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Autore: Ania83e    29/02/2020    2 recensioni
Lui è un famoso calciatore, sempre circondato da bellissime donne, ma mai con una che gli fa battere veramente il cuore, finché non conosce lei, una ragazza semplice e timida, che invece c'è riuscita....Ma lui? È riuscito a colpire lei nel cuore?...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Carlos Santana, Nuovo personaggio
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti…..

Eccomi qui con un'altra ff….. 😁😁😁😁

Prima di iniziare, volevo solo informarvi che la coppia di questa storia è presa dalla mia precedente ff…. Ma se non l'avete letta, pazienza, capirete comunque…

Non sarà lunghissima…. Non tanto quanto l'altra almeno…. 😂🤣😂🤣😂🤣😂

Pubblicherò una volta a settimana…. E ho scelto il sabato questa volta….

Cercherò di essere puntuale, ma anche questa volta arriverò fino alla fine… 🤗🤗🤗🤗

Quindi, che dire altro, buona lettura e spero di cuore che almeno un pochino vi possa piacere…. 😅😅😅😅


Voglio stare con te…


Amelì

 

Lentamente mi avvio verso la sede dell'università con il cuore in gola…

È sempre così quando vado a vedere i risultati dei miei esami…

Non so perché, ma non riesco a far a meno di preoccuparmi ogni volta; nonostante la mia media dei voti è sempre alta.

Ma questa preoccupazione comunque non tende a diminuire, forse anche perché basterebbe solo un voto non sufficiente che perderei la mia borsa di studio e non posso proprio permettermi che questo accada.

Non ho proprio la possibilità economica di stare qui. Quindi, l'unica cosa che posso fare, è dare il meglio di me in ogni esame.

Sono quasi arrivata alla sede, quando improvvisamente mi torna in mente lui.

Ogni tanto succede. No! Non ogni tanto, ma spesso, anzi, sempre più frequentemente a dire la verità…

Soprattutto quando sono nervosa come lo sono in questo momento.

E io, sono sempre nervosa, ma mai quando quella prima volta l'ho visto.

Dio! È come se fosse successo solo ieri, invece sono passati già quattro mesi.

Ma il ricordo di quando l'ho visto la prima volta è ancora vivido nella mia mente.

 

Flashback

Sofia che si sposa, ancora non riesco a crederci.

Chi l'avrebbe mai detto?

Mi sfugge un piccolo sorriso.

Da piccola continuava a dire che a lei non sarebbe mai successo, perché voleva vivere la sua vita come voleva, senza alcun impedimento e diceva che avere un marito sarebbe stato, un grosso impedimento. Diceva anche che il matrimonio è la tomba dell'amore, che dopo sarebbe stato tutto un declino. Invece Tom, è riuscito a farle cambiare idea.

Ho sempre pensato che era giusto per lei, sin dalla prima volta che l'ho visto.

Completamente diverso da quella pazza della mia amica: molto pacato e serio, un bravo ragazzo insomma, non so in che modo però sia riuscito a calmare le stravaganze di Sofia.

È vero quello che dice il detto allora: gli opposti si attraggono.

Ma quello che conta realmente, è che Sofia sia felice, e se lo merita.

Chissà se riuscirò mai a trovare anche io, qualcuno che mi ami?

Esco dal gate e cerco subito il ragazzo che mi dovrebbe accompagnare dalla mia amica. Ma quella sciocca di Sofia l'unico indizio che mi ha dato, è che devo cercare un super figone.

Ma che razza di indizio è?

Ho cercato di sapere altro, tipo: altezza, colore degli occhi o anche semplicemente il nome, ma non ce stato verso, non mi ha detto niente di niente.

Ma potevo scegliermi un'amica migliore?

Subito però ci ripenso.

No! Non c'è al mondo un'amica migliore di lei.

Non so dove sarei senza di lei in questo momento.

Mi è sempre stata vicina, anche nel momento più brutto della mia vita.  

-Sei tu Amelí?-

Un ragazzo alto e bello da togliere il fiato mi chiede.

Sofia aveva ragione e un figo da paura, nonostante abbia indosso un cappellino e degli occhiali da sole molto scuri, ma anche così si può vedere la sua bellezza.

-Sí sì sooonno io-

Dico tutta imbarazzata e anche balbettando.

Cavolo Amelí, controllati.

Prendo un respiro e gli chiedo.

-Sei tu il super figone?-

Cosa ho detto?

No! Ma allora sono proprio scema!

Chissà cosa penserà ora di me?

Presto mi correggo.

-Cioè, sei tu il ragazzo che deve accompagnarmi da Sofia?-

Sono sicura che sono diventata tutta rossa per questa gaffe.

Che figura di merda.

Vedo che fa un sorriso e mi dice.

-Sì, sono il tuo autista. Piacere, mi chiamo Carlos Santana.-

Mi allunga la mano e gliela stringo.

-Piacere io sono Amelí-

-Sì, lo so-

Senza aggiungere altro, prende la mia valigia e mi incoraggia a seguirlo.

