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Autore: H o p e l e s s    22/03/2020    3 recensioni
Sì. Da quando è morto, Dean ha scoperto anche dell’esistenza di questi angioletti così tanto carini da portargli la cena a casa.
«Cosa-»
«Sono 12 e 50. La mancia è esclusa».
«Cosa?!»
[OS assolutamente senza pretese per sorridere un po']
Genere: Commedia, Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione, Contesto generale/vago
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DISCLAIMER: Nessun personaggio purtroppo mi appartiene, non ci guadagno nulla se non tanto giubilo nella mia vita.

 

DI ANGELI FATTORINI E PIZZERIE COSTOSE

 

 

Dean Winchester è solito fare le stesse cose, senza un ordine ben preciso. Ha perso di vista anche il momento in cui ha cominciato a prendere certe abitudini, ma in fin dei conti va bene così.
Si alza dopo il riposino, beve qualche birra, guarda qualche sciocca telenovela in tv, beve qualche birra, mangia qualche hamburger al bacon, beve qualche birra, importuna suo fratello Sam, beve qualche birra con lui, ordina una pizza a domicilio, e prima di concedersi il riposino pomeridiano, beve qualche birra.

Un classico.
Cazzo se è fantastico essere morti.

Sì, fino a qualche tempo fa (non sa precisamente quando) era sul letto d’ospedale orrendo dalle pareti verde vomito ad aspettare che quell’agonia finalmente finisse.

E non si riferiva alla malattia, no,  ma alla vista di quelle infermiere vecchiacce e scorbutiche che gli sputavano in faccia ogni tre parole. Era anche convinto gli sputassero nel piatto.

Era questa la vera ragione della sua morte, ne era sicuro:  sputo di vecchia.

E così, senza nemmeno essersene reso conto, si era ritrovato in quello che aveva capito essere il suo Paradiso personale, ed era bellissimo, davvero.

A saperlo sarebbe morto prima, e che cazzo.

Si butta sul divano della casa sua a Lawence, perché si trova lì, e afferra il telefono per chiamare l’unico numero che gli interessa, quello di una pizzeria.
Loro sanno benissimo che gli piace la pizza al salame, ordina sempre quella, e mandano sempre l’angelo Samandriel a fargli da fattorino.

Sì, da quando è morto, Dean ha scoperto anche dell’esistenza di questi angioletti così tanto carini da portargli la cena a casa. Poi Samandriel è sempre così gentile.

Non può far a meno di andare ad aprie la porta con il sorriso sulle labbra (come non potrebbe, è in Paradiso) e rimanere letteralmente immobile quando gli si para davanti sì, un angelo vestito da fattorino delle pizze, ma che non è Samandriel.

«Cosa-»

«Sono 12 e 50. La mancia è esclusa».

«Cosa?!»

«Sono 12 e 50. La mancia è esclusa».

 Dean ha gli occhi sgranati. Prima di tutto la voce del suo interlocutore è monocorde e anche parecchio seccata, in secondo quello che ha detto non ha il minimo senso.

Si passa la lingua tra le labbra senza un apparente motivo, gli occhi incredibilmente blu dell’angelo sul ciglio della sua porta sembrano scrutarlo da parte a parte e senza sbattere le palpebre nemmeno una volta.
Decisamente inquietante.
E sexy.

«Amico, non so da dove salti fuori ma io non pago le pizze, non ho i soldi…»

Non può fare a meno di fare spallucce, non osando comunque allungare la mano per prendersi la sua pizza, come se fosse in difetto. Oppure no.
Col cazzo, è la sua pizza ed è dovuto morire per averla gratis.

«…ma comunque non ha importanza dato che me la consegnano sempre così! Scusa il disturbo, buona continuazione».

Afferra il cartone della pizza per porre fine al disguido, ma a quanto pare l’estraneo non è del suo stesso avviso dato che lo trattiene con le dita.
Ed è allora che Dean aggrotta le sopracciglia e con fare stizzito, dopo un attimo di esitazione, comincia a tirarsela verso di sé. Quella dannata pizza deve essere sua, ma il bastardo piumato a quanto pare è anche un body builder dato che riesce a trattenere il cartone dalla sua parte con solo due dita e senza nemmeno sforzarsi.

«Ma brutto di figlio di putta-»

«Sono 12 e 50. La mancia è esclusa».

