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Autore: sangueoro    19/09/2019    0 recensioni
Le vicende si svolgono dopo il finale di The Vampire Diaries.
Nella scuola che Caroline decide di aprire, arriva una bambina speciale… che ha bisogno di “protezione e preparazione“…
Ma chi proteggerà e preparerà Caroline al ritorno di Klaus nella sua vita?
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus, Nuovo personaggio, Rebekah Mikaelson | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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dopo tanto, tantissimo tempo...
finamente sono riuscita a finire questa mia storia
spero che chi la seguiva e la leggeva, ritorni a farlo...
ma terminarla era un impegno che avevo preso con me stessa
questo è il primo degli ultimi quattro capitoli...
e questa volta senza pause fino alla fine!

Sangueoro












 

«NON POSSONO ESSERE…»

Bonnie che stava arrivando trafelata insieme ad Eric si bloccò sulla porta.

Nella stanza che le ragazze dividevano quando non dormivano nel convitto c’era un silenzio irreale, tutti guardavano ammutoliti Klaus che era seduto a terra contro una delle pareti.

«… uscite da qui…» terminò la strega in un sussurro.

Quando Felicity e Damien erano arrivati di corsa, ancora non completamente vestiti, Klaus li aveva aggrediti… 

Rebekah aveva temuto che stesse per ucciderli.

«PAPA’…» aveva urlato Hope sconvolta. 

L’Ibrido si era bloccato e aveva cominciato ad arretrare fino ad andare a sbattere contro la parete, e scivolando lentamente si era seduto contro il muro.

«Sono nell’edificio!» insistette Bonnie.

Caroline che era seduta sul letto delle figlie riprese a singhiozzare.

Alaric sconvolto, ricominciò a sbraitare disperato.

Felicity era scoppiata in un pianto irrefrenabile e Damien accucciato davanti a lei cercava invano di farla calmare.

«Alzati da lì!» la strega aveva ordinato risoluta all’Ibrido.

Klaus aveva alzato lo sguardo.

«Sono nell’edificio!» ripetè la donna.

L’uomo continuava a fissarla in silenzio.

«Ma se non ragioniamo con calma, se perdiamo la testa… troveranno il modo di uscire! E allora si che ci dovremmo disperare!»

«Sei sicura che l’incantesimo di protezione abbia funzionato?» 

La voce di Klaus era un sussurro.

Bonnie non rispose, limitandosi a fissarlo negli occhi.

«Ok…» rispose l’Ibrido.

Come per magia tutti nella stanza ricominciarono a parlare, facendo il punto della situazione e congetture.

«SILENZIO!» tuonò Klaus «Non parlate! Non dite NIENTE!»

L’Originale si alzò e si avvicinò alla scrivania, poi prese una penna e cominciò a scrivere.

«Nik…»

«Stai zitta Sister!»

Klaus ripiegò il foglio, poi lo passò ad Oliver che era alla sua destra «Leggilo e passalo» ordinò con un cenno del capo.

L’uomo dopo un attimo lo ripiegò e in silenzio lo diede a Rebekah.

“Incantesimo di occultamento, in questo momento potrebbero essere a pochi metri da noi.
Non dite una singola parola e soprattutto
NON ABBIAMO ANGELI IN PARADISO!
Jeremy chiama i quattro vigilanti“

L’Ibrido guardò il biglietto che passava di mano in mano, quando infine arrivò a Damien il ragazzo lo lesse insieme a Felicity, poi il giovane stregone guardando l’Originale lo distrusse, l’Ibrido gli fece un cenno di assenso ed un sorriso, quindi rigirandosi verso la scrivania ricominciò a scrivere.

Damon prese biglietto che Klaus gli stava dando.

“manda un sms e digli di stare calme
e che non si muovessero da dove sono PER NESSUNA RAGIONE
voglio che la finestra della camera di Lucy sia aperta…
Il tuo compito è di gestire le comunicazioni tra noi e loro“

L’ex vampiro annuì, poi passò il foglio di carta per far sapere a tutti cosa doveva fare.

Klaus tese il foglietto a Felicity, quando la giovane lo stava prendendo senza guardare in faccia l’Ibrido, l’uomo le afferrò la mano, se l’attirò contro e le diede un bacio sulla tempia, la ragazza stava per rimettersi a piangere ma l’Originale scosse la testa, poi le fece cenno che doveva condividere la nota che le stava dando con Damien.

“Trovate un modo semplice ed intuitivo per connetterci tutti, un applicazione semplice… non vi dimenticate che alcuni di noi sono dei vecchi matusa…»

I ragazzi, mostrando il messaggio a tutti gli altri, si affrettarono a farsi consegnare i cellulari.

«Va bene…» mormorò Bonnie dopo aver letto il suo compito. 

“Tu ed Alaric studiate gli appunti di Jo, ci serve sapere se c’è un controincantesimo per l’occultamento o una qualsiasi cosa che ci possa aiutare a… vederli“

Klaus si girò verso Kate che era arrivata con gli altri vigilanti «Tu vai con loro due e non li perdere di vista»

L’ibrido consegnò le istruzioni a Rebekah, poi lentamente si avvicinò a Caroline abbracciandola forte.

«Ce le riprenderemo, Love…»

«Lo so…» sussurrò la donna

“Kol, Felicity, Jeremy ed Ian… porteranno Damon, Elena, Hope e Damien nel soggiorno, devono proteggerli e tenerli al sicuro, due squadre di ricerca:
Caroline, Oliver ed Eric CONVITTO
Rebekah, Rick e Jamie SCUOLA 
i licantropi devono consegnare a Kol i loro telefoni.”

Quando il biglietto finì il suo giro nelle mani di Caroline, Klaus attese che la donna lo leggesse.

«Sei d’accordo?»

Care annuì «e tu?» chiese.

