Correre, e’ l’unica cosa che mi fa sentire di avere il controllo su me stesso.

Non so come sono arrivato fino a qui, ripenso alla sospensione, ho aggredito un professore tralasciando il fatto che è un emerito imbecille ho picchiato un adulto scatenato una rissa in sala giochi e litigato con fuka.

Non so come sono arrivato fino a qui ne come tirarmi fuori da questa situazione.

Corro sfrecciando tra persone e palazzi sempre più veloce finché le mie gambe non mi portano da sole nel luogo dov’e’ cominciato tutto la mia salvezza e la mia rovina.

Mi accascio sulla panca di legno con le mani poggiare sulle ginocchia davanti al viso “ chissà cosa direbbe Lei ... sarebbe furiosa se sapesse della rissa .

“ Akito ? “ 

Adesso immagino anche la sua voce 

“ Akito che ci fai qui ? Stai bene ?”

“ O sei tu ? La ragazzina egoista “ “ sei tornata ?”dissi con tono più freddo possibile.

“ Si da qualche ora “ disse lei abbassando lo sguardo indossava un cappotto giallo con la pelliccia e il cappuccio tirato su probabilmente per non farsi riconoscere.

“ Che fai qui ? “ ripete’ lei.

“ La maratona di Tokyo ... il giro della città di corsa “ le rivolsi uno sguardo gelido.

“ Ch che cos’e’ quello sguardo akito ?” Disse mentre gli occhi le si riempivano di lacrime .

“ Di che parli ? “ 

“ Quello sguardo e ‘ .. e’ lo stesso di tanto tempo fa “ le lacrime le scendevano ormai copiose sul viso e mi guardava con I suoi grandi occhi nocciola.

Ed era insopportabile vederla piangere lei avrebbe sempre e solo dovuto sorridere ... con lui, per lui. 

“ vieni qui “ disse e lo avvolse in un abbraccio trascinandolo a terra, quando lui la strinse fu come tornare in superficie dopo essere andato in apnea per tanto tempo.

E il suo profumo di ciliegia era come tornare a casa, lo respiro’ a pieni polmoni.

“ E” tutta colpa tua “ disse akito 

“ colpa mia ? Come sarebbe ? 

“ E’ sempre colpa tua .. quando non ci sei niente va per il verso giusto “ 

“ Oh “ disse lei staccandosi poco da lui e fissandolo con la bocca socchiusa e le guance rosse per il freddo, era bellissima. 

“ Sana senti io ... io vorrei “ 

“ Al Diavolo” penso’ l’avvicino a se e la bacio’ con quanta più foga possibile, per qualche terrificante secondo lei rimase immobile, ma poi ricambio il bacio stringendolo di nuovo tra le braccia.

Stavolta” penso akito “non la lascerò più andare via stare senza di lei e’ impossibile per me, non permetterò più a nessuno di portarmela via .. “