«Ho capito, ho capito! Tienitela questa dannata pizza, non la voglio!»

Dean lascia andare la presa, e prima ancora che l’angelo possa aprire bocca, rientra in casa sbattendogli la porta in faccia con un tonfo.

Ma quello stronzo.

E poi 12 e 50 per una pizza è un vero furto.

Si lamenterà, oh se si lamenterà, la pizzeria dovrà rispedirgli Samandriel e con almeno dodici pizze per scusarsi. Che qua lui è un morto eh, mica un tipo qualunque che possono prendere in giro. Un po’ di rispetto!

«Gli angeli d’oggi-»

E sta acchiappando il cellullare per ricomporre il numero quando suonano alla porta.

Va bene.
Si comporterà da adulto, andrà tutto bene.

Dean prende un profondo respiro prima di aprire la porta e trovarsi davanti nuovamente l’angelo discretamente belloccio di pochi minuti prima.

Questa volta ha il capo piegato di lato, come se lo stesse scrutando.

Fantastico.

«Tu sei Dean Winchester».

 Suddetto Dean Winchester solleva entrambe le sopracciglia verso l’alto.
«Wow acuta osservazione. Sì, sono io, adesso se non ti dispiace gradirei avere la mia pizz-»

«Sono 12 e 50. La mancia-»

«Sì lo so, la dannatissima mancia è esclusa ma amico, come ti chiami, angelo straniero-»

«Castiel».

«Va bene sì, Castiel. Ascoltami, te l’ho già detto.  Io non pago le pizze. Non mi hanno mai chiesto soldi e non vedo perché dovrei cominciare a pagare adesso. E’ chiaro il concetto?»

L’angelo alza gli occhi al cielo, come se avesse a che fare con un moccioso, e questa cosa non fa altro che farlo irritare di più.
Improvvisamente gli angeli non gli sembrano più così divertenti.

«Dean, evidentemente non sai che tuo fratello Sam ha un conto aperto presso la nostra pizzeria. Aperto a nome tuo».

L’uomo in questione deglutisce d’istinto. No che non lo sa.

«Abbiamo continuato a consegnarti le pizze perché Sam ci ha sempre chiesto di mettere tutto sul tuo conto, convinto che un giorno avresti pagato. Non pensi che con quello che hai accumulato dovresti cominciare a farlo?»

Silenzi interminabili.

Realizzazioni improvvise.

Quel brutto piccolo figlio di puttana.

«Linguaggio».

Dean sgrana gli occhi, ancora.

«Cosa? Mi hai appena- amico, mi hai letto nella mente?!»

Il tipo, Castiel, imita il suo atteggiamento facendo spallucce e spingendo lo scatolo della pizza nella sua direzione.

«Senza offesa, adesso devo andare. Se non puoi pagare non fa niente, non dirò nulla ai miei superiori, ma in futuro ti pregherei di scegliere una pizza meno puzzolente. Buona cena».

E così com’è apparso, così in un battito di ciglia l’angioletto molto gaudente è sparito.

Suddetto Dean Winchester si sente visibilmente confuso.

Ma cavolo, quello è l’angioletto piumato più stronzo e fottutamente eccitante che abbia mai visto.

 

 

 

 

«Buonasera sì, sono io. Vorrei ordinare una pizza stracolma di gorgonzola e qualsiasi cosa puzzolente possa esserci, e gradirei che me la consegnasse Castiel. Nulla di personale- No, Samandriel tu vai benissimo. Sì, grazie».

No, non l’ha fatto certo per chissà quale motivo, è che gli piace la pizza e Castiel l’altro giorno è stato puntuale. Tutto qui.
Forse.

 

 

 

 

«Dovrebbero essere 12 e 50 con la mancia esclusa, ma dato che sei tu…»

Dean sorride, palesemente divertito mentre afferra lo scatolo di cartone.  Castiel  è sempre uguale, col volto quasi corrucciato e quegli occhi intensi.
Non può fare a meno di passarsi nuovamente la lingua tra le labbra, a corto di saliva.

«Tu- hem tu fai sempre le consegne? Voglio dire, non hai del tempo libero da passare per te con i tuoi amici piumati? O ti dedichi anche a qualche umano come me, ogni tanto?»

E questo è un patetico tentativo di  provarci con lui. Diamine, il morto ha decisamente perso il suo tocco.

