Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Ricorda la storia  |      
Autore: LorasWeasley    25/01/2020    2 recensioni
AU [Dennor]
EXTRA di "Twins"
"Fu Mathias il primo a parlare, con la sua voce squillante fu il primo a prendere la parola urlando –Lukas! Mi dispiac…
Non riuscì a continuare, perché nonostante Lukas avesse un tono molto più basso e fosse meno appariscente dell’altro si era comunque sporto in avanti, aveva allungato una mano verso il suo viso e dandogli una leggera carezza aveva semplicemente sussurrato –Ti amo."
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Danimarca, Islanda, Nordici, Norvegia
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
EXTRA di "Twins"
 
Ciao!
Questa OS è un extra di "Twins" ma che si può leggere anche singolarmente.
La storia principale ha come coppia la FrUK, la Dennor è di sfondo, ma volevo approfondire questa parte vista dal punto di vista di Mathias, quindi ho pubblicato una OS a parte.
Riprende gli avvenimenti del capitolo 6 quando Lukas arriva a casa di Arthur dicendo che ha litigato con Mathias, qui si vede come reagisce Mathias e cosa succede quando Lukas torna a casa.
Se si sta leggendo la storia principale però consiglio di leggere questa OS dopo il capitolo 12 per evitare eventuali spoiler.
Spero mi lascere un commento!
Un bacio, Deh
____________________________________________________________________


