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Autore: you23466    29/04/2020    0 recensioni
Secoli fa il termine Darth era simbolo di grande onore e rispetto nell'impero Sith. Ormai entrato in disuso nell'accademia di Korriban e in tutto l'impero, solo un pugno di pochi cerca ancora di raggiungere un tale grado di potere e di conoscenza e ancora meno sono i Sith che abbandonano l'Impero per poter vivere la propria vita fuori dal suo territorio, ma Khinerat da un certo punto di vista non ha potuto fare altrimenti.
La giovane Zabrak è ai limiti dell'orlo esterno da mesi ormai e in caccia di risposte e di conoscenza le sue mani non potranno che macchiarsi di sangue per ottenere ciò che desidera, il suo nome inciso nella storia e la vita eterna.
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo II - Frammenti


La pelle rossa della donna riluceva nel buio della stanza, illuminata soltanto dalle luci delle insegne della città, vagamente offuscate dai vapori e dalla polvere. Il vento soffiava forte quella sera, facendo sbattere il pulviscolo sulle grandi vetrate della stanza e peggiorando la già pessima situazione delle strutture della città. Con un rapido movimento il cappuccio cadde sulle spalle della donna, rivelando le corna ossee vagamente nascoste dai capelli scuri e i neri tatuaggi sul suo volto. Con un lieve fruscio si posizionò seduta al centro della stanza, era già la terza volta che veniva interrotta nella sua meditazione, avrebbe potuto uccidere qualcuno molto facilmente se fosse avvenuto nuovamente. Chiuse gli occhi ed espanse la mente, riuscendo a percepire con chiarezza tutto l'ambiente circostante; la meditazione occupava le sue giornate quasi interamente ormai da 4 mesi standard e le sue abilità si erano fatte più forti, alternando  le sessioni di allenamento mentale al suo costante studio della Forza e del Lato Oscuro.

Nel silenzio della stanza, rotto solo dal ronzio metallico dei purificatori, la donna avvertì un rumore, proprio a ridosso della porta del suo alloggio, carica d'ira apri la porta con la mente, facendola spalancare con forza, rivelando all'interno dell'elegante salone scuro adornato di statue, un tremante robot protocollare, fermo e intimorito. - "B3-G1! Dammi una buona motivazione per non vedere le tue parti al mercato intergalattico!". Il droide fece un passo indietro, intimorito dalla donna e dai suoi neri e lucidi tatuaggi, in contrasto con la pelle rossa vivida del suo corpo. - "Mi scusi mia Lord, c'è qualcosa di vitale importanza che richiede la sua attenzione, il piano non sta andando come previsto." annunciò B3 con la sua voce metallica, vagamente gracchiante. Khinerat si alzò di scatto, attraversando la stanza buia con grandi falcate ed imprecando nella sua lingua natia, il mantello nero la seguì con un guizzo come animato da vita propria. Diede rapidamente un’occhiata all'HoloNet che continuava a proiettare immagini ed imprecò; poi con voce imperante: - "B3 fa ciò che devi, aggiornami su cosa sta succedendo". 

Il droide si spostò rapidamente nella stanza, muovendo seppur con qualche difficoltà le sue gambe metalliche tra pile di libri e papiri consumati dal tempo; raggiunse il terminale  posto proprio alla fine della stanza, tra due statue in pietra raffiguranti strani esseri senza nome. Accese lo schermo del visore olografico al centro della stanza e scorse rapidamente i vari giornali locali, tutti riportavano un'unica notizia, un'unica immagine, indelebile negli occhi della Zabrak: la piazza principale del distretto Kah Hadad completamente divelta, con un terribile squarcio sul lato nord, dove sapeva esserci la taverna di Merth, che aveva subito decisamente i danni maggiori. La donna fermò il flusso di immagini con uno scatto della mano, proprio sulla ripresa aerea della piazza, con una rapida occhiata constatò l'entità dei danni e dopodichè disattivò lo schermo. Con tutta la calma possibile si girò verso il droide, con uno strano sguardo negli occhi ed un sorriso inquietante: "B3 prepara il mio speeder più veloce, devo essere nel distretto Kah Hadad il prima possibile. E fai preparare la sala medica nel frattempo, potremmo averne bisogno." Il droide sorpreso si limitò ad annuire, muovendosi verso la sala adiacente, una volta sulla porta però si fermò, girandosi verso la sua padrona: - "Mia signora, credere che Lord Adri sia sopravvissuta? I danni erano davvero impressionanti." La donna lo guardò con aria fiera e sicura, replicando duramente: - "B3, ammasso di rottami, per quanto dubiti della sopravvivenza di Adri. Devo andare a verificare di persona, se ha seguito le mie istruzioni e i miei insegnamenti sono sicura che sarà stata sufficientemente attenta da prendere delle precauzioni." Il droide si limitò ad annuire intimidito, svanendo nel buio della sala di ingresso e dirigendosi ai turbo-ascensori. 

