Titolo: Perfect Enemy
Set di temi: Epsilon
Fandom: Twilight
(le quali fangirl spero capiscano che io mi diverto così, e
non mi vengano a dire che sono bruciata. Lo so da me u.ù)
Pairing: Edward/Jacob
Rating: diverso,
sul limite del R
Warning: slash
(di nuovo, affronto il periglio a braccia aperte), tante dolci e
sbrilluccicose seghe mentali dell'Ed, perchè è la
cosa che sa fare meglio
Numero di parole: 2652
Disclaimer: non
miei, purtroppo. Di quella *coffcopionacoff* cara donzella di Stephenie
Meyer
Note: Ho
scritto queste 50 più o meno sei, sette mesi fa, e mi sono
sempre scordata di pubblicarle su EFP. Ora lo faccio, veterana di
già un'altra slash su Twilight. Aggiungo, uno dei set
migliori che ho scritto, mi piacciono sempre di più ogni
volta che le rileggo <3
#01
– Gelosia:
Tutto inizia
quando lui pensa sia finita; quando sente
quella stretta allo stomaco nel percepire il ripugnante odore del
succhiasangue, sapendo che è da lei,
immaginando le dita fragili di
Bella scorrere esitanti sul suo viso… Jacob conosce la
gelosia, ma non avrebbe
mai e poi mai pensato che l’avrebbe portato a voler sapere,
almeno per una
volta, cosa si provasse nel toccare la gelida pelle di Edward.
#02
– Lenzuola:
Cotone blu, liscio come seta sotto le sue mani, Edward lo percorre assorto, lisciando ogni singola piega con le dita, correndo come un ragno sul piano del materasso; non sa perché è lì, non gli interessa neanche tanto il diavolo di motivo che lo ha spinto a casa Black – o più precisamente nella camera di Jacob -, ma sa che ora la sua mano è a due centimetri da quella del cane e che, non appena questi aprirà gli occhi, lui sarà già lontano.
#03
– Caffè:
Edward si
gira e rigira il bicchiere di plastica tra le
mani, sente e non sente il calore del caffè premergli contro
le dita; ovviamente
a lui non serve il caffè, non gli piace nemmeno, ha qualcosa
che non lo
convince, una sfumatura di marrone che gli ricorda terribilmente
qualcosa, un
altro calore poggiato contro di lui, un’altra pelle di quello
stesso identico
colore…; stizzito, il vampiro si alza dal tavolo della mensa
e in un unico
gesto sbatte nel secchio il bicchiere, ripromettendosi di non
avvicinarsi più
al caffè – inteso in tutti i possibili modi
– per molto tempo.
#04
– Interrogatorio:
Dove, quando, come, con chi; Billy
non lo lascia respirare
un secondo al suo –ritardatario- ritorno, e lui risponde
evasivo, mordendosi la
lingua come tutte le volte, per non farsi scappare quel
#05
– Melodia:
Jacob si sente leggermente – beh parecchio – a disagio in quella casa, sapendo che non appena i Cullen torneranno dalla caccia storceranno il naso al latente odore di licantropo, ma lui non può davvero farci niente: non rinuncerebbe mai a passare almeno un pomeriggio a settimana in casa di Edward, seduto sulla pedana, a sentirlo suonare il pianoforte solo e unicamente per lui.
#06
– Lavoro:
Oh certo che
no, lui non può essere come tutti gli altri
comuni mortali –comune, che parola
grossa-, lui non può trovarsi un
lavoro decente, per il semplice motivo che un tale vampiro geloso fino
all’osso
non “sopporta l’idea che tutte quelle donne
pericolosissime gli si aggirino
intorno”.
#07
– Denti:
Il licantropo
li sente, forti e chiari, premere contro la
pelle tesa del suo collo, lisci e lucenti come le zanne di un leone
– no, non un
leone, il suo leone -; ma sa perfettamente che
quel leone non morderà
mai, per niente al mondo, la sua preda.
#08
– Libro:
Edward
vorrebbe tanto, davvero tanto, leggere
quello stramaledetto libro, ma uno stupido cane seduto sulla sua
poltrona, tutto intento a fissarlo insistentemente, non gli rende certo
la vita
facile.
#09
– Chiave:
A volte Jacob pensa seriamente di rubare a Bella la chiave del cuore del vampiro, aprirlo e sbatterla fuori senza tanti complimenti, facendo ancora un po’ di spazio per lui.