«Io sarò ovunque…» rispose l’Ibrido dandole un bacio.

L’Originale dopo aver consegnato il suo cellulare a Kol, si avvicinò ad Eric mostrandogli l’ultimo foglio che aveva in mano, l’uomo letto il messaggio si girò verso Ian ed Jamie facendogli un cenno.

«Stai attenta» sussurrò chinandosi a baciare la guancia di Bonnie, poi dopo averle consegnato il bigliettino la guardò mentre lo riduceva in cenere come aveva fatto con tutti gli altri.

Klaus si girò a guardare Caroline, quindi i suoi occhi divennero gialli e con un urlo rabbioso cominciò la sua trasformazione imitato dagli altri licantropi.

I vampiri sgranarono gli occhi e per un momento si guardarono intimoriti, ma quando ogni esemplare di lupo di avvicinò docile al gruppo che gli era stato assegnato si rilassarono.

Kol scoppiò a ridere «Scusate… ma è surreale»

Il maestoso lupo grigio e fulvo gli ringhiò contro.

L’Originale alzò le mani «Non aggiungere altro fratello…» poi fece cenno a Felicity di muoversi.

«Dovevamo attaccarli nei primissimi momenti» ringhiò Giles Corey, Tom annuì…

«Che cosa sta facendo?» domandò Demelza

«Sa che siamo qui…» rispose il vampiro

«Impossibile!»

I tre guardarono il foglio di carta ripiegato che passava di mano in mano, nella stanza regnava il più assoluto silenzio.

Tom continuava a fissare Caroline.

Il cellulare di Corey squillò.

«Dove siete?… Meglio così» aggiunse dopo qualche attimo «noi siamo ancora intrappolati nella scuola, ma troveremo la maniera per uscire… voi disponetevi come da piano ed aspettate il mio segnale… 

Dobbiamo mettere le mani su quel foglio» ordinò una volta che aveva chiuso la comunicazione, ma seguendo lo sguardo di Demelza e Tom vide che Damien gli aveva appena dato fuoco.

«Ed allora andiamo a leggere nel mentre scrive!» fece un alzata di spalle la strega, iniziando a camminare, ma fu prontamente bloccata da Tom, l’uomo che era entrato insieme a Bonnie si era voltato di scatto verso di loro quando Demelza gli stava passando vicino.

Tom si era girato interrogativo verso Corey.

«Eric Digne… lo zio paterno del bastardo» lo mise al corrente il Reggente.

«Tesoro» fece una smorfia sarcastica il vampiro «a quanto pare il tuo incantesimo di occultamento ha qualche limite, l’odore! E in questa stanza ci sono quattro licantropi!»

«Cosa importa?» rispose strafottente la donna.

Tom osservò Eric, poi spostò lo sguardo sulle persone che erano arrivate dopo che lui se ne era andato, i due ragazzi più giovani erano ad occhi chiusi esattamente come lo zio di Damien.

«Dobbiamo uscire immediatamente, più restiamo in questa stanza e più avranno modo di assimilare i nostri odori! Li condurremo dritti dritti alle bambine!»

«Per uscire da questa dannata scuola dobbiamo sapere il loro piano di sicurezza! Dobbiamo conoscere il tipo di incantesimo che è stato usato per sigillare questo posto! Chi di loro lo ha fatto e capire se hanno previsto qualche varco! Atteniamoci al piano!» si oppose Corey.

Demelza annuiva dando ragione allo stregone.

«Li vedete? GUARDATELI!» ringhiò Tom «Neanche respirano… LUI gli ha detto di fare silenzio e nessuno di loro dirà una parola fino a che non avranno ritrovato Josie e Lizzie! Fino a che non ci avranno ammazzato tutti! Loro sono una SQUADRA!»

«Io vedo solo un accozzaglia di scherzi della natura che rispondono agli ordini di un abominio ancor maggiore!» replicò stizzito il Reggente. «Anzi sai che ti dico? Sanno che siamo qui? Tanto vale portarsi avanti con il lavoro e spuntare la prima casella! Quella che interessa a me! Per il resto si vedrà…»

Giles Corey alzò le braccia fissando Damian, ma Tom con una mossa rapida lo aggredì spezzandogli il collo.

«Che hai fatto?» urlò Demelza

«Stava per uccidere il ragazzo…»

«Stiamo qui apposta!»

«No… io e te siamo qui per Lizzie e Josie! Vuoi rifondare i Gemini? Allora è meglio non farli incazzare e tenere un basso profilo, se vuoi uscire da questo posto! E come ha detto lui… Per il resto si vedrà…»

«Voglio vendicare anche Holly» sibilò la strega fissando con odio Caroline.

«Ma non è la priorità…» replicò il vampiro

«E come lo giustifichiamo questo agli altri?» scosse la testa la donna indicando il cadavere di Corey

«Stai scherzando spero! Se c’è una cosa che non manca in questa stanza è uno “scherzo della natura“ a cui addossare la responsabilità! Ma io opterei per Klaus Mikaelson con lui si va sul sicuro» chiosò Tom lanciando un occhiata all’Ibrido che stava abbracciando Caroline. «Andiamo… fidati di me»

Demelza continuò a fissare la scena con le braccia conserte.

«Sei ancora dell’avviso di restare?» sussurrò il vampiro nel mentre i licantropi si stavano trasformando, prese Demelza per la vita e velocemente la trascinò fuori dalla stanza.

 

Nel soggiorno erano tutti seduti sul divano con la schiena dritta ed una postura rigida, sembravano delle statue…

Ian era immobile con la testa alta, le orecchie dritte e gli occhi puntati davanti a se, la coda seguiva la linea della schiena.

«E’ carino…»

Hope si era alzata e si era seduta sul tavolinetto basso iniziando ad accarezzare il lupo.

«Hope!» la rimproverò Elena.

