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Autore: theastwind    06/10/2019    0 recensioni
E' una storia d'amore e d'avventura tra Nami e... il Rosso.
Ambientata nel lasso temporale collocato prima che la ciurma entri nel Grande Blu.
Genere: Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Shanks il rosso
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta
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006 – Ballo, che passione!
Le concorrenti scivolavano via e i pirati bevevano sempre più mentre il turno di Nami si avvicinava velocemente; era tornata più volte al 12 perché il grassone aveva veramente intenzione di svuotare l’osteria.
“Chissà come si chiama!?” – si domandava pensando al Rosso, ma aveva recuperato la sua freddezza e la sua determinazione: lei doveva vincere quella gara per tornare dai suoi amici e basta. Non riusciva più a sopportare quegli schifosi pirati che avevano più tentacoli dei polipi ed erano più viscidi dei serpenti; il Rosso e i suoi amici erano gli unici che non la importunavano, sembrava quasi che non si accorgessero che fosse una ragazza: bevevano come spugne, mangiavano e ridevano sempre, casinisti come tutti i pirati. “Forse sono checche??!” – pensò Nami, indispettita dal fatto che il Rosso non la guardava neanche più, mentre lei si sorprendeva a sbirciare di continuo le sue mosse.
“Basta, devo concentrarmi sulla gara… Può anche non guardarmi adesso, ma quando salirò sul palco lo farò urlare!! Sarò così sexy, ma così sexy da stenderlo! Così impara a darmi della mocciosa!! E se è checca, gli faccio cambiare sponda, uffa!” – si sentiva molto stupida, ma anche molto gasata.
Stava lavando i bicchieri quando sentì il presentatore annunciare la concorrente numero 36…
“Accidenti!! E’ tardissimo!!... Ragazze, mi vado a preparare!!” – urlò scappando nella sua stanza a prendere il vestito e darsi un tono.
Quella gran brava donna di Roxanne la stava aspettando davanti alla sua porta: “Ce ne hai messo di tempo.. Adesso è tardi, ma vediamo che si può fare…” – sospirò. Nami la guardò con aria interrogativa: “Ti farò vincere!!” – le spiegò Roxanne che voleva sinceramente che quella ragazzina tutto pepe realizzasse il suo “progetto”. Quando Nami uscì da quella stanza era irriconoscibile: sapeva di essere molto carina anche se non credeva alle lusinghe dei pirati ai quali bastava solo che respirasse… Eppure dovette riconoscere di essere splendida, un’altra persona, una donna! Alla faccia del Rosso che le aveva dato della mocciosa… “Ancora lui, basta! – pensò – Ma quando mi vedrà gli scoppierà il fegato!”
Era nascosta in un angolo buio del palco, dietro le quinte: da lì non poteva vedere i tavoli, nemmeno il 12. Aveva deciso che avrebbe ballato per lui; voleva eccitare quello stranissimo pirata che le aveva osato dare della mocciosa e decise di convogliare tutte le sue energie in una danza sensuale e travolgente ai limiti del proibito. Adesso aveva due obiettivi: i soldi e il Rosso.
“Bene signori… Siamo arrivati al termine della gara più piacevole che si sia mai vista con la concorrente numero 40, una ragazza che conoscete molto bene… Solo per i “Suoi clienti”, solo per “Voi”… NAMI!!” – era stata lei a dettare le parole e l’enfasi al presentatore (ennesimo cliente di mezza età di Roxanne) che le voleva molto bene. Non credeva di essere tanto popolare… Da tutti i tavoli si levò un gigantesco boato, applausi scroscianti, fischia e voci, tantissime voci di pirati ubriachi ed eccitati ai limiti dell’umana sopportazione.
E decise di dare loro il colpo di grazia.
