BREVE STORIA DEL PICCOLO REGNO
C’era una volta, nel remoto Nord, una valle che d’estate
pullulava di fiori e di vita. Era la valle dei Piccoli Regni, dove tanti re e
tante regine governavano in pace e prosperità.
Tra i Piccoli Regni esistevano legami molto forti, e spesso e
volentieri i sudditi sceglievano i consorti presso il regname confinante, e
così anche i regnanti stessi.
I legami di sangue e il luogo ameno avevano creato un
giardino dell’Eden.
Mentre nella fertile valle la vita era scandita dalla
raccolta della frutta, dalle risate e dall’amore, su un alto colle che
s’affacciava sull’oceano tempestoso, imponente sui Piccoli Regni, un altro
Regno solitario proseguiva la sua esistenza.
Gli abitanti dei Regni della valle non sopportavano molto
quelli della montagna, in primo luogo per un dato di fatto; era vero che quel
poderoso rialzamento del suolo li proteggeva dalla furia dell’oceano, ma di
sera esso gettava la sua ombra su tutto ciò che aveva ai suoi piedi, ostruendo
l’adorata luce.
Quindi, chi poteva vivere lassù, se non persone dall’istinto
almeno di base malevolo? La luce era tutto, e quella montagna con la sua ombra
ne privava la vallata diverse ore prima del tramonto.
Ma poco importava, poiché i Piccoli Regni a valle erano
pacifici e non possedevano né un esercito né il popolo era in grado di serbare
un rancore tale da dichiarare una guerra o una qualche disfida. Tutto finiva
lì, in una tolleranza reciproca che andava oltre a ogni possibile tensione.
Nella vallata, d’altronde, l’estate era sempre più lunga e la
civiltà fioriva; i bambini correvano lungo le strade a spargere profumati
petali di rose, mentre gli adulti si dedicavano alla raccolta dei frutti e
degli ortaggi. Gli anziani erano ben disposti a raccontare una storia a
chiunque capitasse di fronte a loro, lieti e desiderosi di trasmettere messaggi
di pace e prosperità.
Anche lassù, sul Piccolo Regno della montagna ci doveva
essere un clima così disteso, ma a valle nessuno poteva affermarlo, poiché non
c’erano scambi commerciali o altri contatti. Semplicemente, le esistenze dei
Regni di Valle e del Regno di Montagna continuavano in modo pacifico ma
indipendente.
Ogni tanto, qualcuno da giù alzava lo sguardo verso i monti,
e soprattutto verso quel monte specifico, l’unico abitato e l’unico così
imponente, e immaginava la vita lassù.
Mai nessuno però ebbe il coraggio di affrontare la scalata
per saperne qualcosa di più, e nemmeno i vecchi avevano racconti da offrire a
riguardo.
NOTA DELL’AUTORE
Piccolo esperimento letterario; non ho mai scritto una
favola, e ci tenevo a provarci. Questa inoltre è a più capitoli.
Non so se ci sono riuscito, ma spero di aver fatto un lavoro dignitoso.
Cercherò di aggiornare il più rapidamente possibile, magari
anche un breve capitolo al giorno.