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Autore: Annapis    24/10/2019    2 recensioni
Questa fanfiction partecipa all’iniziativa HalloWeek 2019 organizzata dal forum FairyPiece – Fanfiction & Images.
[•24/10- Zucca
" Io vorrei tanto assisterti per sempre"
• 25/10- Fantasma
" È il tuo costume per Halloween? "
• 26/10- Dolcetto o scherzetto?
" Buono il tuo dolcetto. "
• 27/10- Strega
" A quanto pare vestirsi da stregone gli ha proprio portato fortuna. "
• 28/10- Scheletro
" C'è uno zombie che mi deve un ballo "
• 29/10- Casa infestata
" Non negare che ti sia piacupiuto, Uso-chan♡-"
• 30/10- Creature fantastiche
" Vuole credere che quello sia il sapore della felicità. "
•31/10- Tema libero
" Grazie per avermi dato tutto questo, ma ora muoviamoci a saccheggiare le case e prenderci tutti i dolcetti. "]
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altro Personaggio, Sanji, Usop
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Lovely horror
24 ottobre ZUCCA
- A compra una zucca da decorare, ma B la usa a sua insaputa per farne dei dolcetti.

Quella di decorare le zucche per Halloween é una tradizione che si trascina appresso da quando era bambino, e si sedeva con sua madre al grande tavolo davanti al camino, brandendo un coltellino da burro che non tagliava nemmeno la carta. Sono probabilmente i ricordi migliori che ha della donna; lei che taglia seguendo i suoi infantili ordini e, a lavoro finito, mangiano biscotti al farro fatti in casa fantasticando su quale sarà la loro prossima creazione. Anche dopo la morte di Banchina, Usopp ha continuato a comprare e intagliare zucche, rendendole più spaventose possibili. É uno dei momenti dell'anno in cui sente sua madre più vicina, in cui il suo pensiero é sì un po' doloroso ma principalmente dolce e affettuoso. Nonostante tutti gli impegni che si erano posti ad ostacoli negli ultimi anni, quali scuola, studio e amici, ha sempre decorato almeno una zucca. Ed aveva tutte le intenzioni di farlo anche quest'anno, magari insieme al suo ragazzo, Sanji, con cui aveva appena iniziato a convivere. Aveva perciò comprato la più grande, rigogliosa e arancione che aveva trovato, super eccitato alla sola idea, e l'aveva lasciata nel mobile dicendosi che dopo l'avrebbe proposto al biondo. Il problema? Era passato un giorno e dell'ortaggio non c'era traccia. -Sanji- chiamò, allarmato, chiudendo l'anta del mobile e girandosi a guardare il suo ragazzo proprio mentre questo estraeva dal forno dei piccoli dolcetti rettangolari aranciastri. Gli occhi di Usopp si sgranarono mentre un pensiero orribile ma fin troppo realistico si formava nella sua testa. -Non hai usato la zucca che avevo comprato per decorarla insieme per fare dolcetti, vero?- chiede diretto. Il biondo lo guardò interrogativo, per poi posare il vassoio sul tavolo e accendersi la sigaretta con due semplici movimenti, -Ma certo che no, ho usato quella che abbiamo coltivato fuori al balcone- gli rispose sarcastico. Per un momento, gli mancò la terra da sotto i piedi e dovette aggrapparsi alla sedia accanto a lui per non cadere. -L'avevo comprata per intagliarla- mormora, incredulo. Il cuoco tira una boccata di fumo prima di dire la sua: -Allora avresti dovuto metterci un biglietto sopra- poi, addolcendo il tono, -Ora vieni a mangiare questi prima che si raffreddino- fece, riferendosi ai dolcetti, ma Usopp non sentiva. -Non li voglio i tuoi stupidi dolcetti- gli rispose irritato al secondo richiamo, salvo sentirsi un bambino capriccioso subito dopo. Borbottó uno "scusa" a mezza voce e corse via, senza dare a Sanji tempo per rispondere. Una volta che fu al sicuro, chiuso a chiave nel bagno della loro stanza da letto, appoggiato al lavandino in marmo, si permise di riflettere. Sapeva che non avrebbe