Anime & Manga > Demon Slayer/Kimetsu no Yaiba
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Autore: gufadeldestino    30/03/2020    0 recensioni
Raccolta di OS su KnYXReader.
N.B: la storia si svilupperà a partire dal prologo, che sarà uguale per tutti i personaggi; vi consiglio di leggerlo prima di passare ad un singolo personaggio.
Scrivo male e a tempo perso ma, ehi, enjoy.
Possibile fluff, lemon, angst.
Genere: Angst, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Giyuu Tomioka, Inosuke Hashibira, Kyoujurou Rengoku, Nuovo personaggio, Sanemi Shinazugawa
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO

 

“Shinobu, a te la mossa.” disse distrattamente [t/n] alla sua compagna di gioco, il gomito destro appoggiato sul tavolino di legno chiaro davanti a loro, e il suo volto nell’incavo della mano.

“Aaaah, quand’è che mi lascerai vincere almeno una volta?! Sei troppo forte, non è giusto!” rispose lei sconsolata, con voce affranta e piagnucolosa.

In realtà non è che [t/n] fosse davvero così imbattibile in quel gioco, se si fosse trovata davanti ad Obanai, Himejima o Tomioka sicuramente avrebbe perso in meno di una decina di mosse, ma ogni tanto le piaceva prendersi qualche rivincita sul Pilastro degli Insetti, che al contrario suo eccelleva nella preparazione di eccellenti veleni letali, e qualche oretta di gioco era diventata ormai un un’abitudine che entrambe trovavano rilassante prima di andare a dormire.

 

La loro partita venne interrotta dall’incessante e rumoroso gracchiare di un grosso corvo nero, che non perse tempo a recapitare il suo messaggio

“Craaa, Tanjiro, Zenitsu e Inosuke sono in pericolo! Craaa, mandare assistenza al Villaggio del Fuoco! Craaa!”

“Quei mocciosetti!! Shinobu, noi finiamo domani!” urlò subito [t/n] scattando in piedi, e senza attendere una risposta si diresse a gran velocità in soccorso agli amici da salvare. *NdR, immaginate una Naruto run*

 

——-

[T/n] giunse a destinazione appena in tempo per salvare i ragazzi da una brutta fine, ma non certo senza difficoltà: si tre si erano infatti imbattuti in un Demone di Classe superiore, e come se non bastasse questo era accompagnato da molti demoni minori, che sebbene in singolo non costituissero una minaccia in gruppo diventavano particolarmente ostici, soprattutto quando da difendere ci sarebbero stati anche tre ammazzademoni con tanta abilità ma ben poca esperienza pratica.

Nonostante queste premesse la ragazza non si perse d’animo e, sfoderando la sua maestrie e le sue conoscenze in quanto Pilastro del Ghiaccio, dopo un’estenuante battaglia riuscì a sconfiggere il gruppo di nemici.

Terminato lo scontro, malconcia e un pò barcollante [t/n] si voltò e si diresse verso il gruppo di amici che si era premurata di proteggere.

“Avete combinato un bel casino, per poco non ci rimettevate le penne!” urlò la ragazza, prendendo Tanjiro ed Inosuke per le orecchie; Zenitsu era avvinghiato alla sua gamba singhiozzante, e perdeva fluido nasale qua e là. 

Avrebbe voluto sgridarli ancora un pò, ma notando le ferite dei ragazzi e i loro occhi stanchi [t/n] decise che sarebbe stato meglio tornare alla base, e che avrebbe rimandato la lavata di capo ad un’altra volta. La ragazza si tolse poi la scura giacca della sua divisa, ormai praticamente a brandelli e la strappò, realizzando come meglio potè alcune strisce di tessuto e, a mò di bende, cercò di rattoppare le ferite dai ragazzi come meglio poteva.

 

Nonostante la loro bravata non provava di certo rancore verso quei tre ragazzi, anzi si può dire che la sua fosse più una preoccupazione quasi materna, dopotutto tra di loro vi era una differenza di cinque o sei anni e la ragazza era comunque decisamente più avanti rispetto alle sue coetanee.

