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Autore: miss_MZ93    22/10/2019    2 recensioni
Era appena arrivato e già non vedeva l’ora di andarsene. Non avrebbe mai pensato di poter avere un appuntamento con Lila, eppure quella sera si era visto costretto ad accettare il suo invito, seppure il motivo fosse sbagliato.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Lila, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Era appena arrivato e già non vedeva l’ora di andarsene. Non avrebbe mai pensato di poter avere un appuntamento con Lila, eppure quella sera si era visto costretto ad accettare il suo invito, seppure il motivo fosse sbagliato.

"Adrien, accomodati"

La casa di Lila era arredata stupendamente. Ogni mobile in mogano rappresentava la sua condizione economica, ogni soprammobile in pregiata ceramica dipinta a mano sfoggiava un lusso che raramente aveva visto in case di persone ben più facoltose. L’ingresso vantava uno specchio arricchito di intarsi pregiati e pietre preziose. Poteva immaginarsi la ragazza osservare il suo riflesso più volte prima di decidersi ad uscire di casa. La sua vanità era paragonabile solo alla sua perfidia ed alla sua astuzia.

"Scusa il ritardo, ho avuto un… Contrattempo"

Sorrise al ricordo di quale fosse stato questo contrattempo. Ricordava ancora le sue labbra poggiarsi avidamente su quelle rosse di lei.

"Non preoccuparti, sei arrivato giusto in tempo"
Lila strappò il ragazzo ai suoi pensieri, accompagnandolo sulla terrazza del suo appartamento. Si era trasferita da poco, da quando sua madre era tornata a vivere in Italia e quella era la prima volta che invitava qualcuno a cenare da lei. Non aveva molti amici e non le importava, sapeva che ogni persona conosciuta fino a quel momento non era che una pedina tra le sue mani. L’unica persona che aveva sempre stimato era lui, Adrien Agreste. La prima volta che lo vide pensò che fosse l’uomo perfetto per lei. Bello, alto, biondo, modello di punta della casa stilistica del padre, benestante e molto intelligente, lui era tutto ciò che Lila avrebbe mai potuto sperare di trovare in un uomo. Era sicura di poterlo conquistare così come aveva fatto per molto tempo con i compagni di classe. Lila aveva un grande dono, le menzogne che raccontava riuscivamo quasi a sembrare realtà, mentire per lei era uno stile di vita.

Adrien però non era più il ragazzino timido e sciocco di qualche anno prima. Aveva sempre cercato di difendere Lila, tentando di vedere del buono in una persona che non faceva che ingannare chiunque le stesse accanto. Da qualche anno però i suoi pensieri verso la ragazza erano cambiati. Aveva compreso i suoi tentativi di schernire e denigrare Marinette, le bugie dette per conquistare la stima dei compagni e tutti i sotterfugi attuati per attirare la sua attenzione.

"Vieni, non essere timido"

Lila lo fece accomodare al tavolo di piccole dimensioni che aveva apparecchiato con molta attenzione ai dettagli. Le posate erano perfettamente disposte ai lati del tovagliolo, piegato abilmente, i bicchieri incorniciavano i due posti mentre un elegante vaso rosso scuro spiccava sul lato destro, colmo di piccoli fiori bianchi. Lila si era davvero impegnata per conquistare il cuore di Adrien ed era sicura che la via giusta passasse per lo stomaco. Aveva addirittura chiesto a sua madre alcune ricette di famiglia da poter presentare al ragazzo ed era qualcosa che non avrebbe mai fatto per nessun altro, soprattutto considerando il pessimo rapporto che aveva con la donna.

Anni prima, quando i compagni di classe conobbero la signora, la sua reputazione venne meno. Lila non si era mai lasciata abbattere dagli eventi ed era riuscita a costruire una menzogna ancora più profonda, cercando di giocare con la pietà che i ragazzi potevano provare verso di lei. Da quel momento la ragazza aveva perso interesse per la madre, accusata di averle rovinato la vita.

