Storie originali > Soprannaturale
Ricorda la storia  |      
Autore: FlowerMage    14/02/2020    0 recensioni
[Dalla serie "A Witch Made World"]
Giorno di San Valentino. Una ragazza fugge in lacrime dalla casa del ragazzo. Sulla strada di casa incontrerà un'insegna che le cambierà la vita.
"A Witch Made World" e una serie parla di un mondo come il nostro, popolato da persone come noi, e dalle streghe che dall'origine dei tempi non sono mai state perseguitate e cacciate, ma si sono trovate un posto nella società.
Genere: Malinconico, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Il sole iniziava a scendere e le luci aranciate dei lampioni accesi anzitempo si mescolavano con il colore caldo del tramonto. Le strade del centro erano sempre trafficate, sia di macchine che procedevano a scatti per i semafori, sia di pedoni che calpestavano i marciapiedi instancabilmente diretti verso quella piazza o quel monumento. 

A Roma era sempre così. Chi vi abitava ormai era assuefatto a quella folla e difficilmente vi faceva caso perché ognuno era distratto dalla musica alle orecchie, dal proprio telefono o più semplicemente dai propri pensieri.

In questa folla che procedeva per i marciapiedi c’era una ragazza con gli occhi arrossati, un fazzolettino di carta contro il naso e i gli ultimi singhiozzi che le scuotevano il petto. Alessia era letteralmente scappata dalla casa del fidanzato, era l’ultima volta che gli avrebbe perdonato la sua superficialità. 

Per quel giorno, il giorno di San Valentino, avevano organizzato una giornata tranquilla a casa di lui, ormai stavano insieme da anni e preferivano godere della compagnia l’uno dell’altra che fare uscite estrose. 

Ma in un momento di assenza, Alessia diede un’occhiata alle conversazioni del ragazzo sul telefono. Sperava di non trovare niente stavolta, ma purtroppo il seme del sospetto aveva purtroppo radici salde: dopo tutto il tempo che stavano insieme ancora ronzava intorno ad altre ragazze forse sei o sette anni più piccole di lui. Qualcuna che provava perfino a fare conversazione e lui che non le ignorava dicendo di essere fidanzato, assolutamente. Lui stava al gioco facendo finta di nulla e flirtando come un ragazzino. Ma quella sarebbe stata l’ultima volta, dato che lei non veniva apprezzata da quel codardo se ne era andata rovinandosi la giornata dedicata agli innamorati con l’infedeltà. Ma la lite e le parole che si erano detti le bruciavano ancora in gola, e nel cuore. In quel momento però aveva solo bisogno di tornare a casa.

Camminando di buona lena evitando i passanti sentiva il telefono che le pesava nella tasca del cappottino, lo stava ignorando di proposito non cedendo all’urgenza di controllare se c’era un messaggio del ragazzo, magari una chiamata persa. 

Arrivò alla fermata di un autobus che l’avrebbe riportata a casa, la panchina era libera e si sedette stropicciandosi gli occhi asciugandoli dalle lacrime. Intorno a lei non c’era nessuno, nessun’altro che aspettava. Probabilmente era passato un bus da poco ed avrebbe dovuto aspettare un po’. Con un gesto automatico prese il telefono, lo schermo si illuminò. Nessuna notifica. Con un sospiro lo gettò nella borsa, se ne voleva dimenticare, apparire disinteressata finché lui non si fosse scusato.

Sospirò contro il cielo mentre si calmava passandosi le dita agli angoli degli occhi per finire di asciugare le lacrime che insistevano a scorrere. Guardò davanti a lei e vide dall’altra parte della strada un’insegna che notava spesso e che spesso ignorava. La scritta cangiante nei colori dell’iride su fondo nero di Witchware, in pochi anni i negozi avevano riempito Roma ed ogni grande città. Se non fosse stata l’insegna ad attirare la sua attenzione sarebbe stato il profumo che spandevano nelle vicinanze. Negozi di prodotti magici e incantesimi. Attiravano sempre molti curiosi e anche lei i primi tempi vi era entrata per curiosità, ma non aveva mai comprato nulla. Non aveva molta voglia di immischiarsi con le streghe, certo erano sempre esistite le loro botteghe dove vendevano amuleti e bigiotteria ma nascondere la magia nei prodotti cosmetici? Meglio non fidarsi.

La fermata era ancora vuota, nessuno in vista, nemmeno le solite vecchine che sembrano passare ore alle fermate tanto per stare sedute. Attraversò la strada ed entrò nel negozio, così tanto per passare tempo. Dalla porta sarebbe riuscita a vedere la fermata. 

Appena varcò la soglia fu investita da una zaffata di profumo: dolce, floreale, fresco. Da dove proveniva? Nemmeno un negozio di caramelle era così profumato. Di fianco all’entrata c’erano dei piccoli cestini di plastica, non ne prese ma notò che dentro ognuno c’era un piccolo opuscolo con scritte delle informazioni.

Bath bomb: lanciala nel tuo bagno caldo e lascia che una coccola di profumo e schiuma incanti i tuoi momenti di relax, per purificare corpo e mente. Più di venti formule specifiche scelte per te: felicità, armonia, amore, fortuna e tanti altri cristallizzati in una formula frizzante ed economica.