Khinerat si concesse un momento per pensare, lasciandosi cadere sul lussuoso divanetto che fronteggiava la grande finestra principale dell'appartamento. I beni materiali le interessavano poco, ma sapeva che avevano un grande effetto sui suoi servitori e su coloro che venivano a trattare con lei, per lei erano soltanto spazzatura. Fissando il vuoto, oltre le luci fioche della città e gli speeder in volo la donna soppesò gli ultimi eventi. Erano passati 7 mesi da quando aveva raggiunto Anoku, fuori dall'Orlo Esterno, in una delle peggiori regioni dello spazio conosciuto. Raggiungere il sistema di Anoku era sempre stato un problema, anche durante il periodo imperiale le rotte intergalattiche avevano dimostrato tutta la loro inaffidabilità, fu proprio in concomitanza del suo viaggio che avevano finito per crollare definitivamente, lasciando bloccato il sistema e tagliato fuori dalle rotte commerciali; era stata costretta ad eseguire piccoli salti, che le avevano permesso di mantenere la rotta sicura, a discapito delle tempistiche, che erano divenute incredibilmente lunghe. 7 mesi prima era in cerca di un'apprendista, di qualcuno a cui trasmettere tutte le sue conoscenze e ora, 7 mesi più tardi, rischiava di vedere questo lavoro distrutto, portato via dalla peggiore delle forme di vita esistenti: i codardi. 

La donna diede un ultimo sguardo al panorama sottostante, che dalla grande finestrata della sala principale dava su una vallata di luci e duracciaio; avvolti in un turbinio di sabbia e polvere, tra speeder che sfrecciavano in tutte le direzioni e insegne dai mille colori, gli edifici della città assumevano strane forme e colori cangianti, dando alla scena quasi un aspetto poetico. Nauseata distolse lo sguardo avviandosi lentamente verso i turbo-ascensori, quel pianeta stava lentamente morendo: gli uomini si erano arresi al proprio destino già da tempo e alcuni pazzi avevano addirittura deciso di rendere questo processo più rapido, ostacolando ogni possibile soluzione, affossando le speranze di sopravvivere nel nome di chissà quale folle religione. Prima di raggiungere gli speeder si fermò brevemente sulla porta della sua stanza, senza perdere tempo attirò a sé l'elsa della sua spada laser, stringendola con forza. Nuova e scintillante, era un piccolo capolavoro d'arte Sith; impugnatura da una mano e mezza e in acciaio opacizzato, ci aveva lavorato per 2 mesi interi, impregnandola del potere del Lato Oscuro, saturandola e rendendola una fonte di energia inestimabile. Era stata costretta a costruire una nuova spada dopo che la sua era andata quasi interamente distrutta mesi prima, era riuscita a salvare unicamente il cristallo Kyber e da allora si era impegnata per creare un modello unico, bellissimo e letale. Passò delicatamente le dita sull'aletta metallica nera dell'elsa simile ad un dente di Rancor, poi la agganciò alla cintura; le luci della stanza fecero luccicare debolmente la spada mentre con passo sicuro si avvicinava al turbo-ascensore.