«Ma non morde! Vero che non mi mordi?» si chinò a guardare negli occhi l’animale che continuava a guardare davanti a se ignorandola, poi con una mossa fulminea il lupo le diete una leccata sul viso tornando immediatamente vigile ed attento.

Hope scoppiò a ridere, imitata da tutti i presenti, ma un secondo dopo tornarono immediatamente seri, il lupo grigio e fulvo stava procedendo lentamente verso di loro, guardandosi intorno, li superò e si avvicinò al portone d’ingresso facendo un piccolo ululato e grattando l’anta con una zampa.

«Devi fare i bisognini?» chiese Damon alzandosi «non ci potevi pensare prima?»

Klaus emise un lungo ringhio tirando indietro le orecchie.

«Ti apro… ti apro… un po’ di pazienza!»

Damien non riuscì a trattenersi cominciando a sghignazzare, anche Ian aveva impercettibilmente scodinzolato, un attimo dopo scoppiarono tutti in una irrefrenabile risata.

«OK… voglio dire, dobbiamo stare zitti per quanto riguarda le nostre strategie!» cominciò a dire Kol «Ma possiamo anche fare quattro chiacchiere e parlare di altro! Tipo… dove eravate e cosa stavate facendo?» chiese alzandosi rivolto a Damien e Felicity «E perché la mia adorabile nipotina acquisita, chiaramente non porta il reggiseno sotto la felpa?»

 

«Cosa è stato?» sussurrò Emma allarmata.

Le quattro donne si mossero all’unisono per fiondarsi nella stanza in fondo al corridoio dove avevano avvertito un rumore.

Rimasero a bocca aperta.

«Chi è rimasto davanti ai monitor?» ringhiò Klaus.

Completamente nudo, le stava fissando furibondo.

«Trovami qualcosa da mettere» ordinò a Lucy, per poi incamminarsi verso l’area operativa cominciando ad aggiornarle sulla situazione.

«COSA???» urlò Cristina «E perché non ci avete avvertito?»

Klaus la ignorò continuando a parlare, anche dopo che Lucy gli aveva consegnato una pila di vestiti.

«Sono di Damien» spiegò la donna quando l’uomo l’aveva guardata interrogativo mostrando la maglia rossa con la stampa di un tizio incappucciato e l’enorme scritta “Ultras Monaco”

Quando l’ibrido aveva finito di vestirsi, le Angels erano state messe al corrente di tutti i fatti avvenuti nell’ultima ora. 

Lucy davanti ai monitor seguiva attentamente l’operato delle squadre di ricerca e controllava che nel soggiorno tutti stessero bene.

«Dobbiamo trovare qualsiasi incoerenza» stava dicendo l’Originale alle altre vigilanti «Una sedia che si sposta, una porta che si apre… e soprattutto chi, dopo la recita, NON è uscito dall’edificio, siamo stati troppo impegnati a seguire chi l’ha fatto…»

Le tre vampire annuirono cominciando a passare in rassegna i video del pomeriggio.

Klaus prese il telefono.

«Mettimi in vivavoce» esclamò un secondo dopo con il suo solito tono di comando «sono riusciti a prendere Josie e Lizzie…» concluse con una voce completamente differente.

«Niklaus…» mormorò Elijah preoccupato.

«Oramai è inutile che restate li, era un diversivo…» lo interruppe l’Ibrido di nuovo brusco, poi continuò a parlare mettendoli al corrente della situazione.

«Stanno uscendo Nik…» lo informò Freya.

«Staranno venendo qui per la fase due del loro piano, mettere a ferro e fuoco la scuola» ragionò Klaus «spero che il fatto che si siano mossi non significhi che hanno trovato il modo di far uscire le scimmiette»

«A giudicare dal loro atteggiamento preoccupato… non direi» intervenne Hayley.

«Bene…» replicò l’Ibrido «tornate qui… 

Sister, pensa a qualcosa che vi possa permettere di entrare nel cottage senza essere visti»

«Non sarebbe meglio fare un entrata plateale?» chiese Elijah.

«No Fratello… preferisco l’effetto sorpresa, inoltre nell’edificio principale non ci potete entrare…»

«Nik… dimmi che Bonnie non ha fatto l’incantesimo di protezione da sola» domandò Freya titubante.

«Invece è proprio così, ma è molto complesso ed articolato»

«Fai in modo che non lo scoprano… perché al contrario, annullarlo sarebbe molto semplice»

 

Klaus: Bonnie non può stare da sola con Alaric e Kate, falla scendere… gli appunti li possono studiare li con voi, dì a Kol di stare particolarmente attento con lei…

Damon: OK

 

Operation Always and Forever
iscritti al gruppo: Klaus, Caroline, Damien, Felicity, Oliver, Rebek…
 
Damon: Bonnie… il grande capo ha detto che devi restare nel soggiorno con noi, così che Kol può tenerti d’occhio… scendete!
Alaric: Non abbiamo ancora trovato niente!
Kol: Portate gli appunti con voi!
Elena: Almeno vi possiamo dare una mano anche noi!
Bonnie: Arriviamo
Bonnie: dove sono gli altri?
Rebekah: stiamo controllando la classe di storia
Oliver: noi siamo nei dormitori
Rebekah: Stai attento
Oliver: <3
Kol: CONCENTRATEVI!
Kol: Visto che il grande capo non può intervenire faccio le sue veci, sono stato abbastanza intimidatorio?
Rebekah: ce la siamo fatta sotto…

 

«Non può essere… ma ho controllato già due volte»

Klaus si era avvicinato a Donna che fissava il monitor sconvolta

«In effetti c’è qualcuno che non è uscito dal convitto… Mrs Byrne» rivelò titubante la vampira.

 

«Corey?» Domandò Emily vedendo arrivare solo il vampiro e la strega.