Candele rituali: accendile e voilà, la fiamma diffonderà aromi e oli nell’aria realizzando la tua intenzione o potenziando l’effetto di qualunque altro incantesimo. Sbizzarrisciti con le combinazioni, più di dieci incantesimi pronti per te.

Spell-in-a-jar: le nostre sapienti streghe hanno selezionato i più svariati ingredienti per ottenere i risultati più magici, più di dieci incantesimi già pronti per te sullo scaffate o altri in attesa del tuo desiderio! Chiedi aiuto ai nostri consulenti, possono confezionare per te lo spell-in-a-jar su misura che stavi proprio cercando. Più di quaranta erbe, spezie, sali, cristalli e acque magiche ti attendono.

La lista continuava descrivendo i prodotti che vendevano ma quello che aveva letto bastava per attirare l’attenzione di Alessia. Iniziò a vagare tra gli scaffali del piccolo negozio: centinaia di piccole bottiglie piene di erbe sminuzzate e piccoli cristalli colorati erano sparse un po’ ovunque in piccoli espositori, una attirò la sua attenzione, dentro c’erano di petali esiccati e degli spilli. Sulla confezione era scritto che avrebbe appianato piccoli diverbi e permesso di intavolare un discorso per riappacificarsi, bastava aggiungere al barattolo il nome della persona da addolcire e riempire il barattolino di miele.

«In cerca di qualcosa di specifico?» chiese una voce, girandosi Alessia vide questa ragazza sorridente con la divisa dei commessi del negozio, semplicemente vestita di nero, con la scritta e la stella iridescente sulla maglietta. Alessia gettò un occhio alla fermata, ancora vuota.

«In realtà…» cosa le sarebbe costato provare? Non erano oggetti costosi, le streghe esistevano da sempre e avevano sempre venduto la loro magia. Si stava giustificando? Provare a mettere del buon senso in testa a quell’imbecille del suo ragazzo? O una bella vendetta?

«In realtà cercavo qualcosa per sapere se una persona mi ami veramente. Chiedo troppo?» La commessa sorrise genuinamente.

«Vieni, ti faccio vedere qualcosa. Possiamo fare molto a riguardo.»

La seguì fino alla corsia con le candele, scaffali con quelle colorate accatastate da una parte e quelle rituali dall’altra.

«Allora prima di tutto ti servono questa.» disse la commessa porgendole una candela rosa confezionata per non far cadere i petali che aveva attaccati intorno, «e poi queste due piccoline.» Disse chinandosi e prendendo due lumini, le etichette dicevano “rosmarino” e “alloro”.

«Vieni. Non abbiamo finito.»

«A cosa servono?» chiese Alessia.

«Allora, quella rosa serve per i lavori di amore, per attirarlo o rafforzarlo. Vanno letteralmente a ruba perché sono efficaci ma delicate. Mentre le due tea light servono una per i lavori profetici e l’altra sempre per l’amore. Il rosmarino è un portento, puoi usarlo per tutto praticamente.» Disse concludendo con una risata cristallina e uno sguardo molto sereno. Le stava simpatica quella commessa.

«Ora, questa jar è una di quelle già pronte, contiene sale, cenere di basilico e rosa, cedro e salvia. Ci devi mettere dentro un foglietto con il tuo nome o una foglia di alloro con scritto il tuo nome oppure ancora una tua foto e concentrati su quello che vuoi ottenere. Farà venire allo scoperto chi ti ama.» 

Alessia era leggermente imbarazzata da quella situazione, si sentiva a disagio nel sentire certi discorsi intesi in modo così serio, ma alla fine non sarebbe stata una grossa spesa, alla fine erano tre candele e un barattolo. Stava ancora cercando una giustificazione a quello che stava facendo. Saettando tra gli scaffali e le corsie la commessa la portò vicino ad un espositore pieno di bustine trasparenti.

«Ultimo ma non meno importante, questa qui.» disse prendendone una. «È una miscela che serve ad attirare risposte: chiamate, messaggi, mail, persone… perché mi guardi così è vero. Segui le istruzioni e vedrai.»

Alessia sedeva sul bus che l’avrebbe portata a casa, le luci dei lampioni lasciavano una scia arancione nei suoi occhi mentre guardava fuori dal finestrino ma senza osservare nulla. Pensava ancora al suo ragazzo e al modo in cui lo aveva trattato, anche se appena concepito quel pensiero sentì la rabbia causata dal modo in cui lui aveva trattato lei per mesi. Abbassò lo sguardo verso la busta del negozio che aveva vicino ai piedi, la commessa le aveva spiegato esattamente cosa fare, sempre col sorriso stampato in volto mentre le diceva ogni passaggio quasi gongolando. Le aveva detto che nell’insieme sarebbe uscito un ottimo rituale, e che sarebbe andata a dormire con la sicurezza di una risposta. Lo sperava.

