DISCLAIMER:
Nessun personaggio purtroppo mi appartiene, non
ci guadagno nulla se non tanto giubilo nella mia vita.
DI ANGELI
FATTORINI E
PIZZERIE COSTOSE
Dean Winchester è solito
fare le stesse cose, senza un
ordine ben preciso. Ha perso di vista anche il momento in cui ha
cominciato a
prendere certe abitudini, ma in fin dei conti va bene così.
Si alza dopo il riposino, beve qualche birra, guarda qualche sciocca
telenovela
in tv, beve qualche birra, mangia qualche hamburger al bacon, beve
qualche
birra, importuna suo fratello Sam, beve qualche birra con lui, ordina
una pizza
a domicilio, e prima di concedersi il riposino pomeridiano, beve
qualche birra.
Un classico.
Cazzo se è fantastico essere morti.
Sì, fino a qualche tempo
fa (non sa precisamente quando) era
sul letto d’ospedale orrendo dalle pareti verde vomito ad
aspettare che quell’agonia
finalmente finisse.
E non si riferiva alla malattia, no, ma alla vista di quelle
infermiere vecchiacce
e scorbutiche che gli sputavano in faccia ogni tre parole. Era anche
convinto
gli sputassero nel piatto.
Era questa la vera ragione della sua
morte, ne era
sicuro: sputo di
vecchia.
E così, senza nemmeno
essersene reso conto, si era ritrovato
in quello che aveva capito essere il suo Paradiso personale, ed era
bellissimo,
davvero.
A saperlo sarebbe morto prima, e che
cazzo.
Si butta sul divano della casa sua a
Lawence, perché si
trova lì, e afferra il telefono per chiamare
l’unico numero che gli interessa,
quello di una pizzeria.
Loro sanno benissimo che gli piace la pizza al salame, ordina sempre
quella, e
mandano sempre l’angelo Samandriel a fargli da fattorino.
Sì, da quando è
morto, Dean ha scoperto anche dell’esistenza
di questi angioletti così tanto carini da portargli la cena
a casa. Poi
Samandriel è sempre così gentile.
Non può far a meno di
andare ad aprie la porta con il
sorriso sulle labbra (come non potrebbe, è in Paradiso) e
rimanere
letteralmente immobile quando gli si para davanti sì, un
angelo vestito da
fattorino delle pizze, ma che non è Samandriel.
«Cosa-»
«Sono 12 e 50. La mancia
è esclusa».
«Cosa?!»
«Sono 12 e 50. La mancia
è esclusa».
Dean
ha gli occhi
sgranati. Prima di tutto la voce del suo interlocutore è
monocorde e anche
parecchio seccata, in secondo quello che ha detto non ha il minimo
senso.
Si passa la lingua tra le labbra
senza un apparente motivo,
gli occhi incredibilmente blu dell’angelo sul ciglio della
sua porta sembrano
scrutarlo da parte a parte e senza sbattere le palpebre nemmeno una
volta.
Decisamente inquietante.
E sexy.
«Amico, non so da dove
salti fuori ma io non pago le pizze,
non ho i soldi…»
Non può fare a meno di
fare spallucce, non osando comunque
allungare la mano per prendersi la sua pizza, come se fosse in difetto.
Oppure
no.
Col cazzo, è la sua pizza ed è dovuto morire per
averla gratis.
«…ma comunque
non ha importanza dato che me la consegnano
sempre così! Scusa il disturbo, buona
continuazione».
Afferra il cartone della pizza per
porre fine al disguido, ma
a quanto pare l’estraneo non è del suo stesso
avviso dato che lo trattiene con
le dita.
Ed è allora che Dean aggrotta le sopracciglia e con fare
stizzito, dopo un
attimo di esitazione, comincia a tirarsela verso di sé.
Quella dannata pizza
deve essere sua, ma il bastardo piumato a quanto pare è
anche un body builder
dato che riesce a trattenere il cartone dalla sua parte con solo due
dita e
senza nemmeno sforzarsi.
«Ma brutto di figlio di
putta-»
«Sono 12 e 50. La mancia
è esclusa».
«Ho capito, ho capito!
Tienitela questa dannata pizza, non
la voglio!»
Dean lascia andare la presa, e prima
ancora che l’angelo
possa aprire bocca, rientra in casa sbattendogli la porta in faccia con
un
tonfo.
