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Autore: Ladydevilexo16    15/03/2020    1 recensioni
TRATTO DAL PRIMO CAPITOLO:
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La scena si ripete, la stessa scena da giorni, settimane ormai. Io solo in casa, seduto sulla mia poltrona, che tossisco, tossisco e mi fiondo in bagno a vomitare sangue e quei dannatissimi petali viola che amo ed odio allo stesso tempo.
Quei petali che mi fanno pensare a John...
L'uomo che amo.
Quegli stessi petali che saranno la causa della mia fine, la fine di tutti quei momenti che ho vissuto e sto vivendo con il mio coinquilino...
La fine della mia vita...
Genere: Sentimentale, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Buonasera! È la prima volta che scrivo qualcosa su questa serie TV... Spero vi piaccia. Non voglio dilungarmi troppo nella premessa, voglio solo ringraziare Ilaria per il betaggio dei capitoli... Grazie mille tesoro! 😘 Vi lascio al primo capitolo. Buona lettura! 😘





Un colpo di tosse, sento il sapore ferroso del sangue in bocca.
Un altro colpo di tosse, questo stavolta è accompagnato da un paio di petali.
Petali viola, petali di viola… un terzo colpo di tosse mi spezza il respiro, altri petali.
Sono in bagno, aggrappato al lavandino, mi guardo allo specchio, non ho un bel aspetto.
Al momento sono solo qui al 221b, John è uscito, ha il turno in clinica.
Già John… È in quel momento che capisco che non posso più mentire a me stesso.
Perché è guardando quei petali, lì nel lavandino, macchiati di sangue che capisco, capisco che sarebbe stupido continuare a negare i miei sentimenti per John, negare che quei fiori non siano suoi.
Di quel uomo biondo, che con il suo metro e 69, i suoi occhi grigi come una giornata piovosa londinese, e il fisico da soldato, mi ha fatto innamorare.
Non so esattamente quando sia iniziato, quando l'infatuazione iniziale si sia trasformata in un sentimento così forte, ma è così; lo capisco ora, vedendo quei petali insanguinati.
Vedendolo con Lei, con... Sarah, credo che sia quello il suo nome... mentre ride e scherza. Vorrei esserci io al suo posto, al posto di Sarah...
vorrei che guardasse me così, che amasse me.
Lo amo… l'ho ammesso, io amo John Watson.
Mi riprendo dai miei pensieri, mi sciacquo la bocca per lavare via il sapore di sangue. Poi faccio scorrere l'acqua dal rubinetto e i petali finiscono nello scarico, senza lasciare traccia.
Esco dal bagno e mi accomodo sulla mia poltrona.
Accedo una sigaretta, me la porto alle labbra, e faccio il primo tiro, lascio che il fumo mi entri nei polmoni e lentamente lo ributto fuori. Ne avevo proprio bisogno.
Continuo lentamente a godermi il fumo della sigaretta che mi distende i nervi. Senza che mene accorga una lacrima si fa strada sul mio viso scendendo dall'occhio destro fino a posarsi sullo zigomo, solitaria. Subito la asciugo con il dorso della mano.
Finisco la sigaretta e la spengo nel posacenere posto sul tavolino di legno scuro accanto alla poltrona.
La poltrona vicino al tavolino...
Una realizzazione all'improvviso, un ombra di amarezza mi trasfigura il viso, per un attimo, solo un attimo...
La poltrona vicino al tavolino è quella di John, già, John...
mi alzo come scottato e mi risiedo al Mio Posto, sulla mia poltrona.
Mi perdo ancora un attimo con lo sguardo su quel posto, il posto in cui John si siede, a riposare ed ascoltare i nostri clienti.
Solo per un istante, sento una stretta al cuore, poi l'ennesimo colpo di tosse mi fa tornare in me...
Ecco come è iniziato tutto, più o meno tre giorni fa. Nel frattempo è successo di tutto, tra le altre, la comparsa di Jim Moriarty, consulente criminale.
È a causa sua che adesso stiamo qui, in una piscina.
Di fronte a me compare all'improvviso John, è strano, inizia a blaterare qualcosa, non è lui.
Poi apre la giacca e mi mostra una cintura di esplosivo che gli cinge il busto.
Il mio cuore perde un battito, e anche più di uno, sento il cuore in gola, una sensazione di terrore mi pervade il corpo, il respiro si spezza...
Non riesco fare altro che guardarlo in volto, per qualche istante...
Poi eccolo... Jim, Quello del ospedale, Jim Moriarty...
Noto dei puntini rossi muoversi su John, laser, un cecchino, e probabilmente più di uno lo sta tenendo sotto tiro.
Punto la pistola contro Moriarty che, inizia a blaterare, mi minaccia, vuole uccidermi, non gli do molto ascolto, ma una frase mi gela sul posto:
" Ti brucerò, ti brucerò il cuore... " subito penso a John, e sento la gola in fiamme, i petali che stanno risalendo la gola...
Non posso… Non Qui, Non Ora… li ricaccio giù a fatica. Poi una suoneria ci interrompe; Moriarty risponde al telefono, e se ne va, lasciandoci lì, soli.
Mi avvicino subito a John, poso la pistola, e lo libero del esplosivo. Ci accasciamo contro il muro, sospirando, di sollievo...
È salvo, John è salvo.
Ero così terrorizzato anche solo all'idea di poterlo perdere.