#10
– Sguardo:
Basta poco, molto poco, a far capitolare Edward, nonostante sembri il contrario; un unico sguardo color della notte per disintegrare ogni sua difesa.
#11
– Biancheria:
Forse, se ci
avesse pensato Jacob invece di
quell’indelicato di Edward, avrebbe trovato un modo un
tantino meno brutale per
mettere a conoscenza i Cullen della loro relazione, invece di far
semplicemente
trovare ad Esme i suoi vestiti nella biancheria.
#12
– Massaggio:
E quella loro relazione, così estremamente fuori dal comune, è un dolce e lento massaggio per il cuore ferito di entrambi, ancora troppo increduli dagli effetti benefici per rendersene conto.
#13
– Sete:
Lo sente pulsare nelle sue vene
come appartenessero a lui,
percepisce il dolce nettare scorrergli sotto la pelle come un rosso e
dissetante fiume e con un fremito di malcelato desiderio si allontana
dal collo
di Jacob, digrignando i denti.
#14
– Regalo:
Tutto si
sarebbe aspettato, meno che svegliarsi la mattina
di Natale e trovare un pacchettino davanti alla porta, con annesso
bigliettino
“Allo stupido cagnaccio, con … quello che
ti pare, Edward”.
#15
– Fotografia:
A volte, quando Jacob entra nella stanza di Bella – quelle poche volte ormai in cui lei glielo permette – sente una dolorosissima stretta attorno al cuore, nel vedere una foto di Edward poggiata languidamente sul comodino; lui non può permettersi certe libertà.
#16
– Istante:
Nel giro di
una manciata di secondi tutto quello in cui
hanno creduto, l’odio, la guerra, Bella,
si sgretola sotto la feroce
pressione delle loro labbra.
#17
– Cane:
Quando era molto piccolo Edward pregava ogni giorno perché Dio gli regalasse un cucciolo tutto suo, un cagnolino da poter coccolare e con cui passare il tempo; da adulto invece, pensa fissando il ragazzo sdraiato sul suo letto a fissarlo, si chiede se Dio, oltre ad essere in ritardo di un centinaio di anni o giù di lì, non si sia anche divertito a prendere un bel po’ in giro.
#18 – Rossetto
Con un unico, abile colpo di lingua, Jacob porta via la linea rossa sul collo del vampiro, sentendo in bocca un sapore dolciastro che avrebbe preferito non conoscere mai; fissa l’altro con sguardo inquisitore e sussurra:< Da quando Bella mette il rossetto?!>
#19 – Orologio:
Mancano cinque minuti alle tre –chiaramente del mattino- e nonostante Jacob sappia perfettamente che Edward non sgarerà di un secondo al loro appuntamento, sente il pressante bisogno di tirare qualcosa di grosso e contundente all’orologio, anche solo per togliersi quell’imbarazzante ansia di dosso.
#20 – Computer:
In realtà lui, povero piccolo licantropo in difficoltà, doveva davvero fare quella stupida ricerca per la scuola, e aveva tutte le intenzioni di portare a termine almeno per una volta un compito; il fatto che casualmente avesse scelto di usare il computer di casa Cullen e che Edward avesse altri piani per la giornata era indipendente dalla sua volontà.
#21 – Salato:
Edward non avrebbe mai immaginato di poter mentire a Bella a quel modo, di tentare di combattere quella morsa allo stomaco che lo assale al pensiero che lei possa un giorno scoprire tutto; e quindi prega, prega qualunque Dio esista su questa terra, perché lei non riesca mai –nel modo più assoluto- a riconoscere sulle sue labbra il sapore di sale che ogni volta gli lasciano i baci di Jacob.
#22 – Pelle:
Nonostante sembrino tanto diverse –il ghiaccio del vampiro e il dolce cioccolato del licantropo- a nessuno dei due è mai passato per la testa che le loro mani, intrecciate fino a sembrare una, possano essere in qualche modo appartenenti a due razze avversarie.
#23 – Dolce:
#24 – Maglia:
E pensandoci bene la povera maglietta si sente anche un po’ messa da parte, in quell’angolino sperduto della camera di Edward, continua a ripetersi che sì, in fondo sarebbe stata leggermente d’intralcio, ma c’era proprio bisogno di strapparla da dosso al suo proprietario –che già di per sé la sfrutta poco- e buttarla in un punto imprecisato, senza nemmeno un’ultima occhiata?