Ripensando alla conversazione quasi piacevole che aveva avuto con la donna quella stessa mattina, Lila lasciò Adrien in terrazza a godersi il sole che stava iniziando a tramontare su Parigi.

Aveva preparato ogni pietanza con grande attenzione, anche le piccolezze per l’aperitivo che stava servendo in quel momento.

Afferrò il vassoio, pieno di delizie al formaggio, creme e spuntini vari. Si sentiva a suo agio in un territorio che conosceva così bene come la cucina ed era pronta a scommettere tutto ciò che possedeva che avrebbe stupito anche Adrien che aveva sempre vissuto di piatti preparati dal cuoco di casa Agreste.

"Non esagerare, mi raccomando…"

Lila non poteva aver capito con chi stesse parlando Adrien e, nonostante la sua curiosità fosse tanta, decise di ignorare la cosa. Affrettò il passo, raggiungendo il ragazzo sulla terrazza. Adrien era voltato, intento ad osservare il meraviglioso panorama che Parigi gli stava offrendo.

"Ad…"

Lila si sentì afferrare all’altezza delle caviglie. Qualcosa le stava impedendo di avvicinarsi ad Adrien. Il giovane rivolse la sua attenzione alle sue spalle, incontrando lo sguardo interrogativo di Lila. Era difficile per lui ignorare l’ilarità della situazione. Avrebbe tanto voluto ridere, abbandonarsi ai suoi istinti e farle capire che mai avrebbe potuto accettare un invito a casa sua, se non per prenderla in giro e divertirsi alle sue spalle.

"Tutto bene, Lila?"

La ragazza stava ancora combattendo la sua personale battaglia contro quella forza che sembrava averle immobilizzato le gambe. Il recipiente che teneva tra le mani le impediva di osservare cosa stesse realmente accadendo ma in lontananza riuscì a notare un filo sottile che l’aveva intrappolata. I suoi occhi continuavano ad osservare quella traccia, così famigliare ma altrettanto estranea ai suoi ricordi.

Alzò lo sguardo, appena in tempo per poter osservare Adrien muovere velocemente le labbra. Lila non era mai stata una persona stupida, anzi. Aveva brillato di intelligenza, dimostrando a tutti la sua capacità di voltare ogni situazione a suo favore. Eppure, in quel momento, non riusciva a comprendere cosa fosse appena successo.

Le sue gambe tornarono libere di muoversi e la ragazza quasi inciampò nei suoi stessi piedi. Il contenuto del vassoio vagò liberamente, alcuni tramezzini scivolarono sopra gli altri snack, macchiandoli di salsa rosa o maionese. La preparazione per cui Lila aveva speso tanto tempo, si era rivelata quasi inutile. Solo alcune tortine si erano salvate dalla catastrofe. Adrien tentò di non ridere della situazione ma rimanere impassibile davanti ad una situazione simile si rivelò davvero complicato.

Lila si accasciò a terra, tenendosi la gamba destra con una mano.

"La mia gamba!"

Aveva ricominciato a recitare, sperando di poter giocare sulla sensibilità del giovane. Adrien però era lontano dal ragazzo ingenuo di anni prima e mai sarebbe caduto in una trappola così banale.

"Stai male? Dovresti riposare, forse dovrei andare a casa"

"No! Figurati, è solo una storta, va tutto bene"

Lila si avvicinò velocemente al tavolo, poggiando le pietanze per poi tornare in cucina a prendere i drink che aveva preparato. Aveva fatto molte ricerche, tentando di capire i gusti di Adrien ed alla fine aveva optato per due pestati semplici. Da un ragazzo come lui si sarebbe aspettata qualcosa di più ricercato, al livello della sua notorietà, invece si accontentava di cose semplici, a tratti banali.

Adrien, intanto, continuava a bisbigliare sulla terrazza, divertito dalla scena a cui aveva appena assistito.