Inosuke era il più malridotto, quasi sicuramente aveva una caviglia slogata e [t/n] era sicura che il ragazzo avesse comunque provato a combattere nonostante l’infortunio; Tanjiro aveva qualche escoriazione sparsa per il corpo e una ferita in testa([t/n] era sicura che avesse preso a testate qualcuno) ed era ovviamente riuscito a rompere per l’ennesima volta la sua katana; Zenitsu invece, oltre a qualche dito rotto nella mano destra, non sembrava aver riportato particolari traumi.

“Si può sapere cosa vi è saltato in mente ad intraprendere una missione così pericolosa da soli? Il quartiere generale deve essere impazzito!” urlò spazientita  la ragazza, gesticolando nervosamente. 

“Ecco, noi veramente…pensavamo di esserci allenati abbastanza, quando abbiamo visto arrivare il tuo corvo con la pergamena della missione credevamo di riuscire a portarla a termine. Scusaci tanto ” biascicò colpevole Tanjiro, sforzandosi di eseguire un inchino nonostante il dolore delle ferite, seguito a ruota dai lamenti singhiozzosi del biondo e dagli sgrufolii di Inosuke

I grandi occhi [c/o] di [t/n] strabuzzarono come non mai a sentire la confessione dei ragazzi, ma visto come erano conciati e considerato le scuse, che sembravano più che sincere, dopo aver fatto un bel respirò e dato un pugno in testa ad ognuno, scuotendo animatamente il capo la ragazza si calmò. 

Li avrebbe puniti a tempo debito con una serie massacrante di allenamenti, su questo non ci pioveva.

[T/n] si avvicinò poi ad Inosuke, gli diede le spalle e si accovacciò, invitandolo a salire sulle sue spalle; non sarebbe riuscito a camminare molto con le sue sole forze, e Tanjiro, sorretto ed aiutato da un braccio di Zenitsu, aveva già il peso di Nezuko sulla sua schiena.

“Sali, andiamo a casa”.

Un pò titubante per la situazione, il ragazzo cinghiale dopo mille proteste accettò di salire sulla schiena del Pilastro, e tutti insieme si diressero verso quella che ormai era diventata la loro casa.

 

——

Alla vista dei glicini, [t/n] si lasciò scappare un sospiro di sollievo; erano praticamente arrivati, e presto avrebbe potuto farsi un bel bagno caldo e dormire! Non vedeva l’ora di buttarsi sotto le coperte pulite del suo morbido futon, con la stufetta di carbone accanto accesa per darle il giusto tepore.

Nell’immaginarsi un meritato riposo giunsero finalmente nel giardino del Quartiere Generale; qui [t/n] si abbasso, lasciò scendere Zenitsu e si mise nuovamente a fissare i tre ragazzi con le mani sui fianchi, con sguardo di disapprovazione.

Il Giardino era una sorta di ritrovo comune, ed infatti tutti i Pilastri non occupati in qualche missione si trovarono lì, e assisterono alla scena con le reazioni più disparate; Uzui rise a crepapelle insieme a Rengoku, Mitsuri, Himejima e Sanemi rimasero impassibili, Mitsuri e Shinobu vi corsero incontro non appena riuscirono a scorgere le vostre figure.

“Parleremo della vostra punizione una volta che vi sarete rimessi in sesto, ora andate. Shinobu vi sta aspettan-“ cercò di dire [t/n], prima di accasciarsi al suolo priva di conoscenza, le bende attorno alle sua mani intrise di un profondo rosso porpora.

La particolarità del Pilastro del Ghiaccio stava nell’origine della, o meglio delle sue lame nichirin; nel momento del bisogno dalle nocche delle sue mani si possono estroflettere lame molto affilate e resistenti, capaci di arrecare parecchi danni. (NdR, ho pensato di prendere spunto da Wolverine degli X-Men).

Una sorta di maledizione che nella famiglia di [t/c] viene tramandata di generazione in generazione.

Va da sé immaginare che una volta riassorbite all’interno del corpo le lame lascino la pelle scarnificata e sanguinante, non proprio piacevole alla vista, motivo per il quale [t/n] tiene sempre mani e avambracci fasciati in parecchi strati di bende.

 

Lo scontro le doveva aver prosciugato più energie del previsto.

 

  
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