«Lo ha ucciso Klaus» rispose Demelza

«L’ho ammazzato io» ammise Tom nel medesimo istante, poi dopo aver lanciato uno sguardo infastidito alla sua compagna spiegò «A quanto pare l’incantesimo di occultamento dei Gemini, non nasconde anche gli odori… i licantropi hanno avvertito la nostra presenza e quindi Klaus ha pensato bene di iniziare a comunicare in modo epistolare… 

A quel punto Corey ha deciso che visto che sapevano che eravamo nella stanza, poteva tranquillamente portare a termine la sua missione, gli ho spezzato il collo un attimo prima che uccidesse Damien… avrebbe mandato all’aria tutto il resto!»

Mrs Byrne annuì «hai fatto bene»

«Con quelli di Salem ti sarei grato se mi coprissi e avvalorassi la versione che lo ha ucciso Klaus» chiarì Tom facendole un occhiolino.

«Certamente…» lo rassicurò Emily.

«I Licantropi si sono trasformati in lupi» la ragguagliò il vampiro «E’ una questione di tempo prima che ci trovino ed anche se non ci vedono… la cosa non mi piace»

«L’unica soluzione è spostarle e portarle in un posto dove possiamo confonderli, nel magazzino delle provviste potrebbe andare… ci sono un mucchio di spezie e aromi… » suggerì la strega più anziana.

«Fate decidere qualcosa anche a me?» commentò stizzita Demelza.

In tutta risposta Emily e Tom presero le gemelle che dormivano tranquille sul letto della governante e si incamminarono verso le cucine.

Erano ancora a metà corridoio del dormitorio, quando si resero conto che qualcuno stava perlustrando la cucina super attrezzata che era il vanto della loro cuoca.

«Dietro il palcoscenico della recita…» suggerì Emily «C’è ancora qualche vernice dell’allestimento e l’odore è abbastanza forte da mascherarci, poi quando abbiamo via libera andiamo nel magazzino, dove, considerato che lo hanno già controllato, potremmo stare abbastanza tranquilli e decidere il da farsi.» 

 

Klaus: immediatamente negli alloggi di Mrs Byrne

 

Operation Always and Forever
iscritti al gruppo: Klaus, Caroline, Damien, Felicity, Oliver, Rebek…
 
Damon: Andate subito negli alloggi di Emily
Kol: Che è successo?
Damon: Non ne ho idea
Kol: Sempre più surreale… comunicare così nonostante stai ad un metro da me…
Damien: :-D
Damon: Il capo mi sta dicendo che Emily non è mai uscita dall’edificio.
Elena: Mio Dio… hanno rapito anche lei?
Kol: Oppure è complice e li ha aiutati
Elena: Non dire idiozie
Caroline: Eric dice che sono state qui…
Kol: Eric dice? Codice morse con la coda?
Caroline: Ma ora non ci sono più…
Bonnie: Kol!
Elena: Emily? l’avete trovata?
Rebekah: No

 

 

Il sabato dopo la festa del Ringraziamento, New Orleans

«Mi scusi!»

Mentre faceva finta di inciampare il vampiro aveva infilato un bracciale rigido in cuoio al polso della donna, poi si era seduto accanto a lei in una delle panchine di Chartres Street.

«Che cos’è?» chiese Emily

«Inibisce la magia… un giocattolino della Congrega di Salem, a quanto pare non hanno mai smesso la caccia alle streghe che non gli piacciono»

«Chi sei?» chiese la donna studiando il suo volto.

L’uomo si fece guardare bene in faccia.

«C’è una tua foto nello studio della Direttrice Forbes»

«Quello non sono io, diciamo che siamo… correlati…»

«Cosa vuoi da me?» domandò la strega

«Parlare di tua figlia Jiya.. e di Rufus Flynn, il suo ragazzo»

Senza dire una parola Emily si era alzata e diretta verso l’entrata del Parco di Jackson Square.

«Ottima idea… mi piace camminare tra i vialetti di un bel giardino» esclamò con un alzata di spalle il vampiro seguendola.

Dopo qualche minuto di silenzio Tom ricominciò a parlare.

«Il Quartiere Francese è meraviglioso, si respira così tanta … magia… 
Ho sempre pensato che mi sarebbe piaciuto fare parte di una comunità… noi vampiri tendiamo a starcene per conto nostro. Ma nell’ultimo periodo mi sono ricreduto, le congreghe sono un covo di vipere! Le loro lotte intestine sono alquanto… sanguinarie!
Immagino cosa possa accadere se una forte e combattiva strega venga qui con propositi rivoluzionari, parlando di giustizia… della necessità di sconfiggere per sempre l’oscurità e promettendo di liberarvi da quel tiranno di Re Gerard che vi vessava da anni…
Lo avete deciso tutti insieme di mandare con lei due delle più promettenti giovani streghe del Quartiere Francese? C’è stata una votazione? Sei stata felice quando la scelta è ricaduta su Jiya e la sua amica Abigail?Cosa è successo poi? 
Aja Indians non dava la giusta priorità al vostro problema con Marcel?
Qui a New Orleans le congreghe sono così tante, che altri pensavano di aver trovato una strada migliore per liberarvi dal Vampiro Cattivo?»

Emily Byrne fece un profondo respiro.

«Ma vivere insieme con delle persone per mesi» continuò Tom «ti fa fare delle amicizie… in alcuni casi ti fa trovare anche l’amore…
Quando l’avete richiamate in città, tua figlia non deve averla presa molto bene, ma era una brava ragazza, molto legata alle sue radici e alle sue tradizioni e così ha obbedito…
Ti svelo un segreto…» il vampiro si era avvicinato all’orecchio della donna «Avete avuto un tempismo perfetto! E’ stata molto fortunata… e anche voi!
Aja non aveva preso molto bene la vostra defezione… e stava progettando di farvela pagare, ma ha avuto un piccolo intoppo… è morta!»