Ma quello stronzo.
E poi 12 e 50 per una pizza
è un vero furto.
Si lamenterà, oh se si
lamenterà, la pizzeria dovrà
rispedirgli Samandriel e con almeno
dodici pizze per scusarsi. Che qua lui è un morto eh, mica
un tipo qualunque
che possono prendere in giro. Un po’ di rispetto!
«Gli angeli
d’oggi-»
E sta acchiappando il cellullare per
ricomporre il numero
quando suonano alla porta.
Va bene.
Si comporterà da adulto, andrà tutto bene.
Dean prende un profondo respiro prima
di aprire la porta e
trovarsi davanti nuovamente l’angelo discretamente
belloccio di pochi minuti prima.
Questa volta ha il capo piegato di
lato, come se lo stesse
scrutando.
Fantastico.
«Tu sei Dean
Winchester».
Suddetto
Dean
Winchester solleva entrambe le sopracciglia verso l’alto.
«Wow acuta osservazione. Sì, sono io, adesso se
non ti dispiace gradirei avere
la mia pizz-»
«Sono 12 e 50. La
mancia-»
«Sì lo so, la
dannatissima mancia è esclusa ma amico, come ti
chiami, angelo straniero-»
«Castiel».
«Va bene sì,
Castiel. Ascoltami, te l’ho già detto. Io non pago le pizze. Non
mi hanno mai
chiesto soldi e non vedo perché dovrei cominciare a pagare
adesso. E’ chiaro il
concetto?»
L’angelo alza gli occhi al
cielo, come se avesse a che fare
con un moccioso, e questa cosa non fa altro che farlo irritare di
più.
Improvvisamente gli angeli non gli sembrano più
così divertenti.
«Dean, evidentemente non
sai che tuo fratello Sam ha un
conto aperto presso la nostra pizzeria. Aperto a nome tuo».
L’uomo in questione
deglutisce d’istinto. No che non lo sa.
«Abbiamo continuato a
consegnarti le pizze perché Sam ci ha
sempre chiesto di mettere tutto sul tuo conto, convinto che un giorno
avresti
pagato. Non pensi che con quello che hai accumulato dovresti cominciare
a
farlo?»
Silenzi interminabili.
Realizzazioni improvvise.
Quel brutto piccolo figlio di puttana.
«Linguaggio».
Dean sgrana gli occhi, ancora.
«Cosa? Mi hai appena-
amico, mi hai letto nella mente?!»
Il tipo, Castiel, imita il suo
atteggiamento facendo
spallucce e spingendo lo scatolo della pizza nella sua direzione.
«Senza offesa, adesso devo
andare. Se non puoi pagare non fa
niente, non dirò nulla ai miei superiori, ma in futuro ti
pregherei di
scegliere una pizza meno puzzolente. Buona cena».
E così
com’è apparso, così in un battito di
ciglia
l’angioletto molto gaudente
è
sparito.
Suddetto Dean Winchester si sente
visibilmente confuso.
Ma cavolo, quello è
l’angioletto piumato più stronzo e
fottutamente eccitante che abbia mai visto.
«Buonasera sì,
sono io. Vorrei ordinare una pizza stracolma
di gorgonzola e qualsiasi cosa puzzolente possa esserci, e gradirei che
me la
consegnasse Castiel. Nulla di personale- No, Samandriel tu vai
benissimo. Sì,
grazie».
No, non l’ha fatto certo
per chissà quale motivo, è che gli
piace la pizza e Castiel l’altro giorno è stato
puntuale. Tutto qui.
Forse.
«Dovrebbero essere 12 e 50
con la mancia esclusa, ma dato
che sei tu…»
Dean sorride, palesemente divertito
mentre afferra lo
scatolo di cartone. Castiel è sempre
uguale, col volto quasi corrucciato
e quegli occhi intensi.
Non può fare a meno di passarsi nuovamente la lingua tra le
labbra, a corto di
saliva.
«Tu- hem tu fai sempre le
consegne? Voglio dire, non hai del
tempo libero da passare per te con i tuoi amici piumati? O ti dedichi
anche a
qualche umano come me, ogni tanto?»
E questo è un patetico
tentativo di provarci
con lui. Diamine, il morto ha
decisamente perso il suo tocco.