-Posso portarla io-

-Che uomo sarei se lasciassi portare a una donna tutto questo peso?-

Peso?

Ci saranno si e no due vestiti lì dentro, anche un bambino riuscirebbe a portarla senza alcuna difficoltà.

Ma comunque gli dico.

-Grazie.-

Entriamo in macchina e subito si toglie il cappellino.

Dio! Ma quanto bello è?

Sono completamente rapita da lui, tanto che praticamente lo guardo tutta imbambolata, ma appena posa il suo sguardo su di me, guardo subito altrove.

Cavolo!

Sicuramente ho fatto un'altra pessima figura, sicuramente si è accorto che lo stavo fissando.

-Allora? Anche tu sei appassionata di calcio come la tua amica Sofia?-

Mi chiede con fare scherzoso.

-No! Per niente, io odio il calcio.

È uno sport che non sopporto, ma quello che odio di più sono i calciatori.

Quasi tutti presuntuosi ed egocentrici. Si credono migliori di tutti, solo perché sanno tirare un pallone-

Non so perché glielo dico, di solito me lo tengo per me questa cosa.

Fino ad adesso, solo il ragazzo di Sofia e riuscito a farmi cambiare un po' idea, ma credo che lui sia solo un'eccezione che conferma la regola.

Inizia a ridere. Mi chiedo il perché.

-Cosa c'è di così divertente?-

-Mi sto chiedendo come fai a essere amica di Sofia allora? È praticamente un'enciclopedia vivente sul calcio-

-Siamo molto legate fin da piccole, e anche se lei adora il calcio, abbiamo altre cose in comune-

Sinceramente non abbiamo praticamente niente in comune, ma quello che ci lega è un'amicizia vera.

Comunque vorrei sviare il discorso, così gli chiedo.

-E tu, che fai nella vita?-

-Ecco, sono un calciatore e gioco nel Barcellona-

Sono completamente basita.

Ok! Tripla figura di merda.

Meglio che non dica più niente.

Che stupida! È ovvio che Sofia non poteva che mandarmi un calciatore.

Sono completamente rossa per l'imbarazzo e per tutto il tragitto non ci diciamo più una parola.

 

Fine flashback

 

-È-cci-

Maledizione!

Spero di non ammalarmi.

Domani ho l'ultimo esame prima delle vacanze invernali.

Resisti!

Mi faccio forza da sola, ma mi sento debole, molto debole.

Mi trascino praticamente dentro l'edificio maestoso e subito vado verso la bacheca dove sono esposti i voti. Ci sono già un marea di studenti, che guardano i loro risultati. Quindi aspetto che la folla diminuisca e mi metto in un angolino e non riesco fare a meno di sentire dei continui bisbiglii quando i miei compagni mi passano affianco, ma non riesco a capire di cosa parlano, ma sono sicura che stanno parlando male di me.

È sempre stato così, fin dalle elementari, poi la cosa è peggiorata alle medie e non parliamo poi delle superiori.

Mi hanno sempre emarginata per i miei voti, definenedomi: secchiona o peggio, la cocca della maestra.

L'unica è stata Sofia a darmi la forza di andare avanti ed è sempre stata lei ha difendermi, quando gli altri esageravano.

Non so proprio dove sarei se non ci fosse stata lei.

Finalmente sembra che la folla sia diminuita, così vado a controllare.

Cercò subito il mio cognome e guardo il voto.

Cento e lode.

Tiro un sospiro di sollievo.

Bene, anche questa è fatta! Ora sarà meglio che vada in biblioteca a studiare, non mi sento ancora sicura per l'esame di domani.

Mi avvio, ma un forte capogiro mi prende in pieno, tanto che mi tocca sostenermi alla parete accanto a me.

Un ragazzo che passa di lì, sicuramente l'ha notato, infatti si avvicina mi mette una mano sulla spalla e mi chiede preoccupato.

-Tutto bene?-

-Sì, sì non è niente-

E senza aggiungere altro mi allontano il più velocemente possibile.

Non mi piace che qualcuno mi tocchi, men che meno un estraneo e soprattutto un uomo.

Arrivo a fatica verso la mia destinazione, sento freddo, molto freddo e mi fa male tutto.

Vorrei andare a letto, ma non posso, devo studiare e nel mio dormitorio è impossibile farlo.

Le ragazze che vivono lì non sanno cosa significhi fare piano e c'è sempre un casino infernale, soprattutto di sera, dato che organizzano sempre delle feste.

Se avessi la possibilità di andare a vivere per conto mio sarebbe meglio, ma non posso gravare ancora economicamente su mia madre, già mi da troppo ogni mese per permettermi di stare qui, non posso chiederle più soldi.

Non sarebbe giusto.

Mi faccio forza e vado nel mio angolino preferito: la zona di paleontologia. Lì non ci va mai nessuno, ed è un buon posto per studiare.


Ci vediamo Sabato…. 😘 😘 😘 😘 

   
 
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