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Autore: Roxed    04/11/2019    1 recensioni
E se una creepypasta raccontasse ciò che stai subendo?
Genere: Mistero, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono appena arrivato a lavoro, come ogni giorno della mia vita, solita monotonia. 
Come al solito devo: fare fotocopie, fare il caffè, portarlo ai vari presenti, prendere le telefonate e appuntamenti, andare a prendere il pranzo e poi ritornare alla mia postazione e continuare a prendere le chiamate.
È una noia mortale, per fortuna posso leggere o chattare sui vari siti, almeno questo.
Come al solito apro facebook e inizio a farmi i fatti degli altri: chi compra nuova macchine, chi mostra i loro figli, chi invece è in vacanza e chi invece fa foto di feste.
Magari poterlo fare anche io, ma sono single e non ho soldi e tempo per poterlo fare.
Scrollando, vedo uno strano sito dal nome creepypasta e dato che adoro l'horror in generale, lo apro.
Mi ritrovo in un sito gotico/horror, con tantissime storie.
Inizio a leggerle, tanto la situazione è molto piatta oggi, poche telefonate.
Alcune sono molto interessanti, veramente spaventose, altre sono le solite cose: un assassino che forse esiste o forse no, un pazzo che adora il sangue e fantasmi che fanno infartare i vari personaggi della storia.
Sono le 18:00, la giornata è volata grazie a questo sito, non me ne sono accorto per nulla. 
Tutti sono usciti, sono rimasto solo io che devo chiudere baracca e burattini, tanto vale usufruire un altro po' di internet della casa e leggermene un'altra.
Ne trovo una con il nome: chiamata sconosciuta. 
La apro felicemente e velocemente, adoro questo genere di storia.
Sto a metà del racconto quando suona il telefono fisso, sobbalzo dalla sedia impaurito.
Non mi aspettavo una chiamata ad ora di chiusura, dovrebbe essere già tutto spento e quindi non dovrei rispondere perché non ci dovrebbe esser nessuno, ma la  mia mano va sulla cornetta e schiaccia il pulsante verde del rispondi.

<>

Chiedo con cortesia, guardandomi in giro, potrebbe essere uno scherzo dei dipendenti che mi hanno visto restare, al posto di svignarmela rapidamente come faccio ogni giorno.

<<....>>

Non sento nulla, solo qualcuno che ansima. Riattacco rapidamente.
Penso fra me e me che è il tempo di andare via, ma il telefono squilla di nuovo.

<>

E di nuovo quello strano ansimare, questa volta è molto più forte, molto più insistente. 
Inizio ad avere la pelle d'oca, ma sta volta non attacco, resto incollato al telefono.

<>

Dico con voce tremante, la salivazione è praticamente a zero, ingoio pesantemente la saliva rimasta.
Mi muovo verso il computer nel mentre aspetto la risposta del committente della chiamata, ma nessuno risponde vi è solo quel fottuto ansimare.
Guardo il computer e mi ritrovo ancora nel sito delle creepypasta, che è aperto ancora su quella storia della chiamata da sconosciuto.
Gli occhi si posano sul racconto e vedo che la storia è uguale a quello che sta succedendo in questo momento.
Il protagonista sta dicendo le mie stesse parole, ha fatto le stesse cose che ho fatto io.
Continuo a leggere, anche nel racconto il personaggio principale si mette a leggere, ancora con la cornetta telefonica in mano e con lo sconosciuto che continua insistentemente a respirare pesantemente.
Stacco gli occhi dal racconto, mi sto facendo impressionare, non devo pensare a sta scemenza e urlo al telefono

<< Bastaaa, hai rotto..io non credo in queste cose. Hai rotto>> riattacco rapidamente.

Crollo sulla sedia e chiudo gli occhi per qualche secondo, mi devo calmare.
Quando li riapro, subito vanno sullo schermo accesso del PC e vedo con terribile sgomento che ho fatto di nuovo le medesime dichiarazioni e azioni del protagonista di quella creepy.
Sbuffo ansioso, sempre di più con i nervi a fior di pelle.
Devo continuare a leggere per forza, mi impongo e piano piano vedo che sono arrivato alla fine della storia.
Penso fra me e me che sia un bene, così tutto può tornare alla normalità, ma dietro di me come nella storia sento il respiro pensante del tizio o chi o cosa sia.
Mi gelo sulla sedia, gli occhi fissi sul computer a leggere l'ultima riga del racconto dove vi è scritto solamente: "black out".

 

   
 
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