Emily si era girata di scatto a guardarlo.

Tom aveva allargato le braccia con un ‘alzata di spalle, poi aveva continuato il suo discorso.

«Quanto era disperata Jiya quando Rufus non rispondeva alle sue chiamate? Quando sembrava scomparso dalla faccia della terra?
E poi sono cominciate ad arrivare persone che facevano domande, che volevano sapere se eravate coinvolti nella sparizione di Aja e di undici dei suoi migliori adepti, innamorato di tua figlia compreso.
E il dubbio che davvero il Quartiere Francese avesse avuto un ruolo ha cominciato ad insinuarsi nella testolina di tua figlia… e si è messa contro persone importanti, influenti… alcune streghe anziane hanno iniziato a mal sopportare le sue continue accuse…
E se devi fare un rito sacrificale per tentare di portare in vita uno degli stregoni più forti che siano vissuti su queste terre… uno che davvero poteva sconfiggere Marcel Gerard, perché non usare la giovane strega che stava creando un mucchio di guai?
Due piccioni con una fava!
Il problema è che il rituale non è neanche riuscito! Papa Tunde ha dovuto aspettare ancora qualche anno per risorgere!
Ma prima di salire sull’altare tua figlia ti ha chiesto di farle una promessa, che avresti scoperto cosa era successo al suo fidanzato e che avresti punito i responsabili…
Poi sono arrivati i Mikaelson e uno dopo l’altro ti hanno fatto fuori tutti i sospettati, una bella fortuna…»

«Non li ho mai ringraziati… ma neanche mi sono disperata».

«Hai ragione, la maggior parte di loro se lo sono meritato… alcune tue colleghe erano delle gran brutte persone!
Ma nessuna di loro ha commissionato l’omicidio del gruppo di Aja Indians… lo vuoi sapere chi è stata ad ucciderli tutti quanti?»

Emily gli fece un leggero cenno del capo.

«Caroline Forbes»

Tom lasciò alla strega qualche minuto per assimilare la notizia, poi cominciò a raccontare la vicenda che aveva portato a quel tragico epilogo.

Emily aveva gli occhi lucidi, conosceva quasi tutti i protagonisti dei fatti… tutte persone alle quali negli ultimi mesi aveva imparato a volere bene.

«Ti richiedo… cosa vuoi da me?» chiese la donna alla fine della narrazione.

«Ci sono persone che si stanno organizzando per fare giustizia… ti sto solo dando la possibilità di unirti a noi»

«Cosa ti fa pensare che voglio farlo?»

«Perché una promessa in punto di morte ad una figlia… non è una cosa che si può disattendere»

 

Caroline si era seduta esausta sul letto della governante mentre tutti gli altri stavano controllando ogni millimetro di quell’appartamento. Eric, che per parlare con loro aveva riacquistato la sua forma umana, era in piedi davanti alla vampira avvolto in una coperta e la stava guardando assorto.

«Sai cosa mi aiuterebbe?» disse ad un certo punto il licantropo.

Care aveva alzato lo sguardo.

«Ho una passione per le essenze, sai… quei bouquet fatti in laboratorio, un po' naturali e un po' artificiali.

A contatto con la nostra pelle… diventano una fragranza unica, quella di Bonnie riesco a sentirla ovunque…»

La vampira gli sorrise.

«Ma ci riesco molto meglio se ho la possibilità di annusarla… in purezza.

Non glielo andare a riferire, ma potrei essere entrato nella sua camera quando lei non c’era ed aver preso in prestito la boccetta del suo profumo per qualche minuto»

Ora il sorriso di Caroline era più aperto.

«Josie e Lizzie… anche se sono gemelle, hanno un odore molto differente, ma di positivo c’è che stando sempre insieme, i loro profumi si fondono… creandone un terzo, è su quello che vorrei concentrami… presumo che usino gli stessi prodotti… 
L’eau de toilette? Qualche crema? Lo stesso shampoo? Il bagnoschiuma?
Mi serve la cosa che usano da più tempo, una di quelle che nel corso degli anni hai cambiato di rado…»

«Lo shampoo al cocco!» esclamò Caroline «Si rifiutano di lavarsi i capelli se per qualche ragione è finito e non ho fatto in tempo a ricomprarlo… »

«Sembra perfetto…»

«Questa mattina ho aperto l’ultima confezione della nostra scorta, è nel bagno della stanza al piano di sopra»

«Vogliamo andare a prenderlo?» chiese Eric gettando a terra la coperta e trasformandosi di nuovo in un magnifico esemplare di lupo dal mantello grigio chiaro con sfumature bronzee e dorate.

 

Avevano continuato a passeggiare per un po' nel Parco di Jackson Square, poi Tom aveva comprato un cappellino dei New Orleans Pelicans e un paio di occhiali scuri in uno dei banchetti di St Peter Street e si erano addentrati tra le mille viuzze del Quartiere Francese.

«Lo sai quanto sto rischiando?» sogghignò ironico.

«Elijah, Hayley e Freya erano attesi a Mystic Falls per il Ringraziamento e Vincent era già lì…» lo informò Emily.

«Lo so… ma Elijah è tornato e Marcel era già qui» replicò Tom «fortunatamente sono nel Bayou, stamattina un vampiro cattivo ha creato un po' di scompiglio nell’accampamento dei licantropi, sono entrambi andati a raffreddare gli animi» spiegò facendole un occhiolino.

La donna non riuscì ad evitare di sorridere scuotendo il capo.

Quel vampiro era un tipo singolare… lei non poteva usare i suoi poteri, non sarebbe stata in grado di difendersi, eppure non aveva la sensazione di essere in pericolo.

«Che succede se declino la vostra offerta?».