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Con un paio di gesti rapidi, B3 disattivò i fermi magnetici che bloccavano la navetta e attivò i motori del piccolo speeder T-55, la sua padrona sarebbe giunta a breve nella sala e tutto sarebbe dovuto essere pronto. Per far sì che i motori a propulsione non perdessero spinta durante la marcia andavano preparati con anticipo, un problema dei vecchi modelli, ma il meglio di cui potevano disporre in un posto del genere: tra cumuli di rottami e la più totale atmosfera di degrado anche i più ricchi dovevano fare il conto con il declino del pianeta e della sua economia. La caduta delle rotte intergalattiche aveva limitato il commercio al singolo sistema di Anoku, composto da 9 pianeti, costringendo le popolazioni dei vari pianeti ad una corsa alle materie prime, già fortemente sfruttate in quel settore dello spazio. Persino i Pacificatori nelle ultime avevano iniziato a mostrare i primi segni di visibile cedimento. 

Il minuto droide protocollare terminò rapidamente la sua ispezione, verificando le prestazioni dei motori rimpianse i tempi in cui il suo unico compito era la fascicolazione di centinaia di documenti, noioso si, ma sicuramente molto più sicuro e semplice di lavorare per una delle più potenti Sith in circolazione. Sul piccolo pannello centrale, sulla banchina affianco allo speeder, lampeggiava senza sosta la richiesta di autorizzazione al volo che B3 bypassò senza problemi, finendo di concentrarsi invece sulle notizie che aveva registrato dai vari holo-giornali, per capire cosa avesse intravisto la sua padrona e che a lui era invece sfuggito. Analizzò tre volte il filmato, eppure non riuscì minimamente a comprendere cosa avesse visto la Sith, lo speeder era pronto a partire, così si concentrò più attentamente sull'analizzazione dei frame. Soppesando la situazione da tutti i punti di vista, B3 arrivò alla conclusione più ovvia: Lord Khinerat non aveva visto assolutamente niente e proprio per quello era così intenzionata a partire di fretta. Il droide protocollare si incamminò verso i turbo-ascensori, sporchi di sabbia e ruggine, valutando ciò che conosceva di Adri: 7 mesi prima, quando era giunto nel sistema di Anoku con Khinerat, la ragazza aveva tentato di derubarli nel pieno centro della città ed era stato soltanto perchè la Zabrak aveva sentito in lei una forte presenza del Lato Oscuro il motivo per cui non aveva perso la vita in maniera molto tragica. Forse era stato il suo giorno fortunato, perché quel giorno Lord Khinerat decise di fare di lei una vera apprendista Sith, addestrandola senza sosta.

B3 si era subito abituato a lei, molto più comprensiva della sua padrona, molto più umana, lo trattava con molto più rispetto di quanto si aspettasse da una ragazza cresciuta in strada nei sobborghi della grande città di Meneth, in uno dei tanti piccoli insediamenti dispersi nel grande deserto che inghiotte quasi completamente il pianeta. Nel silenzio della sala, fu distratto dallo scricchiolare scoordinato delle porte dei turbo-ascensori; la zona più alta dell'edificio nonostante si trovasse al di sopra alle grandi tempeste di sabbia, era la più danneggiata e più risentiva gli anni di intemperie e di incuria subiti. Nel fascio di luce che seguì l’apertura del portellone, sbucò la sua padrona, minuta in altezza, ma una vera furia, avanzava fiera nel suo strano mantello scuro e nei suoi semplici abiti neri, gli occhi fiammeggianti di odio e al collo un piccolo pendente dorato, raffigurante una strana figura umanoide, un volto forse. Al suo fianco pendeva la sua spada, che dondolava debolmente per il passo sicuro. Raggiunse lo speeder, salendo in silenzio i due scalini alla base della banchina, sembrava quasi che non fosse in quel luogo, vista la totale assenza di rumore che la giovane donna produceva, uno spettro che varca la soglia del nostro mondo. Risoluta guardò con sguardo fermo B3, immobile tra lo speeder e i turbo-ascensori, non disse niente, si limitò a partire sfrecciando in picchiata in direzione del distretto Kah Hadad. 

   
 
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