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Autore: kai_chan    05/08/2009    2 recensioni
Un brivido gli attraversò la schiena, ma non voleva muoversi da quell’abbraccio, no… perché era il momento più bello della sua vita: finalmente era riuscito ad amare qualcuno e a farsi amare reciprocamente.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ti amo                                         Ti amo.

-Dov’ è?!-
Scaraventò quasi la porta a terra quando l’aprì in preda all’ansia e alla paura.
La ragazza trasalì nel vederlo in quello stato sulla soglia della sua porta.
-Chi?-
Sul viso della ragazza era apparsa un’espressione interrogativa.
-Lui! Dov’è andato?-
Forse non si rendeva conto che stava urlando, ma era troppo preso dal “quel” pensiero per preoccuparsi del suo tono di voce.
La ragazza era sorpresa da quella domanda.
-Non lo so…è uscito da un..-
Prima che potesse finire la frase, il moro, com’era entrato prima, uscì sbattendo di nuovo la porta.

Pioveva già da un bel po’ e non accennava per nulla a smettere, anzi, dava l’impressione di averne ancora per un po’.
Un ragazzo snello e non molto alto stava aspettando in piedi sotto un ombrello striato il bus che l’avrebbe portato fino alla stazione.
Aveva una valigia con sé, non molto grande, forse partiva per un paio di giorni per poi far ritorno, o magari era semplicemente in cerca d’avventura.
Erano quasi le 20.30 quando un signore anziano arrivò alla fermata dove si trovava il ragazzo. Si sedette sulla panchina salutando con un sorriso il ragazzo che gli rispose con un cenno della testa.
Lo scrutò per un po’: aveva dei capelli biondi chiarissimi un po’ bagnati dalla pioggia e gli occhi di un verde smeraldo fissi insistentemente a terra. Sembravano tristi.
Il biondo non sembrava essersi accorto dell’anziano signore che lo fissava, assorto nei suoi pensieri com’era.
Finalmente arrivò il bus. Le porte si aprirono per far salire i due passeggeri, e il biondo aiutò l’anziano a salire a bordo, poi si accinse a salire quei due scalini con la valigia per mano, chiudendo prima l’ombrello.
Qualcosa lo afferrò per un braccio impedendogli di salire.
D’istinto si girò verso quella strana forza che lo tratteneva e rimase stupito da quello che vide: un ragazzo moro, alto e bagnato fradicio lo stava tenendo per un braccio.
Inutile lo sforzo del biondo di liberarsi dalla morsa di quel giovane alto e di bell’aspetto.
Senza dire nulla, il moro prese la sua valigia e fece cenno all’autista del bus di partire che, guardandolo storto, chiuse le porte e ripartì.
Il biondo protestò di nuovo, ma senza risultati.
Adesso anche lui si stava bagnando tutto senza il suo ombrello striato.
Il più grande lo tirò via dalla strada portandolo sul marciapiede, nel punto dove si trovava prima assorto nei suoi pensieri.
Inutili gli sforzi di liberarsi anche in questo caso.
-Cosa vuoi?!-
Gli urlò in faccia, e finalmente l’altro lo lasciò.
-Dove avevi intenzione di andare?-
-Non ti riguarda! Non più!-
Per tutta risposta, il moro lo strinse a sé e lo baciò.
-Non puoi andartene…non così… -
Lo stava fissando negli occhi, e nonostante la pioggia gli rigasse il viso, il biondo notò che era sul punto di piangere.
Il piccolo abbassò lo sguardo a terra, ma non si mosse da quell’abbraccio che tante volte lo aveva consolato.
-Devo andarmene…ti farò ancora soffrire se resto qui…-
Il più grande rimase sorpreso da quella risposta, al ché lo baciò di nuovo stringendolo ancora di più a se, fino a sentire tutto il suo corpo premere contro il proprio.
-Ma cosa dici? Non mi hai mai fatto soffrire! Tu sei l’unica persona che possa farmi felice!-
-Io…sono solo un peso per te..-
Il moro gli alzò il viso con le sue mani grandi e fissò ancora quegli occhi verdi in cui si era sempre perso.
-Non sei un peso e non lo sarai mai. Non potrei mai vivere senza di te. Non posso vivere senza la persona che amo!-
Il biondo spostò il suo sguardo altrove.
-Io ti amo! Tu sei mio, mi appartieni e non ti lascerò mai andare via!-
Il piccolo affondò il viso nel cappotto bagnato del moro scoppiando a piangere.
-Come posso vivere senza il mio moccioso? Non ce la farei, morirei piuttosto!-
Il moro sorrise dicendo quella frase, prese di nuovo il viso del biondo e lo baciò ancora una volta.
Erano soli in quella via desolata, bagnati fradici, ma non importava. In quel dolce momento, l’unica cosa che desideravano era stare uno tra le braccia dell’altro.
Il biondo farfugliò qualcosa in preda ai singhiozzi.
-…Ti amo!-
Questa volta fu lui a baciare il moro che fu sorpreso da quella mossa fatta dal piccolo.
Continuò ad abbracciarlo e, nonostante la pioggia e il freddo, poté sentire il calore di quel piccolo corpo insinuarsi nel suo.
Un brivido gli attraversò la schiena, ma non voleva muoversi da quell’abbraccio, no… perché era il momento più bello della sua vita: finalmente era riuscito ad amare qualcuno e a farsi amare reciprocamente.
Voleva ascoltare di nuovo quelle due parole che gli riempirono, in un solo istante, il cuore di felicità, una felicità mai provata fino ad allora.
-Ti amo moccioso!-
  
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