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Autore: Daeva    05/09/2019    1 recensioni
Si tratta di un AU dove Jin Guangyao e Su She riescono a scamparla e trovare rifugio in Giappone... Bunny innescato da una discussione con amiche!
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Meng Yao/Jin GuangYao
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Anche stasera Lianfang-zun e Su She avevano trovato riparo in una sontuosa abitazione della provincia di Nara.
Avevano passato la giornata ad esorcizzarne uno spirito infestante, allertati da un servitore, ed oltre ad una lauta ricompensa, gli fu garantito un giaciglio per la notte per l'ottimo servizio reso.
L'uomo un tempo noto dall'altra parte del mare come Jin Guangyao, un mostro che aveva ucciso suo padre, sua moglie, suo figlio, il suo maestro e il suo amico, aveva trovato rapidamente impiego come esorcista nella terra del Sol Levante, e dopo una serie di lavori importanti per famiglie di rilievo nella capitale, lui e il suo giovane aiutante avevano iniziato a farsi un nome.

Nonostante le loro origini, la coppia di sofisticati viaggiatori era riuscita a farsi benvolere da questo popolo acerbo e silenzioso, grazie anche all'educazione ineccepibile di Lianfang-zun ed il suo manierismo esotico ed affascinante. Il modo in cui Sun She accompagnava i rituali del suo signore poi, con un lucido suono del suo guqin, creava un'atmosfera elegante ed ovattata, così che chiunque vi assistesse avesse l'impressione di osservare un ricercato spettacolo teatrale da una terra lontana, piuttosto che una cerimonia di esorcizzazione.

Anche quella sera, le dita di Su She ripassavano un breve componimento sul suo guqin prima di coricarsi, mentre il suo maestro ed amante si cambiava di abito.
Una volta sistematosi, Lianfang-zun si avvicinò a Su She che continuava a suonare ad occhi chiusi, cercando di veicolare i suoi sentimenti attraverso le note chiare e cristalline; gli spostò i lunghi capelli neri dal collo, e lo baciò. Allora Su She smise di suonare ed allungò il collo sotto il tocco dell'altro, offrendosi generoso alla premura di quella bocca calda e vorace.

"Maestro.." mormorò.
"Il mio caro Minshan..." rispose grato l'altro.

Come seguendo un tacito copione, Lianfang-zun si allontanò dall'uomo, che abbandonò il suo strumento per alzarsi ed andarsi a coricare.
Su She si spogliò lentamente, esitando. Guardò il suo amante avvicinarsi, e assunse una posizione prona, offrendosi mentre si reggeva sulle ginocchia.
Lianfang-zun sorrise benevolo mentre si slacciava la veste, mostrando un corpo delicato ma esperto nel dare piacere. Su She arrossì leccandosi le labbra, pronto ad accettarlo dentro di sè.
"Minshan," chiese però stavolta l'altro "Non metterti in questa posizione, mostrami il tuo viso."
La richiesta arrivò inaspettata, e Su She esitò, imbarazzato "N--Il mio maestro non preferisce prendermi così?"
"Quello che preferisco io non ha importanza, Minshan," lo rassicurò "Proviamo qualcosa di nuovo stavolta, ti và?"
"Io..." Su She si tirò parzialmente su da un lato, voltandosi, e facendo così si portò una mano sul petto "Non è un...Bello spettacolo..."

Lianfang-zun aveva quasi dimenticato, era a causa della maledizione lanciata su uno di quegli odiosi cani di Linglin.
Mentre il dolore era ormai scomparso grazie alle sue cure, restavano delle orrende cicatrici, e naturalmente Su She provava disagio a mostrarsi così agli occhi del suo amante. Tuttavia voleva acconsentire ad ogni sua richiesta in maniera quasi disperata, e nel dubbio si trovava bloccato dall'esitazione.
Lianfang-zun lo guardò bene, sdraiato su un fianco le gambe leggermente divaricate e una mano sul petto, mentre si teneva su col gomito. La sua pelle era candida e i lineamenti ambigui rivelavano una personalità decisa e assertiva. I suoi scuri occhi a mandorla mostravano una certa confusione, e Lianfang-zun sorrise ammaliato.

Era questo quindi il compagno che gli aveva affidato il destino, l'ultimo dei peccati di cui si era macchiato. Anche Su She era infatti stato avvicinato e sedotto, come i tanti prima di lui, con la necessità di farne un'obbediente pedina.
Chi avrebbe pensato che la fedeltà di questa pedina avrebbe oscurato lo splendore di Zewu-jun, la furia di Chifeng-zu, la freddezza di Nie Huaisang? Per una volta si rese conto non solo di costituire l'Assoluto Tutto per un'altra persona, ma che i suoi sentimenti da poco e le sue menzogne avevano compiuto un miracolo, trasformando l'astioso Su She in un compagno fedele la cui abnegazione era fuori discussione. Testardo ed arrogante com'era, aveva mostrato un volto inedito all'allora Jin Guangyao, sacrificando per lui la sua incolumità più di una volta, arrivando a nullificare del tutto la sua identità, il suo orgoglio, la sua esistenza.
Quella era stata la prima volta che Lianfang-zun avesse mai ricevuto più di quanto avesse mai dato.

"Minshan," lo rincuorò "Non c'è niente in te che non sia bello."
Su She arrossì istantaneamente ed annuì, seppur con poca convinzione. Lasciò che il suo maestro lo sdraiasse gentilmente sulla schiena, quindi lasciò che la lingua di lui leccasse le sue cicatrici.
Quella era infatti una delle tante prove che Lianfang-zun avesse della sua devozione. Ed era incisa sulla sua pelle, sarebbe stata lì per sempre, l'avrebbe avuta sempre sotto i suoi occhi, indelebile.
Su She tremava con gli occhi serrati sotto il peso gradito del suo amante, per l'imbarazzo e la vergogna di provare piacere per una cosa simile.

"Ti amo, Minshan" mormorò sulle sue labbra Lianfang-zun prima di baciarlo dolcemente.
Fu allora che Su She si sciolse grato tra le sue braccia, e si offrì ancora all'unico uomo che gli abbia mai insegnato il senso di quelle parole.<
   
 
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