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Autore: Morghana    21/08/2019    1 recensioni
Nel partenopeo idioma, ricco di espressioni colorite, c'è un augurio – anzi un malaugurio – la cui nefasta portata non si riesce a calcolare finché non ci si incappa in prima persona: “he 'a fa' nu trasloco all'anno” (devi fare un trasloco all'anno).
Beh, io ci sono incappata... e quanto segue ne è stata appunto una delle conseguenze!
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno
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AAAH... finalmente il mio letto!
Ca... volo, che stanchezza!
Pacchi di qua, valige di là, smonta e rimonta mobili, butta questo e conserva quello...

“Mirellaaa? Ti sei dimenticata di...”
DI CHE? MA VAFF....... ROOONF... ZZZZZZZZ ...”

La pietosa mano di Morfeo tappa la bocca alla sventurata neo-traslocata, impedendole di rispondere con una sequela di sconcezze alla sua dolce metà.
Non altrettanto pietosa, purtroppo, la mano di Ade, signore degli Inferi e padrone degli incubi...

*******

FLAP FLAP FLAP... si sente un battito d'ali in distanza.

“Hanf hanf hanf... scusate... sono in ritardissimo... c'è ancora posto?”
(L'autrice, basita) “E lei chi è?”
“Beh ho saputo che c'era in preparazione un party per quaglie... permette? Pietro de' Riccardo, barone di Quagli...” (il volatile, affannato ma pur sempre gentiluomOPS gentiluccello, si produce in deferente inchino del capo).

L'autrice, perplessa e vagamente inquieta al vedere l'insolito piumaggio color carota e gli occhi assurdamente azzurri, fa per ricambiare l'omaggio, ma uno stridìo a dir poco isterico la fa sobbalzare.

“Marito degenere! Non ti posso mollare un minuto che subito vai a caccia di altre prede!” (un volatile dal piumaggio marrone striato di bianco e con gli occhi verdi li raggiunge in picchiata, sollevando nuvole di polvere nell'atterrare).
“Ehm, Madame Autrice, voglia perdonare... le presento la mia consorte, Brix de' Cuorleonis...” - e poi, sottovoce - "Stia tranquilla... urla e urla, ma è innocua. Perlomeno al di fuori del nido... al suo interno è altra faccenda... la prego, voglia estendere anche al sottoscritto l'invito al party, NON LA SOPPORTO PIÙ!"

“Ma, mi scusi, barone... sbaglierò ma mi pare di conoscerla...”

“Certo che lo conosce!” - urla la gentilquaglia appena arrivata - “Siete state voi due, Morghana e Briz65, ad affibbiarmelo quale consorte nei vostri scritti deliranti... talmente deliranti che a forza di quagliare ci avete trasformato in quaglie!”

L'autrice, interdetta oltre misura, fa per replicare ma non ne ha il tempo: in un turbinìo di piume un altro volatile, nero come l'inchiostro, piomba in terra dinanzi a lei... subito seguito da un altro pennuto, che gli si fionda addosso con languidi cinguettii, palesemente femminili e forieri di intenzioni ben poco equivocabili.

“Sììì... vieni qui, intelligentone mio, che ho giusto finito di covare il primo ovetto! Dai dai dai... facciamone un secondo, che il primo è riuscito così bene...” gorgheggia la seconda arrivata, di color cioccolata e con due occhi color acquamarina terribilmente familiari... così familiari da far tremare la sventurata umana che se li ritrova davanti.

“Vade retro, Satanassa... giù quelle ali, che mi scompigli tutte le piumeee!” sbraita il volatile nero, imbufalito come un leone condannato ad essere vegetariano.
“Ma nooo... amoruccio di passerotta Jami, non mi trattare cosììì... sono sempre la mammina del tuo pulcinooo!”
“Ma quale pulcino! Quello lì non può essere mio!!! Grosso e famelico com'è, mi sa che l'hai fatto con il primo avvoltoio di passaggio!!!”
“COSAAA? COME OSI?”

Neanche il tempo di raccomandarsi a tutti i santi, nonché di dubitare della propria sanità mentale, che Morghana si sente battere garbatamente su una spalla da una grossa ala grigia... e che, voltandosi, si rivela appartenere ad un grosso barbagianni dagli occhi gialli e stranamente baffuto.

“Lieto di incontrarla, signora... Morghana, vero?”
“Eh... ehm... sì, in persona. Con chi ho il piacere di...”
“Dottor Yozo Barboji, per servirla... ideatore della Civetta Spaziale.”

“Civetta Spaziale? Vecchio barbogio... no, Barboji? Ma non era un altro il nome? Oddioddioddio... ma quanto ho bevuto ieri sera?” di questo tenore, o suppergiù, i pensieri della povera sventurata, che comincia a chiedersi se quello che sta vivendo sia realtà o un'allucinazione da grappini.

(Frattanto, le due coppie di volatili stanno facendo baruffa, la prima per il presunto tradimento da parte del marito e la seconda idem, da parte della moglie).

Tentando disperatamente di darsi un contegno, mentre spera che il suo cervello trovi il bandolo di quella situazione tra la nemesi e l'irreale, Morghana concentra la sua attenzione sull'ultimo arrivato, sperando di ricavarne informazioni.

“Ahem, dottore... scusi, ma cosa sarebbe la Civetta Spaziale?”
“Come, non ne ha mai sentito parlare? E' la potentissima arma che io ed il mio assistente abbiamo creato per difenderci dalle armate del Furore Nero... anzi, credo sia meglio rifugiarci al suo interno, a scanso di essere attaccati dagli Uomini Uccello. Vuole seguirmi, Madame?”

