Nami sospirò per l’ennesima volta quella mattina, ormai erano quasi vicini a Sanji e lei lo sentiva.
Appena se ne era andato, subito dopo il suo sorriso gentile rivolto a lei, Nami si era sentita sola.
Il cuore, aveva preso a batterle fortissimo nel petto, lo aveva difeso contro Zoro, anche se dentro di se, sapeva che lo spadaccino era preoccupato, a modo suo ma era preoccupato anche lui.
Aveva improvvisamente capito che Sanji forse non l’avrebbe più rivisto e aveva pianto, aveva pianto tantissimo chiamando il suo nome, senza importarsene che gli occhi di Brook e Chopper erano rivolti a lei, Nami non aveva mai creduto di vedere Sanji andarsene via, di solito lei si nascondeva dietro la sua schiena se era nei paraggi e aveva paura, sapeva di non essere forte come lui e sapeva che l'avrebbe protetta sempre.
Che sciocca era stata, in passato la presenza di Sanji così come il suo essere gentile ed essere dolce sopratutto con lei, lo sottovalutava, ma ora che non c’era avrebbe pagato per riaverlo, avrebbe persino rinunciato al tesoro più grande di tutti i mari per riportarlo indietro.
Solo con lui si sentiva a casa, senza Sanji non sarebbe mai stata la stessa cosa.
Per questo lo avrebbe riportato indietro lei stessa, avrebbe fatto ciò che Sanji faceva da sempre per lei, proteggerlo.

Sanji sospirò forte, sperava che con tutta questa faccenda non aveva messo paura a Nami, sperava che stesse bene e che gli altri si stavano prendendo cura di lei.
Non poteva fare altro che andarsene per difendere i suoi amici, per proteggere lei.
Si sarebbe sacrificato perché Sanji sapeva che solo guardando gli occhi di Nami si sentiva davvero bene, in pace, ed il mondo che a lui sembrava ingiusto diventava un posto bellissimo, doveva proteggere quegli occhi, quel sorriso.
Ma questo, la sua adorata non poteva saperlo.
Forse l’avrebbe delusa, ma andava bene così, l’importante era che lei fosse stata al sicuro.
Sanji si guardò attorno mentre il calesse della famiglia, viaggiava presso la dimora di Big Mom, forse dentro di se voleva vedere arrivare i suoi amici, la sua Nami, per riportarlo indietro.
Nessuno di quelle persone, poteva capire cos'era l'amore e neanche se l'avesse spiegato loro avrebbero capito.
Lufy e gli altri Erano loro la sua famiglia, Nami era la sua casa, il posto in cui sarebbe voluto tornare.
Ma sapeva anche che non poteva lasciare che accadesse loro qualcosa, così avrebbe mentito e avrebbe continuato con quella farsa, che lui doveva andare.
Nonostante tutto, aveva paura anche lui per le conseguenze, aveva paura di vedere quegli occhi versare lacrime amare, per lui.
Fortunatamente Nami ora era al sicuro, lontana da quella merda che lo vedeva coinvolto.
Con mano tremante, Sanji si accese una sigaretta, quando sentì in lontananza una voce a lui inconfondibile, che sperava di non udire mai in quel posto.
<< Sanji-Kun per fortuna ti abbiamo trovato, avevo paura di non rivederti >>.
Sanji fece cadere la sigaretta dalle sue mani, Nami, no perché la sua Nami era lì, quello sciocco di Lufy come aveva potuto permetterle di seguirlo, ora la sua vita era in pericolo e per colpa sua.
Un ultimo sforzo, Sanji avrebbe dovuto fare un ultimo sforzo per cercare di salvarle la vita.
Mentire ancora, ma almeno lei sarebbe stata al sicuro.