I giorni passano, i casi si susseguono, la mia situazione non migliora, anzi, se possibile sto peggiorando...
Ogni volta che lo vedo sorridere, baciare o uscire con una delle sue fidanzate, una dopo l'altra, una dopo l'altra, sto male…
Tossisco e sputo petali; i soliti petali di viola, imbrattati di sangue, che ormai sono abituato a vedere.
E penso, ripenso, a quanto sarebbe bello, ed a quanto vorrei esserci io al loro posto; per l'ennesima volta.
Ma lui non mi ama, non ricambia, e probabilmente non lo farà mai.
La scena si ripete, la stessa scena da giorni, settimane ormai. Io solo in casa, seduto sulla mia poltrona, che tossisco, tossisco e mi fiondo in bagno a vomitare sangue e quei dannatissimi petali viola che amo ed odio allo stesso tempo.
Quei petali che mi fanno pensare a John... L'uomo che amo. Quegli stessi petali che saranno la causa della mia fine, la fine di tutti quei momenti che ho vissuto e sto vivendo con il mio coinquilino...
La fine della mia vita...



Continuiamo a risolvere casi, uno dopo l'altro, sempre fianco a fianco, e la situazione purtroppo non aiuta.
Ed eccolo un caso nuovo, molto particolare... Una mattina vengo prelevato dal 221b e scortato da degli uomini, probabilmente che lavorano per mio fratello, a quello che una volta arrivato scopro essere Buchingham Palace.
È qui che con John, scopro da chi sono stato ingaggiato, la massima carica del paese. E sempre qui abbiamo conosciuto Lei, La Donna, Irene Adler.
Uno dei casi più complicati che abbia mai risolto. In questi giorni, da quando abbiamo conosciuto Irene, John mi sembra strano, scontroso, più del solito; Oserei dire quasi... Geloso...
Non è possibile, no probabilmente è solo una mia impressione.
Si è sicuramente così, e a dire la verità questo mi rattrista. Ma purtroppo non posso farci nulla...
Mi sono innamorato di un uomo che non ricambia i miei sentimenti, mi sono innamorato del mio migliore amico. Almeno così credevo, fino ad una mattina. Una mattina, tra Natale e Capodanno, una mattina in cui tutte le mie convinzioni sono crollate in un istante.
Eravamo stati informati che La Donna fosse morta. Mi avevano addirittura chiamato per riconoscere il suo cadavere. Sapevo fosse lei, me lo sentivo, ne ero certo...


Tornando a quella mattina...
Guardo fuori dalla finestra, e mi accorgo che John, appena uscito dall'appartamento sale su una macchina nera, vetri oscurati. Non ci penso troppo, lo seguo, voglio capire che succede, devo capire cosa sta succedendo. La macchina si ferma nei pressi di un fabbricato abbandonato, continuo a seguirlo fino all'interno.



John inizia uno sproloquio, poi eccola, eccola che compare davanti ai miei occhi, lei, La Donna, Irene Adler... È ancora viva. Cominciano a parlare, a discutere. Resto in ascolto..
In particolare delle battute tra i due attirano la mia attenzione.
"È geloso?!?" Chiede Irene a John.
"Non siamo una coppia", smentisce frettolosamente John, troppo frettolosamente, con una risposta molto vaga ed evasiva.
Nella sua voce scorgo una punta di panico?! Forse; e... Tristezza!?
Non ci giurerei, sono un po' distante da loro e l'ambiente poco luminoso non aiuta, ma mi sembra di aver visto per un attimo le guance di John colorirsi di più, per sparire subito dopo.
Non ha dato una risposta precisa e diretta, non ha smentito l'affermazione di Irene, ormai conosco John, non è da lui, è strano...
E lì in quel momento collego tutto e realizzo. "Che provi davvero qualcosa anche lui per me!?"



Non ho il tempo di farmi altre domande, perché Irene mi invia un messaggio, e la suoneria mi fa scoprire. Corro via il più in fretta possibile.
Malgrado la dichiarazione implicita fatta da John, i petali non smettono di crescere dentro il mio corpo; infatti proprio in quel momento, per strada, di ritorno al 221b, un altro attacco di tosse mi colpisce accompagnato da petali viola.




Grazie a tutti quelli che sono arrivati fin qui, a quelli che lasceranno un commento, o leggeranno solo la storia in silenzio.
Se vi va fatemi sapere cosa ne pensate... 😉
P.S. Gli aggiornamenti saranno pubblicati circa ogni 15 giorni.

Bye~ Alla prossima!!! ❤️
   
 
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