«Le direttive che mi hanno dato, sono molto chiare…».

«Capisco…».

«Ti sto concedendo molto tempo, spero che ti sia chiaro che l’ultima cosa che vorrei fare è eseguire gli ordini…».

«Perché? Ci siamo appena conosciuti…mi uccidi e te ne vai da qui prima che qualcuno ritorni dalla gita».

«Perché mi serve un’alleata…».

Emily lo guardò di sottecchi.

«Io e te siamo nella stessa posizione» spiegò il vampiro «siamo stati entrambi arruolati in una guerra che non sentiamo nostra, ma che non possiamo evitare di combattere».

La donna annuì «Io voglio bene a quelle persone…» spiegò.

«Anche io… » replicò l’uomo.

«E allora perché lo fai?» chiese la strega.

«Per tanti motivi… perché ho un debito di riconoscenza, perché ormai non ho scelta, perché ho la folle aspirazione di riuscire a rimanere vivo… io morirò in questa battaglia… è già scritto».

Emily lo fissò a bocca aperta.

«Mi ucciderà…» rispose Tom con un’alzata di spalle alla tacita domanda «Quando uccideranno Caroline, Klaus si vendicherà…».

«Non hai pensato che potresti salvarla? Andare da loro ed avvertirli…».

«E’ troppo tardi, ho già fatto cose che non mi perdoneranno… l’ultima ieri.
Ho ucciso la mamma di Bonnie, me lo hanno ordinato e io l’ho fatto…
Dopo che si erano mossi come elefanti in una cristalleria, facendo troppe domande in giro, era diventato inevitabile, ma si rivelerà un enorme errore strategico, io li ho avvertiti…»

«Se non volevi farlo, potevi opporti!» gli ringhiò contro Emily.

«Non ho potere decisionale… sono solo un vampiro, vorrebbero tanto fare a meno di me e farmi fuori, ma capiscono che sono utile… non mi accettano, ma mi usano come braccio armato…
e comunque mi sto opponendo ora parlando con te…»

«Se io rifiuterò… dovrai uccidermi»

«Ma tu non lo farai… non dopo che ti dirò quello che voglio fare».

 

«Non mi era mai piaciuta» scosse la testa Lucy.

«Potrebbe essere una loro vittima!» esclamò Emma «Non ci posso credere che tu… proprio tu… non le conceda il beneficio del dubbio».

«E’ sempre stata gelosa di lei… » commentò Cristina.

«Solo perché io avrei potuto fare il suo lavoro molto meglio di lei!» rispose stizzita la vampira tornando a fissare il monitor davanti a lei.

«Sei una vampira! I genitori degli studenti non avrebbero mai accettato che facessi da governante ai lori figlioli!» le ricordò Donna alzando gli occhi al cielo.

«Gelosia o meno… sono dello stesso avviso di Lucy» intervenne Klaus «Con l’incantesimo di occultamento, non avevano bisogno di rapire la nostra governante, al contrario… gli serviva qualcuno che conoscesse bene l’edificio… l’hanno reclutata» sospirò mentre continuava a leggere il fascicolo di Mrs Byrne.

«La domanda è…» continuò l’Ibrido «Lo fa per i Gemini, per Salem… o per la squadra interforze magica?»

«Per i Gemini lo escluderei…» intervenne Freya mentre entrava insieme a Elijah e Hayley, avevano usato la finestra della camera di Lucy come aveva fatto in precedenza Klaus, era l’ultima del corridoio ed arrivava praticamente a ridosso del bosco.

«Lo stesso vale per Salem… i Byrne sono una delle più antiche famiglie di stregoni del quartiere Tremé, non è proprio possibile che combattano in nome di altre congreghe!».

«Con la sua storia… io odierei qualsiasi congrega, anche quelle di New Orleans» commentò Hayley.

«Povera donna…» aggiunse Emma lanciando uno sguardo di biasimo a Lucy «Non oso pensare a cosa ha provato quando hanno sacrificato la sua unica figlia per quel rito…»

«Non poteva fare niente» scosse la testa Freya «Era da sola contro tutto il consiglio delle anziane… quello che non mi sono mai spiegata è il perché avessero scelto Jiya, era una giovane strega molto dotata…»

«Quello che non mi spiego io è come abbia fatto a rimanere a New Orleans! Insieme a quelle persone che hanno condannato a morte sua figlia!» commentò Cristina piccata.

«Da quello che so non partecipava più alle attività delle Congreghe» le rispose Freya.

«Io gli avrei dato la caccia uno ad uno e li avrei ammazzati tutti» replicò Emma.

«Forse ci ha provato… ma non conosco bene la sua storia, non ero in città in quel periodo e neanche Vincent» spiegò Freya.

Klaus aveva seguito tutto il discorso. «Il rito c’è stato circa otto mesi dopo l’uccisione di Aja Indians e del suo gruppo, potrebbe non essere una coincidenza» valutò «Dì a Vincent di indagare con discrezione… ne voglio sapere di più».

 

Tom ed Emily avevano preso una macchina a noleggio e poi si erano messi in viaggio sulla Interstate-10 verso la baia di St. Louis, Marcel ed Elijah potevano essere tornati e l’uomo non voleva rischiare di essere visto.

Il vampiro aveva parlato tutto il tempo, aveva raccontato alla strega tutta la sua vita.

«Leggere i diari mi aveva dato una chiara idea di quelle persone… ma solo quando ho vissuto con loro li ho veramente compresi…»

«Sono straordinari… si capisce che hanno sofferto molto nella vita, ma il loro legame è così forte che sembrano le persone più serene del mondo» commentò la strega «Anche i Mikaelson sono completamente differenti da quello che mi ero immaginata, vedendo come Klaus interagisce con i ragazzi ti viene da dubitare che sia veramente il vampiro sanguinario che ha seminato terrore per secoli.»

