"« Ti prego...basta. »
È un nido di vespe nella mia testa, sento premere i pungiglioni dietro le orbite, le ali fremere contro il cranio, danzando tra i labirinti del mio cervello.
Stringo le gambe al petto, le vespe sono agitate, stridono, ronzano infuriate cercando di uscire. Riempiono tutti gli spazi sotto la pelle, brulicano in sciame verso ogni poro. [...]"