"Non pensi di aver esagerato? Poteva farsi davvero male"

"Mi stai rimproverando quando fai fatica a trattenere le risate? Ammettilo, dovresti ringraziarmi. Non solo perché sto rendendo questa serata divertente ma soprattutto perché sono stata così magnanima da lasciarti venire qui, a casa di quell’arpia italiana"

"Penserò più tardi a ringraziarti a dovere. Per adesso, non esagerare"

"Altrimenti?"

Lila riemerse dalla casa, trasportando i bicchieri e poco altro.

"Spero che ti piacciano i Mojito perché purtroppo sono gli unici drink che so preparare"

Nel sole che stava tramontando, un brusio sembrava portar con sé una sola parola “bugiarda”. Nonostante avesse sentito perfettamente quel termine risuonare nell’aria attorno a loro, Lila tentò di ignorare la cosa. Nulla avrebbe rovinato la sua serata.

"Smettila"

Quella parola invece fuoriuscì dalle labbra di Adrien che tornarono serene quando la ragazza gli rivolse uno sguardo indagatore.

"Hai detto qualcosa?"

"Io? No. Sicura di star bene? Non avrai le allucinazioni?"

"Affatto. Vogliamo sederci?"

I ragazzi si accomodarono, le sedie rivolte all’orizzonte permettevano loro di godere di quel tramonto meraviglioso con la torre Eiffel di sfondo. Lila tentò più volte di avviare una conversazione, quasi sempre troncata dal ragazzo. Quella sera sembrava che lui non avesse affatto voglia di parlarle o di avere a che fare con lei. Perché allora aveva accettato il suo invito? Per ignorarla tutta la sera? No, il motivo era ben più divertente.

 

La sera calò su di loro, lasciandoli avvolti dalla brezza notturna e dalla luce che solamente alcune candele accanto a loro riuscivano a produrre. L’atmosfera era molto romantica, quasi troppo. Ad un certo punto le fiamme si spensero velocemente. Un nuovo filamento roteò velocemente accanto ad ognuna di loro, lasciando che la cera ricoprisse gli stoppini. Il buio avvolse i ragazzi, rovinando l’atmosfera dolce e tenera che Lila aveva faticato a preparare. Quel pomeriggio aveva trascorso due ore a scegliere la tipologia di candele e la posizione più adatta per ognuna di esse. Avrebbero dovuto illuminare il volto di entrambi, sottolineare la bellezza di lei ed il fascino incredibile di lui, avrebbero dovuto profumare di vaniglia e cannella, ciò che Adrien amava di più e soprattutto, avrebbero avvolto la loro serata, rendendola indimenticabile per entrambi. Arrivati a quel punto, solo uno di loro però avrebbe ricordato quell’incontro come qualcosa di indimenticabile e sicuramente non era Lila. La ragazza riaccese le candele ma quando tornò accanto ad Adrien, notò che la sua cena era intatta, mentre nel suo piatto non erano rimaste che briciole. Eppure lei non aveva assaggiato nemmeno una forchettata di quello che aveva cucinato per tutto il pomeriggio.

"A quanto pare avevi davvero fame"

"Oh, sì scusa. Sai soffro di un raro disturbo dell’appetito. Non riesco a controllarmi quando sento alcuni profumi particolari"

Adrien portò un boccone di cibo alla bocca lasciando che inebriasse i suoi sensi. Lila poteva avere tanti difetti ma rimaneva comunque un’ottima cuoca. La ragazza versò del vino ad entrambi e quando i suoi occhi tornarono a specchiarsi in quelli di Adrien, vide il suo piatto vuoto. Non era possibile che avesse mangiato tutto così velocemente. Che avesse buttato la cena perché non era di suo gradimento?

“Non essere sciocca, Lila. Cucini divinamente, non avrebbe potuto non apprezzare le tue doti culinarie” una vocina insistente prese il controllo della sua mente, lasciandogli un’amara verità in testa. Stava succedendo qualcosa quella sera. Cosa, però, non le era dato di sapere.