«Mi fido del tuo metro di giudizio, dopo aver liberato Elena e Caroline… ce ne siamo andati il più lontano possibile» replicò Tom «è stato allora che rileggendo con attenzione le fotocopie dei diari, ci siamo soffermati su situazioni che non riguardavo direttamente il nostro scopo e Demelza ha fatto il collegamento della sparizione della sua amica Holly con il sacrificio delle dodici streghe… abbiamo iniziato ad indagare e i pezzi si sono incastrati perfettamente.
Da soli non potevamo farcela, ci servivano degli alleati… la Congrega di Salem è stata la prima che abbiamo contattato e la fortuna ci ha sorriso, loro avevano un altro conto in sospeso con la Salvatore Boarding School»

Tom raccontò alla strega la vicenda di Damien e dei suoi genitori.

Emily era inorridita «Non ho mai compreso i motivi per i quali le congreghe, i vampiri e i licantropi si debbano per forza fare la guerra, quando si può vivere tranquillamente in pace» commentò la donna «e dopo che sono stata assunta alla scuola lo capisco ancora meno! 
Quando vedo come i ragazzi tendono ad isolare Felicity, mi viene una rabbia! Quella ragazza è la gentilezza fatta persona… se solo si sforzassero di conoscerla…»

«Emily… io devo aiutare Demelza, lei mi ha salvato la vita… ho un debito di riconoscenza verso di lei.
Le cose potevano andare differentemente, si poteva agire senza spargimenti di sangue, senza fare del male a nessuno…
Ma io ho trasformato Felicity, ho dovuto rapire Oliver… tutto è precipitato senza che potessi farci nulla.
Inoltre… ho commesso un’altra leggerezza, mi sono innamorato di Caroline…»

Emily sgranò gli occhi.

«Questo ha fatto sì che Demelza si ingelosisse» continuò Tom «Ho provato a sminuire, ma non riesco a mentire sui miei sentimenti e lei mi conosce troppo bene…
Non posso evitare che rapisca Josie e Lizzie, ma so anche che sono troppo importanti per lei… non gli farà del male»

«Poi dire la stessa cosa di Corey?» chiese la strega «Come fai ad essere sicuro che quando avrà avuto quello che vuole non deciderà che è meglio che la congrega dei Gemini resti estinta? Come hai detto tu stesso appena toccheranno Caroline, Klaus ti ammazzerà!»

Tom la guardò.

«E’ questo che vuoi da me! E’ questo il mio compito…» sgranò gli occhi la donna «Vuoi che io mi assicuri che le bambine siano al sicuro…»

«Non mi piace Corey, non mi piacciono le persone che lo circondano» spiegò il vampiro «la sola idea che per una “carica politica“ non si sono fatti scrupolo a distruggere una famiglia, mi mette i brividi!
Quando Damien è arrivato in ospedale, dissero che non c’era più nulla da fare, che sarebbe morto nel giro di poche ore…
Nei primi giorni Corey monitorava la situazione, poi è stato troppo impegnato nella sua campagna elettorale…
La sua sete di potere è stata la fortuna del ragazzo, quando il nuovo consiglio della Congrega di Salem si è insidiato e si è ricordato di quel giovane stregone che avevano ridotto in fin di vita, Damien si era svegliato dal coma farmacologico e si stava riprendendo.
Corey ha tentato di correre ai ripari… ma la caposala del reparto era la moglie del nuovo Maschio Alfa del branco del padre del ragazzo, nemmeno la loro comunità era esente da colpe… anche loro avevano sulla coscienza la rovina di tutta la famiglia di Damien, quella famiglia che per secoli li aveva guidati!
La donna ha messo il ragazzo sotto stretta sorveglianza, impedendo a chiunque di avvicinarlo… gli ha salvato la vita.
Bisogna scegliersi le proprie battaglie, alcune sono cause perse… ma altre si possono vincere, non voglio che Corey vinca la sua…»

Tom sghignazzò «Questa mattina hanno subito una bella sconfitta, hanno teso una trappola a Damien usando come esca la figlia di Russell Burley…»

«Laurel…» sussurrò Mrs Byrne «se fossero stati più furbi avrebbero usato Felicity» aggiunse sghignazzando.

«C’é del tenero tra di loro?» chiese curioso il vampiro

«Sono dolcissimi…» rispose con un sorriso la strega «Si lanciano certi sguardi!
Ora che ci penso… ultimamente c’era un’attenzione particolare su Damien, ha passato molto tempo nell’ala privata, ha partecipato a delle cene… è partito per un viaggio…

Mi era stato detto che c’erano dei problemi burocratici ed essendo francese ho supposto che si trattasse del permesso di soggiorno, inoltre era partito con Oliver che è un avvocato, anche Rebekah era andata con loro, ma visto che lei ed Oliver…»

«Oliver e Rebekah stanno insieme?» la interruppe Tom sorridendo, poi al cenno di assenso di Emily scoppiò a ridere.

«E bravo Oliver! Ce l’ha fatta! Mi sono divertito un mondo a farlo ingelosire… Stefan e Rebekah hanno avuto una relazione negli anni venti e c’era stato un ritorno di fiamma anche in tempi più recenti… dovevi vedere la sua faccia quando gli facevo qualche racconto piccante!»

La donna guardava stupita l’uomo che sembrava sinceramente divertito.

«Quando sono partiti, ho pensato che Rebekah fosse solo un po' invidiosa di Elena che negli stessi giorni stava facendo una luna di miele lampo con Damon…» continuò il suo ragionamento Emily. 

«Il mio quasi fratello si è sposato?»

«Si, una cerimonia semplice in comune e una cena in famiglia per festeggiare… una cena alla quale ha partecipato anche Damien» si ricordò Emily un po' titubante.

