Bacio
d’Amore
Rickard
si era appena coricato quando Den comparve sulla soglia della stanza.
Gli
avevano servito da poco la cena e Jan l’aveva aiutato a
nutrirsi: dopotutto,
erano settimane che non infilava del cibo nello stomaco.
La
testa gli vorticava e il trambusto caratteristico
dell’ospedale gli penetrava prepotente
nei timpani come una lama sottile.
Era
esausto, ma quando incrociò lo sguardo del ragazzo dai
capelli color
cioccolato, la vita parve impossessarsi nuovamente della sua anima.
Den
se ne stava sulla porta con un mazzo di tulipani stretto tra le mani;
per
istanti infiniti si osservarono con attenzione, increduli entrambi di
trovarsi
nuovamente l’uno di fronte all’altro.
«Grazie»
mormorò Rickard, senza staccare lo sguardo dal corpo minuto
del compagno.
«Dunque dev’essere quasi primavera»
continuò, alludendo ai fiori traboccanti
dal vaso posto accanto al letto.
Una
smorfia gli si dipinse sulle labbra: un anno era terminato e lui non se
n’era
nemmeno reso conto.
Aveva
festeggiato nel silenzio della sua mente, nell’esilio dal
proprio corpo.
«Veramente
non è nemmeno febbraio» sorrise il ragazzo accanto
a lui, interrompendo il
fluire dei pensieri.
Per
un istante, la memoria lo riportò indietro nel tempo, a quel
giorno maledetto
che avrebbe potuto segnare la propria fine.
Vide
Den avvicinare la sedia su cui, fino a pochi minuti prima, era
accomodato il
padre adottivo di Sindy.
«Mi
sei mancato» sussurrò il ragazzo con voce
strozzata, «temevo di non vederti più».
«E
invece mi devi sopportare ancora» sorrise il compagno,
asciugando le lacrime
solitarie sul volto dell’altro, per poi soffiargli un bacio
sulle guance, sulle
tempie, sulle labbra.
Rimasero
così fino a quando l’orario di visita non
terminò, cullandosi tra i propri respiri,
sorreggendosi a vicenda, inconsapevolmente.
Un
pigro sorriso si dipinse sul viso del convalescente: Sindy sarebbe
stata felice
di rincontrarli insieme, dopo tanto tempo.
Prompt:
Riempire qualcuno di baci.