"Adrien, che succede?"

"Di cosa stai parlando?"

"C’è qualcosa…"

Lila aguzzò la vista, in cerca di qualche segnale che potesse aiutarla a comprendere la situazione. La strana sensazione di essere osservata stava diventando un tarlo nella sua mente. I suoi pensieri erano concentrati su questo mentre serviva le pietanze rimaste e durante il dolce vide magicamente rovesciarsi il bicchiere di prosecco che aveva scelto da accompagnamento. Quella sera era riuscita a versare già due bicchieri di liquido scuro sulla tovaglia ricamata a mano dalla nonna e quel terzo non faceva che aumentare i suoi sospetti.

Qualcosa, o per meglio dire qualcuno, stava sabotando quella serata.

Lila rimase silenziosa per il resto della serata mentre guardavano un film dal televisore che aveva portato in terrazza quella mattina stessa. Un film romantico, uno di quello che lei non sopportava assolutamente ma che sarebbe servito allo scopo, avvicinarsi ad Adrien.

Aveva preparato pop corn, patatine, salatini e le tipiche salse in cui immergere tutto ciò. Nulla di quello però attirava la sua attenzione. La sensazione di essere osservata non riusciva ad abbandonarla, così come il pensiero che Adrien fosse a conoscenza di tutto ciò. Il ragazzo sbuffò profondamente, attirando l’attenzione di Lila.

"Lila, se non vuoi guardare il film che tu stessa hai scelto, posso anche andarmene"

"Cosa? Ah, no no. Ti prego, continuiamo a guardarlo. Adoro i film romantici"

Il sorriso finto della ragazza contagiò anche lui ma per motivi ben diversi dalla felicità di averla al suo fianco mentre assistevano alla storia di due giovani innamorati tristemente separati dalle loro famiglie.

Lila tentò di avvicinarsi al ragazzo, sperando di riuscire a dimenticare ogni spiacevole sensazione che quella serata le stava provocando. Qualcosa però le impedì di muoversi, qualcosa che, quella volta, vide molto chiaramente. Un filo sottile ma incredibilmente resistente la avvolgeva, impedendole qualunque mossa. Tentò in ogni modo di divincolarsi senza sembrare una pazza in preda a qualche attacco di panico. Fu solo quando riuscì a liberare un braccio che finalmente poté stringere la mano di Adrien con la sua. Aveva atteso quel momento per tutta la serata ma sembrava che l’atmosfera romantica che si era immaginata, non avesse mai iniziato a manifestarsi.

"Adrien?"

Il giovane si voltò verso di lei, osservando prima le loro mani unite, poi il suo volto che lentamente sembrava avvicinarsi a lui.

"Cosa c’è, Lila?"

"Devo confessarti una cosa, Adrien. Vedi io da tempo volevo dirti che ti…"

Una risata scosse Adrien che poggiò le sue mani in grembo, tenendosi la pancia come se gli dolesse. Tra quelle mura non c’era mai stata tanta allegria. La bellezza di Adrien sembrava accentuata dalla sua risata ma, per quanto Lila potesse adorarlo, lo trovava totalmente fuori luogo ed irritante. Aveva ridicolizzato la situazione, aveva ignorato i suoi sentimenti, mandando in fumo la sua dichiarazione che, comunque, non sembrava essere frutto di una passione sincera.

"Adrien!"

Il ragazzo smise di ridere, asciugandosi alcune lacrime che avevano iniziato a sgorgare dai suoi occhi.

"Scusa Lila ma… Hai qualcosa tra i capelli"

"I capelli? Ma cosa…"

La ragazza si passò le mani tra quei filamenti scuri, scoprendo di essere totalmente imbrattata di ketchup. Come aveva fatto a sporcarsi? Com’era possibile che fosse finita magicamente tra i suoi capelli, quando nemmeno aveva toccato il cibo riposto sul tavolino accanto a loro? “Maledizione, Lila. Sta andando tutto a rotoli, te ne sei resa conto?”