Per un attimo la poveretta si sente sollevata, all'udire il nome familiare degli Uomini Uccello... ma solo per un attimo.

“Furore Nero? Ma che è, un cross over con Il Furore della Cina? Stai a vedere che salta fuori anche Bruce Lee... no, Fan Lee... ummamma, non è possibile, mi sento male!” è il pensiero che le devasta i pochi neuroni rimasti liberi per l'uso.

Manco a dirlo...

“Falk Lee!!! Ma possibile che ogni volta che atterriamo vai in cerca di preda? Va bene che sei un rapace, maledizione, ma non puoi andare a caccia di pennute femminili in continuazione!”
“Uffaaa, Bunta, come sei noioso! Tutta invidia la tua, vorresti essere un volatil-lover come il sottoscritto... e invece guardati! Bianco e nero come sei, sembri un incrocio tra un'oca in frac e il parabordi di uno yacht!”
“Ma chiudi quel becco e guardati TU... magro e allampanato come sei non riusciresti a galleggiare neanche con il salvagente! Sei tu ad essere invidioso della nobile stirpe acquatica dei pinguini, buzzurro che non sei altro!”

Un'altra ondata di piume svolazza nell'aria, precedendo di pochi istanti l'ennesimo atterraggio dell'ennesima creatura pennuta... che finisce per mandare definitivamente in deliquio l'Autrice!

“Oh, buonasera, cara Morghana... lieta di incontrarla finalmente di persona e ringraziarla! Se non era per le sue fanfiction e quelle della cara Briz65, sarei rimasta... ehm... diciamo signorina a vita!”
“Ma... ma io... cioè tu... pardon, lei... lei è...”
“Non mi sono presentata? Oh, che sbadata... permette? Midorella Modularis, molto lieta...” è l'impeccabile presentazione della nuova arrivata che Morghana, correttamente, identifica come una popolarmente detta “passera scopaiola”... prima di vacillare all'indietro, sul punto di perdere i sensi.

Il buon dottore, immediatamente, afferra tra le ali la poveretta, prima che stramazzi al suolo... ma non era ancora finita.

“Sanshirooo!!! Accidenti a te, capisco che sei un uccello padulo, ma padulo non significa che devi farti il bagno nella palude! Accidenti a te, agli anagrammi ed alla Settimana Enigmistica! Che poi l'anagramma non è neppure esatto...”
“Uuuh Yamatakkin, e piantala... torna in cucina a mangiare, che sei pure dimagrito!”
“Da quand'è che ti preoccupi del mio peso? CONFESSA... vorresti vedermi infornato per Natale, vero? VEROOO?”

Altra zuffa, come se le altre due già in corso non bastassero... finché una sirena – più simile al verso di un uccello notturno che ad un allarme – non squarcia l'aria.

“Ecco, sentito? urla il pennuto nero, scrollandosi di dosso la consorte ed i relativi istinti riproduttivi – Lo sapevo che era solo questione di tempo, prima che ci attaccassero di nuovo!”
“Embè, te lo vuoi proprio sentir dire? Non era questione di tempo... sei tu ad essere un menagramo, dannato corvaccio della malora!”

“COSAAA? Io un menagramo? IO? Io che vedo, prevedo e travedo tutto con la mia superintelligenza?”
“Nooo! Tu non travedi... tu hai proprio le traveggole! Prima scambi tuo figlio con il figlio di un avvoltoio, poi prevedi gli attacchi DOPO che è suonato l'allarme... e ora ti rifiuti ai doveri coniugali? Ma io chiedo il divorziooo!”

“Visto? Ecco quello che succede quando si ha moglie! Prima ti incastra con la prole e poi chiede il divorzio... – strepita dall'altra parte il pennuto barone di Quagli – … ma manco morto faccio la stessa fine! Sakooon... aspettami, divorzio anch'io!”
L'urlo della consorte baronessa riecheggia per ogni dove, in un “”Cosaaa? Marito e padre snaturato! Cosa ne sarà dei nostri ovetti, brutto uccellaccio spennacchiato?”

“Fatteli fritti! E buon appetito!!!” è la lapidaria conclusione del nobile pennuto, ansioso di recuperare la propria libertà.

Scoppia la rivolta di tutti contro tutti: rampogne contro i mariti snaturati, invettive contro le mogli di presuntamente facili costumi, rivendicazioni di alimenti e mantenimenti vari, proposte di seconde nozze da parte di vari volatili dell'equipaggio, tentativi più o meno maldestri di seduzione nei confronti della giovin passera scopAHEM della Midorella Modularis... il tutto accompagnato dagli strepiti del dottor Yozo Barboji, che non vede l'ora di iniziare la battaglia, forte dell'esperienza che gli eventi bellici in preparazione saranno sicuramente più “tranquilli” della rivolta testé in corso.

*******

SBADABOOOMMM... TUNF TUNF TUNF... PEPPEREPEEE...
MA ALL'ANEMA 'E CHI V' 'E MMUORT'!!! SONGO 'E SSETTE D' 'A MATINA, MANNAGGIA A CHI V'HA SCETATO...”

Le garbate parole della dolce metà dell'Autrice fanno da degno commento... alla banda del paese, che ha iniziato a percorrere vicoli e vicoletti, tambureggiando e strombazzando in onore della santa patrona, della quale ricorre la festività.

“Mh, Giorgio... lasciali stare, poveri uccellini... tanto ora salgono sulla Civetta Spaziale... devono andare a combattere il Furore Nero... mmmh, lasciami dormire... ho sonno...”
“Uccellini? Civetta? Furore Nero? MIRE'... MA CHE CACCHIO TI SEI BEVUTA IERI SERA?”


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