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Autore: Little_GirlMoon005    21/09/2019    3 recensioni
'' ... Aziraphale aveva avuto l'idea di passare quel pomeriggio su una pista di pattinaggio che si trovava alla Tower of London, invece che passarlo chiuso in libreria. Ovviamente era riuscito anche a coinvolgere il suo demone che, seppur non molto convinto, aveva accettato di provare quell'attività stimolante.
Solo che c'era un piccolo problema; Crowley non sapeva pattinare... ''
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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ice kick







Era una splendida giornata di novembre, dove il freddo di Londra era uno di quelli che pungeva fin dentro le ossa, nonostante il sole che splendeva alto nel cielo con i suoi raggi caldi e confortanti.
Aziraphale aveva avuto l'idea di passare quel pomeriggio su una pista di pattinaggio che si trovava alla Tower of London, invece che passarlo chiuso in libreria. Ovviamente era riuscito anche a coinvolgere il suo demone che, seppur non molto convinto, aveva accettato di provare quell'attività stimolante.

Solo che c'era un piccolo problema; Crowley non sapeva pattinare perché, effettivamente, non l'aveva mai fatto. E l'angelo era a conoscenza di quel dettaglio, motivo in più per portarlo con sé.

Arrivati lì, avvolti in pesanti cappotti, sciarpe al collo e cappelli di lana in testa, l'angelo aveva sentito il demone borbottare qualcosa del tipo;

"Angelo, spiegami perchè una lastra di ghiaccio dovrebbe essere divertente."
Quella lastra di ghiaccio era già popolata da alcune persone, tra cui famiglie e adolescenti. ''Caro, questa viene chiamata pista di pattinaggio, nelle stagioni più fredde è un attività molto divertente per gli umani.'' ribattè l'angelo mentre andavano a ritirare un paio di pattini per ciascuno.

Non diedero molto peso alla taglia di scarpe perchè gli sarebbero comunque calzati a pennello... sempre grazie a qualche piccolo miracolo, s'intende.

''Chiamala come vuoi, angelo,'' sospirò Crowley mentre gli venivano dati dei pattini leggermente consumati, segno che erano stati usati più di una volta. ''rimane sempre del ghiaccio.'' entrambi si sedettero su una panchina di legno per cambiare le proprie calzature. ''Sai come si mettono, vero?''
A quella domanda Crowley alzò un sopracciglio puntando lo sguardo verso l'angelo. ''Certo che so come metterli, che domanda è? Non so pattinare, ma so come si indossano un paio di calzature!''

''Stavo solo chiedendo.'' ammise Aziraphale, leggermente seccato dal tono accigliato del demone, stringendo l'ultima cinga dei pattini. Si rimise in piedi e, afferrandò le mani del demone, lo aiutò ad alzarsi.
''Sai caro, potresti imparare proprio oggi.'' esclamò poi l'angelo entusiasta avvicinandosi alla pista seguito da Crowley, che si chiese se fosse stata una buona idea farsi trascinare lì.

Aziraphale fu il primo a mettere piede sulla pista e si concesse qualche piccolo giro, mentre il demone rimase immobile a osservare la lastra sotto di sè, e l'angelo lo trovò buffo e tenero stretto in quel cappotto nero, la sciarpa bordò che gli copriva metà viso dall'aria fredda, il cappello di lana che lasciava intravedere poche ciocche dei suoi capelli e, ovviamente, gli immancabili occhiali neri.

''Caro, questa situazione è... parecchio esilarante.'' disse l'angelo pattinando fino a raggiungerlo. ''Non credevo fossi...  terrorizzato di fronte a un po' di ghiaccio.'' si lasciò sfuggire una piccola risatina dopo aver pronunciato quelle parole. Crowley invece lo fulminò con lo sguardo. ''NON SONO... terrorizzato!'' sbottò, l'ultima parola la disse abbassando il tono di voce, notando come alcuni si erano girati a guardarlo. Probabilmente se avesse urlato di più avrebbe spaccato il ghiaccio. ''E' solo... io non so come si fa.'' vide il suo angelo sorridere comprensivo.

''E' molto più semplice di quanto credi, caro. Vieni,'' disse allungando le mani verso di lui. ''ti faccio vedere io.''
''Oh, allora sono davvero in pessime mani.'' ribattè il demone con sarcasmo, sorrise però sotto i baffi quando vide un piccolo broncio piegare le labbra dell'angelo. ''Oh caro, andiamo.'' lo incoraggiò quest'ultimo. ''Fidati di me.''

Il demone sbuffò, alla fine era sempre lui ad avere la meglio, e non riusciva a resistergli quando Aziraphale gli faceva gli occhioni da cucciolo.

