"Chiudi gli occhi per scomparire.
Preghi i tuoi sogni che ti lascino qui ma sei ancora sveglio e conosci la verità...
non c'è nessuno qui."

Evanescence- "My Last Breath"

Terrore e gelo erano le uniche sensazioni che avvertiva insieme un dilagante panico mentre realizzava che la sua più grande paura si stava appena avverando. Non capiva che ora fosse mentre vedeva il corpo di Dazai precipitare dietro la vetrata di quel grattacielo e gridò, gridò forte ma gli parve che la gola fosse così secca da non riuscire ad emettere suoni.
Alla fine diventò tutto nero e Chuuya si svegliò di scatto con un grido soffocato che fece borbottare il moro ma lui non ci badò mentre ansimante, stringeva la canottiera nella mano all'altezza del petto mentre si metteva seduto in mezzo le coperte matido di sudore e con lo sguardo perso nel vuoto.
Dazai sospirò seccato voltandosi di fianco.
Mh..che c'è ora? hai le tue cos-- Zitto stronzo!ho avuto un incubo terribile.
  Ringhiò roco, intenterrompendolo con un pugno sulla testa.
Quello pigolò sofferente mettendosi anche lui seduto di scatto, carezzandosi il punto colpito
  Q-quanto sei violento! che diavolo hai sognato per essere così sconvolto..?  
Chiese scettico. 
 Eri il boss della port mafia,io ti facevo da vice-- 
Oh..si capiscono molte cose allora mpf
lo interruppe ridacchiando malizioso ma Chuuya diventò solo più cupo, rabbrividendo nel ricordare quelle vivide immagini.
 Col cazzo! Ti vedevo precipitare da un grattacielo senza poterti salvare!
Gli gridò contro seccato facendo sparire l'ironia del compagno che gli si avvicinò baciandogli delicatamente le labbra mentre carezzava piano la sua spalla.
Chuuya aggrottò la fronte nel mentre ma non disse o fece niente finché non avvertì una strana sensazione di panico pervaderlo di nuovo.
 ohy?  che sono queste carinerie improvvise?! 
Chiese scettico
Dazai rimase muto poi accese la luce dalla sua parte del letto.
Guardando il suo viso nella penombra, come tante altre volte prima di allora, al rosso parve che sapesse qualcosa di cui non voleva parlargli.
Come risposta, ebbe solo un sospiro seguito da una scrollata di spalle.
  nulla...vado a prepararti una camomilla, magari ti calmi..
E prima che il rosso potesse ribattere si dileguò di gran fretta verso la cucina lasciandolo solo.
Come tante volte prima di allora, quello sbuffò e prendendo una sigaretta dal pacchetto sul comodino l'accese iniziando a fumare nervosamente pensando a tutto e niente. -end-