Vento di gennaio
Non iracondo, né crudele
il vento s’estende sulla Terra,
figlio del Caso, dal nulla appare
eppure, con funesta forza
strappa, soffia e strazia esso
piante, rosei boccioli
senza colpa alcuna,
e per alcun motivo.
In tante, sterminate valli
e campi, colline, pianure,
i fiori fluttuano, portati via
senza un disegno preciso,
né possibile predizione.
Che sia un soffione, oppure
un rosso tulipano, d’improvviso
v’è da dirgli addio.
Nell'ultimo abbraccio del Caso
ho salutato il fiore più bello,
con un soffio salito al cielo.
Annaffiati dagli occhi, i suoi semi
sbocceranno nei suoi solchi;
la brezza porterà il suo profumo,
e il cielo notturno parlerà loro
dell’eterno giardino celeste.
Per G.
Buon viaggio, amico mio.