicizia tra Bright e Colin sembra irrimediabilmente compromessa. Dietro quel pugno però si nascondono paure, fragilità, errori, incomprensioni...E forse anche la chiave per affrontare insieme un futuro incerto.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Bright Abbott
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Non è quel taglio, che pulsa e sanguina all’altezza del sopracciglio a fare più male. Quello che gli ha lacerato il cuore è lo sguardo smarrito che Colin gli ha rivolto dopo: i suoi occhi color perfezione privi di nulla, quasi come il colore della morte.

Era il suo migliore amico. Era il suo migliore amico perché lo voleva ovunque, perché non c’era luogo in cui non lo cercasse e dimensione in cui non attendesse, con impazienza, il suo arrivo.

Colin non fa più parte della vita di Bright da molto tempo prima di questa sera.

Eppure nei quattro mesi in cui era in coma, nei cinque successivi in cui non si ricordava di lui, gli è sempre mancato. Tanto.

Gli sono mancate le risate, le cazzate, quella voglia di sentirsi bambini anche se non lo sono più.

Stasera lo ha lasciato andare via. Per sempre.

La consapevolezza che la loro amicizia si è incrinata in modo indelebile si pianta nello stomaco di Bright, togliendogli il fiato.

Li dove mezz’ora addietro si è assestato il destro rabbioso di Colin.

Un pugno nello stomaco e un colpo al cuore . Bright ha incassato i cazzotti del suo ex migliore amico troppo sbalordito anche solo per pensare di reagire.

E quando l’altro si è allontanato barcollando, la verità finalmente gli è apparsa in tutta la sua nitidezza e crudeltà: Colin è ancora malato.


Alla cieca apre il freezer e trova una busta di surgelati arrivata stamattina dal supermercato. Il ghiaccio a contatto con il gonfiore gli dà un immediato sollievo e lo riscuote da quel torpore sordo nel quale è sprofondato durante il tragitto di ritorno dal Mama’s Joy verso casa.

“Bright?”

Amy si stropiccia gli occhi, avvolta da un velo di sonno. Si accorge immediatamente del volto tumefatto del fratello e, con una nota di apprensione e di premura, gli solleva il viso con le dita in modo da poterlo guardare negli occhi.

“Cos’hai combinato?”

Anche l’ingenuità di sua sorella, il suo aggrapparsi disperatamente ad un’illusione perché ormai non ha altre speranze, è un ulteriore fardello da sopportare per il giovane Abbott.

“Bright? Allora chi è stato a ridurti così?”

Continua a fissarlo e ad incalzarlo con decisione e allora accetta l’ingrato compito di essere lui il designato ad aprirle gli occhi.

Non può proteggerla, non questa volta.

“Colin! Colin!”


Bright ripete quel nome per due volte, come un bambino che continua a masticare senza inghiottire e come se volesse assaporare un ricordo ormai diventato una pietra d’inciampo nel loro presente.

È sufficiente tuttavia per dar vita nell’animo di Amy ad un profondo sconvolgimento, ad una catastrofe annunciata che presto travolgerà tutti loro.

Sa che è inutile negare la realtà ma lei è testarda e non vuole ancora rassegnarsi all’ovvio. Non vuole accettare che ci siano delle falle nel miracolo, nella storia perfetta che ha tanto faticato per ricostruire.

Una parte di lei però sa che Bright ha ragione.

“Non dire niente a papà! Diremo che sei scivolato sul ghiaccio…”

Al momento mentire, soprattutto a sé stessa, le sembra la soluzione migliore.

Bright è incredulo. Il suo tono di voce si abbassa mentre inveisce velocemente contro sua sorella: lui non vuole più essere complice di questa bugia.

“Hai capito chi mi ha ridotto in questo stato? Colin!”

“È il tuo migliore amico. Lui ha bisogno di te, di noi…”

“Il mio ex migliore amico. È finita Amy, io mi tiro fuori!”


Colin si siede di schianto sulla veranda fuori casa sua. È una notte buia e disperata e lui vorrebbe soltanto svegliarsi e scoprire che la sua vita, negli ultimi nove mesi è stata un brutto incubo.

È un fantasma nelle vite degli altri e non riesce più a sopportare di essere una copia sbiadita del ragazzo che tutti pretenderebbero che lui fosse.

Non può credere di aver preso a pugni Bright!

Lo sa: gli ha voluto bene come ad un fratello. Era un amico: il suo migliore amico!

Pallido come uno straccio, annientato da sintomi che si fanno ogni giorno sempre più pressanti e difficili da nascondere, cade in ginocchio sui ciottoli del vialetto.

“Non è più possibile!”

Una corrente fredda attraversa i suoi pensieri febbrili, dal sapore di resa, mentre lui resta così, immobile in quella posizione, con le lacrime che gli scivolano lungo le guance e si confondono con un’impercettibile acquerugiola che lava via le sue angosce.

   
 
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