Prologo: L’inizio della fine
Ogni notte, ogni volta che sto dormendo sul mio letto, faccio
esattamente lo stesso identico sogno. Un sogno che sembra essersi impossessato
di me, un sogno il cui scopo č quello di non lasciarmi mai in pace. Vi starete
chiedendo: quale sogno impedisce a qualcuno come me, di addormentarsi
tranquillamente? Beh, se proprio volete saperlo, il mio sogno inizia
esattamente nello stesso identico modo: ricordo di trovarmi in un ambiente
malsano e oscuro, dove delle dense nuvole non permettevano il passaggio del
sole. Intorno a me, c’era un paesaggio desolante come il deserto solo che al
posto della sabbia, c’era una scia di distruzione e intorno a me, vi erano
Pokémon con gli occhi di un colore rosso accesso, il quale sembravano sotto il
controllo di qualche strano incantesimo. Anzi, lasciatemi correggere questa
cosa: quei Pokémon erano sotto il controllo di una strana figura, il quale mi
scrutava con il suo sguardo magnetico come una calamita. Questa figura non
stava provando alcun tipo di emozione e io mi chiedevo il perché ce l’avesse
tanto con me: dopotutto, ero anch’io un Pokémon come gli altri, avevo una vita
e degli amici e, avevo un paio di occhialini sulla fron… aspetta un momento:
perché indossavo quegli occhialini? Non feci in tempo a trovare una risposta,
che la figura iniziň a parlare con un tono calmo, ma freddo.
“Fin dal primo giorno che ti ho incontrato, ho capito che non
eri come gli altri Pokémon. Tu sei un Pokémon molto speciale e mi dispiacerebbe
molto doverti eliminare. Per questo motivo, voglio proporti un affare: se ti
unirai a me e al mio esercito, questo mondo
oscuro fatto di pura malvagitŕ, diventerŕ il simbolo del nostro dominio su
tutti i Pokémon e niente e nessuno, sarŕ in grado di fermarci!”
In quel momento, provai una sensazione di spavento, ma non lo
spavento provato quando ti fanno uno scherzo: quella sensazione era il terrore
che impediva a me di parlare, di muovere qualsiasi muscolo del mio corpo, di
sentire il mio respiro provenire dai polmoni. Ammetto che non ero in grado di
gestire quel terrore provenire dalla domanda fatta poco fa, ma cosa potevo
fare: rinunciare andando incontro a morte certa o accettare e diventare come
gli altri? Perň in quell’esatto momento di difficoltŕ, un Pokémon si mise
davanti a me e senza aspettarmelo, mi tirň uno schiaffo bello pesante.
“Cosa c’č: hai paura?” – mi chiese quel Pokémon – “Dopo tutta
la strada che abbiamo fatto, vogliamo arrenderci? Noi che non ci siamo mai
arresi alle difficoltŕ? Una volta tu mi dicessi: “se qualcuno dovesse mettersi in mezzo a noi, io sarň sempre al tuo
fianco per proteggere te e questa cittŕ. Non importa se questo dovesse essere
l’inizio della nostra fine, il mio obbiettivo č essere un punto di riferimento
per tutti quanti!”; furono queste le parole che mi avevi detto quella volta
e ora io voglio essere un punto di riferimento per te, amico mio!”
“Il vostro discorso č commovente, ma adesso inizio a perdere
la mia pazienza. Che cosa mi rispondi?”
“No, il mio amico a ragione!”
“Cosa!?”
“Č vero, io adesso sono terrorizzato, ma c’č una cosa che non
avevo considerato: io ho degli amici pronti a sostenermi e loro sono la forza
che mi permette di andare avanti!”
“Stai forse rifiutando la mia offerta? Bene, se questo ciň
che vuoi, questo sarŕ l’inizio della vostra fine: miei fedeli sgherri,
ATTACCATE!”
Dopo questa frase, il mio sogno si interrompeva e quando mi alzavo, mi facevo sempre la solita domanda: quello che ho sognato era un sogno o era reale?