MERCATINO
Mercatino
tra cose vecchie e cose nuove;
tra oggetti che non si usano più
e abiti vintage;
e tu eri lì,
ove tutto è cominciato.
Da quel momento in poi
ho solo seguito la tua scia.
Tu vendevi di tutto,
ma nel complesso era ciarpame,
te eri l’icona della bellezza,
diamante nella notte;
è bastato uno sguardo e qualche
parola
per rendere la faccenda complicata.
E impossibile, perché io sono
arrivato
quando tu già avevi scelto,
ed io da parte mia avevo finto di
scegliere
a mia volta;
io che mi accorgevo di amarti
ferendomi da solo.
Tra tutti quei volti amici
non hai mai conosciuto la Solitudine;
io sì, è stata la mia unica compagna
fedele.
Ho scalato la sua piramide a gradoni
fin quasi alla vetta,
mi sono fermato pochi passi prima di
precipitare.
Sai cosa vuol dire sentirsi soli?
Avere un buco nero dentro di sé
che strazia ogni emozione, la
distorce
e ogni evento diventa qualcosa da
evitare a ogni costo?
No?
Ma tu non mi ascolti mai,
ti limiti a guardarmi e sorridi
il tuo splendore non si può arginare.
Ma se il mio amore è frutto del
peccato,
meriterò l’inferno, tu no;
lo merito io.
Pensavo a te mentre mandavo quei
cuori
alla persona che ormai non amavo più,
e che forse non avevo mai amato;
allora solo mi sono accorto che la
maledizione
è quella di volersi accontentare,
pensare che l’Amore non esista
e che sia giusto così, stare assieme
per consuetudine
anche quando non c’è più nulla che ci
lega.
Tu eri quel fiore appena sbocciato
in un prato arso dalla siccità
estiva.
Ancora penso ai tuoi sguardi intensi,
alle belle parole che da sempre mi
riservi,
fino a quanto mi hai detto che per te
ero il meglio;
ma, appunto, erano solo parole al
vento.
Adesso desidero non gettare altra
benzina sul fuoco,
ma quando ti scorgo
tu mi sorridi
io non resisto
e corro da te;
tu che appunto non mi ascolti mai,
non mi amerai mai,
eppure mi rende felice vedere la tua
spensieratezza
e che te la stai cavando bene,
nonostante le difficoltà della vita.
Se potessi, sarei il tuo angelo
custode.
Se avessi potuto
ti avrei portato ovunque tu avessi
desiderato.
Ora però di questo amore
resta solo un refolo di vento sempre
più lontano,
il tempo che scorre via
e tu lo avverti più di me,
che nella vita hai saputo crearti il
tuo spazio
mentre io mi laceravo senza fare niente
per salvarmi.
Mi basterà e mi emozionerà ancora
vederti al prossimo mercatino,
mentre vendi le tue cose;
scorgerti lì tra la folla,
divinità imperitura;
lì, in quel luogo dove tutto è
iniziato
e dove tutto è andato a morire.
NOTA DELL’AUTORE
Grazie per aver letto anche questa poesia.
(piccola nota; Rimasugli
di pensieri verrà aggiornata ancora ma con meno costanza finché questa
sfida non sarà finita. Comunque sono al lavoro per altre poesie, sono molto
ispirato, ma appunto l’aggiornamento non sarà regolare. Regolare sarà invece
quello riguardante Breve storia del Piccolo
Regno, la mia prima favola. Salterò solo l’aggiornamento di questa sera. Conclusi
questi due progetti in corso, tornerò a pieno ritmo anche con il resto. Grazie per
la pazienza e per continuare a seguirmi).