Fece la sua apparizione sul palco all’inizio della musica lenta e suadente camminando a passi misurati e ancheggiando per improvvisare quella che, scoprì più tardi, era nota come “la danza del ventre”. Il suo bacino seguiva perfettamente la musica in un continuo avvolgersi di spirali e cerchi che partivano idealmente dal suo ventre e si chiudevano nei movimenti misurati e delicati delle sue braccia. I pirati che avevano solcato i mari dell’Est sapevano che quella era la danza della fertilità e della femminilità: in passato molti di loro erano stati incantati da quegli eterni movimenti che accomunavano le onde del mare, i cobra degli ipnotizzatori di strada coperti di polvere sotto il sole cocente e le morbide carni di donne brune e lucenti; ora, un’acerba ragazzina di diciotto anni li stava ricreando con una freschezza, una sensualità e una voglia di prendersi e prendere in giro che li abbagliò e fece calare su di loro il più meraviglioso dei silenzi.
La musica diventava sempre più incalzante e ritmica. Nami scorreva sul palco muovendo sapientemente le sue forme e la luce ne evidenziava i muscoli e le rotondità. Quando la musica cessò per lasciare spazio ad un assolo di bongos e tamburi, che lei accompagnò roteando su se stessa e intorno ad un uomo immaginario a cui stava offrendo la sua femminilità facendo scorrere le mani sul ventre, la maggior parte dei pirati smise di respirare per poi cadere in trance quando la musica ricominciò travolgente. Nami riprese a dimenarsi con foga scendendo dal palco per ballare fra i tavoli passando vicino ad ognuno di loro ed offrendo a tutti qualcosa di quel sogno di eterna bellezza; finito il giro, tornò ancheggiando sul palco per terminare la canzone, lasciandosi languidamente cadere sorridendo alla platea attonita dei suoi odiati-amati pirati.
La musica cessò e al frastuono di quell’accozzaglia di gemiti dell’orchestra più sgangherata dei sette mari, si sostituì un silenzio spiritato e incantato, assolutamente impensabile per la più grande riunione di filibustieri che si fosse mai vista.
Lucky Roux e Yassop erano rimasti coi boccali sollevati a mezz’aria interrotti dal corpo voluttuoso di Nami nel brindisi che le avevano dedicato: nonostante la gola secca, non riuscirono a ingoiare niente per un bel po’. Poi si girarono verso il loro capitano: lo trovarono abbandonato sulla sedia con la testa penzoloni all’indietro e la mano sullo stomaco, come se avesse mangiato tantissimo… L’aveva letteralmente steso.
Tutta la filibusta scoppiò in un immenso applauso, un boato che increspò l’acqua del mare del villaggio vicino e fece tremare il palco. Tutti in piedi i pirati gridavano il suo nome in delirio, eccitati e riconoscenti a quella ragazza che aveva risvegliato in loro piacevolissimi ricordi di seta, di incenso, di risate cristalline e tempeste spaventose in cieli color piombo. Applaudivano le sue colleghe e le prostitute che si erano concesse una pausa per vedere come se la cavava. Applaudiva commossa Roxanne per il trionfo di quella mocciosa determinata che le somigliava tanto. Applaudivano le concorrenti che dapprincipio avevano pensato fosse solo una sgualdrina della peggior specie e poi avevano cambiato idea nel vedere quanta passione ci metteva. Applaudivano Lucky e Yassop anche per il loro capitano di cui avvertivano tutto il turbamento e che non ancora si muoveva da quella posizione.
Cosa pensava Shanks? Difficile a dirsi. I due lo conoscevano bene e da tantissimi anni. “E’ un uomo eccezionale, il migliore” - pensava all’unanimità la sua ciurma. Il miglior amico che si possa immaginare: intuitivo, discreto, sempre disponibile, capace di ascoltare in silenzio per molte ore. Il miglior capitano che si possa immaginare: forte, deciso, spiritoso, allegro, paziente, coraggioso, altruista e sempre pronto a fare casino. Ma era anche estremamente riservato. Di una cosa erano certi: Nami aveva lasciato una traccia nel suo cuore anche se ancora non ne capivano l’entità.
   
 
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