Castiel sbatte le palpebre un paio di volte.

«Sì, ma mi piace passare il mio tempo libero scendendo sulla Terra e guardando gli umani, li trovo estremamente affascinanti».

«Oh, ma allora sei un tipo a cui piace guardare. Chi l’avrebbe mai detto».

Dean sbuffa una piccola risata, convinto l’altro non possa capire i suoi giochetti.
Ma quando si ritrova a guardare un sopracciglio di Castiel alzarsi verso l’alto, sente solo il respiro mozzarsi (come se ce lo avesse ancora) e giura su Dio, si è appena eccitato.

«Non solo. Posso assicurartelo».

Oh, merda.

Gli tremano le gambe.

E’ sicuramente un angelo zozzone quello con cui ha a che fare.

 

 

 

 

Quella sera è la quinta- la sesta? Volta che Dean chiama la pizzeria in un’intera settimana, e tutto per rivedere quel cavolo di angelo dagli occhi impossibili.

Non che si sia preso una cotta, andiamo, ma non è che veda poi così tanta gente durante le sue eterne giornate a non far niente. Il fatto che abbia cominciato a vestirsi meglio e a indossare il profumo quando sa che Cas sta arrivando, è del tutto casuale.

Sì, Cas.
Ha cominciato a chiamarlo così dalla terza volta che si sono visti, sempre sul ciglio della porta di casa. E quello che vorrebbe lui è certamente portarlo dentro casa, ma non ne ha ancora avuto il coraggio.

Non che in fin dei conti parlino così tanto, più che altro qualsiasi cosa l’angelo gli dica lo manda in iperventilazione. Spera solo che non se ne sia accorto del colore delle sue orecchie ogni volta che lo fissa in quel modo che solo lui sa fare.

Così autoritario.
Così dominante.

Ok, adesso forse è il caso di andarsi a fare una doccia.

Il fatto che Dean ordini pizze puzzolenti poi, è solo un altro modo per fargli dispetto.

Gli piace prenderlo in giro, sfidarlo.

Castiel sa sempre come rispondergli a tono.

 

 

 

 

Il campanello suona con puntualità sorprendente e Dean si precipita per andare ad aprire, passandosi una mano sui capelli e appoggiandosi contro lo stipite della porta.
Dio, si sta rendendo decisamente ridicolo.

«Oh, Cas! Che sorpresa, stasera avevo veramente voglia di pizza».

«Una pizza altamente puzzolente, però. Lavi i denti prima di andare a dormire?»

Il morto può quasi sentire il sorriso congelarsi sul proprio viso.

«Sì, sì me li lavo. Vuoi avvicinarti per esserne sicuro?»

«Cosa?»

«Cosa?»

L’espressione confusa che l’angelo gli offre è una delle cose più adorabili che abbia mai visto, e Dean è costretto a tossire un paio di volte per recuperare il filo del discorso.

«Come dicevo: sì oggi ho voglia di pizza, ma anche di condividerla con qualcuno. Possiamo togliere tutte quelle cose puzzolenti che odi tanto, quindi… Ti và- vuoi entrare?»

E non sa dove trova il coraggio di sollevare lo sguardo, davvero, ma quando i suoi occhi verdi si incastrano con quelli blu, può quasi giurare di vedere Castiel sorridere.

Gli manca il fiato per davvero.

«Ce ne hai messo di tempo».

E’ bellissimo.

Dean scoppia a ridere, aprendo maggiormente la porta per fargli spazio e lasciare che l’angelo entri finalmente in casa sua.
E spera vivamente non sia l’unico posto in cui lo vedrà entrare.

Quello sì che sarebbe il Paradiso.

 

«Lo sai che avevi ragione la settimana scorsa, vero? Posso leggere i tuoi pensieri».

 

Merda.

  

 

 

 

 

Angolo dell’autrice sfigata.

Ciao a tutti, questa è una sfida lanciata da una mia amica tramite un prompt del tutto casuale inventato da entrambe con un sorteggio.
Il prompt di questa roba era: Dean ha una crush potentissima per il ragazzo delle consegne. Chiama la stessa pizzeria almeno cinque volte alla settimana assicurandosi sempre che la consegna la faccia Castiel. E in qualche modo unire a tutto questo il PARADISO.
Quindi boh ho partorito questa cosa.
Alla prossimaaaaaaa
   
 
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