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Autore: vatanen    31/03/2020    0 recensioni
Dal testo: "Non esistono parti, Yen. Siamo una famiglia dobbiamo restare uniti. Ciri non ha bisogno di bere quell'intruglio di erbe per essere una witcher. É già forte così com'è. E lo sai bene".
Dal momento che la Cd Projekt Red ha annunciato the Witcher 4 ho immaginato nel caso fosse Ciri la protagonista un possibile inizio.
La storia che segue è totalmente inventata, possibili riferimenti a gioco/libri/serie ma senza spoiler.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Ciri, Dandelion, Geralt di Rivia, Yennefer
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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N.A. Avevamo lasciato il witcher e la maga a rotolarsi per terra...



Yennefer lo guardò negli occhi e lui sebbene non troppo convinto la lasciò libera. Lei si rimise in piedi, permettendo anche al witcher di alzarsi.

"Quindi? A cosa devo l'onore di tutto questo casino che stavate facendo? Due adulti che non riescono a parlare senza darsele di santa ragione!".

Geralt e Yennefer si scambiarono uno sguardo complice, sorridendo leggermente.

"Vi prego risparmiatemi amoreggiamenti vari, aspettate almeno che me ne sia andata". Ciri alzò gli occhi al cielo, non si sarebbe mai abituata agli sbalzi d'umore tra quei due. Erano in una tensione continua, che fosse amore o rabbia non faceva differenza.

La maga però tornò seria un istante dopo. "Ciri...tuo padre non è d'accordo sul fatto che tu ti sottoponga alla prova delle erbe".

"Mi dispiace. Non posso permettertelo. É troppo rischios-" ma Geralt non ebbe il tempo di concludere la frase.

"Non spetta a voi decidere. Ho fatto la mia scelta". La ragazza fece per andarsene, alquanto stizzita dal fatto che i due stessero discutendo di una questione che lei riteneva personale. Ma non riuscì a varcare la porta che Geralt la prese per un polso.

"Non spetta a noi decidere, è vero. Ma non credere che riguardi solo te." Il tono del witcher era alquanto serio e nessuno avrebbe avuto l'ardire di controbbattere.

Ciri si liberò dalla presa. " Mi hai sempre supportato, perchè ora no? Potrò fare a meno dei miei poteri, nessuno mi darà più la caccia!"

"Ci sarà sempre qualcuno che vorrà le tue abilità. Quella pozione di erbe non li cancellerà!"

"Ma mi eviterà di usarli!"

"A quale prezzo Ciri!?" Il witcher era un misto tra l'essere furioso e lo spaventato. Chi dice che le emozioni abbandonano il corpo nel momento in cui si diventa witcher... avrebbe sicuramente dovuto ricredersi.

La ragazza sostenne il suo sguardo, gli occhi erano lucidi per la rabbia, ma si costrinse a calmarsi. Lei e Geralt erano sempre andati d'accordo, avrebbero risolto anche questa discussione.

"Non voglio parlarne adesso" si risolse a dire poi. E forse considerata l'ora, nessuno dei tre sarebbe stato in grado di ragionare lucidamente. " Buonanotte".

"Ciri..." Yennefer fece un passo verso la ragazza, le prese il viso fra le mani e le diede un bacio sulla fronte. " Buonanotte".

Ciri abbracciò la maga e rivolse un'ultimo sguardo a Geralt prima di andarsene.

"Bene. Quello che fa la parte del cattivo sono sempre io". Protestò il witcher.

La donna gli sorrise e prese il suo viso tra le mani, posandogli un dolce bacio sulle labbra. "Non sei cattivo. E Ciri lo sa". Yennefer lo condusse nel letto, dove si tennero abbracciati a lungo fino ad addormentarsi.

Non fu un sonno ristoratore per nessuno. E lo notarono tutti quanti quando si incontrarono nella sala comune della fortezza per la colazione.

Ciri e Geralt fecero finta di ignorarsi tutta la mattina. Il silenzio faceva male a entrambi. Se per lungo tempo si erano cercati senza potersi incontrare, adesso vedersi e non parlarsi era una tortura. Ma Ciri non si sarebbe rimangiata l'intenzione di sottoporsi al rito delle erbe. E Geralt tantomeno glielo avrebbe lasciato fare.

Tuttavia finchè il vecchio Vesemir non fosse tornato alla dimora dei witcher, nessuno avrebbe bevuto niente e nessuno glielo avrebbe impedito. Vesemir era come un nonno per Ciri ed era lui il custode della pozione e lui che prendeva le decisioni nella fortezza.

La situazione era in stallo e Yennefer sapeva che uno dei due sarebbe presto esploso di nuovo. Tale padre, tale figlia.

 

"Mi farete uscire di testa voi due. Vesemir non tornerà che tra qualche giorno, un buongiorno potreste almeno scambiarvelo" sospirò la maga. La giovane witcher abbassò lo sguardo sul suo piatto di fronte alle parole di Yennefer.

Geralt grugnì come al solito, continuando a mangiare più per distrazione che per fame.

Il silenzio e la tensione che si erano creati nella sala vennero interrotti dal portone che inaspettatamente si aprì. Colui che entrò era tutto baldanzoso e gioviale, come se fosse di ritorno da una fiera di paese particolarmente allegra e fornita di liquori.

"Buongiorno!" cinguettò Jaskier, lasciando cadere il suo borsone all'entrata.

"Jaskier!!" Ciri in un lampo gli era saltata adosso e i due erano ora stretti in un abbraccio.

"Ogni volta che ti vedo Ciri diventi sempre più bella", disse accarezzandole una guancia.

"Ben ritrovato Jaskier" Anche Yennefer dopo tutto era contenta di vederlo. Geralt si limitò a salutarlo con un cenno, come al solito non dimostrava quanto fosse felice in realtà di rivedere l'amico.

"Com'è andato il viaggio?" la ragazza aveva gli occhi che le brillavano e non vedeva l'ora di sentire le nuove storie che avrebbe raccontato il bardo.

"Niente di nuovo a parte una decina di nuove conquiste".

Quando il bardo si accorse che alla sua battuta Geralt non aveva protestato, capì che qualcosa non andava. Ma non ebbe il tempo di chiedere spiegazioni a riguardo che il witcher in questione si alzò da tavola. "Ho un contratto da portare a termine. Ci vediamo al mio ritorno".

Passò davanti a Ciri per un istante e regalò una pacca amichevole a Jaskier, poi si diresse nella sala delle armi, seguito un momento dopo da Yennefer.

Geralt stava esaminando accuratamente le spade di argento, anche se sapeva benissimo quale avrebbe preso. La maga gli si avvicinò alle spalle. " Tra due giorni è il compleanno di Ciri..."

"Lo so Yen. É un contratto semplice, un pozzo infestato. Niente complicazioni, niente ritardi. Sarò di ritorno domani in mattinata". I due come sempre preferirono gli sguardi alle parole, sguardi in cui si dicevano tutto quello che c'era da dire: fai attenzione, torna presto, non preoccuparti, fai buon viaggio, ti aspetto, ti amo.

Il witcher uscì dal grande salone di Kaer Morhen, ritrovandosi nel cortile dove Rutilia lo aspettava masticando fieno.

Geralt le accarezzò il collo prima di montare in sella e con un colpo di talloni partì, lontano dalla fortezza, correndo veloce sul sentiero sterrato.

 

 

   
 
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