#25 – Gelo:
Le leggende del suo popolo parlano dei “freddi”, di creature gelide come la morte, la stessa che portano con loro, e Jacob è cresciuto credendo a quelle storie; ora, disegnando cerchi distratti su quella stessa pelle che aveva giurato alla sua gente di trafiggere, non è più tanto convinto di poter credere nelle leggende… la pelle di Edward non è poi così fredda quando è a stretto contatto con la sua.
#26 – Pallone:
Sì in effetti lui lo ha conquistato – se l’imprinting può mai essere considerato conquista – e sì, continua imperterrito a farlo innamorare di più ogni volta che lo vede, ma davvero c’è bisogno di fare tanto il pallone gonfiato?
#27 – Alba:
E come Bella era stata –e sarà per sempre- il suo crepuscolo, il suo peccato, e lui la sua eclissi, Jacob resterà ogni giorno, per l’eternità, la sua bellissima e luminosa alba.
#28 –
Oscurità:
Nessuno mai, né il branco, né suo padre o chiunque altro, potrà convincere Jacob che, neanche quando gli occhi di Edward si colorano di quell’ombra così diversa dal topazio, lui gli farà del male.
#29
– Lacrime:
Ed
è lì, nella buia camera di Jacob, mentre il suo
cucciolo
tenta in ogni maniera di restare cosciente e non cedere alle dosi a suo
parere
eccessive di morfina che Carlisle gli ha iniettato e il suo corpo
lentamente si
rigenera, che Edward vorrebbe davvero essere capace di piangere.
#30
– Tatuaggio:
La prima volta che qualcuno gli ha chiesto se avesse fatto un tatuaggio Jacob si è quasi spaventato, e ha risposto parlando del tempo; adesso ogni volta che i suoi fratelli vedono quegli strani segni sul suo corpo, stanno zitti e preferiscono non chiedere: non avevano mai notato prima che somigliano tremendamente a morsi…
#31
– Occhiali:
I vampiri non hanno bisogno di occhiali, tecnicamente non dovrebbero avere problemi di vista come non ne hanno in qualsiasi altro campo; ad Edward qualche dubbio comincia a sorgere: non si è mai accorto, in tutto quel tempo, che Jacob era incondizionatamente e inesorabilmente innamorato di lui.
#32
– Latte:
Non che Jacob abbia qualcosa di personale contro il latte, assolutamente, semplicemente quel suo colorito bianchiccio, quasi avorio viene da pensare, non gli dice niente di buono; soprattutto se quella gocciolina apparentemente innocua viene automaticamente paragonata dalla sua mente contorta a qualcosa di familiare, terribilmente familiare, che si associa alla sua pelle nella stessa sfacciata maniera.
#33
– Taglio:
Mentre
entrambi sono in piedi, ognuno da un lato del
confine a fissarsi nel buio, quella stupida linea immaginaria sembra
ancora più
pesante e incisa nel terreno, come uno squarcio sanguinante che nessuno
dei due
ha in mente di ricucire del tutto.
#34
– Anniversario:
Ormai
è chiaro ad Edward che, nonostante cerchi di
ripetersi in tutti i modi che quello è un giorno qualsiasi,
proprio come tutti
gli altri, niente di anomalo, non riuscirà neanche per un
momento a togliere
dalla faccia di Alice quella stupida espressione gongolante e quella
parolina
dalla sua testa; questo non è assolutamente il
loro anniversario,
insomma, lui e Jacob non hanno neanche una vera e propria relazione
– o
sì?
#35
– Quadro:
Non è la prima volta che Jacob si ritrova a fissare imbambolato un quadro sulla parete dei Cullen, restando fermo finchè qualcuno, il più delle volte Alice, non lo scrolla con un sorrisetto, provocando un borbottio e un arrossire –grazie al cielo- quasi invisibile sulle sue guance; il fatto che l’immagine ritragga un lupo con la testa affondata in grembo ad un ragazzo –che diciamocelo assomiglia tremendamente ad Edward- è totalmente irrilevante.
#36
– Ripetere:
Nonostante sia totalmente inutile, sia Jacob che Edward continuano a ripetersi ininterrottamente che tutto quello che hanno in quel momento un giorno finirà, per tutta una serie di cause, e che è controproducente affezionarsi così tanto l’uno all’altro – non si convinceranno mai e lo sanno.