 
Emil


-No! Mi dispiace, non voglio mancarle di rispetto, ma non posso continuare a farlo, gli dirò tutto!- era ormai mezz’ora che Mathias litigava al telefono, urlando disperato e girando per quella casa vuota.
Gli stava scoppiando la testa da quando aveva iniziato quella discussione, prima con il suo ragazzo, poi con la persona al telefono.
Non voleva davvero dirgli quelle parole, non voleva davvero accusarlo che non lo amasse e rinfacciargli tutto quello che lui aveva fatto per Lukas.
Perché sapeva benissimo che l’altro lo amava, lo sapeva così bene da non essere sicuro di come quelle parole gli fossero uscite dalla bocca.
E quando Lukas non aveva risposto in nessuno modo, ma si era semplicemente alzato con gli occhi lucidi ed era andato via di casa, si sentì morire.
Quando si rese conto che avrebbe dovuto bloccarlo sull’uscio e pregarlo di non andarsene, pentendosi di tutto quello che aveva detto, era ormai troppo tardi.
Mandò un semplice messaggio ad Arthur chiedendo se l’altro fosse li con lui, alla risposta affermativa dell’inglese sospirò di sollievo, ringraziò l’amico e cercò in rubrica il numero dell’uomo per colpa della quale era iniziata tutta quella storia.
-Mi avevi promesso che non gli avresti detto nulla fino a quando non avrebbe accettato!- rispose l’uomo a tono, con voce dura e seria.
Mathias si passò una mano sul viso disperato, era almeno mezz’ora che andava avanti quella conversazione e pensava di non uscirne più –Ma le ho anche detto che non posso rischiare di perderlo, non posso! Quindi se questo è…
Non concluse la frase perché sentì la serratura della porta d’ingresso girare.
C’era solo una persona che poteva avere le chiavi di casa.
-Devo andare- disse in fretta ignorando i richiami dell’altro e, dopo aver chiuso la chiamata, si precipitò verso l’ingresso, gli occhi sbarrati per quella novità.
Era più che sicuro che non sarebbe tornato Lukas, non così presto almeno.
Si guardarono per diversi secondi in totale silenzio, la porta che lentamente si richiudeva alle spalle del norvegese appena entrato.
Fu Mathias il primo a parlare, con la sua voce squillante fu il primo a prendere la parola urlando –Lukas! Mi dispiac…
Non riuscì a continuare, perché nonostante Lukas avesse un tono molto più basso e fosse meno appariscente dell’altro si era comunque sporto in avanti, aveva allungato una mano verso il suo viso e dandogli una leggera carezza aveva semplicemente sussurrato –Ti amo.
Mathias rimase senza parole, la bocca socchiusa.
Lukas ebbe modo di continuare –E mi dispiace se ti faccio credere che non sia così, se pensi che io… non ti ami abbastanza. Non ho mai provato quello che provo per te con nessun’altro, sei… la persona più importante della mia vita. E non posso rischiare di perderti.
-Lo so- Mathias lo spinse verso di sé stringendolo con disperazione –Lo so benissimo, sono stato uno stronzo a dirti quelle parole, so che non è così.
Lukas si strinse alla sua maglietta, aggrappandosi al suo tessuto mormorò –Se vuoi così tanto un bambino allora ne adotteremo uno.
-No Lukas, non voglio che tu lo faccia perché sei costretto, non lo devi fare perché…
-Si invece- il tono del norvegese era duro, aveva alzato lo sguardo per fargli capire quanto fosse serio mentre lo fissava con i suoi occhi chiarissimi.
-Non ti priverò di una cosa che vuoi così tanto solo per un mio capriccio. E poi…- abbassò la voce –non è che non voglio una famiglia con te. Ho solo… paura, ecco. Ma se ci sei tu, penso che potrei fare di tutto.
Mathias era senza parole, lo amava così tanto che avrebbe solo voluto buttarsi in ginocchio, aggrapparsi alle sue gambe e piangere chiedendo perdono per tutto quello che aveva detto.
Gli sorrise dolcemente, gli occhi lucidi, il labbro che tremava –Come fa una persona speciale come te a stare con uno come me?
Lukas distolse lo sguardo in imbarazzo –è che sei bravo a cucinare- scherzò alleggerendo un po' la tensione.
Mathias rise, poi tornò serio, lo sguardo incerto.
-Ascolta Lukas, c’è una cosa che ti ho tenuto nascosta…
-Mh?- il norvegese aveva riportato lo sguardo su di lui, un misto di curiosità e di timore per quello che aveva da dire.
-Io… non avrei insistito così tanto se già non ci fosse stato questo bambino.
Silenzio.
Lukas ci mise un po' a collegare le parole nella sua mente e a rendersi conto di quello che volevano dire, strabuzzò gli occhi e si allontanò di scatto da lui.
-Cosa… Cosa… Hai… Mi hai tradito?
Per Mathias era una possibilità così assurda che il bambino di cui parlava fosse suo, fatto con una donna, che neanche aveva pensato a come quella sua frase sarebbe apparsa nella mente del  suo ragazzo.
-No!- si affrettò a rispondere –Dio, Lukas, ma che cazzo vai a pensare!?
Lukas sentì il sollievo e la rabbia invaderlo –E allora spiegati meglio! Ormai non so più a cosa credere!
-È di tuo padre.
-Aaaaah!?
-Okay vieni- lo prese per mano e lo portò nel soggiorno, facendolo sedere su uno dei divani, sapeva che gli stava dando troppe informazioni tutte insieme, ma non riusciva più a tenersi tutto per sé.
-Circa un mese fa mi ha chiamato tuo padre, ero stranito quanto te inizialmente, insomma, non abbiamo mai avuto dei così buoni rapporti, no?- accennò un sorriso che l’altro non ricambiò, decise di continuare.
-Non si è perso in spiegazioni lunghe, è arrivato subito al dunque, lui… è stato con una donna, in realtà ha specificato che questa fosse una delle tante…
-Non mi interessa la vita sessuale di mio padre!- sbottò Lukas e l’altro alzò le mani in segno di resa riprendendo il suo racconto dopo delle brevi scuse.
-Questa donna è rimasta incinta e ha tenuto il bambino solo perché è contro l’aborto, ma non ha nessuna intenzione di crescerlo. L’ha dato a tuo padre quando è nato ed è andata via dicendo che non ne voleva sapere nulla. Tuo padre non ha né l’età né la voglia di crescere questo bambino e non ci penserà due volte a portarlo in orfanotrofio.
-Cosa vuole da noi?- sussurrò piano Lukas.
-Bè, ormai noi viviamo insieme da tanto. E anche se lui continua a non accettarci sa che a te non importa nulla di quello che pensa lui e che continuerai a stare con me. E sa anche che se vogliamo avere dei figli in futuro non possiamo di certo farlo nel modo tradizionale, quindi mi ha proposto di prendere questo adesso ed evitare milioni di carte sia a lui che a noi.
-Perché ha chiamato te e non me?
-È la stessa domanda che gli ho fatto anche io. Mi ha detto lui di non dirtelo fino a quando non fossi stato convinto di volere un bambino, perché sapeva che se lo avessi saputo l’avresti preso comunque.
Lukas annuì lentamente, odiava suo padre, odiava come era stato cresciuto da lui e non avrebbe mai permesso a qualcun altro di vivere allo stesso modo.
-Come si chiama?- riportò lo sguardo su Mathias, uno sguardo deciso.
-Emil…
-Bene- si alzò, mai stato più sicuro di così nella sua vita –Andiamo a salvare questo bambino.
 
Mathias non era convinto della cosa, pensava che Lukas alla fine l’avesse fatto solo per compiacere lui e perché non voleva essere la causa dell’infelicità di Emil.
Ma due giorni dopo, quando tornò da lavoro e li trovò entrambi sul divano addormentati, Lukas sdraiato di schiena, le braccia che tenevano strette il bambino per non farlo cadere e questo teneramente accoccolato sul suo petto in cerca di protezione, non poté fare a meno di sorridere dolce e capire quanto l’altro stesse iniziando a tenere a quel piccolo bambino.
Che ormai la loro vita era irrimediabilmente stravolta, ma che era stato uno dei miglior stravolgimenti che avessero mai fatto.

[1302 parole]
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: LorasWeasley