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Autore: EnZo89    12/09/2019    6 recensioni
Ognuno di noi ha un universo sconfinato di emozioni e sentimenti dentro di se,che lo animano e lo rendono sensibile al mondo che ci circonda.
Come possono delle semplici lacrime riuscire a trasmettere tutto questo senza neanche una parola?
Cosa possono trasmettere a chi osserva tutto ciò?
Gioia? Rabbia? Dolore? Tristezza?
Più è silenzioso il pianto,più è forte il dolore che,con le lacrime versate,scivola via
(cit.)
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Finnick, Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Silent Cry
 
Era lì.
Nell'oscurità che lo confortava.
In quel buio in cui non era possibile vederlo.
Ma da dove riusciva a scorgere chiunque era a portata del suo insuperabile sguardo notturno.
 
Era lì,ad osservare la sua vita che scorreva,che si allontanava inesorabile.
 
Era nascosto nell'ombra di se stesso.
 
Inerme,davanti a quel destino che era stato crudele con lui.
 
Nick era nascosto nel nero più nero per nascondere le lacrime che solcavano il suo muso.
 
Quelle lacrime cariche di tristezza e di sconforto.
Cariche di rimorsi e rimpianti.
 
Perché quando ebbe l'opportunità di farlo,non lo fece.
Paura? Insicurezza? Vergogna? Chi lo sa…
 
Quando ebbe finalmente la possibilità di cambiare tutto,non ebbe il coraggio di parlare.
Di dimostrare cosa lui provasse,di come sarebbe potuto essere il loro futuro.
Di come l’avrebbe messa avanti ad ogni cosa.
 
Perché adesso Judy,l’unica luce nella sua vita, si era allontanata.
 
Nonostante lui avesse fatto tutto e di più per quella coniglietta...lei,si era allontanata.
 
Lei,aveva fatto la sua scelta.
E la sua scelta comprendeva un suo simile.
Un leporide dalla grigia pelliccia e dalle nere striature.
Un leporide che non sapeva nulla di lei ma su cui aveva fatto colpo.
E al suo rivale tanto bastava.
 
Non gli importava sapere che i suoi genitori erano stati sempre preoccupati per lei e per tutte le sue scelte.
Non gli importava sapere della sua sterminata famiglia e di tutti i suoi problemi.
Non gli interessava sapere cosa lei pensasse del suo futuro,di come avrebbe fatto combaciare vita privata e lavoro.
Di come avrebbe portato avanti la sua carriera e di come avrebbe fatto nascere la sua famiglia.
 
Al leporide striato non interessava nulla di tutto questo.
Ma al rosso predatore si.
 
Si ricordò le parole del suo compare,di Finnick…
 
“Noi volpi non possiamo semplicemente piangere quando ne abbiamo voglia.Dobbiamo mantenere un sorriso anche quando ci sentiamo spaventati. In questo modo i mammiferi non possono dire cosa stiamo pensando.Solo allora potremo essere degni del soprannome di volpe astuta”
 
Ma lui non avrebbe più  tenuto dentro di se quell’universo di emozioni con cui conviveva da sempre.
 
E quelle lacrime che, silenziose,solcavano l'ignea pelliccia, bagnandone la superficie,divennero segno evidente di tutto ciò.
 
ANGOLO DELL'AUTORE
 
Lettori e recensori,signori e signore,bentornati dalle vacanze e bentornati da queste parti.
È dura per tutti ritornare alla vita di tutti i giorni ed affrontare nuovamente il mondo del lavoro, consapevoli che dovremo aspettare solo altri 11 mesi e mezzo prima di ritornare a goderci un po' di meritato riposo…
 
Ma...bando alle ciance e passiamo a questa breve storia.
L'ispirazione? Altro brano,di un genere del tutto diverso rispetto al penultimo testo che ho scritto,di una rock band britannica...i Feeder (per coloro che hanno giocato a Gran Turismo 3...la intro la ricordate? Ecco…grazie a quel titolo,ho conosciuto la band)
Ad ogni modo,un singolo mi ha ispirato nella stesura del brano.
Silent Cry.
Titolo del singolo,omonimo del titolo dell'album della band e del brano che avete appena letto.
Malinconico e anche un po' triste. Esattamente come le emozioni che ho cercato di trasmettere in queste righe.
E per chi mastica un po' di inglese e vuole approfondire sul testo, capirà anche il motivo legato all'uso del titolo.
 
Che dire...spero come sempre che vi sia piaciuto e grazie per la visita.
Alla prossima!
 
Enzo
  
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