#37 – Sfumature:
Se volessero coprirsi gli occhi e prendersi in giro, potrebbero dire che il loro rapporto è basato solo sul sesso e sull’odio, i due estremi dei loro sentimenti, ma la verità è che in mezzo ci sono tante di quelle sfumature di colore, che a contarle non basterebbe l’eternità di cui Edward dispone.
#38 –
Significati:
Edward non si è mai trattenuto dal leggere i pensieri di chicchessia, anzi la cosa volge la maggior parte delle volte a suo favore, fatta l’eccezione di Bella; ma con Jacob sta cominciando a perdere l’abitudine, e il motivo lo fa quasi ridere: quella valanga di sensazioni che occupano la mente del lupo quando è proiettata verso di lui lo sconvolge a tal punto da desiderare quasi di non possedere quell’abilità, pur di non ammettere che quei sentimenti hanno un significato che risulta fin troppo scomodo, o simile al suo.
#39 – Ossessione:
#40 – Sabbia:
Era raro che uno della sua famiglia si avvicinasse a La Push, e che addirittura arrivasse alla spiaggia era una cosa fuori dal mondo, quindi la sua presenza sulla sabbia dorata, assieme ad un fradicio lupastro – che ce lo aveva praticamente trascinato – era totalmente immotivata; Edward scrollò le spalle : si sarebbe inventato una buona scusa.
#41 – Aereo:
Lasciatosi tutto alle spalle, con la mano di Jacob stretta quasi convulsamente tra le sue – come se avesse paura di vederlo scappare ancora – Edward sente davvero che, in un anonimo aereo internazionale, può essere felice.
#42 – Viaggio:
Perché in quel limitato ammontare di tempo che gli resta per non arrivare troppo tardi, e vedere Jacob ormai privato di qualsiasi calore dalla morte, la strada tra la montagna e la radura gli pare un’infinita trasvolata oceanica?
#43 – Bosco:
E’ quel suo maledetto profumo, quella fragranza di selvaggio che lo spinge a volerlo assaggiare, come un bambino con un gelato al cioccolato; Jacob odora di bosco e di lupo, e per i sensi di Edward non è mai esistito niente di meglio.
#44 – Bracciale:
#45 – Sesso:
Perché avevano iniziato a pensare solo da poco a quello che davvero voleva dire quella maledizione meravigliosa, iniziata per caso – e per quello che molti chiamerebbero istinto – tra le lenzuola sparpagliate del letto di un vampiro, in qualcosa che di amore e gioco aveva davvero poco.
#46 – Polvere:
Ogni singola goccia d’acqua lava via la polvere dal pelo di Jacob, il terreno, l’odore della foresta, mentre le dita gentili di Edward scorrono sul suo corpo ferino, immerso totalmente nell’acqua salata del mare.
#47 – Penna:
La stilografica si spezza improvvisamente tra le mani fredde del vampiro, mentre cerca per la trecentesima volta di scrivere quella maledettissima lettera d’addio a Jacob, che già sa finirà assieme a tutte le altre nel fuoco dietro di lui.
#48 – Lingua:
La leccata ruvida che Jacob gli rifila ogni santa volta che si incontrano per la foresta – con il pretesto ormai poco credibile a chiunque di “andare a fare un giro di ricognizione” -, non ha assolutamente nulla di sensuale; ma l’affetto che pervade gli occhioni nocciola del lupo di fronte ad Edward batte qualsiasi cosa.
#49 – Note:
E come Edward percorre i raffinati
tasti del pianoforte,
quello strumento che negli anni, nei decenni, ha imparato a
padroneggiare come
ne fosse parte integrante, così le sue dita sottili
stuzzicano ogni singola
nota dei sensi di Jacob, facendolo pentire perennemente di aver mai
incontrato
Bella Swan e il suo stupido fidanzato.
#50 – Manette:
Né Edward il vampiro centenario, né Jacob il giovane licantropo hanno mai davvero capito, fino a quando qualcuno non glielo ha fatto candidamente notare, che qualunque cosa facessero, con qualunque mezzo tentassero di fuggire, sarebbero rimasti per sempre incatenati insieme, ammanettati l’uno all’altro come le due metà di uno stesso elemento; un elemento non esistente in natura prima di allora, meraviglioso come solo qualcosa che da essa provenga può essere.