Si lasciò guidare dal suo angelo che gli prese le mani e riuscì a fargli mettere piede in pista. ''Crowley, mio caro, preparati per la tua prima lezione!'' esclamò l'angelo sorridente, mentre facevano un paio di giri tenendosi vicino al muretto. ''Ooh si, guardami,'' fece il demone con la voce più scocciata di tutto l'universo, cosa che fece leggermente stizzare l'angelo. ''Non vedi quanto sono eufori-'' per questo decise di dargli una piccola spinta al petto che a dirla tutta non era nemmeno troppo forte, ma bastò a far impanicare così tanto il demone che si lasciò scappare un gridolino poco virile aggrappandosi al muretto alla sua destra per non perdere l'equilibrio.

''Brutto bastardo!'' urlò il demone, tremante contro il muretto, mentre Aziraphale si lasciava andare alle risate. ''Non ti ho nemmeno spinto così forte-''
''Potevo sbattere la testa o rischiare di ammazzarmi-''
''Oh caro, non essere così melodrammatico!'' disse l'angelo tentando di rabbonirlo. Crowley gli lanciò un'occhiata gelida da sotto le lenti. ''Idiota...'' borbottò cercando di stare in piedi ma finendo per scivolare rovinosamente. Aziraphale subito si affrettò ad aiutarlo e rimetterlo in equilibrio.

Poi si schiarì la voce e, con tono serio ma determinato, esclamò, ''Forza, mio vecchio serpente, è il momento di iniziare seriamente questa lezione.''

E, inaspettatamente per Crowley, Aziraphale si dimostrò un insegnante molto stimolante e anche molto paziente. Aveva perso il conto di quante volte aveva rischiato di cadere all'indietro e fratturarsi il sedere, ma l'angelo prontamente lo afferrava in tempo. Il demone riuscì in poco tempo a padroneggiare le, diciamo, 'tecniche' che Aziraphale gli aveva mostrato. Niente di particolarmente acrobatico, ma Crowley riuscì come minimo ad avere molto più equilibrio di prima, e non ebbe più bisogno di sostenersi sull'angelo.

Aziraphale si concesse una piccola pausa poggiandosi contro il muretto, mentre Crowley stava facendo alcuni giri al centro della pista. ''Angelo! Guardami, come sto andando? Sto andando bene, si?'' agitò un braccio per attirare l'attenzione dell'angelo che gli sorrise teneramente nel vederlo completamente a suo agio.
''Stai andando benissimo, caro.'' rispose, e dovette ammettere che se la cavava davvero bene.

Aveva distolto per un'attimo lo sguardo da Crowley, un attimo di distrazione, poi sentì un tonfo. Alzò la testa e vide che il demone aveva preso una bella caduta all'indietro e, siccome non riusciva a rimettersi in piedi, decise di abbandonarsi in modo quasi drammatico sulla lastra di ghiaccio, innalzando un leggero brusio di risatine.

"Crowley mio caro, aspetta... ti aiuto io!" l'angelo si affrettò a raggiungerlo non riuscendo però a trattenere una risata nel vederlo così. Gli porse una mano per aiutarlo ma nel tentativo di farlo alzare perse anch'essi l'equilibrio, cadendo rovinosamente sul corpo del demone.

Si ritrovarono entrambi a terra l'uno sopra l'altro, con l'angelo in mezzo alle sue gambe, in una posizione abbastanza inappropriata.
''Oh...!'' l'azzurro di Aziraphale incontrò il giallo accesso di Crowley, non più celate dalle lenti nere che gli erano scivolate dal viso e cadute chissà dove.

''Crowley! Tesoro, scusami. Ti ho fatto male?''
''Ah- no, no, Angelo... per quanto mi riguarda possiamo anche restare così.'' mormorò il demone
facendo imporporare le guance paffute dell'angelo.

''Signore!'' una terza voce, tenera e acuta, catturò la loro attenzione. Voltarono entrambi il capo nella sua direzione, trovandosi un visino familiare, ovvero quello di una bimba dagli occhioni scuri e dai ricci neri. ''Ti sono caduti, signore.'' disse porgendo con la piccola mano gli occhiali verso il demone per nulla intimorita da quei occhi serpentini, rivolgendogli un sorriso prima di allontanarsi e tornare dalla madre.

L'angelo in quel momento fece per alzarsi, ma non ci riuscì siccome il demone aveva deciso di stringerlo a se', costringendolo a stare steso sul proprio corpo. E, per quanto Aziraphale cercasse di divincolarsi, Crowley non aveva
senza nessuna intenzione di lasciarlo andare.

''Oh no, angioletto mio, non sfuggirai... mai più dalle mie grinfie!''
''Crowley!!'' 

In fin dei conti, pensò il demone, non era poi andata così male quella lezione di pattinaggio.






  
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