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Autore: Evola Who    06/04/2020    0 recensioni
“E in che anno siamo?”
“Vediamo…” Iniziò ad annusare l’aria: “Siamo negli anni ’30. Più di preciso il 22 ottobre 1938.”
“1938?”
“Già! In pieno autunno. Te lo immagini, Denny? Oramai siamo alla fine di un grande decennio: nuove emozioni, la nascita e il successo del jazz e del blues, i primi film con audio, le grande invenzioni...”
“La segregazione razziale, il protezionismo, il voto alle donne concesso solo
dieci anni fa, la violenza, i poliziotti corrotti e l’inizio di un confitto mondiale”
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“Dottore…” iniziò a dire lei, intimorita e preoccupata: “Dove è andato a finire?”
“Rapito!” rispose lui con tono fermo. “Il TARDIS è stato rubato!”
Genere: Avventura, Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 11, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 44
Presents
 

Indy prese la custodia del sax, la aprì e glielo porse. “Tieni.”

Denny rimase perplessa, dicendo: “Cosa?”

“Così avrai un ricordo di me.” E sorrise sicuro.

“Ma non posso accettarlo” titubò Denny, preoccupata.

“Insomma, hai dovuto aspettare più di dieci anni, prima che il Dottore te lo riportasse, e ora vuoi darlo via?”

“Beh, ma non lo sto dando al primo venuto. Lo sto dando a te. Io non avrei più tempo per suonare come una volta. Ma tu, invece, sì. E, secondo me, imparerai in fretta.” Sorrise, con le braccia incrociate.

Denny guardò lo strumento sorridendo, poi cercò di suonarlo un po’, traendone qualche nota stonata. Entrambi risero divertiti, e lei lo ringraziò.

Guardando il sax, Denny ebbe un'idea: tirò fuori la sua armonica e la diede al archeologo. Indy la prese con stupore, mentre lei diceva: “Siccome non hai il tempo di suonare il sax, forse ne avrai un po' per l'armonica. In fondo, ti sarà di compagnia durante i tuoi viaggi.”

L’archeologo, insieme sorpreso e felice, si portò lo strumento alla bocca e iniziò a suonare.

“Così, ti ricorderai di noi.”

Jones la guardò ringraziandola. Si fissarono negli occhi sorridendo, e Indy andò avanti a suonare finché la porta non si aprì e una voce esclamò: “Fatto!”

Indy smise di suonare e  tutti e due si voltarono sorridendo verso l'alieno.

Il Dottore spiegò che il Tardis era sul prato davanti all'Università e che aveva restituito la chitarra a Bruce, il quale salutava Denny con tutto il cuore. Notò subito gli strumenti tra le loro mani e chiese il perché di quello scambio.

Entrambi spiegarono il motivo di quei regali, un gesto che il Dottore apprezzò veramente molto. Alla fine, disse che era venuto il momento di salutarsi.

“Allora" disse Jones, avvicinandosi all'alieno, “è stato un vero piacere conoscerti.”

“Anche per me.”

Si scambiarono un sorriso e si strinsero le mani. L'archeologo guardò Denny, scambiando gli ultimi dolci e silenziosi sorrisi, e alla fine si strinsero in un lungo abbraccio.

“È stato bello conoscerti, Indy” disse lei, con dolcezza.

“Anche per me, Denny. E spero di rivederti, un giorno.”

“Anche io.”

Sperando che quelle parole fossero vere e potessero realizzarsi, si guardarono per un'ultima volta.

I due viaggiatori uscirono dal suo ufficio e quando, dopo pochi istanti, udì il suono del Tardis fuori dalla finestra, Indiana Jones fece un sorriso.
   
 
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