«Stavano organizzando un matrimonio sfarzoso!» esclamò infatti il vampiro, interrompendo i suoi pensieri «Damigelle e abito bianco… perché sposarsi in comune? Era tutto pronto…»

«E’ tutto molto strano, io ero appena arrivata e non me ne ero resa conto, ma con quello che mi hai raccontato… »

«C’è qualche possibilità che Elena e Damon siano partiti con Damien, Oliver e Rebekah?» domandò Tom.

«Può essere… erano i miei primissimi giorni e l’accordo era che loro due mi avrebbero affiancato per farmi ambientare e permettere ai ragazzi di conoscermi meglio, invece di punto in bianco si sono sposati e sono partiti!
Se devo essere onesta, me ne ero rallegrata, avevano preso il posto della governante che c’era prima di me ed avevano fatto un lavoro eccellente, tutti gli studenti li adoravano… era arduo competere con loro!»

Tom aveva seguito il discorso con un’espressione pensierosa, poi era scoppiato in una risata irrefrenabile, lasciando di stucco Emily.

«Sono stati sempre alle nostre calcagna!» riuscì a dire l’uomo tra una risata e l’altra «E quelli che pensavano di agire nell’ombra!»

La strega lo stava guardando come se fosse un pazzo furioso.

«Il loro piano geniale» illustrò l’uomo «era di obbligare la zia a rinunciare alla custodia legale di Damien così che fosse adottato da una famiglia normale, una volta fuori dalla scuola sarebbe stato molto semplice ucciderlo.
Il problema è che la pratica per l’affido del ragazzo, nel tribunale dei minori non si riesce a trovare, ora credo proprio di aver capito cosa è successo e chi siano i suoi nuovi genitori.»

«Damon ed Elena?» chiese stupita la donna.

«Penso proprio di si» soppesò Tom «Conoscendoli… potrebbero aver deciso di farlo senza essere a conoscenza dei piani di Corey, ma dopo quello che è successo oggi a Boston, sono quasi certo che hanno scoperto qualcosa.»

Mrs Byrne lo fissò interrogativa, quindi il vampiro riprese a parlare.

«Hanno attirato il ragazzo in un centro commerciale, ma a quanto pare ha riconosciuto lo zio ed è scappato via prima di cadere nella trappola, ma a questo punto credo cha sia andata diversamente…»

«E ora correrai a riferirlo a quei pazzi…» sospirò la donna.

«Ma non ci penso neanche lontanamente! Io sono solo un vampiro! Un essere inferiore senza intelletto… ma ti pare che riesca a capire delle cose che alle loro menti superiori sono sfuggite?»

 

Il giorno prima del rapimento di Josie e Lizzie, Emily era seduta nel piccolo patio davanti all’entrata privata del suo appartamento, le prove generali della recita erano finite ed erano andate alla grande, la governante era esausta.

Le ultime settimane erano state estenuanti e in alcuni momenti la strega si era quasi dimenticata di quello che stava per accadere, il bip del suo cellulare la riportò alla realtà, un paio di minuti dopo si sentì sfiorare il braccio, con un sospiro si alzò e tenne aperta la porta qualche secondo in più di quello che sarebbe stato necessario fare.

Dopo averla occultata, Demelza e Tom la seguirono per memorizzare il percorso che dagli alloggi della governante portava al salone del convitto.

«Magari siamo fortunati…» chiosò il vampiro mentre percorrevano il corridoio dei dormitori «Se incrociamo le gemelline, le prendiamo e ce ne andiamo… poi gli altri trovassero da soli il modo per attuare i loro piani!»

La giovane strega gli lanciò uno sguardo assassino.

«Non siamo stati fortunati…» mormorò quella più anziana.

Tom e Demelza seguirono il suo sguardo e videro Klaus, che ridendo per una battuta di Josie e Hope, stava cercando il sistema per fissare meglio la gamba di legno a Lizzie mentre Caroline scuotendo la testa stava rammendando il suo costume da fantasma del Natale Futuro.

Il giorno dopo, ancora scossa per la straordinaria dichiarazione d’amore che Damien aveva fatto a Felicity… ma soprattutto per l’abbraccio con il quale Caroline l’aveva salutata, Emily entrò nel suo appartamento, seduto sul suo divano accanto a Tom e Demelza c’era un uomo dall’aspetto austero.

«Tale madre tale figlio…» sibilò rabbioso, così da fugare ogni possibile dubbio sulla sua identità.

 

Tom con circospezione aprì la porta «C’è solo Hope… Felicity non c’è»

«Come sarebbe a dire che non c’è? Dov’é?» Emily lo seguì nella stanza.

«Non è neanche in bagno» annunciò il vampiro dopo aver controllato.

«Meglio così no?» mormorò Demelza che con Corey era rimasta sulla porta.

«Certo, ma a quest’ora dovrebbe stare nel suo letto!» asserì la governante avvicinandosi alle gemelle, per poi imporre le mani su di loro.

«Con la strega ibrida non lo fai?» chiese Giles Corey.

«Hope è speciale…» rispose la donna lanciando uno sguardo di biasimo al Reggente «potremmo avere l’effetto contrario e svegliarla, meglio non sfidare la sorte e sbrigarsi ad uscire da qui, occultale…» chiese a Demelza prima di chinarsi a prendere in braccio Lizzie e facendo cenno a Tom di occuparsi di Josie.

Quando scesero dalle scale e si incamminarono verso il convitto, notarono che Damon ed Elena stavano tranquillamente trafficando in cucina chiacchierando con Alaric.

«Dove sono tutti gli altri?» chiese Tom.

«Non ne ho idea…» rispose Emily.

 

Caroline era apparsa sulle scale e guardando i suoi amici seduti nel soggiorno annunciò «Nella stanza delle ragazze c’è il cadavere di Corey».

 

 


 
   
 
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