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Autore: kamy    24/10/2019    1 recensioni
Questa fanfiction partecipa all’iniziativa HalloWeek 2019 organizzata dal forum FairyPiece – Fanfiction & Images.
Scritta per l’HalloWeek 2019 del forum FairyPiece - Fanfiction & Images.
Prompt: "Dammi quella zucca e nessuno si farà male!".
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza Scarlet, Gerard, Gerard/Erza
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Jellal ed Erza passano il loro primo Halloween insieme.

Questa fanfiction partecipa all’iniziativa HalloWeek 2019 organizzata dal forum FairyPiece – Fanfiction & Images.

Prompt: "Dammi quella zucca e nessuno si farà male!".

 

Primo Halloween insieme

 

Jellal sospirò affranto guardando la zucca per terra, la parte dove era caduta era completamente spaccata e pezzi erano sparpagliati sul pavimento. Si era venuta a creare una macchia lì dove il succo si era allargato.

L’uomo si passò la mano tra i capelli blu e si lasciò cadere pesantemente seduto su una sedia, il suo petto muscoloso si alzava e abbassava.

“Avevo praticamente finito. Non fossi andato ad aprire, non sarebbe successo”. Scosse il capo sconsolato. “Credevo di averla sistemata bene, ma non è così. Sono stato sconfitto dalla forza di gravità” borbottò.

Erza lo raggiunse, mettendoglisi alle spalle, ed iniziò a massaggiargli le spalle.

“Non rimanerci così male. Sicuro che non si possa recuperare in qualche modo?” domandò.

Jellal scosse tetramente il capo, mentre lei gli posava un bacio lì dove c’erano i segni sul suo viso.

“Più che sicuro. Se avessi voluto usare la magia, l’avrei fatta in pochi minuti interamente con quella. Volevo fare qualcosa con le mie mani per questo Halloween. Questa è la prima volta che festeggiamo, finalmente insieme, da persone libere” sussurrò roco.

Erza lo accarezzò delicatamente. “Non deve essere tutto perfetto per poter festeggiare appieno questi momenti. A me basta che tu ci sia”.

Jellal le fece un sorriso stanco, giocherellando con una ciocca dei suoi capelli rossi. “So che sembra una sciocchezza, ma…”. Iniziò a dire.

Erza arrossì, vedendo che lui la fissava. “No, affatto. Ci hai lavorato per ore”. Gli accarezzò la spalla. “… Ed ora tutto quel lavoro è andato perduto”.

Jellal si alzò dalla sedia.

“Ci riproverò l’anno prossimo”. Guardò i resti sul pavimento e corrugò la fronte. “Ora mi conviene pulire”.

“Ti aiuto” disse Erza.

Jellal si grattò la spalla. “O forse mi conviene comprarne una di plastica già fatta come tutti gli altri”.

< Forse in fondo al cuore ho paura a farla con la mia magia. Temo che invece di scacciare gli spiriti maligni possa attrarli.

Ho sbagliato così tanto nella mia vita e non voglio più commettere errori. Per lei, soprattutto, voglio essere migliore > pensò.

Erza lo guardò recuperare scopa e paletta, lei prese una busta di plastica. Cambiò il suo vestito, facendo sparire la tuta blu aderente che indossava. Le comparvero dei guanti in lattice, un vestito a quadretti e un grembiule rosa.

“Sai, persino quando si tratta dello sporco, ti prepari come se fosse una battaglia” disse Jellal, spazzando.

Erza piegò di lato il capo, facendo ondeggiare i capelli rosso fuoco.

“Qualcosa mi dice che dovremo lavare la scopa, alla fine di tutto” rifletté. Prese la zucca rotta e la mise da parte. “Ti dispiace se poi ci provo io ad aggiustarla? In fondo non ci tengo a farlo senza magia” disse.

“Ah no, mia regina delle fate” rispose Jellal, facendole l’occhiolino. “Quella zucca non merita una seconda possibilità”.

Erza gli sorrise.

< Ci vuole poco perché la tristezza prenda il suo cuore. Lui mi ha insegnato ad essere una persona vera. Mi ha dato un nome ed uno scopo tanto tempo fa. Se non fosse stato per lui non sarei mai stata felice.

Ora devo ricambiare il favore > pensò.

“Oh sì, invece. Diventerà bellissima” disse. Gli mostrò la punta della lingua.

“Ah sì?” disse Jellal. Scosse il capo. "Dammi quella zucca e nessuno si farà male!" finse la voce grossa.

“Vieni a prenderla” lo sfidò Erza, correndo via. Jellal la seguì, lei si nascose dall’altra parte del tavolo, si rincorsero.

Jellal l’afferrò da dietro e la sollevò, Erza scoppiò a ridere, fingendo di scalciare, mentre lui le posava un bacio sul collo. Erza saltò, liberandosi, atterrando in piedi e lui riuscì a sfilarle la busta dalle mani. “Presa!” gridò, raggiante.

Erza gli diede un buffetto sulla guancia, ridacchiando.

  
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