Castiel sbatte le palpebre un paio di
volte.
«Sì, ma mi piace
passare il mio tempo libero scendendo sulla
Terra e guardando gli umani, li trovo estremamente
affascinanti».
«Oh, ma allora sei un tipo
a cui piace guardare. Chi
l’avrebbe mai detto».
Dean sbuffa una piccola risata,
convinto l’altro non possa
capire i suoi giochetti.
Ma quando si ritrova a guardare un sopracciglio di Castiel alzarsi
verso l’alto,
sente solo il respiro mozzarsi (come se ce lo avesse ancora) e giura su
Dio, si
è appena eccitato.
«Non solo. Posso
assicurartelo».
Oh, merda.
Gli tremano le gambe.
E’ sicuramente un angelo
zozzone quello con cui ha a che
fare.
Quella sera è la quinta-
la sesta? Volta che Dean chiama la
pizzeria in un’intera settimana, e tutto per rivedere quel
cavolo di angelo
dagli occhi impossibili.
Non che si sia preso una cotta,
andiamo, ma non è che veda
poi così tanta gente durante le sue eterne giornate a non
far niente. Il fatto
che abbia cominciato a vestirsi meglio e a indossare il profumo quando
sa che
Cas sta arrivando, è del tutto casuale.
Sì, Cas.
Ha cominciato a chiamarlo così dalla terza volta che si sono
visti, sempre sul
ciglio della porta di casa. E quello che vorrebbe lui è
certamente portarlo dentro casa, ma
non ne ha ancora avuto
il coraggio.
Non che in fin dei conti parlino
così tanto, più che altro
qualsiasi cosa l’angelo gli dica lo manda in
iperventilazione. Spera solo che
non se ne sia accorto del colore delle sue orecchie ogni volta che lo
fissa in
quel modo che solo lui sa fare.
Così autoritario.
Così dominante.
Ok, adesso forse è il caso
di andarsi a fare una doccia.
Il fatto che Dean ordini pizze
puzzolenti poi, è solo un
altro modo per fargli dispetto.
Gli piace prenderlo in giro, sfidarlo.
Castiel sa sempre come rispondergli a
tono.
Il campanello suona con
puntualità sorprendente e Dean si
precipita per andare ad aprire, passandosi una mano sui capelli e
appoggiandosi
contro lo stipite della porta.
Dio, si sta rendendo decisamente ridicolo.
«Oh, Cas! Che sorpresa,
stasera avevo veramente voglia di
pizza».
«Una pizza altamente
puzzolente, però. Lavi i denti prima di
andare a dormire?»
Il morto può quasi sentire
il sorriso congelarsi sul proprio
viso.
«Sì,
sì me li lavo. Vuoi avvicinarti per esserne
sicuro?»
«Cosa?»
«Cosa?»
L’espressione confusa che
l’angelo gli offre è una delle
cose più adorabili che abbia mai visto, e Dean è
costretto a tossire un paio di
volte per recuperare il filo del discorso.
«Come dicevo: sì
oggi ho voglia di pizza, ma anche di condividerla
con qualcuno. Possiamo togliere tutte quelle cose puzzolenti che odi
tanto,
quindi… Ti và- vuoi entrare?»
E non sa dove trova il coraggio di
sollevare lo sguardo,
davvero, ma quando i suoi occhi verdi si incastrano con quelli blu,
può quasi
giurare di vedere Castiel sorridere.
Gli manca il fiato per davvero.
«Ce ne hai messo di
tempo».
E’
bellissimo.
Dean scoppia a ridere, aprendo
maggiormente la porta per
fargli spazio e lasciare che l’angelo entri finalmente in
casa sua.
E spera vivamente non sia l’unico posto in cui lo
vedrà entrare.
Quello
sì che sarebbe
il Paradiso.
«Lo sai che avevi ragione
la settimana scorsa, vero? Posso
leggere i tuoi pensieri».
Merda.
Angolo
dell’autrice sfigata.
Il prompt di questa roba era: Dean ha una crush potentissima per il ragazzo delle consegne. Chiama la stessa pizzeria almeno cinque volte alla settimana assicurandosi sempre che la consegna la faccia Castiel. E in qualche modo unire a tutto questo il PARADISO.
Quindi boh ho partorito questa cosa.
Alla prossimaaaaaaa ♥