Entrò in casa ed era vuota, non era ancora tornato nessun altro, fu grata di non dover dare spiegazioni dei suoi acquisti. Andò in camera sua e sgomberò la scrivania. Rovistò nella borsa e prese il telefono, che non aveva dato segni di vita per tutto il tempo e lo sistemò di fianco a lei. 

Doveva andare con ordine, la commessa era stata chiara. Preparò un foglietto con il suo nome scritto. Tirò fuori il barattolo e lo aprì, l’odore delle spezie era forte, sistemò i lumini davanti a sé e li accese, con la mano destra, come le aveva detto. Aspettò un momento che l’aroma non troppo forte si sparse per la camera, riusciva a distinguere bene i due profumi. Sistemò la candela rosa davanti a lei, infilandola nella sua base per non farla cadere e mettendo intorno il resto dei petali essiccati e delle erbe presenti nella confezione.

Con le candele come unica fonte di luce l’atmosfera era davvero suggestiva, Alessia sentiva la pelle d’oca salirgli dalla schiena. Gettò il suo nome nel barattolo e lo chiuse, lo avvicinò alla candela alta mentre si concentrava su quello che voleva “dimmi che mi ama davvero, dimmi che mi ama davvero, dimmi che mi ama davvero”. Fissava la fiammella della candela ripetendosi a mente quella frase come un mantra.

Infine, prese la confezione con la miscela di erbe varie per attirare risposte. Andava sparsa dove si voleva che la risposta arrivasse, davanti una porta, agli angoli di casa, dentro la cassetta delle lettere. Oppure sul pc o, come stava facendo lei, intorno al telefono. Anche le streghe si adattano ai tempi moderni. 

Recitò la formula e si sentì leggermente stupida ad invocare il potere del vento e di Mercurio bisbigliando a delle spezie, ma per quanto ne valeva era pronta a tutto. Aveva finito, si stava tormentando le mani nell’attesa. Sentiva sì un senso di aspettativa ma non era sicura che fosse… magia, o solamente effetto placebo.

Passò un minuto forse, un minuto in cui via via si sentì sempre più stupida, presa in giro dal sorriso di quella commessa. Si alzò ed ad un tratto le venne la pelle d’oca, d’improvviso la stanza sembrava più fredda. Che cosa stava succedendo? Si voltò verso le candele, quella rosa al centro stava brillando più intensamente, piccole scintille rosse si staccavano dalla fiamma lasciandosi dietro una effimera scia di luce e fumo, anche dal barattolo pareva provenire un tenue lucore. Era intimorita dalla reazione, stava… funzionando, veramente!  Tornò alla scrivania avvicinando il viso al barattolo, osservandolo da vicino. Di colpo tutte e tre le candele si spensero insieme al barattolo e una fitta le trapassò il cervello, cadde seduta massaggiandosi le tempie.

Ora sapeva, aveva funzionato. La commessa le aveva detto che quella sera avrebbe avuto una risposta ed aveva avuto ragione. Gli stoppini delle tre candele fumavano ancora, tre sottili filamenti che salivano in verticale, appena visibili nella penombra della stanza illuminata solo dalla luce che proveniva dai lampioni fuori dalla finestra. Alessia si alzò dalla sedia, provando a ripulire come meglio poteva. Gettò la miscela di erbe, ripose il barattolo e le candele su una mensola di modo da non dare nell’occhio e fissò con malinconia il telefono, ma anche con un sorriso sereno.

Avrebbe dovuto essere distrutta dal dolore, sapeva che non era ricambiata, che il suo fidanzato non la corrispondeva veramente. Il suo amore e la sua fiducia erano mal riposti. Non si rendeva esattamente conto di ­­come ne era così sicura, ma lo era. Serena, sollevata, grata, senza una zavorra che le tratteneva il cuore in basso. Si sentì meglio, illuminata nuovamente.

Anche nelle prime ore della sera le strade di Roma continuavano ad essere affollate, meno macchine ma più turisti. Fuori da ristoranti e trattorie qualcuno tentava di accaparrarsi gli ultimi clienti che scorrevano davanti agli ingressi dei locali declinando l’invito con un gesto della mano, in mezzo a questa folla una ragazza che non dava peso al telefono che le squillava e vibrava nella tasca del cappottino fluiva tra la gente, con il volto sereno illuminato dalle luci aranciate dei lampioni.
 


 

Ciao, sono Roberto e questo è il primo racconto di una serie che vi farà immergere in un mondo contemporaneo ma permeato dalla magia, ideato insieme a Domenico Farruggio. "A Witch Made World" parla di un mondo come il nostro, popolato da persone come noi, e dalle streghe che dall'origine dei tempi non sono mai state perseguitate e cacciate, ma si sono trovate un posto nella società. Alcune di loro conducono una vita normalissima, altre invece fanno parte di vere e proprie casate che hanno la loro forza nella loro eredità generazionale.
Ma questo non è un mondo medievaleggiante e fantasy: la magia è sempre stata venduta, ma ora ha subito il processo di globalizzazione e una catena di negozi, Witchware, si è diffusa in maniera capillare in quasi tutto il mondo vendendo incantesimi, rituali e magie preconfezionati e impacchettati.



 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: FlowerMage