Adrien non riusciva a trattenersi, di tutti dispetti e le cattiverie che avrebbe potuto permettersi, quella sicuramente era la più divertente. “Si tratta di Karma, Lila. Meriti ogni situazione imbarazzante ed incresciosa che il futuro ti riserverà da adesso in poi. Soffrirai tanto quanto hai fatto soffrire i tuoi nemici per i tuoi stupidi inganni”

Adrien si alzò, avviandosi alla porta.

"Penso tu abbia bisogno di una bella doccia, Lila. Ci vediamo presto"

Lila corse in casa, cercando di seguire Adrien che sembrava essersi già dileguato. Quando raggiunse la porta, la trovò leggermente socchiusa. Il ragazzo si stava dirigendo verso l’ascensore e lei non era riuscita nemmeno a salutarlo in modo adeguato. “Non saresti riuscita nemmeno ad avvicinarti a lui, così conciata”

La sua vocina, per quanto fastidiosa, non aveva tutti i torti. Adrien non avrebbe mai permesso ad una ragazza ricoperta di ketchup di sfiorarlo, figurarsi di baciarlo.

La ragazza si infilò in bagno, abbandonandosi ad uno sbuffo irritato per la serata rovinata. Si lasciò cullare da una doccia calda, lavando via ogni residuo di salsa o di qualunque cosa fosse arrivata a poggiarsi tra i suoi capelli.

"Maledizione!"

Uscì dalla doccia arrabbiata come mai prima. Non le era mai capitato di essere ridicolizzata cosi tanto. Non aveva mai fatto tante figuracce in una sera solamente e mai sarebbe dovuto succedere, soprattutto in presenza di Adrien. Aveva pianificato ogni cosa, ogni singolo istante in compagnia del biondino, com’era possibile che tutto fosse precipitato in discorsi stupidi, prese in giro e spruzzi di ketchup su di lei? Nemmeno a cinque anni si sarebbe mai resa ridicola così tanto.

Attraversò le porte per raggiungere il terrazzo ed un pezzo di carta attirò la sua attenzione. Afferrò il foglio, trovando un messaggio per lei.

“Non te la prendere, Lila. Non gli piacciono le ragazze bugiarde”

Una calligrafia frettolosa ed una firma incomprensibile. Poteva essere rappresentata una “L” o forse era una “M”? Chi avrebbe potuto dirlo. Tutta Parigi però ricorderò sempre l’urlo agghiacciante che Lila scagliò verso il cielo di Parigi.
 

"Sei stata davvero cattiva"

Le parole si sprecavano mentre lui la baciava.

"Farmi accettare quell’appuntamento solo per ridicolizzarla. Sei davvero una coccinella perfida quando vuoi"

"Adrien, non mentire. Mi sembrava ti stessi divertendo…"

Le sue labbra rosse le erano mancate da morire, nonostante le fosse stata vicina per tutta la sera. Posò le proprie su quelle di lei, lasciando che amore e passione prendessero il sopravvento sulla sua razionalità

"Il tuo ultimo scherzetto mi è quasi costato un polmone, mylady"

"Ammettilo, ti è piaciuto vedermi gelosa"

"Non sai quanto ma hai davvero esagerato con lei"

Adrien strinse a sé la ragazza, costringendola ad entrare nel loro nuovo appartamento.

"Vediamo come posso punirti questa volta, Mari"

***

Una nuova storia per la challeng di ottobre indetta dal gruppo degli "ambrogisti anonimi"! I nostri protagonisti, questa volta Adrien e Lila vivono un appuntamento tutt'altro che romantico e pieno di piccoli "incidenti". Vi è piaciuta? Fatemelo sapere lasciando un commento e ditemi se vuoi sareste stati più gentili(o più perfidi) nei confronti di Lila. Marinette ha fatto bene a divertirsi alle sue spalle?
Seguitemi anche su wattpad, vi aspetto!
miss_MZ93

  
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