dovuto reagire così, dopotutto il suo ragazzo non aveva idea di quello che lo stupido ortaggio significava per lui, non avrebbe mai potuto saperlo e se lo avesse saputo non gli avrebbe mai fatto una cosa del genere. Si lasciò sfuggire un singhiozzo, e guardò con gli occhi lucidi lo specchio, che gli restituiva un'immagine piuttosto patetica di se stesso. "Dio" pensò, "Ora Sanji dovrà odiarmi". Un leggero colpo alla porta lo fece sussultare, seguito da uno più deciso, -Usopp- chiamò la voce del suo ragazzo da fuori, intrisa di preoccupazione, -Possiamo parlare?- continuó, -Anche così-. Lanciando un'ultima occhiata al suo riflesso per accertarsi di non essere ^troppo^ patetico, il moro si affrettó a girare la chiave nella serratura, spalancando la porta e trovandosi davanti lo strano sopracciglio e il timido sorriso del suo ragazzo. -Ehi- chiamò dolcemente, -Posso entrare?-, Usopp annuì prima di darsi mentalmente dello stupido e spostarsi da davanti la porta, -Certo che puoi entrare- fece, la voce un po' roca. Il biondo si sedette rapidamente sul bordo della vasca, invitando il corvino a fare lo stesso. -Sai- iniziò, mentre lui ancora si guardava le mani scure, indeciso su cosa dire, -Io e mamma abbiamo sempre preparato dolci insieme in questo periodo dell'anno- disse, lasciandolo stupito. A Sanji non piaceva parlare di sua madre, e a parte qualche sporiodica frase non molto pensata, non l'aveva mai nominata, mentre si era sempre sfogato con lui su suo padre o sui suoi fratelli, anche se lì la voce tradiva un affetto non indifferente. Dal canto suo, il moro non aveva mai fatto niente per forzarlo, -Sanji, non devi...- ma non finì nemmeno la frase che il cuoco lo interruppe. -C'é stato un momento della mia vita- la voce si spezza un po', -In cui me ne vergognavo-, s'interrompe di nuovo, forse per impedire all'emozione di sopraffarlo e Usopp ha la decenza di non dire niente. -Così lei mi faceva trovare una zucca- ora sta iniziando a capire, e prova un forte dolore al petto, -e finivamo a cucinare insieme senza che nemmeno me ne accorgessi-. A quel punto, si volta a guardare il suo ragazzo, che sorride comprensivo ma ha un velo di colpa negli occhi. -Non volevo-prova a parlare, -Io- ma il biondo lo ferma, accarezzandogli lievemente una guancia abbronzata, quasi non credesse che lui fosse lì davvero, -Non prenderti colpe che non hai, Uso-chan.- lo rammonisce leggermente. Il diretto interpellato abbozza un sorriso e decide che è il momento che anche lui condivida qualcosa. -Io non ero così bravo a i fornelli- cerca di collegarsi alla sua storia, -Così io e mamma decoravamo zucche-, Sanji sgrana gli occhi, ed apre la bocca per dire qualcosa, -Immagino che ognuno abbia le sue tradizioni- ride appena il ragazzo più scuro di carnagione, prima di alzarsi in piedi -Forza, andiamo a mangiare i tuoi dolcetti- lo invita, guardandolo con tanto di quell'amore negli occhi che al biondo manca il fiato. -E domani compriamo un'altra zucca e potrai assistere il grande artista Usopp al lavoro-. Senza pensarci un secondo di più, il cuoco salta in piedi e bacia a stampo l'amato, -Io vorrei tanto assisterti per sempre- gli sussurra poi.

 
 
Note Autrice.
Innanzitutto ringrazio il fandom Fairy peace che ha indetto questa Challenge, a cui la storia partecipa.
Siete fantastiche ragazze, e spero che il banner si veda!
A proposito, grazie Lauri per avermi aiutato, supportato e sopportato. Non ti merito.
Ci tengo poi a specificare che il soprannome Uso-chan viene dalla magnifica Page, che scrive così bene da avermi convertito alla SanUso! Spero non ti dia fastidio che l'abbia usato, in caso elimino subito.
Grazie a chiunque si prenda la briga di leggere e recensire!🎃 

 
   
 
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